18 ottobre 2023 – Notiziario Mondo

Scritto da in data Ottobre 18, 2023

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  • Gaza: colpito ospedale, più di 500 morti. Biden arriva in Israele
  • Messico: aumenta la siccità
  • Somalia: giornalista ucciso

Questo e molto altro nel notiziario Mondo di Radio Bullets, a cura di Barbara Schiavulli

Voci di pace

Il conflitto Israele- Palestina non si fermerà e probabilmente nella peggiore delle ipotesi si allargherà se non ci sarà una presa di posizione senza precedenti di tutte le società civili. Quando la politica perde il senno, sono le persone che devono prendere in mano la situazione, quando la conta dei morti diventa una carneficina senza precedenti, vuol dire che chi è al comando che sia uno stato o un’organizzazione, ha perso quell’umanità che rende una causa qualunque essa sia, degna di essere combattuta. Oggi ogni sforzo, a fronte di migliaia di morti, che non hanno più una casa o una nazionalità per cui vivere, la tregua e la pace in futuro deve essere l’unica soluzione possibile. Ieri nella sede di Nobavaglio a Roma, si è parlato di Israele e Palestina, ma anche della narrazione che tutta questa storia ha spinto i media italiani a scrivere una delle pagine più brutte del giornalismo italiano, superficiale, privo di dibattito, fazioso.
Due persone ci hanno ricordato che il dolore non deve essere pretesto di vendetta ma di costruzione. Un palestinese e un israeliano, del Parent Circle, hanno perso entrambi i loro figli, una per mano di un soldato israeliano, l’altra durante un attentato. Può esserci dolore più grande? Dovrebbero odiarsi. Dovrebbero inneggiare alla vendetta. Invece sono diventati amici, fratelli in una regione che li vorrebbe l’uno contro l’altro. Bassam Aramin dice con la forza della sua convinzione, “Gli israeliani hanno il diritto di vivere in sicurezza, mentre noi palestinesi abbiamo quello di vivere in libertà. Senza una soluzione politica non si potrà mai avere una soluzione a questo conflitto. Bisognerà riconoscere uno stato indipendente e democratico della Palestina. E sappiamo bene che l’esistenza di Hamas e della jihad islamica e Fatah e tutta la resistenza è dovuta all’occupazione israeliana. Questa è la causa maggiore della violenza. E’ molto doloroso per noi, per voi guardare da lontano. Immaginiamo se fossimo a Gaza, non è una vita normale, è molto triste. Migliaia di persone sono sotto le macerie e che non possiamo neanche recuperare e seppellire. Non c’è sicurezza in Gaza, non puoi fuggire da nessuna parte e la morte ti osserva da ogni parte. L’unica soluzione è rispettarsi e vivere insieme in questo pezzo di terra. Dobbiamo costruire più case e ponti, e creare sogni. Questo è quello che facciamo con il Parent Circle, questo è quello che facciamo con io e mio fratello Rami”. Nel momento in cui abbiamo perso i nostri figli, tra me e Bassam non sono più servite le parole, dice Rami Elhanan. Israele e Palestina dovranno imparare a vivere insieme o non vivranno affatto. Guardiamo da sempre dall’esterno questa competizione di vittime. — Sono appena tornato dal Mar Morto, dove ho incontrato i parenti di mia moglie Noor, sono del kibbutz dove sono state uccise 108 persone, il 20 per cento della sua popolazione, tra cui donne e bambini, e ora assistiamo alla vendetta, l’asfaltamento di Gaza, il crollo dei palazzi. Noi sappiamo che la vendetta non risolve niente, e questa mutua violenza, è la chiave del prossimo passo che succederanno prima o poi. Per me, Bassam e gli altri 600 nella nostra organizzazione, dividiamo lo stesso tipo di dolore e non abbiamo bisogno di parole per capirci. Quello che ci unisce è la perdita dei nostri figli, per questa situazione in un paese dove uno domina l’altro, questa è l’essenza del problema. Può cambiare e deve cambiare. Oggi guardiamo a questo odio, rabbia, perdita di esseri umani, e abbiamo perso il controllo della situazione, guardiamo a questa gente folle e ci sentiamo come bambini che mettono il dito per fermare la perdita mentre l’acqua continua ad uscire. Dobbiamo far capire che gli ebrei non potranno spingere nel deserto i palestinesi, e i palestinesi non potranno gettare gli ebrei in mare. Siamo condannati a vivere insieme per sempre. In uno Stato, due stati o 10mila stati, o in un grande cimitero per i nostri figli. La nostra missione è quella di fare in modo che la soluzione politica si avveri.

Bassan e Rami, ci danno una lezione che parla di gentilezza, dolore, lutto, ma anche ricostruzione e pace. Non avevano finito di parlare che arrivata ieri sera la notizia di un ospedale dove un razzo ha ucciso centinaia di persone, più di 500 per il ministero della sanità, ma il rimbalzo delle colpe su chi avesse fatto partire quel lancio, gli israeliani che bombardano la striscia da 12 giorni o un razzo sfuggito al controllo di Hamas, tutti hanno negato la responsabilità sovrastando quelle scene dolorose che le tv arabe hanno mandato in onda dove persone che aveva cercato rifugio in ospedale perché gli ospedali non dovrebbero mai essere colpiti. Così come le scuole, come le case, come i civili. Salgono i morti, si fomenta l’odio. 1400 quelli israeliani, quasi 3000 i palestinesi. Quando è il momento per il mondo per dire che è troppo? Intanto il presidente americano arriverà in Israele, mentre il presidente palestinese Mahmoud Abbas e l’amministrazione giordana, hanno detto che non lo incontreranno.

