Stati Uniti. In centinaia manifestano per l’anniversario della sentenza Roe vs Wade che, prima di essere ribaltata, assicurava in tutti gli Stati il diritto all’aborto. Sierra Leone. Approvata legge storica per i diritti delle donne. Spagna. A Leon le donne manifestano sotto la sede di Vox contro proposte di legge antiabortiste. Atletica. Donne trans nelle categorie femminili (tra le polemiche).

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Stati Uniti

Donne in protesta contro leggi antibortiste in Wisconsin

Sono scese in piazza e in strada per la Women’s March in migliaia, soprattutto donne, nell’anniversario della sentenza Roe vs Wade che rese l’aborto un diritto costituzionalmente riconosciuto in tutto il territorio federale, sentenza che è stata ribaltata lo scorso anno, lasciando che ogni stato decida la propria politica in merito. In 46 stati federali sono state organizzate 200 manifestazioni. Queste seguono la manifestazione “per la vita” (ovvero contro l’aborto) che si tiene ogni anno e che si è svolta venerdì a Washington DC. In questo caso migliaia di attivisti contro la libertà di scelta si sono presentati per celebrare il successo del movimento.

Per celebrare il 50° anniversario della storica sentenza Roe vs Wade la vicepresidente, Kamala Harris, ha tenuto un discorso a Tallahassee, in Florida, uno stato con severe restrizioni sull’aborto e che si teme possano inasprirsi se i repubblicani vinceranno le elezioni. Tra gli stati coinvolti dalle manifestazioni di domenica c’è stato anche il Wisconsin, anch’esso proibizionista e in cui la legge antiabortista rispolverata in seguito alla sentenza della Corte Costituzionale dello scorso anno risale addirittura al diciannovesimo secolo. La Women’s March è organizzata da quattro anni, ma questa volta, in seguito alla sentenza, ha acquistato ancora più importanza.

Sierra Leone

Daily life in the suburbs of Susan’s Bay Flickr/UNMEER/Martine Perret | Freetown, Sierra Leone, 14 dicembre 2014

Il Gender Equality and Women’s Empowerment Act, legge approvata per migliorare la condizione di vita delle donne, stabilisce che il 30% degli impieghi pubblici e privati dovranno essere destinati alle donne. Questo riguarderebbe le aziende con almeno 25 dipendenti, anche se in merito saranno necessari chiarimenti. Inoltre, le donne beneficeranno di posizioni dirigenziali riservate sul posto di lavoro, di almeno 14 settimane di congedo di maternità, parità di accesso al credito bancario e opportunità di formazione. Per chi non si atterrà alle regole, sono previste pesanti multe ($ 2.500) e persino potenziali periodi di prigione per istituzioni come le banche che non diano alle donne un accesso equo al sostegno finanziario. Secondo le Nazioni Unite, ci vorrà almeno il 52% delle donne impiegate per raggiungere risultati economici rilevanti e sebbene alcuni risultati siano stati ottenuti, è ancora lunga la strada per la parità.

Spagna

Alcune decine di donne si sono recate in protesta sotto la sede di Vox a Leon, contro la proposta di legge antiabortista fatta dal vicepresidente della Giunta, Juan García-Gallardo, che vorrebbe obbligare i medici a fornire alle donne che vogliano abortire una ecografia in 4D o l’ascolto del battito del feto. L’associazione Mujeres Abolicionistas Leonesas ha affermato che si sta mettendo a rischio “l’autonomia e la sicurezza delle donne” che prendono questa decisione nella loro vita.

“Il femminismo non si vende né si piega a nessun partito. Le donne non sono una battaglia politica e non permetteremo loro di usarci come merce di scambio “, hanno detto a fronte della polemica sollevata dalla misura presentata dal governo di PP e Vox in Castilla y León. Alla protesta, i militanti di Vox in sede hanno risposto con un’altra polemica, quella che vedrebbe 200 stupratori aver ridotte le proprie pene con la nuova legge contro la violenza sulle donne voluta da Podemos. La nuova legge, per quanto abbia ridotto alcune pene, è in realtà molto più inclusiva sui reati considerabili violenza di genere ed è stata appoggiata dai movimenti femministi.

Atletica

Carsten Semeneya, atleta costretta ad assumere medicine per abbassare i suoi livelli di testosterone

A marzo saranno votate nuove regole per far accedere alle competizioni femminili di atletica le donne trans. In particolare, il testosterone plasmatico massimo consentito per le donne trans sarebbe dimezzato da cinque nanomoli per litro a 2,5 nmol / L – e dovrebbero anche rimanere al di sotto della soglia consentita per due anni anziché 12 mesi come ad oggi. Tuttavia, è probabile che tale opzione si riveli controversa; nel suo documento World Athletics dichiara che comunque le donne trans “mantengono un vantaggio in termini di massa muscolare, volume e forza rispetto alle donne cis dopo 12 mesi” di trattamento ormonale – e che “i limitati dati sperimentali” suggeriscono che tali vantaggi continuino, anche in virtù della conformazione corporea.

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