14 novembre 2020 – Notiziario

Scritto da in data Novembre 14, 2020

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  • Iran: NY Times, agenti israeliani hanno ucciso lo scorso agosto il numero 2 di Al Qaeda (copertina).
  • Marocco: operazione militare nel Sahara Occidentale.
  • Afghanistan: la famiglia di una delle vittime dell’attacco all’università di Kabul chiede pace.
  • Istat pakistano rivela che solo lo 0,3% degli stupri denunciati vede un aggressore condannato.
  • Germania: 12 uomini accusati di progettare attacchi contro moschee.
  • Messico: arrestati membri di una gang per aver ucciso un giornalista.
  • Israele e Palestina: Pompeo, il primo segretario di Stato americano a visitare un insediamento illegale.
  • Sudan dichiara l’amnistia a eccezione dei sospettati di crimini di guerra.

Questo e molto altro nel notiziario di Radio Bullets, a cura di Barbara Schiavulli. Musiche di Walter Sguazzin

Iran

Secondo The New York Times, il numero due di Al Qaeda, Abdullah Ahmed Abdullah, nome di battaglia Abu Muhammad al Masri, ritenuto il cervello degli attentati alle ambasciate americane in Kenya e Tanzania (224 morti e centinaia di feriti) nel 1998, è stato ucciso in Iran tre mesi fa da agenti israeliani per conto degli Stati Uniti. Sarebbe stato ucciso per strada a Teheran da due uomini in moto, il giorno dell’anniversario dell’attacco alle ambasciate, il 7 agosto. Con lui è morta la figlia, vedova di uno dei figli di Bin Laden, Hamza. Il giovane bin Laden, di cui il padre di Miriam aveva fatto da mentore, sarebbe stato ucciso l’anno scorso da un attacco aereo statunitense da qualche parte tra Afghanistan e Pakistan. Nessuno, Iran, Al Qaeda, Stati Uniti o Israele ha pubblicamente riconosciuto l’omicidio, si legge su The New York Times. Padre e figlia vivevano tranquillamente nel distretto Pasdaran di Teheran dal 2015, dopo essere stati rilasciati dalla custodia iraniana nell’ambito di uno scambio di prigionieri con il gruppo terroristico, scambiati con un diplomatico iraniano che i terroristi avevano rapito nello Yemen.

Israele e Palestina

Il segretario di Stato americano Mike Pompeo è pronto a visitare un insediamento israeliano nella Cisgiordania palestinese e nelle alture siriane del Golan, entrambi occupati da Israele dalla guerra in Medio Oriente del 1967. Sarà la prima visita di un Segretario di Stato americano nelle aree palestinesi e siriane occupate. Israele ha annesso unilateralmente le alture del Golan nel 1981 e mirava ad annettere la Cisgiordania a luglio, prima di posticiparne il piano. Pompeo incontrerà il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e il ministro della Difesa Benny Gantz la prossima settimana, e successivamente farà una visita privata con sua moglie a Qasr Al-Yahud, un luogo di battesimo cristiano nel fiume Giordano vicino a Gerico in Cisgiordania. Visiterà anche la cantina Psagot, nell’insediamento di Psagot in Cisgiordania. L’azienda vinicola è una delle tante in cui i cristiani evangelici statunitensi si offrono volontari per aiutare gli agricoltori ebrei a raccogliere i loro vigneti.

Un detenuto palestinese è morto martedì dopo 17 anni in un carcere israeliano. Kamal Abu Waar, 46 anni, è morto allo Shamir Medical Center di Tel Aviv. L’anno scorso gli è stato diagnosticato un cancro alla gola. Abu Waar era detenuto nella prigione di Gilboa quando a luglio è risultato positivo al coronavirus. Era stato recentemente trasferito tra diversi ospedali israeliani e ha subito anche un intervento chirurgico per inserire il tubo di respirazione nella sua gola. Alla fine, è stato portato alla clinica della prigione di Ramle, soprannominata il “macello” dai prigionieri a causa della sua inadeguatezza come struttura medica.

