- Venezuela: l’ONU accusa Maduro di crimini contro l’umanità (in copertina).
- Le Barbados si liberano della regina e nel 2021 diventeranno una repubblica.
- Pakistan: ogni anno 5.000 stupri denunciati, quasi tutti impuniti.
- Yemen, a rischio carestia.
- Afghanistan: “Per ora nessun cessate il fuoco”, dicono i talebani ai colloqui di pace.
- Messico: una lotteria simbolica per il jet indesiderato del presidente.
- Libia: il premier Sarraj annuncia le dimissioni. Uganda: evasione di massa, più di 200 detenuti fuggono nudi.
- Hong Kong: collezionista di francobolli derubato dei suoi pezzi per un valore di 700 milioni di dollari.
Questo e molto altro nel notiziario di Radio Bullets, a cura di Barbara Schiavulli. Musiche di Walter Sguazzin
Foto di copertina: cortesia di Alejo Reyna
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Nazioni Unite e cessate il fuoco
“Il coronavirus è oggi la principale minaccia alla sicurezza globale nel nostro mondo, questo è il motivo per cui, a marzo, ho chiesto un cessate il fuoco globale”, ha detto Guterresh durante la sessione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. “Dall’Afghanistan al Sudan vediamo nuovi promettenti passi verso la pace. In Siria, Libia, Ucraina e altrove, il cessate il fuoco o l’arresto dei combattimenti possono creare spazio per la diplomazia – ha sottolineato – In Yemen, stiamo premendo per un cessate il fuoco e la ripresa del processo politico. In queste e altre crisi i guastatori sono attivi e la sfiducia è profonda, ma dobbiamo perseverare”.
Secondo l’Unicef, 872 milioni di bambini in età scolare di 51 Paesi – ovvero la metà della popolazione studentesca mondiale – non sono ancora in grado di tornare a scuola a causa del coronavirus. A chiudere i battenti erano state le scuole di 192 Paesi, per un totale di 1,6 miliardi di studenti. Oggi, 1 Paese su 4 non ha ancora fissato una data per la riapertura. “Milioni di questi bambini hanno avuto la fortuna di continuare a studiare a distanza tramite la radio, tv o Internet. Tuttavia, i dati Unicef mostrano che per almeno 463 milioni non c’è stata questa possibilità”, ha detto Henrietta Fore, direttrice esecutivo di Unicef a un briefing dell’Oms sull’impatto del coronavirus sui bambini.
Yemen
Le Nazioni Unite avvertono che “lo spettro della carestia” è tornato in Yemen, dopo che i Paesi donatori hanno ignorato le richieste di finanziamenti per il Paese dilaniato dalla guerra. Quest’anno è stato raccolto solo il 30% di quello che era l’obiettivo. Il capo degli aiuti umanitari delle Nazioni Unite, Mark Lowcock, ha affermato che l’appello lanciato ha ricevuto circa 1 miliardo di dollari, lasciando 9 milioni di yemeniti a dover far fronte a tagli sempre più profondi ai programmi di aiuto, tra cui cibo, acqua e assistenza sanitaria. Ha detto al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite che la carestia nello Yemen è stata scongiurata due anni fa poiché i donatori avevano soddisfatto “il 90% dei suoi requisiti di finanziamento, consentendo alle agenzie umanitarie di aumentare la copertura mensile degli aiuti da 8 a 12 milioni di persone. Lowcock per la prima volta ha puntato il dito contro l’Arabia Saudita, gli Emirati Arabi Uniti e il Kuwait per non aver risposto all’appello di quest’anno da 3,4 miliardi di dollari, nonostante il loro particolare ruolo e responsabilità nella guerra.
Accordo Israele Emirati e Bahrain
L’Iran considererà gli Emirati Arabi e il Bahrein come “responsabili di tutte le gravi conseguenze che deriveranno” dall’accordo di normalizzazione siglato alla Casa Bianca con Israele, ha detto il presidente della Repubblica islamica, Hassan Rohani, in una riunione del suo governo, trasmessa in diretta tv. “Come avete potuto tendere la mano a Israele? E volete anche dargli delle basi nella regione?”, ha accusato nel suo discorso Rohani, parlando di “alcuni Stati regionali” i cui “dirigenti non capiscono nulla di religione e ignorano il proprio debito verso la nazione palestinese e i loro fratelli che parlano la loro stessa lingua”.
