13 dicembre 2019 – notiziario

Scritto da in data Dicembre 13, 2019

  • Gran Bretagna: vince Johnson, cominciano le dimissioni dei leader sconfitti
  • Malta, il parlamento europeo chiede le dimissioni immediate di Muscat
  • Islamofobia in Europa, un gruppo di intellettuali accusa la Turchia di manipolazione
  • Algeria, bassa partecipazione al voto, oggi i risultati
  • Rep. dem. del Congo, polemica per una foto tra presidenti (in copertina)
  • Sudafrica, collasso energetico, Ramaphosa parla di un boicottaggio.

Questo e molto altro nel web notiziario di Radio Bullets, un podcast di notizie dal mondo oggi a cura di Paola Mirenda. Musiche di Walter Sguazzin.

Malta

Il parlamento europeo chiede al primo ministro di Malta, Joseph Muscat, di dimettersi immediatamente e
di non aspettare gennaio, avvertendo che qualunque ritardo potrebbe compromettere le indagini
sull’omicidio della giornalista Dafne Caruana Galizia. La richiesta arriva con una lettera degli
eurodeputati indirizzata ai leader europei che ieri erano riuniti a Bruxelles. Ovviamente, non riveste alcun
carattere ufficiale. Un’altra lettera è quella firmata da 12 gruppi di tutela della libertà di stampa e di trasparenza nella publica amministrazione, che esortano i leader europei a chiedere a Muscat la garanzia che “tutte le
indagini e i procedimenti giudiziari siano condotti in modo imparziale, tempestivo ed efficace e senza
alcun coinvolgimento o influenza da parte di qualsiasi persona potenzialmente implicata nel caso”.

Svizzera

Svizzera, nonostante i verdi siano risultati il partito più votato alle elezioni di ottobre, non saranno
rappresentati nel consiglio federale. Ieri il voto ha confermato i sette consiglieri uscenti, nominando la
socialista Simonetta Sommaruga presidente della Confederazione. I membri resteranno in carica fino al
2023.

Sudafrica

La crisi energetica è a tali livelli in Sudafrica che il presidente Ramaphosa ha interrotto il suo viaggio in
Egitto per rientrare in fretta a Johannesburg, dopo che le interruzioni di corrente avevano costretto
fabbriche e miniere a chiudere. I problemi giudiziari di Eskom, la società pubblica di energia, sembrano
riflettersi anche a livello tecnico ma la società – e il presidente Ramaphosa – scelgono di parlare di atti di
sabotaggio. Lo ha fatto per primo l’amminstratore delegato della società, seguito mercoledì dal capo di
Stato. La versione è che qualcuno, all’interno dell’azienda, abbia manomesso il sistema che gestisce il carico di
carbone nelle centrali. Ma i sindacati protestano: secondo loro non è la prima volta che la società getta la
colpa sui lavoratori anziché ammettere una cattiva gestione nella manutenzione degli impianti.

 

Ascolta/leggi anche:

E se credete in un giornalismo indipendente, serio e che racconta dai posti, potete sostenerci andando su Sostienici


[There are no radio stations in the database]