6 giugno 2022 – Notiziario

Scritto da in data Giugno 6, 2022

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  • Una corte spagnola ordina a Mike Pompeo di testimoniare sul complotto della Cia per uccidere Assange.
  • Nigeria: esplosione in una chiesa, decine di morti.
  • Dodici morti, decine di feriti in tre sparatorie negli Stati Uniti.
  • Ingegnere aerospaziale iraniano morto in circostanze misteriose.
  • Afghanistan: torna l’ex ministro dei Trasporti.

Questo e molto altro nel notiziario di Radio Bullets, a cura di Barbara Schiavulli.

Iran

Al giorno d’oggi è difficile essere un ingegnere o uno scienziato in Iran, poiché il coinvolgimento in qualsiasi cosa remotamente legata all’esercito finisce per mettergli un bersaglio sulla testa. Questo sembra essere successo con il dottor Ayoob Entezari, un ingegnere aerospaziale morto la scorsa settimana in circostanze molto sospette. Si pensa che Entezari abbia lavorato a progetti di missili e droni in Iran ed è stato trovato morto la scorsa settimana dopo aver partecipato a una cena. Le prime notizie parlavano di un’intossicazione alimentare.
I familiari, però, hanno ipotizzato che l’avvelenamento di Entezari fosse intenzionale, mentre i funzionari locali lo hanno considerato come dovuto a una malattia. L’ospite della festa in cui è morto, del quale non si fa il nome, avrebbe lasciato subito il paese. I media iraniani sembrano sminuire i rapporti sull’assassinio, suggerendo che Entezari fosse solo un normale impiegato e non un possibile obiettivo di alto valore. I media israeliani, al contrario, sembrano abbracciare quella narrativa e riferiscono che Israele amplierà un avviso di viaggio regionale anticipando una possibile vendetta per l’omicidio, con la tacita implicazione che dietro il complotto ci sia Israele.

Spagna

L’ex segretario di Stato Mike Pompeo è stato chiamato a comparire in un tribunale spagnolo per testimoniare se la CIA avesse pianificato di assassinare il fondatore di WikiLeaks Julian Assange mentre era a capo dell’agenzia: lo ha riferito il quotidiano spagnolo ABC. Yahoo News aveva riferito lo scorso anno che, nel 2017, la CIA ha complottato per rapire Assange, e alcuni alti funzionari hanno discusso se ucciderlo e chiesto opzioni su come eseguirne l’assassinio. La Cia era furiosa con Assange per il rilascio da parte di WikiLeaks di documenti che dettagliavano gli strumenti di hacking dell’agenzia di spionaggio, noti come Vault 7.
Un ex funzionario della sicurezza nazionale di Trump ha riferito a Yahoo News che Pompeo e altri alti funzionari «erano completamente distaccati dalla realtà perché erano così imbarazzati per il Vault 7… vedevano il sangue». Secondo il rapporto di ABC, Pompeo deve comparire in tribunale questo mese per spiegare se ci sia stato un complotto per rapire o uccidere Assange, anche se gli è stata data la possibilità di comparire tramite collegamento video. Anche William Evanina, l’ex capo del Centro nazionale di controspionaggio e sicurezza, è stato chiamato a comparire davanti al tribunale.
Assange è detenuto nella prigione di Belmarsh, a Londra, da oltre tre anni senza essere stato condannato per un crimine. Il fondatore di WikiLeaks è attualmente in attesa di una decisione da parte del ministro dell’Interno britannico Priti Patel in merito alla sua estradizione o meno negli Stati Uniti, dove sarebbe processato per aver denunciato i crimini di guerra statunitensi. Assange è stato incriminato dagli Stati Uniti per diciassette accuse di spionaggio e una di cospirazione volta a commettere un crimine informatico con la pubblicazione di documenti trapelati dall’ex soldato dell’esercito americano Chelsea Manning. Se condannato, rischia fino a 175 anni di carcere.

