28 gennaio 2021 – Notiziario

Scritto da in data Gennaio 28, 2022

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  • Afghanistan: HRW, gli omosessuali nel mirino dei talebani.
  • Francia: 2021, violenze sessuali in aumento del 33%.
  • Burkina Faso: il primo discorso del nuovo leader dopo che ha estromesso il presidente.

Questo e molto altro nel notiziario a cura di Radio Bullets, a cura di Barbara Schiavulli in collegamento da Kabul

Afghanistan

Lesbiche, gay, bisessuali e transgender (LGBT) afghani, e persone che non si conformano alle rigide norme di genere in  Afghanistan,  affrontano una situazione sempre più disperata e gravi minacce alla loro sicurezza e alla loro vita sotto i talebani, hanno affermato Human Rights Watch e OutRight Action International in un rapporto di 43 pagine. “Anche se andate nei cieli, vi troveremo: persone LGBT in Afghanistan dopo l’acquisizione del potere dei talebani“, si basa su 60 interviste con afghani LGBT. Molti hanno riferito che i talebani li hanno attaccati o minacciati a causa del loro orientamento sessuale o identità di genere. Altri hanno denunciato abusi da parte di familiari, vicini e partner romantici che ora sostengono i talebani o credono di dover agire contro le persone LGBT a loro vicine per garantire la propria sicurezza. Alcuni sono fuggiti dalle loro case per gli attacchi. Altri hanno visto scomparire dall’oggi al domani vite che avevano costruito con cura nel corso degli anni e si sono trovati a rischio di essere presi di mira. La maggior parte degli intervistati si trova in Afghanistan, mentre altri sono fuggiti nei paesi vicini. Oltre a preoccuparsi delle leggi di questi paesi contro le relazioni omosessuali, gli intervistati al di fuori dell’Afghanistan non hanno uno status di immigrazione adeguato, quindi rischiano di essere sommariamente espulsi. L’Afghanistan era un luogo pericoloso per le persone LGBT ben prima che i talebani riprendessero il pieno controllo del paese il 15 agosto 2021. Nel 2018, il governo dell’allora presidente Ashraf Ghani aveva approvato una legge che criminalizzava esplicitamente le relazioni sessuali tra persone dello stesso sesso. Le persone LGBT intervistate hanno subito molti abusi, tra cui violenze sessuali, matrimoni forzati e infantili, violenze fisiche da parte delle loro famiglie e di altri, espulsione dalle scuole, ricatti e denunce. Molti sono stati costretti a nascondere gli aspetti chiave della loro identità alla società e alla famiglia, agli amici e ai colleghi. Tuttavia quando i talebani, già al potere dal 1996 alla fine del 2001, hanno ripreso il controllo del paese la situazione è drammaticamente peggiorata. I talebani hanno riaffermato la criminalizzazione delle relazioni omosessuali da parte del governo precedente e alcuni dei suoi leader hanno promesso la linea dura contro i diritti delle persone LGBT. Un giudice talebano ha detto al tabloid tedesco Bild poco prima della caduta di Kabul: «Per gli omosessuali ci possono essere solo due punizioni: o la lapidazione, o stare dietro un muro che cadrà su di loro».

L’Emirato Islamico ha impedito alla Federazione dei giornalisti e dei media dell’Afghanistan di tenere una conferenza stampa sulle preoccupazioni per lo stato dei media in Afghanistan, ha affermato la stessa federazione in una dichiarazione. La conferenza avrebbe dovuto tenersi mercoledì a Kabul. La federazione dei giornalisti e dei media ha affermato che alla conferenza avrebbero partecipato undici rappresentanti di diverse organizzazioni dei media. I membri della federazione hanno affermato che l’Emirato Islamico ha ordinato loro di non tenere la conferenza fino a quando non avranno ricevuto il permesso. Oltre il 43% delle attività dei media è stato interrotto mentre più del 60% dei dipendenti dei media è senza lavoro da quando l’Emirato Islamico è salito al potere in Afghanistan.

Turchia

«Sarà punita» la giornalista turca Sedef Kabas, arrestata sabato con l’accusa di «aver insultato il presidente della Repubblica» in una dichiarazione resa durante un programma televisivo trasmesso dall’emittente privata Tele1. Lo ha affermato lo stesso presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, nel corso di una intervista in tv. «È nostro dovere rispettare e difendere la mia funzione, la presidenza», ha detto Erdogan.