Durante la seconda intifada, nel 2003, le forze israeliane avevano catturato Abu Waar accusandolo del coinvolgimento nell’uccisione di un soldato israeliano, si legge su The New Arab. Il Palestinian Prisoners Club ha detto che all’epoca faceva parte dell’élite Force 17 di Yasser Arafat. Venne duramente interrogato dalle autorità israeliane per 100 giorni prima di essere condannato a più ergastoli.

Secondo l’agenzia di stampa palestinese WAFA, venerdì tre palestinesi hanno riportato ferite a causa degli spari militari israeliani nella città di Ramallah. Fonti della sicurezza palestinese hanno confermato che le forze israeliane hanno fatto irruzione in diversi quartieri della città di Ramallah, compreso il campo profughi di Qaddura, situato vicino all’ospedale governativo di Ramallah, noto come Palestine Medical Complex, innescando scontri con i giovani locali.

Libia

La rappresentante speciale del segretario generale dell’Onu e capo a interim dell’Unsmil, Stephanie Williams, ha annunciato nel corso di una conferenza stampa online che i partecipanti al Forum del Dialogo politico libico riuniti a Tunisi hanno concordato di fissare la data del 24 dicembre 2021 per le elezioni libiche.

Marocco

Le forze del Fronte Polisario, movimento indipendentista sostenuto dall’Algeria, stanno rispondendo all’esercito marocchino che ha lanciato un’operazione militare nel Sahara occidentale nella zona cuscinetto di Guerguerat, vicino alla Mauritania. Lo ha detto all’AFP il capo della diplomazia saharawi. «È un’aggressione. Le truppe saharawi si trovano in una situazione di autodifesa e rispondono alle truppe marocchine», ha dichiarato Mohamed Salem Ould Salek. «La guerra è iniziata. Il Marocco ha liquidato il cessate il fuoco» firmato nel 1991, ha aggiunto. L’esercito ha dichiarato in un comunicato di aver avviato un’operazione a Guerguerat, situata sulla costa meridionale della regione contesa, lungo la strada che porta alla Mauritania, circa 380 km a nord della capitale Nouakchott. Il comunicato denuncia quelle che definisce «le provocazioni del Polisario», che da decenni lotta e fa campagna per l’autonomia. Rabat ha detto che le sue truppe «porranno fine al blocco» dei camion che viaggiano tra le aree controllate dal Marocco del territorio conteso e la vicina Mauritania, e «ristabiliranno la libera circolazione del traffico civile e commerciale». La zona cuscinetto di Guerguerat è pattugliata da una forza di pace delle Nazioni Unite. La scorsa settimana, circa 200 camionisti marocchini hanno chiesto aiuto alle autorità marocchine e mauritane, affermando di essere bloccati sul lato della Mauritania vicino a Guerguerat.
In un comunicato diffuso dall’agenzia di stampa mauritana Alwiam, gli autotrasportatori hanno affermato che stavano tornando dalla Mauritania e dall’Africa subsahariana ma “milizie affiliate ai separatisti” avevano impedito loro di passare.
Il Sahara occidentale, una vasta fascia desertica sulla costa atlantica dell’Africa, è un’ex colonia spagnola contesa. Rabat controlla l’80% del territorio, compresi i suoi depositi di fosfato e le sue acque di pesca. Il Marocco, che sostiene che il Sahara occidentale è parte integrante del Regno, ha offerto l’autonomia ma insiste che manterrà la sovranità. Il Fronte Polisario sostenuto dall’Algeria, che ha combattuto una guerra per l’indipendenza dal 1975 al 1991, chiede un referendum sull’autodeterminazione. Le due parti hanno firmato un cessate il fuoco nel settembre 1991 sotto l’egida delle Nazioni Unite dopo 16 anni di guerra, ma il referendum previsto è stato più volte rinviato a causa di una disputa tra Rabat e il Polisario sulla composizione dell’elettorato e sullo status del territorio.
I negoziati sul Sahara occidentale che coinvolgono il Marocco, il Polisario, l’Algeria e la Mauritania sono sospesi da diversi mesi.