Afghanistan

Il ministero dell’Interno, ieri, durante una conferenza stampa ha affermato di aver fatto miglioramenti nell’ultimo mese per quanto riguarda la lotta alla criminalità e alla droga in tutto il paese. Un portavoce del ministero, Abdul Nafee Tatwar, ha dichiarato che più di duemila persone sono state arrestate nella sola capitale Kabul, il mese scorso. Ha anche affermato che sono stati sventati una serie di attacchi terroristici.

Hassan Mubarak Azizi, l’ex viceministro dei Trasporti del governo, partito per la Turchia una settimana dopo la caduta del precedente governo, è recentemente tornato in Afghanistan su richiesta della “Commissione per il ritorno e le comunicazioni con gli ex funzionari afghani e personalità politiche”. Sebbene la commissione abbia affermato che fornirà la sicurezza per il ritorno di figure politiche, un certo numero di politici residenti all’estero afferma che la commissione non ha finora offerto alcuna garanzia a livello esecutivo per loro. Secondo la commissione, otto persone tra accademici, medici e altri esperti, sono tornate nel paese dopo un’assenza di dieci anni.

Ucraina – Russia

Il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy ha ricevuto un resoconto di prima mano sulla situazione militare nel sud-est del paese domenica, durante la visita della regione di Zaporizhzhya assediata dai conflitti. Quasi il 60% della regione sud-orientale è stata occupata dalle truppe russe, da quando il Cremlino ha lanciato la sua invasione il 24 febbraio scorso, ha riferito a Zelenskyy il governatore militare della regione, Oleksandr Starukh, durante i colloqui nella capitale regionale Zaporizhzhya.

I russi hanno nuovamente bombardando le aree residenziali di Kharkiv. Lo ha affermato il capo dell’amministrazione statale regionale di Kharkiv, Oleh Synegubov, su Telegram, come riporta Ukrainska Pravda.

«I russi controllavano il 70% di Severodonetsk, ma nel giro di due giorni sono stati respinti e ora la città è divisa a metà. Gli occupanti hanno perso un numero enorme di personale, otto russi sono stati fatti prigionieri». Lo ha detto il governatore di Lugansk Serhiy Gaidai, citato da Ukrinform.

La polizia ucraina ha condiviso un video che mostra le conseguenze dei bombardamenti russi nella città di Lysychansk, nella regione di Lugansk: la sede per la distribuzione degli aiuti umanitari è stata rasa al suolo, più di quaranta persone vivevano stabilmente nell’edificio, ma non sono state fornite informazioni su eventuali vittime.

Siria

Il governo siriano e le forze democratiche siriane a guida curda, la milizia appoggiata dagli Usa in alcune parti della Siria settentrionale e orientale, hanno messo in guardia la Turchia dal compiere un’incursione militare nel nord del paese. La scorsa settimana, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha annunciato l’intenzione di condurre una nuova offensiva nel nord del paese contro le milizie curde. Secondo Erdogan, l’operazione militare aiuterà a rafforzare un’area di trenta chilometri nel nord della Siria da lui definita una “zona sicura”. Ma Damasco sostiene che qualsiasi nuova offensiva militare porterà a una maggiore instabilità e potrebbe far fallire l’accordo del 2017 sponsorizzato da Russia e Iran per creare zone di de-escalation nel nord della Siria.

Giordania

Il vice primo ministro giordano e ministro degli Esteri Ayman Safadi domenica ha sottolineato l’importanza per le Nazioni Unite di continuare il proprio mandato di fornire servizi essenziali ai rifugiati palestinesi. Lo ha affermato Safadi durante un incontro ad Amman con Philippe Lazzarini, commissario generale dell’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e il lavoro per i rifugiati palestinesi nel Vicino Oriente (UNRWA), l’organismo delle Nazioni Unite che fornisce soccorso ai rifugiati palestinesi.
Durante l’incontro, Safadi ha anche sottolineato l’importanza di fornire il necessario sostegno finanziario all’organismo delle Nazioni Unite per superare il ricorrente deficit di bilancio e consentirgli di offrire servizi ai rifugiati nei settori dell’istruzione, della salute e dei soccorsi, nonché altri servizi menzionati nel suo mandato dell’Onu, secondo un comunicato del ministero degli Esteri giordano. La Giordania continuerà a lavorare con partner internazionali e regionali per fornire supporto all’UNRWA, ha affermato Safadi.