Israele e Palestina
A partire da venerdì la Moschea di al-Aqsa a Gerusalemme resterà chiusa per tre settimane a causa della seconda ondata di coronavirus. La spianata delle moschee era rimasta chiusa anche a marzo durante la prima ondata.
Appena dopo la firma dell’accordo di normalizzazione tra Israele e gli Emirati, 13 razzi lanciati dalla Striscia Gaza, 8 intercettati dal sistema di difesa Iron Dome, hanno innescato la risposta di Israele che ha attaccato 8 postazioni di Hamas.
Libia
Il premier libico al-Sarraj, del governo di Tripoli internazionalmente riconosciuto, ha annunciato l’intenzione di dimettersi a ottobre. “Dichiaro il mio desiderio sincero di cedere le mie responsabilità al prossimo esecutivo non più tardi della fine di ottobre”, ha dichiarato Sarraj alla tv pubblica. “Spero che il comitato per il dialogo completi il proprio lavoro e scelga un nuovo consiglio presidenziale e un nuovo primo ministro”, ha aggiunto. Sarraj è a capo del Governo di Accordo Nazionale, con sede a Tripoli, mentre la Libia orientale e gran parte del sud è controllata da un’amministrazione rivale. È a capo del GNA da quando è stato costituito nel 2015 a seguito di un accordo politico sostenuto dalle Nazioni Unite e volto a unire e stabilizzare la Libia dopo il caos seguito alla rivolta del 2011 che ha estromesso Muammar Gheddafi.
Uganda
Più di 200 detenuti sono fuggiti da una prigione nel nord est del Paese. Hanno ucciso un soldato appena usciti dal carcere di Moroto e si sono diretti verso le colline. Soldati e guardie della prigione li stanno inseguendo. Almeno due sono stati catturati e altri due uccisi. Prima di fuggire, si sono tolti le loro uniformi gialle e sono scappati nudi per evitare di essere scoperti.
Europa
Durante il suo intervento di chiusura al parlamento europeo, la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha detto che “Nel nuovo piano sulle migrazioni che sarà presentato a breve, verrà abolito il regolamento di Dublino e sarà sostituito da un nuovo sistema di governance. Il regolamento di Dublino sarà sostituito da una nuova governance europea della gestione delle migrazioni, avrà una struttura comune per quello che riguarda gli asili ed i rimpatri, e avrà anche un meccanismo di solidarietà molto forte e incisivo”, confermando che principio guida dell’UE è quello di ‘salvare vite’, un principio che – ha detto – “non è un’opzione. Poi bisogna vedere chi ha il diritto di restare oppure no. In ogni caso – ha proseguito – ci vuole la solidarietà di tutta l’Unione per affrontare questo problema”.
Regno Unito
L’informatore Daniel Ellsberg, che ha fatto trapelare i famigerati Pentagon Papers, ha testimoniato mercoledì durante l’udienza per l’estradizione del fondatore di WikiLeaks, Julian Assange. Ellsberg, avvertendo che Assange non avrebbe mai un processo equo se fosse estradato negli Stati Uniti, ha confrontato i documenti pubblicati da WikiLeaks con le sue fughe di notizie, e ha detto che entrambi erano nel “più alto interesse pubblico”. Tre le questioni importante emerse dall’udienza: che non è contro la legge rivelare i nomi degli informatori, che Assange non l’ha fatto per primo e che non è chiaro se un solo informatore sia stato danneggiato dalla rivelazione del proprio nome. Intanto il processo è stato aggiornato a mercoledì.
