30 dicembre 2020 – Notiziario

Scritto da in data Dicembre 30, 2020

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  • Appello per il rilascio della dj techno palestinese Sama Abdulhadi.
  • Turchia: accademica data alle fiamme e uccisa.
  • All’avvocata per i diritti delle donne Soutodeh, detenuta in Iran, va il premio Roosevelt degli avvocati americani.
  • Russia: Ong che lotta contro la violenza domestica, inserita tra gli “agenti stranieri”.
  • La violenza fa chiudere 800 seggi nella Repubblica Centrafricana.
  • Iraq e Messico, i due paesi più letali per i giornalisti secondo RSF.
  • Proteste in Kuwait per il tentato suicidio di un apolide Bidoon.

Questo e molto altro nel notiziario di Radio Bullets, a cura di Barbara Schiavulli. Musiche di Walter Sguazzin

Armi americane all’Arabia Saudita e al Kuwait

Il Dipartimento di Stato ha approvato una potenziale vendita di bombe a guida di precisione prodotte dalla Boeing all’Arabia Saudita per un valore stimato di 290 milioni di dollari. L’amministrazione Trump ha notificato al Congresso l’accordo martedì. La scorsa settimana, l’amministrazione Trump ha portato avanti un piano per rilasciare una licenza alla Raytheon che consentirebbe all’azienda che traffica in armi di vendere direttamente ai sauditi un pacchetto di bombe “intelligenti” del valore di circa 478 milioni di dollari. Il presidente Trump ha continuato ad armare i sauditi nonostante l’opposizione alle vendite del Congresso. L’opposizione è dovuta principalmente alla guerra di cui fanno parte anche gli Stati Uniti nello Yemen, dove la coalizione prende spesso di mira le infrastrutture civili con bombe di fabbricazione statunitense. Le tattiche d’assedio della coalizione hanno causato malattie diffuse, carenza di cibo e fame di massa.

Il Dipartimento di Stato ha anche approvato la vendita di armi per un valore di 4,2 miliardi di dollari al Kuwait. La vendita riguarda elicotteri Apache, l’equipaggiamento per aggiornare l’attuale flotta di Apache del Kuwait e le parti per il sistema missilistico Patriot. Il pacchetto Apache vale circa $ 4 miliardi e l’equipaggiamento missilistico Patriot vale circa $ 200 milioni. Il Congresso è stato informato dell’accordo martedì. La vendita è ancora nelle sue fasi iniziali e il contratto deve ancora essere firmato. Il Pentagono ha detto che i produttori di armi coinvolti nella vendita sono Lockheed Martin, Raytheon e General Dynamics.

Restiamo in Kuwait perché un giovane della  comunità apolide “Bidoon” in Kuwait ha tentato il suicidio a causa di condizioni di vita disastrosa, riferiscono i media locali. Il 27enne ha tentato l’autoimmolazione nel distretto di Sulaibiya, a sud di  Kuwait City, suscitando indignazione da parte degli utenti dei social media per il presunto maltrattamento da parte del governo nei confronti della comunità apolide. Il giovane è sopravvissuto all’incendio − ha subito ustioni di secondo grado − suscitando indignazione anche tra i kuwaitiani per la difficile situazione della comunità Bidoon. Attivisti e gruppi per i diritti umani affermano che la comunità degli apolidi subisce una discriminazione grave e sistematica, negando loro i servizi di base come l’assistenza sanitaria e l’istruzione. Il governo sostiene che i Bidoon, i loro antenati, siano venuti illegalmente nello stato del Golfo, ma i membri della comunità dicono di essere indigeni del Kuwait. I Bidoon vivevano in remote aree rurali quando il Kuwait ottenne l’indipendenza dal Regno Unito nel 1961 e non furono in grado di registrarsi per la cittadinanza. Gli attivisti affermano che da allora gli è stato negato il diritto alla cittadinanza e altri diritti civili, come l’assistenza sanitaria, l’istruzione e l’occupazione. Molti Bidoon sono analfabeti o hanno malattie croniche facilmente curabili, come l’asma, per le quali non hanno mai ricevuto cure mediche. Alcuni hanno lasciato il Kuwait a causa degli alti livelli di discriminazione che subiscono e rappresentano una percentuale significativa dei rifugiati che vivono in campi sovraffollati in Grecia.