Israele e Palestina

Quattro palestinesi sono stati uccisi dalle forze israeliane in tutta la Cisgiordania nell’arco di sole 24 ore, tra mercoledì e giovedì, portando il numero totale di palestinesi uccisi quest’anno a sessantadue. Le persone uccise, tra cui un minore e una giornalista, sono morte in quattro incidenti separati nel territorio occupato. Quest’anno, quattordici minori sono stati uccisi dalle forze israeliane in Cisgiordania, di cui sei da maggio. A Gaza, un quinto palestinese, identificato come Yaseral-Masry, 41 anni, di Deir al-Balah, è morto mercoledì per le ferite riportate nel maggio 2021 durante l’offensiva israeliana contro la Striscia assediata, che ha ucciso almeno duecentoquarantotto palestinesi, tra cui sessantasei bambini.

Incidenti fra manifestanti palestinesi e polizia israeliana si sono registrati ieri mattina sulla spianata delle Moschee (il Monte del Tempio per l’ebraismo) a Gerusalemme, per le visite degli ebrei sul posto in occasione della festa di Shavuot.

La visita del presidente Biden in Medio Oriente, prevista per la fine di giugno, è stata posticipata a luglio: lo hanno affermato due alti funzionari israeliani e un funzionario statunitense. È importante, perché sarà il primo viaggio di Biden nella regione da quando è entrato in carica. ll viaggio avrebbe dovuto includere un vertice in Arabia Saudita con i leader di nove paesi arabi. Biden ha anche programmato di visitare Israele e l’Autorità Palestinese. Biden avrebbe dovuto incontrare il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman, che secondo la comunità dell’intelligence statunitense è responsabile dell’omicidio nel 2018 dell’editorialista di The Washington Post Jamal Khashoggi, accusa respinta dai funzionari sauditi.

Tunisia

L’Associazione dei magistrati tunisini (Amt) ha annunciato uno sciopero di una settimana, a partire da oggi, in segno di protesta contro la recente decisione del presidente Kais Saied di destituire cinquantasette giudici per «aver insabbiato casi di terrorismo, corruzione, molestie, collusione con partiti politici e interruzione del funzionamento della giustizia».

Nigeria

Un commando di uomini armati ha aperto il fuoco contro i fedeli dentro una chiesa cattolica a Owo, nello stato nigeriano di Ondo, uccidendo almeno cinquanta persone, tra cui donne e bambini. Secondo una prima ricostruzione, il commando avrebbe anche fatto uso di esplosivi. Le violenze sono esplose durante il servizio mattutino, in un raro attacco nel sud-ovest della Nigeria mentre jihadisti e bande criminali operano abitualmente in altre regioni.

Grecia

I residenti della periferia di Atene sono rientrati nelle proprie abitazioni, ieri mattina, dopo che i Vigili del fuoco sono riusciti a porre sotto controllo un vasto incendio che si è propagato l’altro ieri pomeriggio, costringendo gli abitanti di alcuni quartieri a evacuare.