Il giornalista tedesco John Goetz – anch’egli ha testimonianto sempre ieri – ha collaborato con WikiLeaks nel 2010 e ha tentato di chiarire la dinamica dicendo che Assange ha tentato di oscurare i nomi, persino quasi paranoico riguardo alla sicurezza dei documenti. WikiLeaks prevedeva di impiegare un anno per distribuire lentamente le parti inedite del suo archivio di notizie trafugate. Ma i giornalisti di The Guardian, David Leigh e Luke Harding, hanno pubblicato la password di quell’archivio nel loro libro pubblicato nel febbraio 2011. Un giornale tedesco, Der Freitag, venne a conoscenza della password e la pubblicò, anche se Assange si sforzò di convincerli a non farlo per il rischio di rivelare i nomi degli informatori. Dopo che Der Freitag lo ha pubblicato, Cryptome ha scaricato l’intero archivio non redatto sul suo sito web il 2 settembre 2011. WikiLeaks ha quindi deciso di pubblicare l’intero archivio il giorno successivo per aiutare gli informatori a mettersi in salvo. Tuttavia, il governo sta cercando di ritrarre Assange come un individuo pericoloso e privo di coscienza.
Germania
29 agenti di polizia in Germania sono stati sospesi, 14 verranno allontanati dal servizio. “Una vergogna”, ha detto il ministro degli Interni, dopo che una chat di gruppo, di cui i poliziotti facevano parte, diffondeva contenuti di estrema destra con stato di scambio di profughi o foto finte di profughi nelle camere a gas.
Polonia
Il primo ministro polacco, Mateusz Morawiecki, sta resistendo agli sforzi degli ultraconservatori nella coalizione di governo volti a intensificare un giro di vite del governo stesso contro i diritti LGBTQ e delle donne, diffidenti nei confronti di ulteriori legami con l’Unione Europea, affermano fonti governative alla Reuters. Il partito di governo Law and Justice (PiS) ha fatto arrabbiare Bruxelles usando, durante la campagna per le elezioni presidenziali di luglio, un linguaggio che secondo i critici fomentava l’omofobia. Ciò ha peggiorato le già profonde tensioni con la Commissione europea sulle politiche governative che, secondo l’esecutivo dell’UE, sovvertono la democrazia, compresi i tentativi di limitare i diritti delle persone lesbiche, gay, bisessuali e transgender.
Bielorussia
Il Comitato investigativo ha annunciato che la leader dell’opposizione, Maria Kolesnikova, è stata formalmente accusata di “invocare azioni che minacciano la sicurezza nazionale della Bielorussia”. Accusata ai sensi dell’articolo 361 del Codice penale, potrebbe ora affrontare da due a cinque anni di carcere. Kolesnikova è attualmente detenuta nella città bielorussa di Zhodino. Intanto il presidente Lukashenko ha rivelato di aver chiesto armi durante il suo incontro con Putin di qualche giorno fa.
Afghanistan
Il portavoce dei talebani, Mohammad Naeem, ha detto che il gruppo non accetterà un cessate il fuoco a meno che i negoziatori di pace non possano discutere la causa principale della guerra nel Paese al tavolo dei negoziati di pace. Ha affermato che i talebani hanno ridotto il livello di violenza con l’inizio del turno preliminare dei colloqui. Ha anche affermato che il governo afghano non ha però fermato le sue operazioni offensive. “Non ha senso porre fine a 20 anni di guerra in un’ora. Nella nostra prospettiva, è logico discutere gli aspetti principali dei problemi e della guerra e poi finalizzare un cessate il fuoco in modo che il problema venga risolto in modo permanente”, ha detto Mohammad Naeem a Karim Amini di TOLOnews a Doha. “Supponiamo che annunciassimo un cessate il fuoco oggi, ma poi non riuscissimo a raggiungere un accordo al tavolo dei negoziati domani, andremmo di nuovo verso la guerra? Cosa significa questo?”. Ha aggiunto che i talebani vogliono l’istituzione di un sistema islamico in cui si riflettano i valori delle persone del Paese, cosa che spaventa molto la popolazione afghana e in particolare le donne.
Pakistan
Ogni anno in Pakistan circa 5.000 donne subiscono violenza sessuale e soltanto il 5% degli aggressori viene condannato. È la denuncia del ministro pachistano per la Scienza e la Tecnica, Fawad Chaudhry, intervenuto in Parlamento sulla piaga degli stupri. Secondo l’esponente del governo, inoltre, ci sono migliaia di casi che non vengono denunciati per “paura o vergogna”. “Se almeno l’85% dei violentatori venisse condannato, gli stupri diminuirebbero”, ha detto Chaudry.