Sudan

Il generale Abdel Fattah al-Burhan, capo del consiglio sovrano al governo del Sudan, ha firmato un decreto di amnistia per «tutti coloro che hanno portato armi o hanno preso parte a operazioni militari o di guerra», ha riferito l’agenzia di stampa statale SUNA. L’amnistia, che ha effetto immediato, «esclude coloro con mandato d’arresto emesso dalla Corte penale internazionale o… quelli ricercati per genocidio o crimini contro l’umanità», ha detto.
Le forze ribelli ammontano a circa 50.000, di cui 15.000 i cui gruppi non hanno ancora aderito agli accordi di pace del Sudan firmati il ​​5 ottobre a Juba, secondo un ex capo dei ribelli. L’amnistia segue gli accordi storici firmati dal nuovo governo del Sudan con i ribelli attivi in ​​Darfur e negli stati meridionali del Nilo Azzurro e del Sud Kordofan.
Le Nazioni Unite affermano che il conflitto nella vasta regione del Darfur nel Sudan occidentale ha ucciso 300.000 persone e ha provocato 2,5 milioni di sfollati.
Il presidente deposto Omar al-Bashir, incarcerato a Khartoum, è ricercato dalla CPI con l’accusa di genocidio e crimini contro l’umanità in Darfur. Il leader della milizia Ali Kushayb, uno dei comandanti delle forze Janjaweed sostenute dal governo, accusato di aver commesso alcune delle peggiori atrocità in Darfur, si è arreso alla Corte penale internazionale a giugno.

Mediterraneo

Un’imbarcazione con a bordo 70 migranti è stata segnalata ieri mattina a sud di Lampedusa da Alarm Phone, secondo la quale un natante non identificato ha rifiutato di prestare loro soccorso. «Le autorità italiane sono informate, non ritardate i soccorsi!», è l’appello lanciato dall’organizzazione via Twitter.

Belgio

Espulsi cinque attivisti danesi di estrema destra che avevano, secondo la polizia, intenzione di bruciare un Corano in un quartiere, quello di Molenbeek, a maggioranza musulmana, si legge sulla BBC. I cinque non potranno entrare in Belgio per un anno. Gli arrestati sono vicini al politico danese di estrema destra Rasmus Paludan, espulso a sua volta dalla Francia mercoledì dopo aver segnalato la sua intenzione di bruciare un Corano a Parigi.

Germania

I pubblici ministeri tedeschi hanno accusato 12 uomini di complottare attacchi armati e ben finanziati contro moschee in cui avevano in programma di uccidere o ferire quanti più musulmani possibile. 11 membri del gruppo e un complice si erano incontrati regolarmente per pianificare gli attentati, e tutti tranne uno si sono impegnati a contribuire con migliaia di euro per un pool di 50.000 euro ($ 59.000) per finanziare l’acquisto di armi. Gli indagati, di età compresa tra 31 e 61 anni, sono tutti tedeschi e tutti, tranne uno, sono stati arrestati. Il dodicesimo è ancora in libertà, hanno detto i pubblici ministeri della città sud-orientale di Stoccarda.

Regno Unito

È morto per il coronavirus, all’età di 74 anni, Peter Sutcliffe, il famigerato “squartatore dello Yorkshire” (Yorkshire Ripper), un serial killer che negli anni Settanta terrorizzò il nord dell’Inghilterra e venne arrestato nel 1981 per poi essere riconosciuto colpevole dell’uccisione di 13 donne. Sutcliffe era stato trasferito dal carcere a una struttura ospedaliera ma ha rifiutato di sottoporsi alle terapie contro il coronavirus, si legge sul sito della BBC.