Iraq

L’Iraq è il secondo paese più mortale al mondo per i giornalisti nel 2020, secondo il rapporto annuale pubblicato ieri da Reporter senza frontiere (RSF). Cinquanta giornalisti sono stati uccisi in tutto il mondo in relazione al loro lavoro tra il 1° gennaio e il 15 dicembre, leggermente in calo rispetto ai 53 uccisi lo scorso anno. Il Messico è stato il paese più pericoloso per i giornalisti con otto omicidi, seguito da Iraq (sei), Afghanistan (cinque), Pakistan (quattro) e India (quattro). «La violenza del mondo continua a essere inflitta ai giornalisti», ha detto il segretario generale di RSF, Christophe Deloire. «Alcuni potrebbero pensare che i giornalisti siano solo vittime dei rischi della loro professione, ma i giornalisti sono sempre più presi di mira quando indagano o trattano argomenti sensibili. Ciò che viene attaccato è il diritto di essere informati, che è un diritto di tutti». L’84% dei giornalisti è stato assassinato o deliberatamente preso di mira, mentre il 16% è stato ucciso mentre scriveva.

Turchia

Un uomo di nome Kemal Delbe ha dato fuoco all’accademica Aylin Sözer nel quartiere Maltepe di Istanbul dopo averle versato addosso sostanze infiammabili, secondo quanto riportato da BBC Turkish. Secondo i primi dettagli emersi Sözer era l’ex ragazza dell’uomo.

Persone nello stesso quartiere hanno tentato di linciare Kemal Delbe quando la polizia lo ha preso in custodia. Nel frattempo, i vigili del fuoco hanno iniziato a spegnere l’incendio scoppiato nell’appartamento. I residenti degli altri appartamenti sono stati evacuati a causa del fumo che riempiva l’edificio.
Sözer si era opposta fermamente alla violenza contro le donne durante un’apparizione televisiva  nell’aprile 2019. Trecentottanta donne sono state uccise in Turchia nel 2020, ha documentato il watchdog Counter Monument. Il ministro dell’Interno turco Süleyman Soylu, parlando a un evento della polizia il mese scorso ha detto che i numeri degli omicidi di donne sono esagerati.

La Corte costituzionale turca ha stabilito che il diritto alla libertà personale e alla sicurezza dell’imprenditore e filantropo Osman Kavala non sono stati violati con la sua carcerazione preventiva, che dura da oltre tre anni e dovrà quindi proseguire.
La sentenza, riportata dall’agenzia Anadolu, giunge dieci giorni dopo che un tribunale penale di Istanbul ne aveva confermato la detenzione almeno fino al 5 febbraio, data della prossima udienza del processo che lo vede imputato per spionaggio e tentato rovesciamento dell’ordine costituzionale in merito al fallito colpo di Stato del 15 luglio 2016.

Israele e Palestina

L’ex spia ebreo-americana Jonathan Pollard e sua moglie Esther sono atterrati in Israele oggi dopo che il Dipartimento di giustizia degli Stati Uniti ha revocato tutte le restrizioni sulla libertà condizionale a novembre. Pollard, 66 anni, ha scontato 30 anni di prigione e cinque anni in condizioni di libertà condizionale negli Stati Uniti. È diventato un uomo libero dopo che la Commissione per la libertà vigilata degli Stati Uniti aveva rilasciato un certificato che poneva fine alla sua libertà vigilata e revocava tutte le restrizioni sulla libertà condizionale, più di un mese fa.

