27 gennaio 2021 – Notiziario

Scritto da in data Gennaio 27, 2021

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  • L’amministrazione Biden ripristina gli aiuti ai palestinesi (copertina).
  • Egitto: fumettista arrestato nel decimo anniversario della rivolta del 2011.
  • Austria: decine di camaleonti contrabbandati trovati in una valigia.
  • Stati Uniti: Biden toglie il bando di viaggio ai musulmani.
  • Coronavirus: muore il ministro della Difesa colombiano.
  • Il presidente della Nigeria licenzia tutti i comandanti delle forze armate.

Questo e molto altro nel notiziario di Radio Bullets, a cura di Barbara Schiavulli. Musiche di Walter Sguazzin

Oggi è il giorno della memoria, si ricorda il passato, l’orrore dell’Olocausto. Ma il motivo per cui non si deve dimenticare è far sì che non accada più. Anche per questo è importante sapere cosa accade nel mondo. Perché ogni morta violenta, ogni guerra, ogni ingiustizia è un tradimento verso l’umanità che ci circonda. Decine di anni fa il “mai più” aveva senso, ora possiamo ancora dire lo stesso?

Yemen

Gli ispettori indipendenti per le sanzioni delle Nazioni Unite hanno accusato il governo dello Yemen, in un rapporto visionato martedì da Reuters, di riciclaggio di denaro e corruzione «che hanno influenzato negativamente l’accesso a scorte alimentari adeguate» e hanno affermato che il gruppo houthi ha raccolto almeno 1,8 miliardi di dollari in entrate statali nel 2019 per contribuire a finanziare il suo sforzo bellico, si legge su Al Jazeera. Il rapporto annuale al Consiglio di sicurezza dell’ONU sull’attuazione delle sanzioni internazionali allo Yemen coincide con quello dei funzionari dell’ONU, che affermano che il paese è sull’orlo di una carestia su vasta scala con milioni di civili a rischio.

Iraq

Uomini armati hanno assassinato un responsabile della campagna elettorale per un candidato alle prossime elezioni e suo fratello, ieri,  nella provincia orientale di Diyala, ha riferito una fonte della polizia provinciale. I due sono stati uccisi da uomini armati che hanno aperto il fuoco dalla loro auto nella zona di al-Muradia, vicino alla capitale della provincia Baquba, circa 65 km a nord est di Baghdad, ha dichiarato all’agenzia Xinhua il maggiore Alaa al-Saadi.
Il recente aumento della violenza nel paese, compresi i due attentati suicidi di giovedì che hanno ucciso 32 persone e ne hanno ferite più di 100, potrebbe essere l’inizio di una nuova ondata di violenza in vista delle elezioni parlamentari del paese, previste per il 10 ottobre 2021. Il 19 gennaio, il governo iracheno ha approvato proprio il 10 ottobre 2021 come nuova data per le elezioni anticipate del paese per dare più tempo alla Commissione elettorale indipendente (IHEC) nel completare i preparativi.

Libano

I manifestanti hanno interrotto ieri una trafficata via commerciale nel centro moderno di Beirut per protestare contro l’assenza, da parte del governo libanese, di misure in sostegno dell’economia in un contesto di prolungata crisi finanziaria e di lockdown generalizzato come misura anti-covid. 35 feriti durante scontri con la polizia.

Israele, Palestina e USA

L’amministrazione Biden prevede di riaprire le missioni diplomatiche palestinesi, chiuse sotto l’ex presidente Donald Trump, e di ripristinare gli aiuti statunitensi alla Palestina: lo ha annunciato l’ambasciatore statunitense alle Nazioni Unite. Parlando ieri al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, l’ambasciatore Richard Mills ha affermato che gli Stati Uniti intendono rinnovare le relazioni con la leadership e il popolo palestinese, lamentando che i legami si sono “atrofizzati” sotto l’amministrazione precedente. L’amministrazione Trump ha tagliato circa 200 milioni di dollari in aiuti alla Palestina nel 2018, nel tentativo di fare pressione sulla leadership affinché accettasse il controverso “accordo del secolo” siglato dall’ex presidente. I tagli, però, non hanno portato a un’ulteriore diplomazia, ma piuttosto a una crisi finanziaria che ha fatto precipitare ulteriormente decine di migliaia di palestinesi nella povertà. Tra le varie crisi umanitarie, hanno sofferto in particolare della mancanza di assistenza alimentare e medica, nonché dell’assenza di programmi educativi.

