21 giugno 2022 – Notiziario in genere

Scritto da in data Giugno 21, 2022

Gli stati americani anti-abortisti aumentano i benefici per le neomamme. Brasile: la parata LGBTQ di San Paolo invita i brasiliani a “votare con orgoglio” alle prossime elezioni nella sfida tra Bolsonaro e Lula. Un tribunale del Giappone dice che il divieto di matrimonio tra persone dello stesso sesso è costituzionale. Bulgaria: a Sofia il Pride e, in contemporanea, un corteo per la famiglia tradizionale. Iran: balli e alcol durante il tour, arrestati 120 turisti e turiste − le donne “ree” di non indossare l’hijab.

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Stati Uniti

Diritto all’aborto sempre più in pericolo negli Stati Uniti. Alcuni stati americani, a maggioranza repubblicana, nei mesi scorsi hanno optato per misure rigide di limitazione al diritto all’aborto. Ora, la mossa successiva, con l’aumento dei benefici per le neomamme. È attesa a giorni la decisione della Corte Suprema sul caso “Dobbs vs Jackson” e quindi sulla storica sentenza “Roe vs Wade” che dal 1973 garantisce il diritto all’interruzione di gravidanza a livello federale. Tanti sono però gli stati che hanno deciso in autonomia di limitare il diritto all’aborto. Gli stati che potrebbero arrivare a bandire del tutto l’interruzione di gravidanza, se la Corte Suprema, oggi a maggioranza conservatrice, dovesse davvero rovesciare la storica sentenza di cinquanta anni fa, sono ben ventisei: tra gli altri Florida, Texas, Arizona e Tennessee. Stati che hanno deciso di aumentare da due mesi a un anno dal parto l’assicurazione sanitaria per le mamme a basso reddito. Stessa strada intrapresa anche da Georgia e Alabama, che nelle prossime settimane intendono dare il via a misure analoghe. In Texas un quarto delle donne in età riproduttiva è sprovvista di qualsiasi assicurazione sanitaria: si tratta del dato più alto di tutti gli Stati Uniti, e tra i dieci peggiori per mortalità.

Brasile

Giugno è il mese del pride, lo abbiamo detto. E domenica scorsa è stata la volta di San Paolo, dove centinaia di migliaia di persone hanno preso parte all’annuale parata LGBTQ Pride con lo slogan «vota con orgoglio, per le politiche che ci rappresentano». Il riferimento è alle imminenti elezioni presidenziali in Brasile a ottobre. Elezioni che vedranno confrontarsi l’attuale presidente decisamente di destra, Jair Bolsonaro, contro l’ex presidente di sinistra Luiz Inacio Lula da Silva, attualmente in testa nei sondaggi. La parata di San Paolo, per la sua 26° edizione, è tornata in presenza dopo i due anni di stop causati dalla pandemia di coronavirus, per «combattere contro ogni tipo di discriminazione e rispettare la diversità». Il pride «mostra alla società che siamo presenti, che siamo un numero sufficiente per fare la differenza nella politica e nella società stessa», spiega a Afp Gleydson Santos, un tecnico infermieristico di 26 anni. «Il tema della sfilata di quest’anno era davvero bello», ha detto Braulio da Silva, un insegnante di scuola elementare di 31 anni. «Non puoi tacere, non puoi più essere sottomesso». Non sono mancate le critiche al presidente in carica, al grido di “Fora Bolsonaro” (“Fuori Bolsonaro”). In Brasile l’omofobia è un crimine dalla metà del 2019, ma ci sono ancora attacchi quotidiani contro gay e transgender. Nel 2021, centoquaranta persone trans sono state uccise nel paese, secondo l’Associazione nazionale delle persone travestite e trans del Brasile.