Attivisti e musicisti chiedono all’Autorità Palestinese di rilasciare immediatamente una nota DJ palestinese, che è stata arrestata in un sito religioso in Cisgiordania durante il fine settimana. Una petizione per il rilascio di Sama Abdulhadi ha ottenuto quasi 6.000 firme al momento della pubblicazione, con gli utenti di Twitter che descrivono la sua detenzione come un attacco alla libertà artistica e creativa. Intanto è emerso che l’Autorità Palestinese aveva concesso alla musicista elettronica un permesso per tenere un concerto al santuario di Nabi Musa. I musulmani credono che il Profeta Mosè sia sepolto nel sito che rimane un luogo di pellegrinaggio. Hadi Shalan, avvocato che rappresenta Abdulhadi, ha detto a The New Arab che il tribunale dei magistrati di Gerico ha esteso la sua detenzione di 15 giorni per consentire alle autorità di continuare a interrogarla.
Il pubblico ministero dell’Autorità Palestinese ha accusato Abdulhadi di aver violato l’articolo 275 del codice penale, che criminalizza la “profanazione” di siti e simboli religiosi compiuta con l’obiettivo di danneggiare la sensibilità di un particolare gruppo, ha detto il suo avvocato. Rischia fino a due anni.
È considerata da molti la prima donna palestinese a essere diventata una disc jockey professionista e il quotidiano israeliano Haaretz l’ha definita la «regina della techno palestinese». Dweik, la cui organizzazione è stata fondata dall’AP, ha detto che Abdulhadi aveva il permesso ufficiale per l’evento a Nebi Mussa. «Oggi abbiamo chiesto il suo rilascio perché il suo arresto non è logico», ha detto ad AFP. «Aveva ricevuto un’autorizzazione dal ministero del turismo. Nebi Mussa non è solo un sito religioso, ma anche un sito turistico», ha detto. «Se la musica elettronica non fosse stata appropriata, il ministero non avrebbe dovuto dare la sua autorizzazione». Il video dell’evento pubblicato sui social media ha mostrato uomini e donne che ballano insieme al raduno, scatenando la rabbia del pubblico e le accuse di profanazione del sito, dove c’è una moschea. L’evento, ha detto un commento su Twitter, «è davvero disgustoso. È un insulto alle tre religioni (monoteiste)». «Come osa un gruppo di palestinesi liberali festeggiare alla moschea Nebi Mussa?» A un certo punto, gli uomini sono entrati nel sito e hanno spinto fuori i partecipanti. L’evento è avvenuto nonostante le restrizioni sul coronavirus in vigore in Cisgiordania. Su richiesta del primo ministro palestinese Mohammed Shtayyeh, è stata istituita una commissione d’inchiesta «per determinare cosa è successo a Nebi Mussa». Shawan Jabarin, direttore generale del gruppo per i diritti dei palestinesi Al-Haq, ha criticato «l’arresto arbitrario» che, secondo lui, mirava a soddisfare una parte dell’opinione palestinese.

Repubblica Centrafricana

Più del 14% dei seggi elettorali nella Repubblica Centrafricana non ha aperto durante le elezioni presidenziali e legislative di domenica a causa di ribelli armati che hanno attaccato gli elettori e bloccato il personale elettorale, ha detto la commissione elettorale. Circa 800 su un totale di 5.408 seggi elettorali a livello nazionale non sono stati aperti, ha detto in una conferenza stampa a Bangui Theophile Momokouama, un dirigente dell’autorità elettorale. La nazione, ricca di diamanti e oro, di 4,7 milioni di abitanti ha lottato per stabilizzarsi a causa delle successive ondate di violenza della milizia dal 2013, che hanno ucciso migliaia di persone e costretto più di un milione di loro a lasciare le proprie case.