Dominic Cummings è stato fotografato mentre usciva dall’ufficio al 10 di Downing Street del primo ministro, attraverso la porta principale. I media britannici riferiscono che si è dimesso piuttosto che rimanere come consigliere di Johnson fino alla fine dell’anno. Cummings, uno dei principali artefici della campagna per far uscire la Gran Bretagna dall’Unione Europea, è stato una figura divisiva all’interno del governo conservatore da quando Johnson è diventato primo ministro 16 mesi fa. La sua posizione si è indebolita all’inizio di quest’anno, per aver guidato per centinaia di miglia attraverso l’Inghilterra dopo aver contratto il Covid-19, violando le regole di blocco nazionali e lasciando l’impressione che i funzionari d’élite non dovessero sottostare alle stesse onerose regole di tutti gli altri.

Bielorussia

L’Unione Europea ha già imposto sanzioni alla Bielorussia a causa della violenza esercitata contro manifestanti e oppositori «ed è pronta a imporre nuove misure» se la situazione non cambierà. È quanto si legge in una nota diffusa dal servizio per l’azione esterna della Commissione (Seae) in cui si condanna con fermezza la morte dell’attivista 31enne Raman Bandarenka avvenuta due giorni fa in ospedale in seguito alle percosse ricevute da persone mascherate e non identificate. Ieri migliaia di persone sono scese in piazza per lui. Secondo il giornale Meduza, gli assalitori sarebbero tikhar, civili che appoggiano la polizia.

Pakistan

Le statistiche ufficiali rivelano che ogni giorno nel Paese vengono denunciati almeno 11 casi di stupro, con oltre 22 mila denunce alla polizia negli ultimi sei anni. Solo 77 persone sono state condannate, il che rappresenta lo 0,3%, secondo Geo News. Solo il 41% degli stupri viene denunciato alla polizia a causa delle pressioni sociali e delle scappatoie legali. Secondo la polizia i casi di stupro negli ultimi 5 anni potrebbero essere 60 mila.

Afghanistan

Il 3 novembre, 22 persone, tra cui 18 studenti, sono stati uccisi e oltre 40 sono rimasti feriti dopo che due uomini armati hanno attaccato l’Università di Kabul. L’attacco è terminato dopo sei ore.

Mohammad Ali, 24 anni, era uno degli studenti uccisi nell’attacco. Era studente della Facoltà di Pubblica Amministrazione. «Non vogliamo niente dal governo, ma i loro figli sono all’estero, mentre altre persone vengono uccise ogni giorno. Vogliamo la pace, non la guerra», ha detto Fatima, la madre di Mohammad Ali. La madre di Ali ha detto di aver cresciuto suo figlio con molte difficoltà per farlo studiare e servire il Paese. «Ogni volta che mi svegliavo, notavo che la luce era accesa e lui (Mohammad Ali) stava studiando. Gli stavo dicendo di andare a dormire, ma lui rispodeva di lasciarlo studiare», ha aggiunto la madre di Ali.

Ali apparteneva a una famiglia povera e suo padre dice che a malapena riusciva a pagare per la cancelleria. «Non ero in grado finanziariamente di pagare per i suoi libri. Mi chiedeva solo da 10 a 20 af al giorno e fotocopiava i libri dai suoi amici», ha detto il padre di Ali, Musa.

Canada

La telefonata di un mitomane, un falso allarme, ha provocato una massiccia operazione di polizia nell’edificio di un’azienda di videogiochi Ubisoft a Montreal. Si temeva ci fossero degli ostaggi, ma la polizia dopo una perquisizione non ha individuato alcuna minaccia mentre veniva evacuato l’edificio.

Stati Uniti

Il presidente neoeletto degli Stati Uniti Joe Biden ha consolidato la sua vittoria ieri conquistando lo stato della Georgia, mentre il presidente Donald Trump ha detto che «il tempo dirà», arrivando a riconoscere per la prima volta che Biden potrebbe succedergli.