L’ex capo della sicurezza di Gaza Mohammad Dahlan − ampiamente visto come un rivale chiave del presidente dell’Autorità Palestinese Mahmoud Abbas − non sarà autorizzato a partecipare alle imminenti elezioni presidenziali palestinesi: lo ha detto un alto funzionario palestinese a The Times of Israel. «Dahlan non può candidarsi alla presidenza, perché non ha una fedina penale pulita. Nessuno, con una condanna registrata presso il ministero della Giustizia, può candidarsi», ha detto in una telefonata, alla fine della scorsa settimana, Azzam al-Ahmad, membro del Comitato centrale di Fatah. Dahlan è ritenuto da molti un possibile contendente per sostituire l’84enne presidente Mahmoud Abbas. Ex capo di Fatah ed ex ministro della sicurezza dell’AP, Dahlan è stato espulso dalla Cisgiordania a seguito di un’aspra e sanguinosa controversia politica con l’attuale leadership dell’Autorità Palestinese. È stato condannato in contumacia da un tribunale palestinese con l’accusa di corruzione, e condannato a diversi anni di prigione.
Il presidente Abbas ha emesso un decreto che ordina le prime elezioni nazionali palestinesi da più di 14 anni, all’inizio di questo mese. Le ultime elezioni palestinesi si sono svolte nel 2006 e hanno portato a una maggioranza parlamentare di Hamas. La vittoria di Hamas ha scatenato una lotta per il potere durata un anno e mezzo, conclusasi nel 2007 con l’istituzione di due governi palestinesi rivali: Hamas a Gaza e l’Autorità Palestinese, dominata da Fatah, in Cisgiordania.

Un adolescente palestinese è stato colpito e ucciso ieri dalle forze israeliane nei pressi dell’insediamento ebraico di Ariel, secondo l’agenzia di stampa palestinese WAFA. Atallah Rayyan, 17 anni, di Qarawat Bani Hassan, è rimasto sanguinante a terra dopo essere stato colpito da diversi proiettili. In un comunicato, l’esercito israeliano ha detto che i soldati «hanno individuato un aggressore che ha tentato di accoltellare due soldati». Tuttavia, le forze israeliane non hanno subito vittime.

«Nel 2019, le forze di sicurezza israeliane hanno ucciso 133 palestinesi, di cui 28 minori. Delle vittime, 104 sono state uccise nella Striscia di Gaza, 26 in Cisgiordania (compresa Gerusalemme Est) e 3 all’interno di Israele», riferisce il gruppo per i diritti umani israeliano B’tselem. «La maggior parte di queste morti sono state il risultato diretto della sconsiderata politica israeliana a fuoco aperto, autorizzata dal governo e dai militari e sostenuta dal sistema legale», ha aggiunto il gruppo.

Egitto

Il fumettista Ashraf Hamdi è stato arrestato dopo aver postato un video dedicato agli eroi di via Mohammed Mahmoud, uccisi durante gli scontri con le forze di sicurezza nel 2011

 

 

 

 

Tunisia

I tunisini hanno marciato ieri contro il parlamento, pesantemente sorvegliato, mentre i legislatori votavano per un nuovo governo, dopo una settimana di proteste giovanili e rivolte a causa della povertà e della mancanza di lavoro, che hanno lasciato un giovane manifestante morto e centinaia di incarcerati.
Il primo ministro Hichem Mechichi ha annunciato un rimpasto di governo la scorsa settimana, nel bel mezzo dei disordini. Ha promesso ieri che il nuovo team si concentrerà su profonde riforme per creare posti di lavoro e migliorare le condizioni di vita nel paese nordafricano, impantanato nella crisi economica aggravata dalla pandemia di coronavirus. Ma quattro dei suoi undici nuovi membri del governo proposti stanno affrontando indagini per sospetto di corruzione, il che minaccia di minare ulteriormente la fiducia dei tunisini in una leadership che è già accusata di non essere all’altezza delle promesse della rivoluzione democratica del paese che 10 anni fa ha scatenato la Primavera araba.