Coronavirus

Danimarca proroga il lockdown fino al 17 gennaio. Brasile, vaccinazioni dal 20 gennaio appena un vaccino avrà ottenuto il via libera. Turchia: oggi arriva il primo lotto del vaccino cinese, per circa tre milioni di dosi. Il Venezuela firma un accordo con la Russia per avere il vaccino. Il premier svedese beccato a fare shopping dopo aver esortato tutti a stare a casa

Croazia: forte scossa di terremoto, 6.3, centro di Petrinja distrutto. 7 morti tra cui una ragazzina di 12 anni, crollato un ospedale e un asilo, chiusa la centrale nucleare, per sicurezza, in Slovenia.

Albania

Nuovi cambi nel governo del premier albanese Edi Rama, il quale, dopo aver ricoperto per circa due anni anche l’incarico di ministro degli Esteri, ha annunciato di aver affidato la guida della diplomazia a Olta Xhaçka, attuale ministra della Difesa. La decisione coincide con la conclusione della presidenza albanese dell’Osce. A capo della Difesa ritorna  Niko Peleshi, ex vice premier ed ex ministro dell’Agricoltura. Due settimane fa, il premier era stato costretto a cambiare anche il ministro dell’Interno dopo le dimissioni di Sander Lleshaj, a seguito dell’uccisione da parte di una pattuglia, la notte dell’8 dicembre, di un ragazzo di 25 anni, Klodian Rreshja, in una zona periferica dei Tirana durante il coprifuoco, in vigore anche qui come misura anti-Covid.

Europa / Cina

«Le restrizioni alla libertà di espressione e all’accesso alle informazioni, le intimidazioni e la sorveglianza dei giornalisti, così come le detenzioni, i processi e le condanne di difensori dei diritti umani, avvocati e intellettuali in Cina, stanno crescendo e continuano a essere fonte di grande preoccupazione», ha affermato un portavoce dell’alto rappresentante della politica estera della Ue, chiedendo il «rilascio immediato» di Zhang Zhan, la giornalista che aveva raccontato per prima della pandemia di Wuhan. L’Unione Europea chiede anche che vengano rilasciati l’avvocato dei diritti umani Yu Wensheng, e altri difensori dei diritti condannati e imprigionati inclusi Li Yuhan, Huang Qi, Ge Jueping, Qin Yongmin, Gao Zhisheng, Ilham Tohti, Tashi Wangchuk, Wu Gan, Liu Feiyue. La richiesta della Ue arriva durante le battute finali del negoziato sull’accordo sugli investimenti con Pechino, che verrà annunciato nei prossimi giorni. L’Accordo ha lo scopo di aprire a più investimenti diretti da parte delle aziende europee in Cina.

Azerbaijan

La Turchia ha inviato soldati in Azerbaijan per unirsi alle forze russe in un posto di osservazione in Nagorno-Karabakh dopo che Armenia e Azerbaijan hanno firmato un accordo di cessate il fuoco per porre fine agli scontri, ha detto  il ministro della Difesa turco Hulusi Akar. A novembre, il parlamento turco ha approvato una mozione per il dispiegamento delle sue truppe presso il centro comune, per un anno, nell’ambito di un accordo tra Ankara e Mosca per monitorare l’attuazione della tregua.

Russia

Un’indagine per “frode su vasta scala” è stata aperta in Russia nei confronti dell’oppositore Alexei Navalny, in convalescenza in Germania dopo il tentativo di avvelenamento nel suo paese l’estate scorsa. Il Comitato investigativo russo, che si occupa di alcuni dei reati più gravi, ha reso noto che Navalny è accusato di avere speso per fini personali 356 milioni di rubli (3,9 milioni di euro al cambio attuale) raccolti da “diverse” sue organizzazioni, in particolare per la lotta alla corruzione e la difesa dei diritti umani.

