17 gennaio 2023 – Notiziario in genere
Scritto da Alice Corte in data Gennaio 17, 2023
Iran, in arrivo nuove pene per le donne che non indossano il velo. Kashmir: donne e ragazze indiane vendute e forzate a matrimoni non voluti. Missouri: approvato il nuovo regolamento sull’abbigliamento femminile alla Camera dei Rappresentanti. Polonia: una città decide, per soldi, di passare dalla discriminazione per la comunità lgbtqi+ all’inclusione.
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Iran
La nuova tattica delle autorità contro le proteste in corso nel paese potrebbe essere quella di una nuova applicazione della legge sull’hijab obbligatorio. Le nuove linee guida per la polizia prevederebbero ancora le sanzioni ma non più l’arresto, per chi non usi correttamente il velo. Inoltre, le nuove tecnologie saranno sempre più utilizzate per individuare le donne che non si conformino al codice di abbigliamento, includendo anche il riconoscimento facciale. Anche taxi, ristoranti e banche rischieranno multe se consentono alle donne senza hijab di entrare.
Oltre a sanzioni pecuniarie, le donne potrebbero essere costrette a svolgere servizi per la comunità o potrebbero esser loro vietati i viaggi internazionali, o addirittura potrebbero vedersi sequestrati i veicoli. Le impiegate negli uffici pubblici potrebbero anche essere licenziate. Adottando un approccio meno fisicamente conflittuale sull’applicazione del codice di abbigliamento, le autorità sembrano cercare di ridurre parte del malcontento e della rabbia che sono sfociati nelle recenti proteste. Anche il leader supremo, Ali Khamenei, pur ribadendo l’assoluto obbligo di uso dell’hijab, avrebbe assunto un tono conciliante per le donne non completamente coperte. «Un hijab debole non è appropriato, ma non è un motivo per considerare quella persona fuori dalla cerchia della religione e della rivoluzione», ha infatti affermato in un discorso lo scorso 10 gennaio.
Kashmir
Secondo quanto riportato da Al Jazeera, bastano appena 35 dollari per comprare una ragazza indiana in Kashmir e forzarla poi al matrimonio. Il National Crime Records Bureau (NCRB) indiano ha registrato oltre 1.700 casi di tratta di esseri umani nel 2020. Ciò include adulti/e e bambini/e vittime di tratta di esseri umani, schiavitù e prostituzione. Ma gli esperti dicono che questa è solo la punta dell’iceberg. Il motivo della sottovalutazione del problema è legato allo stigma dello sfruttamento sessuale legato al traffico di esseri umani.
Inoltre, il traffico delle spose è quasi sempre mascherato proprio dal matrimonio stesso. Il Bengala Occidentale è considerato uno dei centri del traffico di esseri umani in India. Ci sono stati più di 350 casi registrati lì negli ultimi tre anni, secondo i dati ufficiali. Ma gli esperti dicono che il numero reale è probabilmente molto più alto, poiché le famiglie trovano spesso estremamente difficile dimostrare che i loro familiari scomparsi siano stati trafficati. Gli attivisti anti-tratta ritengono che gli aborti selettivi in base al sesso abbiano contribuito alla prevalenza del traffico di spose. Secondo il censimento più recente, del 2011, il rapporto tra i sessi dell’India era di 943 femmine ogni 1.000 maschi. Ci sono più uomini ma meno donne da sposare. Il prezzo pagato per le spose è variabile, può arrivare a 35 dollari, ma di solito è poco più alto (80 dollari).
Missouri
Le elette alla Camera dei Rappresentanti dovranno indossare una giacca formale, così ha statuito il nuovo regolamento della Camera che si è occupato anche dell’abbigliamento delle deputate elette, approvato con 105 voti favorevoli e 51 contrari. Dalla decisione, promossa dalla deputata repubblicana Ann Kelley, sono nate alcune discussioni, trovandola retrograda e misogina, nonché una perdita di tempo a fronte di più impellenti decisioni da prendere. Per parte democratica, si è anche sottolineato quanto il look sia spesso stato oggetto di critiche per donne in posizioni di potere, mentre per Ann Kelley è solo questione di promozione di una atmosfera formale. Il regolamento riguardante gli uomini, invece, non è cambiato, continuando a prevedere giacca e cravatta.
Polonia
Świdnik è una città polacca di circa quarantamila abitanti che, insieme ad altre città del paese, quattro anni fa aveva approvato una risoluzione per dichiararsi “libera dall’ideologia LGBT”. Ora invece, per non perdere milioni di euro in fondi europei, ha sostituito il documento con uno contrario a ogni discriminazione, comprese quelle nei confronti delle minoranze sessuali.
La risoluzione iniziale adottata dal consiglio di Świdnik nel marzo 2019 si impegnava a «fermare l’ideologia LGBT» e combattere “l’omopropaganda”. È stata approvata con i voti dei consiglieri legati al partito di governo nazionale polacco Diritto e Giustizia (PiS), che ha condotto una lunga campagna anti-LGBT. Nello stesso periodo, altre municipalità avevano adottato Carte della famiglia contrarie al matrimonio omosessuale e impegnate a «proteggere i bambini dalla corruzione morale» (linguaggio spesso usato come parte della retorica anti-LGBT del PiS). Świdnik aveva perso già nel 2021 40 milioni di zloty (la moneta nazionale) dalla Norvegia, dopo che il governo norvegese aveva dichiarato che non avrebbe permesso che le sovvenzioni andassero a luoghi in Polonia che avevano approvato risoluzioni anti-LGBT. La Commissione Europea ha anche cercato di impedire che tali luoghi ricevessero fondi della UE.
Successivamente, nel novembre 2021, il consiglio di Świdnik ha modificato la risoluzione per rimuovere la menzione esplicita di “ideologia LGBT”. Non avendo convinto pienamente le autorità europee, è arrivata alla fine di dicembre 2022 una nuova dichiarazione «sulla protezione dei diritti e delle libertà fondamentali». Il documento dichiara che «la dignità di ogni essere umano è un valore inalienabile soggetto a speciale protezione». Esprime «opposizione a tutte le forme di discriminazione basate sul sesso, la razza, l’origine etnica, la nazionalità, la religione, la denominazione, le convinzioni personali, la disabilità, l’età o l’orientamento sessuale». Il testo appena adottato sostituisce i precedenti adottati nel 2019 e nel 2021, riferisce il quotidiano locale Nowy Tydzień. Il giornale ha aggiunto che i consiglieri avevano detto in privato che lo scopo del cambiamento era proprio quello di garantire l’accesso ai fondi europei.
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