Il summit con i leader arabi, tra cui Palestina, Egitto e Giordania, è stato cancellato perché non serve parlare di qualsiasi altra cosa che non sia fermare la guerra, ha sottolineato il ministro degli Esteri giordano. Anche perché il totale schieramento dalla parte israeliana di Biden, non è un buon biglietto da visita se si vuole parlare di negoziati. Così Biden incontrerà il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e il gabinetto di guerra israeliano cercando di farsi un’idea dei piani e degli obiettivi di Israele. Il suo obiettivo è anche quello di portare aiuti umanitari a Gaza, dove milioni di palestinesi sopravvivono con scarsità di cibo, senza carburante e acqua a causa dell’assedio israeliano. Non è chiaro cosa Biden possa ottenere con questa visita, mentre Israele ha chiesto dieci miliardi di dollari agli Stati Uniti in aiuti militari.

Gaza, appello WILPF contro il genocidio

Intanto centinaia di persone hanno assaltato la sede dell’ambasciata israeliana ad Amman, in Giordania, in seguito all’attacco all’ospedale al-Ahly a Gaza City. Per ora Biden si è detto indignato per i morti dell’ospedale di Gaza. Sconvolto anche il segretario generale dell’Onu. Sempre ieri Un raid dell’esercito israeliano ha provocato la morte di almeno sei persone che si erano rifugiate in una scuola a Gaza. Lo rende noto l’Unrwa, l’agenzia Onu per i rifugiati palestinesi.

E sono cinque i miliziani degli Hezbollah uccisi negli ultimi scontri tra Israele e Palestina in Libano. Rabbia senza precedenti, ha detto Hezbollah. Gli americani hanno consigliato ai loro cittadini di non recarsi nel paese e stanno ritirando il personale diplomatico non essenziale. In Tunisia migliaia di persone si sono riversate davanti all’ambasciata francese a sostegno della popolazione palestinese e contro la Francia che ha palesato il sostegno incondizionato ad Israele. Manifestazioni in molte parti del mondo, anche a Ramallah in Cisgiordania dove ieri sera la gente è spontaneamente scesa in piazza. Migliaia anche a Washington fuori dalla casa bianca per protestare contro gli attacchi israeliani.

Palestina: quando l’arte diventa resistenza

Iraq

L’Unesco, nell’ambito del programma ‘ Revive the spirit of Mosul’ , ha consegnato al Sunni Endowment of Iraq 16 case storiche restaurate di cui 7 vicino alla Moschea Al Nouri.

Somalia

Un giornalista televisivo somalo è stato ucciso lunedì sera in un attentato suicida a Mogadiscio, ha detto la polizia. Abdifatah Moalim Nur Qeys, 33 anni, direttore della TV via cavo somala, è stato ferito a morte dall’esplosione in un ristorante della capitale, e la polizia ha confermato che gli autori dell’attacco erano membri del gruppo militante al-Shabaab. hanno aggiunto che altre quattro persone sono rimaste ferite fuori dal ristorante. Al-Shabaab, affiliato ad al-Qaeda, ha immediatamente rivendicato l’attacco in un messaggio su Telegram.

Germania

Dopo aver vietato le proteste filo-palestinesi, bandiere israeliane esposte fuori dai municipi in solidarietà con Israele sono state bruciate in tutta la Germania.

Regno Unito

Greta Thunberg è stata fermata dalla polizia britannica a Londra durante una protesta di ambientalisti contro l’Energy Intelligence Forum, che riunisce per tre giorni all’hotel InterContinental Park Lane i vertici dei colossi petroliferi mondiali. Lo riporta il Telegraph online.

Belgio

L’attentatore di Bruxelles, responsabile della morte di due svedesi in un attacco avvenuto due sera fa, aveva scontato una pena detentiva in Svezia tra il 2012 e il 2014: lo ha dichiarato Jesper Tengroth, portavoce delle autorità svedesi per l’immigrazione senza specificare il motivo della condanna e la durata della pena.

Messico

Il problema della siccità in Messico si sta aggravando: il fenomeno riguarda ormai oltre la metà del territorio del Paese e colpisce soprattutto i prodotti agricoli alla base della dieta nazionale, il mais e i fagioli, col rischio di una crisi alimentare.
Secondo l’analisi del direttore del Gruppo di consulenza sui mercati agricoli, Juan Carlos Anaya, pubblicata dal quotidiano Milenio, la crisi riguarda il 70% del territorio e le regioni più flagellate sono il nordest e il Bajio, nel centro del Paese. Anaya ha avvertito che in mancanza di piogge, il Messico sarà obbligato a importazioni record, specialmente di mais, ed ha segnalato che nello scenario peggiore, la produzione nazionale del cereale potrebbe cedere anche il 17%.
Il conseguente aumento dei prezzi potrebbe sviluppare una crisi alimentare, soprattutto visto il ruolo fondamentale dei cereali per gli allevamenti.

Brasile

Sono quasi 3500 i turisti stranieri vittime di crimini a Rio de Janeiro, nel 2022, con una media 9,5 al giorno.     Tra i casi più gravi figurano gli omicidi di un cileno a maggio, e di uno statunitense ad agosto, oltre all’accoltellamento di una donna ucraina.

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