Maltempo

La tempesta tropicale Iota dovrebbe rafforzarsi fino a trasformarsi in un grande uragano quando lunedì raggiungerà la costa di Miskito in Nicaragua e in Honduras, una regione che si sta ancora riprendendo dalla devastazione dell’uragano Eta. Iota si è formato venerdì pomeriggio e il National Hurricane Center (NHC) degli Stati Uniti ha dichiarato che potrebbe soffiare con venti fino a 193 km/h. Eta ha scatenato inondazioni e smottamenti che hanno ucciso decine di persone su un’enorme striscia che si estende da Panama al Messico meridionale.
A migliaia di km di distanza, La guardia costiera filippina e le agenzie per i disastri stanno lavorando velocemente oggi per salvare migliaia di persone in una provincia settentrionale inondata dal tifone Vamco, il ciclone più mortale del Paese quest’anno. Dozzine di città nella regione di Cagayan a nord della capitale Manila rimangono sommerse, colpendo migliaia di famiglie, alcune delle quali sono fuggite sui tetti per sfuggire alle inondazioni che hanno raggiunto i secondi piani. La guardia costiera ha inviato sabato, ovvero oggi a Tuguegarao squadre di personale di soccorso, veicoli e gommoni, e porterà più aiuto dalle province vicine, ha detto il comandante della guardia costiera George Ursabia. L’accesso alla città, che ospita 163.000 persone, è stato tagliato a causa delle strade allagate.

Messico

Le autorità della città messicana di confine Ciudad Juarez, di fronte a El Paso, in Texas, hanno dichiarato ieri di aver arrestato due membri di una gang di droga in relazione all’omicidio del 29 ottobre di un conduttore televisivo locale. Ma il governatore dello stato di Chihuahua ha detto che l’omicidio non è legato al lavoro della vittima come giornalista. Il governatore Javier Corral ha detto che i sospetti sono membri della gang della droga Artistas Asesinos e sono stati collegati ad altri omicidi. Ha detto che apparentemente hanno ucciso il presentatore televisivo Arturo Alba Medina perché lo avevano scambiato per un rivale.
I due sospettati fanno parte di un gruppo di cinque uomini arrestati il ​​10 novembre con armi da fuoco, fentanil e metanfetamine. Successive indagini li hanno collegati all’omicidio. I sospetti hanno testimoniato che l’omicidio è avvenuto perché il giornalista ha parcheggiato sulla scena di un attacco, e hanno scambiato il suo veicolo per quello di un altro.

Perù

In Perù proseguono le proteste a seguito di quello che gli oppositori chiamano un colpo di Stato legislativo contro l’ex presidente Martín Vizcarra all’inizio di questa settimana, tra le accuse di corruzione che Vizcarra nega, riferisce Democracy NowNel frattempo, gruppi di difesa denunciano l’uso da parte della polizia di gas lacrimogeni e altre tattiche violente per reprimere le proteste. Decine i feriti. Durante la carica di presidente, Vizcarra ha portato avanti diverse iniziative anti-corruzione che hanno interessato i membri del Congresso, a loro volta indagati. L’ex capo del Congresso del Perù, Manuel Merino, ha giurato in sostituzione di Vizcarra martedì. Merino è membro di un partito politico di centrodestra. Le elezioni presidenziali sono previste per il prossimo aprile.

Australia

Un uomo pakistano tenuto in detenzione arbitraria in un centro per immigrati per 1.490 giorni ha detto che il suo rilascio gli sembra “un sogno”, si legge su The Guardian. Nauroze Anees è stato liberato dopo che il tribunale d’appello amministrativo ha ritenuto che non avrebbe dovuto rifiutare una domanda di visto. Anees, 33 anni, era in Australia dal 2007, quando è arrivato con un visto per studenti. Nel 2011 il visto è stato annullato per inadempienza, dopo che aveva abbandonato lo studio per prendersi cura della sua compagna, sofferente di gravi problemi di salute mentale. Gli è stato rifiutato un visto di partner per motivi di carattere avendo commesso reati durante un periodo in cui era senzatetto ed era stato detenuto. Anees è stato rilasciato dal centro di detenzione di Villawood il 2 novembre, con il tribunale che ha dichiarato che non è una persona cattiva. Ha deciso di parlare del suo rilascio questa settimana, dopo aver ricevuto l’autorizzazione dai suoi avvocati.

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