Giappone

In Giappone, un tribunale ha deciso ieri che il mancato riconoscimento del matrimonio tra persone dello stesso sesso è costituzionale. Una sentenza di respingimento di una causa di risarcimento danni che rappresenta un netto contrasto con una sentenza storica del 2021 che aveva sancito il contrario. E quindi una decisa battuta d’arresto per chi fa attivismo per il matrimonio egualitario nel paese. Siamo a Osaka, nel Giappone occidentale: qui il tribunale distrettuale ha respinto le argomentazioni avanzate da tre coppie dello stesso sesso nell’ambito di una serie di cause intentate per chiedere uguaglianza matrimoniale. «Dal punto di vista della dignità individuale, si può affermare che è necessario realizzare i vantaggi del riconoscimento pubblico delle coppie dello stesso sesso attraverso il riconoscimento ufficiale», si legge nella sentenza del tribunale. Ma l’attuale mancato riconoscimento di tali unioni «non è considerato una violazione della Costituzione», per il tribunale. «Il dibattito pubblico su quale tipo di sistema sia appropriato per questo non è stato condotto a pieno», aggiunge.
Il verdetto arriva dopo che un tribunale distrettuale nel nord di Sapporo lo scorso anno aveva appunto emesso una decisione di tenore completamente opposto, stabilendo che il mancato consenso del governo al matrimonio tra persone dello stesso sesso violava la disposizione della costituzione che garantisce l’uguaglianza ai sensi della legge. La costituzione del Giappone prevede che «il matrimonio deve avvenire solo con il mutuo consenso di entrambi i sessi»: in pratica, secondo molte analisi, il diritto civile semplicemente non mette nero su bianco il presupposto di un’unione tra due persone dello stesso sesso, ma nemmeno la vieta. Secondo France Presse, negli ultimi anni le autorità locali di tutto il paese si sono mosse per riconoscere le unioni omosessuali, sebbene tale riconoscimento non comporti gli stessi diritti del matrimonio secondo la legge. La prefettura di Tokyo il mese scorso ha dichiarato che inizierà a riconoscere le unioni omosessuali da novembre, rivedendo le regole attuali. Più di una dozzina di coppie hanno intentato cause per l’uguaglianza matrimoniale nel 2020 nei tribunali distrettuali di tutto il Giappone. L’azione coordinata ha lo scopo dichiarato di esercitare pressioni sull’unico paese del G7 che non riconosce le unioni gay.

Bulgaria

E torniamo al mese del Pride: sabato scorso è stata la volta della 15° edizione del Pride Parade Sofia, in Bulgaria, al grido di “Siamo fieri di esserlo”. Diversamente dal passato, non si sono verificati disordini e scontri in piazza. I partecipanti al Pride hanno ribadito le proprie richieste di «pari diritti delle persone diverse e l’abolizione del divieto di matrimonio tra persone dello stesso sesso». I fondi raccolti durante la manifestazione verranno, dicono dall’organizzazione, donati al Pride Parade Kiev in segno di solidarietà. Contemporaneamente al Pride, nella capitale bulgara si è svolta anche la Sfilata della famiglia tradizionale cristiana. «Il nucleo familiare cristiano è la chiave per una sana società», è il motto dell’organizzazione. Il Santo sinodo della Chiesa ortodossa bulgara ha diffuso un appello in cui parla di «disapprovazione e disaccordo con l’organizzazione e lo svolgimento del Pride Parade Sofia». «La Chiesa ortodossa bulgara non trova scuse per i rapporti carnali tra due esseri umani dello stesso sesso, in quanto anormali e non conformi alla natura umana», si spiega. »L’orientamento sessuale non è questione di scelta ma una realtà ben definita e il comportamento omosessuale è un’alterazione consapevole e peccaminosa dell’identità di genere predisposta da Dio», ribadisce il Santo sinodo.

Iran

Circa centoventi turisti e turiste iraniani, in viaggio nelle foreste della provincia iraniana del Mazandaran, sono stati arrestati per atti “criminali” e violazione delle norme islamiche. A darne notizia è stato il capo del dipartimento di giustizia provinciale, Mohammad Sadegh Akbari. «I partecipanti al giro turistico sono stati arrestati per aver bevuto alcolici, ballato, intrecciato relazioni illegali e, per quanto riguarda le donne, per non aver indossato l’hijab», spiega Akbari. Nei confronti delle persone fermate è stato aperto, dice ancora, un procedimento giudiziario. Ballare in pubblico e consumare bevande alcoliche in Iran sono attività messe al bando dalla rivoluzione islamica del 1979.

In copertina
Una manifestazione davanti alla Corte Suprema degli Stati Uniti dopo la sentenza Whole Woman’s Health v. Hellerstedt Texas, Washington, DC, Stati Uniti, 27 giugno 2016. Flickr/Adam Fagen

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