In Pakistan lo stupro viene punito con la pena di morte. Dopo la violenza sessuale di gruppo in autostrada, che la scorsa settimana ha scosso l’opinione pubblica pachistana, il premier Imran Khan aveva proposto che gli stupratori fossero impiccati pubblicamente o castrati chimicamente o chirurgicamente. Su questo il ministro ha detto di non essere d’accordo. “L’esecuzione pubblica non è una soluzione. Solo la giustizia e un procedimento veloce potrebbe diminuire il numero delle violenze”.
Barbados
La regina inglese Elisabetta non sarà più il capo di stato delle Barbados che nel 2021, entro novembre, diventeranno una repubblica, in tempo per il 55° anniversario dell’Indipendenza. La decisione è stata ufficializzata nel cosiddetto “Discorso del trono”, pronunciato a nome della premier, Mia Mottley, dalla governatrice generale dell’isola, Sandra Mason, in occasione della cerimonia di apertura del parlamento. Più di mezzo secolo dopo aver ottenuto l’indipendenza dalla Gran Bretagna, “è giunto il momento di lasciarci completamente alle spalle il nostro passato coloniale” ha detto Mason. “Avendo raggiunto l’indipendenza più di mezzo secolo fa, il nostro Paese non può avere dubbi sulla sua capacità di autogoverno”, ha affermato la Mason. Due terzi del parlamento dovranno approvare il passaggio. La regina Elisabetta è il capo di stato del Regno Unito e di altri 15 Paesi, in precedenza governati dalle autorità britanniche, dove è rappresentata dal governatore generale. Tali Paesi sono: Antigua e Barbuda, Australia, Bahamas, Barbados, Belize, Canada, Grenada, Giamaica, Nuova Zelanda, Papua Nuova Guinea, Saint Kitts e Nevis, Santa Lucia, Saint Vincent e Grenadine, Isole Salomone e Tuvalu. Diverse nazioni hanno rimosso lo status di capo di stato per la regina del Regno Unito a seguito della loro indipendenza, pur rimanendo parte del Commonwealth, con Mauritius che è l’ultimo Paese diventato una repubblica nel 1992. Reciso il legame con il Regno Unito, si uniranno alla sorte indipendente di Trinidad e Tobago, Dominica e Guyana.
Messico
Il Messico ha organizzato una simbolica lotteria per il jet presidenziale di lusso che il presidente, Andres Manuel Lopez Obrador, ha definito un “insulto” al popolo e che deve ancora trovare un acquirente. Invece di portare a casa il Boeing 787 Dreamliner, i possessori dei 100 biglietti vincenti sono stati ricompensati con una quota del montepremi pari a due miliardi di pesos, 95 milioni di dollari, creando ben 100 milionari. Lopez Obrador, un crociato dell’austerità di sinistra, ha promesso di vendere l’aereo già dalla sua campagna elettorale del 2018, dicendo che “nemmeno Donald Trump aveva un aereo del genere”. Il jet era stato acquistato per circa 218 milioni di dollari durante il mandato dell’ex presidente Felipe Calderon, dal 2006 al 2012, e ora vale circa 130 milioni di dollari. L’unico che l’ha usato è stato il suo successore, Enrique Pena Nieto.
Panama
Il presidente di Panama, Laurentino Cortizo, ha disposto la destituzione immediata del governatore della regione di Guna Yala, Erick Martelo Robinson, arrestato ieri dalla polizia dopo che nel doppio fondo di un veicolo di sua proprietà sono stati rinvenuti 79 chilogrammi di cocaina, scrive il quotidiano La Prensa. Il capo dello Stato ha anche annunciato via Twitter di aver già designato come governatore della regione di Guna Yala una persona di sua fiducia, Alexis Alvarado.