Mali

Il Mali ha ufficialmente sciolto la giunta militare, secondo un decreto del governo visionato ieri dall’Afp. La decisione arriva cinque mesi dopo il golpe che lo scorso 18 agosto rovesciò il presidente Ibrahim Boubacar Keita a seguito di lunghe proteste, alimentate dalle accuse di corruzione e dall’incapacità di reprimere le violenze di matrice jihadista che colpiscono il paese dal 2012. Il governo civile di transizione porterà il Mali alle elezioni entro 18 mesi e si è costituito sotto la minaccia di sanzioni internazionali. La comunità economica degli Stati dell’Africa Occidentale (Ecowas) lo scorso 12 gennaio ha sollecitato l’esecutivo a sciogliere la giunta.

Nigeria

Il presidente della Nigeria, Muhammadu Buhari, ha licenziato i capi delle forze armate del paese nominati nel 2015: una decisione a sorpresa comunicando poi via Twitter i loro sostituti. Buhari non ha fornito alcuna motivazione per questa scelta che riguarda esercito, marina, aeronautica e stato maggiore della Difesa. La Nigeria continua a essere alle prese con una diffusa insicurezza nazionale, che comprende gli attacchi di Boko Haram e il dilagare dei sequestri di persona.

Uganda

In Uganda l’esercito ha lasciato la casa del leader dell’opposizione Bobi Wine, circondata da soldati e agenti di polizia dal 14 gennaio, giorno delle elezioni che hanno riconfermato la presidenza di Yoweri Museveni. Subito dopo il voto Wine è stato de facto agli arresti domiciliari con la famiglia. Era per lui impossibile uscire ed entrare nella sua residenza, e persino all’ambasciatrice degli Stati Uniti in Uganda, Natalie Brown, è stato vietato di far visita al principale sfidante di Museveni. L’Alta Corte ugandese ha accettato il ricorso degli avvocati di Wine e ha ordinato ieri ai militari e ai poliziotti di lasciare la casa del politico alla periferia della capitale ugandese, Kampala.

Locuste

L’Organizzazione dell’Onu per l’alimentazione e l’agricoltura (Fao) ha chiesto un finanziamento di 38 milioni di dollari per consentire agli aerei di operare contro l’ennesimo sciame di locuste in Africa orientale, si legge sulla BBC, specificando che una nuova ondata di parassiti ha invaso Etiopia, Kenya e Somalia minacciando i mezzi di sussistenza di milioni di agricoltori, già alle prese con gli effetti devastanti della pandemia da Covid-19 e le pesanti inondazioni nella regione.

Coronavirus

Il ministro della Difesa colombiano è morto in ospedale dopo aver contratto il coronavirus: lo ha annunciato il governo. Carlos Holmes Trujillo, 69 anni, era stato ricoverato in ospedale per il Covid-19 all’inizio di questo mese e aveva sviluppato una polmonite virale. Giappone: possibile estensione dello stato di emergenza fino al 7 febbraio. Stati Uniti: Biden promette entro l’estate vaccini per tutti gli americani. Superati i 100 milioni di casi nel mondo. La Germania valuta lo stop dei voli. La Nuova Zelanda pianifica la chiusura delle frontiere per tutto il 2021.