Il ministero della Giustizia russo ha aggiunto ieri una importante organizzazione che sostiene le vittime di violenza domestica alla sua lista di “agenti stranieri”, provocando indignazione tra i gruppi di donne e gli attivisti per i diritti umani. L’etichetta, che porta connotazioni negative dell’era sovietica, sottopone le organizzazioni non governative, i media e gli individui a controlli a campione e a un maggiore controllo burocratico. Li obbliga inoltre ad attaccare questa etichetta alle loro pubblicazioni e a riportare i loro finanziamenti e le spese. Anna Rivina, capo di Nasiliu.net (No To Violence), un gruppo che fornisce assistenza legale e psicologica alle vittime di violenza domestica, ha detto che il gruppo era stato informato dal ministero della sua aggiunta alla lista degli “agenti stranieri”. «Siamo molto arrabbiate», ha scritto Rivina su Facebook. «Ecco perché faremo di più nel 2021, faremo le cose in modo più forte, trasparente e audace».

Stati Uniti

Due degli agenti coinvolti nell’uccisione dell’afroamericana Breonna Taylor saranno licenziati. Mules Cosgrove e Joshua Jaynes hanno ricevuto la lettera con cui la polizia di Louisville li licenzia. Cosgrove è uno degli agenti che ha sparato alla ragazza nel suo appartamento. Jaynes è invece l’agente che si è procurato il mandato per il raid.

Il segretario di Stato Mike Pompeo sta valutando l’idea di inserire Cuba nella lista degli Stati sponsor del terrorismo. Una mossa dell’ultima ora che, riporta The New York Times, complicherebbe i piani dell’amministrazione Biden di allentare la pressione americana su L’Avana. La bozza di proposta è stata messa a punto e, a tre settimane dal giuramento di Joe Biden, Pompeo deve decidere se firmarla o meno.

La Camera sfida il presidente Donald Trump e annulla il suo veto alla legge sulla Difesa. Il provvedimento passa ora al Senato, dove c’è bisogno di due terzi dei voti per approvarlo. Il provvedimento sulla Difesa vale 740 miliardi di dollari ed è approvato a maggioranza da Camera e Senato. Trump si è opposto con il veto perché non contiene l’abolizione dell’immunità per i social media e l’abolizione della norma che permette di cambiare i nomi delle basi militari intestate a personaggi confederati.

L’avvocata e attivista iraniana Nasrin Sotoudeh, detenuta dal 2018 nella Repubblica islamica dell’Iran per propaganda contro lo stato e spionaggio, ha inviato un messaggio di ringraziamento all’Associazione degli avvocati americani per averle conferito il premio Eleanor Roosevelt per la difesa dei diritti umani per «il suo determinato coraggio e l’efficacia nel perseguimento di un vero stato di diritto in Iran». «Ricordo il nostro sogno comune e credo che possiamo rendere il mondo un posto migliore in cui vivere», ha detto nel suo messaggio Sotoudeh, che ha difeso molti attivisti iraniani, tra cui diverse donne che si battono contro il velo obbligatorio imposto da Teheran. Motivo per il quale è stata condannata a 28 anni di carcere.

Hong Kong

Un adolescente di Hong Kong è stato condannato a trascorrere quattro mesi in prigione, ieri, per aver insultato la bandiera nazionale cinese e l’assemblea illegale, mentre Pechino prende di mira sempre più importanti attivisti del centro finanziario. Tony Chung, un diciannovenne che guidava un gruppo pro-democrazia ormai sciolto, è stato condannato all’inizio di questo mese per aver gettato a terra la bandiera cinese durante le manifestazioni fuori dalla legislatura di Hong Kong nel maggio 2019.

Cina

Dieci dei dodici cittadini di Hong Kong, che avevano cercato di fuggire dall’ex colonia britannica in barca per raggiungere Taiwan, sono stati condannati da un tribunale di Shenzhen a pene detentive da 7 mesi a 3 anni per “attraversamento illegale del confine”. Gli altri due − due minori di 16 e 17 anni – sono stati rimandanti a Hong Kong.

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