17 ottobre 2023 – Notiziario in genere

Scritto da in data Ottobre 17, 2023

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La guerra. Israele. Gli ostaggi portati a Gaza. Il disastro umanitario nella Striscia. E la voce delle donne.

“Riportatemi a casa”

“Mi chiamo Maya Sham, ho 21 anni e sono di Shoham. In questo momento sono a Gaza“, dice la ragazza israeliana, con cittadinanza  francese, nel video diffuso da Hamas sul suo canale Telegram e pubblicato da Haaretz.

“Sabato mattina presto stavo tornando da una festa nell’area di Sderot. Sono stata gravemente ferita alla mano. Mi hanno portato a Gaza e mi hanno portato all’ospedale per tre ore. Si sono presi cura di me, fornendomi farmaci. Vi chiedo solo di riportarmi a casa il più presto possibile dalla mia famiglia, dai miei genitori, dai miei fratelli. Per favore, fatemi uscire di qui il più presto possibile”, dice la ragazza.

“Fate arrivare gli aiuti umanitari”

Jumanah Shaheen è giornalista video, è stata la fixer del documentario Erasmus in Gaza. È nata a Jeddah, in Arabia Saudita e cresciuta tra gli Stati Uniti e l’Arabia Saudita. Dopo la laurea, ha svolto un tirocinio al Destination Jeddah come assistente, lavorando direttamente con il direttore editoriale Michael Bou-Nacklie.

Jumanah ha partecipato alla settima edizione del Forum of Mediterranean Women Journalist, insieme ad altre due colleghe, Bisan A. S. Owda content creator e attivista di Gaza, e Maryam Sabah. Il forum è in contatto con loro e, scrive Marilù Mastrogiovanni, tutte e tre sono state evacuate dagli israeliani. “Non hanno elettricità e non abbiamo voluto trattenerle troppo al telefono perché appena i cellulari si scaricheranno saranno isolate dal mondo”.

È significativo, si legge ancora, che la testimonianza di Jumanah sia stata raccolta da Oksana Chelysheva, giornalista russa nata in Ucraina, costretta a fuggire in Finlandia poco dopo l’assassino della collega Anna Politkovskaja, con cui collaborava, perché a causa delle sue inchieste sulla Cecenia era in pericolo.

“Hanno imposto l’esodo della gente dal nord al sud della Striscia di Gaza, si parla di oltre 1 milione di persone”, racconta in una delle sue testimonianze. Ecco cosa ha raccontato nel video di ieri.

La testimonianza

“Aggiornamento della Striscia di Gaza. La situazione qui a Gaza sta peggiorando, sta diventando sempre più difficile.

Le persone anziane sono state evacuate dalle loro case, dal Nord e da Gaza.

È davvero molto difficile per noi lasciare la nostra casa. Tutto quello che abbiamo.

Non riusciamo a trovare le parole per descrivere la situazione. Non c’è elettricità né cibo. Non c’è acqua. Nessuna acqua per lavarsi. Nessuna connessione a internet, nessuna sicurezza, nessuna medicina, nessun rifugio. Siamo in questa famiglia, più di 70 persone da letto e insieme come se ci riunissimo per salvare le nostre vite. Potete immaginare niente del genere?

Quindi l’aggiornamento di oggi. La situazione è davvero stancante.

Tutte le persone a Gaza e al nord sono evacuate al centro della Striscia e al sud. Hanno lasciato lì le loro case.

Ancora e ancora e ancora dovete capire la situazione, dovete parlare della situazione. Non c’è elettricità. Non c’è cibo. Non c’è acqua. Non c’è acqua per lavarsi. Non c’è nessuna medicina. Non ci sono case. Non c’è connessione a internet. Come possiamo trasmettere il nostro messaggio? Come possiamo far sentire la nostra voce nel mondo senza elettricità, senza internet, senza nulla?

È che questa situazione sta diventando sempre più dura, sempre più dura, ogni giorno, giorno e notte. Non vogliamo aspettare la notte. Non vogliamo vivere la notte che verrà perché sarà difficilissima per noi.

E fino ad ora non sappiamo cosa accadrà. Non sappiamo, non sappiamo cosa ci accadrà. Potete immaginare che non sappiamo cosa accadrà alla nostra vita nelle prossime ore?

Ci stiamo perdendo, stiamo perdendo la vita, stiamo perdendo tutto.

Non dobbiamo per forza vivere tutto questo. Non dobbiamo farlo vivere ai nostri figli e figlie. Non dobbiamo sentire per forza tutti questi sentimenti confusi e terrificanti che proviamo.

Dobbiamo aprire agli aiuti umanitari per i civili, devono entrare a Gaza. Per le persone qui. Per i civili. Lo capite?”.

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