«C’è un proverbio molto famoso, che dice che la testa coronata diventa più saggia. Ma vediamo che non è vero. Il bue non diventa re entrando nel palazzo, è invece il palazzo che diventa una stalla» aveva affermato la giornalista, molto nota in Turchia, durante la trasmissione, condividendo successivamente il proverbio sul suo account Twitter che è seguito da quasi 900.000 persone.
La vicenda «non ha nulla a che fare con la libertà di espressione», ha detto Erdogan respingendo l’idea del Partito popolare repubblicano all’opposizione, secondo cui il reato di oltraggio al presidente, che comporta una pena detentiva da uno a quattro anni, dovrebbe essere cancellato. Reporter senza frontiere ha classificato la Turchia al 153° posto su 180 nel suo indice sulla libertà di stampa del 2021.

Israele e Palestina

Una Gerusalemme Est innevata è stata teatro di scontri tra polizia e palestinesi, mentre la violenza è divampata in diverse aree mercoledì notte. Almeno ventidue persone sono state arrestate per disordini o lancio di pietre ad A-Tur e in altre parti di Gerusalemme Est, ha detto la polizia. Il video del quartiere, teatro della demolizione di una casa il giorno prima, mostrava dozzine di persone che lanciavano pietre, palline di ghiaccio, bidoni della spazzatura e altri oggetti su un’auto della polizia. La polizia ha riferito che un’agente donna è stata ferita dopo essere stata colpita da una pietra in un’altra parte della città, ma non ha richiesto cure mediche. Non sono stati segnalati altri feriti.

Tunisia

Sei migranti sono annegati e altri trenta sono dispersi dopo che la loro barca è affondata al largo delle coste tunisine durante il tentativo di raggiungere l’Europa. Lo riferiscono le autorità locali e la Mezzaluna Rossa. Altri trentaquattro migranti sono stati salvati dalle unità della guardia costiera dopo che l’imbarcazione è affondata al largo di Zarzis vicino al confine libico, ha detto il portavoce del ministero della Difesa tunisino Mohamed Zekri.
Secondo il racconto dei sopravvissuti, sulla barca c’erano settanta persone, tra cui egiziani, sudanesi e un marocchino, quando è salpata dalla Libia. Un’operazione di ricerca è tuttora in corso per i dispersi. I sopravvissuti sono stati portati in porto a Ben Guerdane, secondo il funzionario tunisino della Mezzaluna Rossa, Mongi Slim.

Burkina Faso

Il nuovo capo militare del Burkina Faso ha promesso il ritorno al normale ordine costituzionale «quando le condizioni saranno favorevoli». Il tenente colonnello Paul-Henri Damiba ha guidato un ammutinamento che ha estromesso il presidente Roch Kaboré, lunedì. Ha accusato il presidente di non essere riuscito a contenere la violenza dei militanti islamici. Indossando un berretto rosso e l’uniforme dell’esercito, giovedì il tenente colonnello Damiba si è rivolto alla nazione per la prima volta, dalla televisione nazionale, da quando ha preso il potere. Il tenente colonnello Damiba, 41 anni, ha detto che incontrerà i rappresentanti di vari settori della società per concordare una tabella di marcia per le riforme. Ha aggiunto che il Burkina Faso ha bisogno di partner internazionali «più che mai», dopo la condanna del colpo di Stato. Lunedì i militari hanno annunciato di aver preso il potere alla televisione di Stato. Un ufficiale dell’esercito ha citato il deterioramento della situazione della sicurezza come causa per l’acquisizione militare. Kaboré ha dovuto affrontare un crescente malcontento per la sua incapacità di arginare un’insurrezione islamista. Il tenente colonnello Damiba è stato in prima linea nella lotta contro i militanti islamisti. Ha scritto un libro sull’argomento l’anno scorso.

Madagascar

Sale a settanta il bilancio dei morti causati da Ana, la tempesta tropicale che si è abbattuta su Madagascar, Mozambico e Malawi, mentre squadre di soccorso lottano per riparare i danni alle infrastrutture e aiutare decine di migliaia di vittime. Piogge torrenziali e frane hanno colpito lunedì il Madagascar, poi il Mozambico e il Malawi, con rispettivamente quarantuno, diciotto e undici vittime. Strascichi della tempesta ci sono stati anche in Zimbabwe, che però non ha registrato decessi. Nei tre Paesi africani investiti da Ana, invece, sono decine di migliaia le case danneggiate, alcune crollate per le forti piogge, con gli abitanti intrappolati tra le macerie. In Madagascar gli sfollati ammontano a centodiecimila e nella sua capitale, Antananarivo, scuole e palestre si sono trasformate in rifugi d’emergenza. Nel Mozambico settentrionale e centrale, Ana ha distrutto diecimila case, decine si scuole e ospedali, provocando interruzioni elettriche. Nel confinante Malawi, il governo ha dichiarato lo stato di calamità naturale.