Venezuela
Il presidente venezuelano Nicolas Maduro è responsabile di gravi violazioni dei diritti, inclusi crimini contro l’umanità, hanno sentenziato ieri gli investigatori delle Nazioni Unite. In un rapporto di 411 pagine, la missione conoscitiva delle Nazioni Unite in Venezuela ha documentato prove di crimini volti a reprimere l’opposizione. Questi includono la detenzione sistematica e diffusa, le sparizioni, la tortura, la violenza sessuale e l’omicidio dal 2014. Ci sono “fondati motivi” per credere che il presidente, così come i ministri dell’Interno e della Difesa “abbiano ordinato o contribuito alla perpetuazione di crimini documentati in questo rapporto”, hanno scritto gli esperti nominati dall’ONU. Il rapporto sarà discusso mercoledì prossimo dal Consiglio dei diritti delle Nazioni Unite, a Ginevra. La missione conoscitiva ha esaminato oltre 5.000 casi di uccisioni da parte delle forze di sicurezza. Questi includono più di 400 uccisioni effettuate nelle operazioni di lotta al crimine, note come “Operazioni per la liberazione del popolo”. “Gli omicidi sembrano parte di una politica volta a eliminare membri indesiderati della società sotto la copertura della lotta alla criminalità”, ha detto il presidente della missione Marta Valinas, un’esperta portoghese dei diritti che in precedenza ha lavorato presso la Corte penale internazionale. La missione ha documentato numerosi casi in cui le agenzie di intelligence hanno torturato dissidenti politici e attivisti. Tali atti includevano percosse, mutilazioni, stupri, scariche elettriche per asfissia e droghe. Il rapporto ha evidenziato la violenta repressione dei manifestanti da parte del governo, che ha provocato la morte di dozzine di persone. Secondo il rapporto, c’era in atto una chiara politica per torturare e maltrattare i manifestanti detenuti. La missione di inchiesta ha esortato i governi e la Corte penale internazionale a intraprendere un’azione legale per perseguire le violazioni segnalate nel caso le autorità venezuelane non fossero in grado di farlo. Il Venezuela ha rifiutato di interagire con la missione conoscitiva e non ha permesso agli esperti di visitare il Paese.
Colombia
Le autorità della Colombia hanno presentato i primi risultati delle indagini in corso dopo la morte, la settimana scorsa, di almeno 11 persone nel corso dei disordini avvenuti a Bogotà e in altre città colombiane in seguito al decesso, causato dall’azione di due agenti di polizia, dell’avvocato Javier Ordóñez. Lo riferice la radio Rcn. In una conferenza stampa il ministro della Difesa, Carlos Holmes Trujillo, ha indicato che sono stati analizzati 50 video dai quali è emerso che almeno 56 agenti hanno aggredito i partecipanti alle manifestazioni. Per questo, ha sottolineato, al momento la polizia nazionale ha aperto più di 43 indagini interne per appurare la dinamica dei fatti. Trujillo ha poi sottolineato che “per tutti noi è della massima gravità che vi sia stato un bilancio di 11 morti e 258 feriti fra giovedì e venerdì, e speriamo che al più presto possibile le autorità competenti determinino le responsabilità di ciascun caso”. Da parte sua, il direttore protempore della polizia nazionale, generale Gustavo Moreno, ha reso noto che “già 3 poliziotti hanno ammesso di aver usato le armi in loro dotazione, e che di questo si sta occupando la Procura”. Sempre in Colombia, è stato ucciso un altro ex combattente delle Farc, Wilber Grueso. Sono almeno 226 gli ex guerriglieri uccisi dal 2016. Le Farc descrivono i morti come vittime di esecuzioni extragiudiziarie e indicano il governo di Ivan Duque come responsabile. Wilber Grueso stava rispettando il suo processo di reincorporazione nel comune di Policarpa, nel dipartimento di Nariño. L’ex combattente di 42 anni era anche tra i firmatari dell’accordo di pace.
Hong Kong
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La polizia di Hong Kong sta dando la caccia a 3 uomini che hanno preso di mira un noto collezionista di francobolli antichi e arte rivoluzionaria, prendendo pezzi per un valore di $ 700 milioni durante un furto nel suo appartamento di Kowloon, una perdita che segnerebbe il più grande furto con scasso nella storia della città. Il collezionista, Fu Chunxiao, che al momento del furto era nella sua casa nella Cina continentale, ha espresso dolore per la perdita, definendo “inestimabile” il valore degli oggetti rubati, tra i quali un’opera di calligrafia dell’ex leader cinese Mao Zedong.
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