Estonia

La neopremier estone Kaja Kallas ha giurato con i ministri del suo governo davanti alla presidente della Repubblica, Kersti Kaljulaid. Da ieri il paese ha due donne ai vertici dello Stato. Kallas, avvocato di 43 anni ed ex parlamentare europea, guiderà un esecutivo formato dal suo Partito riformista, di centro-destra, vincitore alle elezioni dello scorso anno, e dal partito di centrosinistra. Le due formazioni domenica hanno trovato un accordo per formare un nuovo governo in sostituzione di quello centrista guidato da Juri Ratas, saltato a causa di uno scandalo di corruzione.
Kallas è la prima donna a capo del governo da quando l’Estonia ha riconquistato l’indipendenza nel 1991, in seguito alla dissoluzione dell’Unione Sovietica. E si aggiunge alla lista di donne leader nei paesi del Nord Europa (Lituania, Norvegia, Finlandia, Islanda, Danimarca, Germania). Kersti Kaljulaid era stata eletta presidente della Repubblica nel 2016, diventando la prima donna a capo dello Stato, oltre che la più giovane (all’epoca aveva 46 anni).

Austria

Dozzine di camaleonti protetti vengono curati in uno zoo austriaco, dopo essere stati scoperti in una valigia all’aeroporto di Vienna. Gli animali sono stati individuati dalla sicurezza dopo che la valigia è stata passata ai raggi X. Circa 74 camaleonti erano nascosti in calzini e scatole. Valgono circa 37.000 euro (£ 32.850; $ 44.970) sul mercato nero secondo quanto riferito dai funzionari, si legge sulla Bbc. Un uomo di 56 anni che aveva viaggiato dalla Tanzania è stato successivamente arrestato. L’uomo, che non è stato identificato dalla polizia, rischia una multa fino a 6.000 euro.

Svizzera

Il presidente cinese Xi Jinping torna a Davos dopo 4 anni, e dopo l’uscita di scena del “nemico” Donald Trump, con un messaggio chiaro anche per il nuovo inquilino della Casa Bianca, Biden: il multilateralismo resta la chiave per la governance globale, a fronte della sfida imposta dalla pandemia, ma la Cina non mette in discussione le sue politiche domestiche e da paese “in via di sviluppo”. Il presidente cinese, parlando in video al World Economic Forum, ha tracciato la sua agenda e ha ammonito che «la storia e la realtà hanno chiarito che l’approccio fuorviante di antagonismo e di confronto, sia esso sotto forma di guerra fredda, guerra calda, guerra commerciale o guerra tecnologica, alla fine danneggia gli interessi di tutti i paesi e mina il benessere di tutti».

Stati Uniti

L’inversione del divieto di viaggio, annunciato dal presidente Biden nel giorno dell’inaugurazione, norma introdotta da parte dell’amministrazione Trump, soddisfa una promessa centrale della campagna. Ora i viaggiatori provenienti da diversi paesi prevalentemente musulmani potranno entrare negli Stati Uniti. Ciò ha portato una notevole speranza ai musulmani che vivono in questo paese e alle loro famiglie, si legge su The Washington Post. Ma c’è un’ulteriore sfida, che riguarda non solo i viaggiatori provenienti da paesi a maggioranza musulmana ma anche i musulmani che già vivono negli Stati Uniti, compresi quelli che sono cittadini americani. I sondaggi pubblici e la ricerca di The Washington Post mostrano che i musulmani negli Stati Uniti continuano a subire l’antipatia della popolazione e la discriminazione totale. E anche quando i musulmani statunitensi dimostrano il loro sostegno ai valori democratici, il pregiudizio persiste.

«L’America non è mai stata all’altezza della sua promessa fondamentale di eguaglianza per tutti ma non ha mai cessato di provarci. Promuoverò delle azioni per far avanzare l’equità razziale e spingerci più vicino a quella unione perfetta che abbiamo sempre cercato di essere»: lo ha twittato Biden preannunciando una serie di ordini esecutivi sull’equità razziale. Tra questi, la creazione di una commissione sulla polizia, in parte come risposta all’uccisione dell’afroamericano George Floyd, e anche per migliorare le condizioni dei detenuti nelle prigioni e promuovere politiche eque nell’edilizia popolare.