Francia

Le violenze sessuali registrate dalle forze dell’ordine francesi sono aumentate del 33% nel 2021, in particolare, a causa dell’aumento di denunce per fatti accaduti in passato: è quanto emerge da un bilancio provvisorio realizzato dal servizio statistico del ministero dell’Interno di Parigi. Gli indicatori relativi alle violenze contro le persone sono cresciuti fortemente nel 2021 e si allineano alla tendenza in aumento che si andava profilando prima della crisi sanitaria: aumento del 14% per le vittime di violenze sessuali intrafamiliari, aumento del 9% per le vittime di altre aggressioni fisiche volontarie.

Ucraina

L’Ucraina ieri ha dichiarato di aver arrestato un membro della Guardia Nazionale sospettato di aver aperto il fuoco in una fabbrica nel centro del paese e di aver ucciso cinque persone. La sparatoria è avvenuta nella città di Dnipro, quando un uomo armato ha aperto il fuoco con un fucile d’assalto Kalashnikov per poi fuggire, ha riferito il ministero dell’Interno.
Quattro membri della Guardia Nazionale e una civile sono rimasti uccisi. La sparatoria arriva nel momento di maggiore allerta in Ucraina per il conflitto con i separatisti nell’est del paese.  Il sospetto «è stato arrestato dalla polizia», ​​ha scritto poi su Facebook il ministro dell’Interno Denys Monastyrsky.

Tagikistan – Kirghizistan

Scontri armati al confine tra Kirghizistan e Tagikistan tra le rispettive guardie di frontiera, in una zona dove già la scorsa primavera scambi di fuoco tra le forze dei due paesi avevano provocato decine di vittime. Lo riferiscono le stesse guardie kirghise, affermando che gli scontri “principali” si sono registrati nei villaggi di Tort-Kotcho e Tchyr-Dobro. Secondo Bishkek, le forze nemiche hanno utilizzato «mortai e lanciagranate».

Stati Uniti

Il capo del Pentagono, Lloyd Austin, ha ordinato alle forze armate di rafforzare gli sforzi per evitare le morti dei civili e migliorare il modo con cui si indaga e si riconoscono i danni ai civili nelle operazioni di combattimento americane. La decisione arriva dopo una serie di indagini di The New York Times su attacchi aerei che hanno ucciso civili, compreso l’insabbiamento di un raid in Siria del 2019 che ha causato la morte di decine di donne e bambini, e il drone a Kabul che ha ammazzato dieci civili lo scorso agosto.

Un distretto scolastico del Tennessee ha votato per vietare una graphic novel vincitrice del Premio Pulitzer sull’Olocausto a causa del “linguaggio inappropriato” e dell’illustrazione di una donna nuda, secondo i verbali di una riunione del consiglio. Il 10 gennaio il consiglio scolastico della contea di McMinn ha deciso di rimuovere Maus dal suo curriculum. Art Spiegelman ha vinto il Premio Pulitzer nel 1992 per l’opera che racconta la storia dei suoi genitori ebrei che vivono nella Polonia degli anni Quaranta e lo ritrae mentre intervista suo padre sulle sue esperienze come sopravvissuto all’Olocausto.

Giamaica

Qualcuno di voi si ricorderà l’improbabile ma vera storia della squadra di bob giamaicana che è arrivò alle Olimpiadi. Un’impresa resa popolare nel film del 1993, “Cool Runnings”. Ora la squadra di bob della Giamaica è tornata di nuovo in gioco. E dopo ventiquattro anni si qualifica nuovamente per le olimpiadi invernali. I componenti della squadra nata in Giamaica vivono e si allenano nel Regno Unito.

Cina

Dopo anni di negoziati la capa dei diritti umani delle Nazioni Unite potrebbe fare una visita nella regione autonoma dello Xinjiang, dove Stati Uniti e organizzazioni non governative hanno accusato la Cina di violazioni dei diritti umani contro la popolazione musulmana uigura. L’Alta Commissaria delle Nazioni Unite per i diritti umani (UNHCR) Michelle Bachelet si è assicurata l’approvazione di Pechino per visitare la provincia della Cina occidentale nella prima metà del 2022, dopo la conclusione delle Olimpiadi invernali di Pechino, hanno riferito fonti a South China Morning Post giovedì. I giochi principali inizieranno il 4 febbraio e termineranno il 20 febbraio, anche se le Paralimpiadi seguiranno poco dopo a Pechino, dal 4 marzo al 13 marzo. Non è chiaro se la dichiarazione includa entrambe le manifestazioni.

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