Joe Biden ha chiamato il leader del Cremlino Vladimir Putin, ha riferito la portavoce della Casa Bianca Jen Psaki. La Russia ha annunciato che con gli Stati Uniti ha raggiunto un accordo per estendere il New START, l’ultimo trattato sul controllo degli armamenti nucleari tra le due potenze.

Una quindicenne, in Louisiana, è stata uccisa a coltellate in un negozio Walmart, in diretta sui social media. Arrestati 4 ragazzini tra i 12 e i 14 anni.

Haiti

Il presidente di Haiti, Jovenel Moise, ha ordinato di aumentare il dispiegamento della polizia nelle strade di Port-au-Prince a causa dell’ondata di proteste convocata per il 7 febbraio, giorno della scadenza del suo mandato. I movimenti antigovernativi si oppongono al calendario elettorale proposto da Moise, che comprende un referendum costituzionale ad aprile e le elezioni presidenziali a settembre. Nelle ultime settimane l’opposizione ha aumentato le richieste di protesta, spesso sfociate in violenti scontri tra polizia e cittadini, per chiedere le dimissioni di Moise.

India

Decine di migliaia di agricoltori in protesta hanno guidato lunghe file di trattori nella capitale indiana, sfondando le barricate della polizia, sfidando i gas lacrimogeni e prendendo d’assalto lo storico Red Fort, in occasione della celebrazione della Festa della Repubblica. Hanno sventolato le bandiere dei sindacati agricoli dai bastioni del forte, dove i primi ministri ogni anno issano la bandiera nazionale per celebrare l’indipendenza del paese.
Altre migliaia di contadini hanno marciato a piedi o cavalcato mentre gridavano slogan contro il primo ministro Narendra Modi. In alcuni luoghi sono stati accolti con petali di fiori dai residenti. I leader degli agricoltori hanno detto che più di 10.000 trattori si sono uniti alla protesta. Per quasi due mesi i contadini si sono accampati ai margini della capitale, bloccando le autostrade che la collegano con il nord del paese, in una ribellione che ha scosso il governo. Chiedono il ritiro di nuove leggi che, secondo loro, commercializzeranno l’agricoltura e devasteranno i guadagni degli agricoltori.

Thailandia

L’imprevedibile re della Thailandia, Maha Vajiralongkorn, che sta subendo proteste di massa a Bankok, è stato accusato di aver rotto entrambe le caviglie alla sorella, si legge su The Daily Beast. La scioccante accusa è stata riportata da Andrew MacGregor Marshall, l’ex capo dell’ufficio Reuters a Bangkok, nella sua newsletter, Secret Siam. Marshall, che è libero di citare le sue fonti tailandesi senza timore delle feroci leggi sulla censura del paese da quando ha lasciato l’Asia, riferisce che il re l’avrebbe attaccata dopo che era stata travolta dai suoi cani. Gli addetti ai lavori hanno affermato che le è saltato sulle gambe e l’ha picchiata con un bastone. L’assalto è stato presumibilmente provocato dal confronto tra i due sulla decisione del re di rendere la sua consorte ufficiale la seconda regina, insieme alla sua attuale moglie, la regina Suthida.

Vietnam

La segreta transizione politica, durata due decadi, in Vietnam è iniziata ieri, con il Partito Comunista pronto a selezionare i suoi futuri leader che dovranno fare i conti con una Cina sempre più assertiva e con le tensioni commerciali in aumento con gli Stati Uniti. Il posto del segretario generale del partito del paese, così come altri tre “pilastri” chiave della leadership, sono “in palio” al congresso di Hanoi, che si svolgerà in gran parte a porte chiuse e durerà fino al 2 febbraio.
La preparazione al congresso è stata contrassegnata da un implacabile giro di vite sul dissenso, secondo i gruppi per i diritti, che riferiscono di una repressione aumentata sotto l’attuale leadership. Nguyen Phu Trong, capo del Partito Comunista oltre che presidente dal 2018, è in lizza per un altro mandato come segretario generale, dicono gli analisti, anche se non si prevede che continui a ricoprire entrambi i ruoli di leadership contemporaneamente.

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