Stati Uniti

Almeno nove persone sono rimaste uccise in seguito a sparatorie in tre città degli Stati Uniti. Le sparatorie di sabato sera e domenica mattina sono gli ultimi focolai di violenza armata che lasciano i legislatori in difficoltà nell’affrontare la crisi. A Filadelfia, uno scontro tra due uomini sabato sera è sfociato in uno scontro a fuoco in un affollato quartiere di bar e ristoranti, uccidendo sei persone, ferendone venticinque e scatenando il panico mentre le persone cercavano di fuggire, ha riferito la polizia. Allo stesso modo, una sparatoria è scoppiata dopo la mezzanotte nei pressi di un bar a Chattanooga, nel Tennessee, uccidendo tre persone e ferendone quattordici. In un’altra sparatoria nelle prime ore di domenica, tre persone sono state uccise e due sono rimaste ferite a Saginaw, nel Michigan, ha riferito la televisione WEYI, citando una dichiarazione della polizia. Nessun sospetto è stato segnalato in custodia, fino a domenica sera, in nessuna delle sparatorie. Altre tre città sono ancora in lutto per i massacri che, nella scorsa settimana, hanno ucciso dieci persone in un negozio di alimentari a Buffalo, New York; ventuno vittime in una scuola elementare a Uvalde, Texas; e quattro persone in un edificio medico a Tulsa, in Oklahoma.

Venezuela

La compagnia petrolifera italiana Eni SpA e la spagnola Repsol SA potrebbero iniziare a spedire petrolio venezuelano in Europa già dal prossimo mese per compensare il greggio russo, hanno affermato cinque persone che hanno familiarità con la questione, riprendendo gli scambi di petrolio contro debito interrotti due anni fa, quando Washington ha intensificato le sanzioni nei confronti del Venezuela. Il volume di petrolio che Eni e Repsol dovrebbero ricevere non è grande, ha riferito una delle fonti, e l’impatto sui prezzi globali del petrolio sarà modesto. Ma il via libera di Washington alla ripresa dei flussi di petrolio, congelati a lungo, dal Venezuela verso l’Europa potrebbe fornire una spinta simbolica al presidente venezuelano Nicolas Maduro.
Il presidente Maduro ha elogiato i «passi piccoli ma significativi» compiuti dagli Stati Uniti per «concedere licenze» alle compagnie petrolifere a operare in Venezuela, nell’ambito di un allentamento delle sanzioni economiche contro il paese sudamericano. La Casa Bianca ha annunciato il 17 maggio l’allentamento di alcune delle sanzioni imposte nel 2019, compreso l’embargo petrolifero, volte a estromettere Nicolas Maduro dal potere dopo le controverse elezioni del 2018 che hanno portato alla sua rielezione.

Colombia

Il tribunale superiore della città colombiana di Ibagué ha ordinato l’imposizione di cinque giorni di arresti domiciliari al Presidente della Repubblica Iván Duque, riconoscendolo colpevole di oltraggio alla giustizia per non aver rispettato la sentenza che gli imponeva urgenti misure di protezione dell’ambiente. Nella sentenza, che è appellabile, il tribunale ha disposto anche che il capo dello Stato paghi una multa di quindici milioni di pesos (circa 3.750 euro).

Kazakhstan

Gli elettori della nazione centroasiatica del Kazakistan hanno votato domenica sulle proposte di modifiche costituzionali, viste come un tentativo di ripudiare l’eredità dell’ex uomo forte, Nursultan Nazarbayev, che ha guidato l’ex repubblica sovietica per tre decenni. Il referendum è stato indetto dal presidente Kassym-Jomart Tokayev, che è stato insediato dal partito di governo del Kazakistan a gennaio, dopo che manifestazioni violente avevano provocato la morte di oltre duecentotrenta persone. Le proteste sono state innescate da un forte aumento dei prezzi del carburante, ma sono arrivate a riflettere l’ampio malcontento pubblico nei confronti di un’economia stagnante e di un governo autoritario.

Bangladesh

È salito a quarantacinque il numero dei morti − ma il bilancio resta provvisorio − nell’esplosione avvenuta ieri mattina in Bangladesh in un deposito di container privato vicino al più grande porto del paese, Chittagong (sudest), a seguito di un incendio. Lo riferisce Bbc online che parla di centinaia di feriti. Secondo una prima ricostruzione fornita dalle autorità, centinaia di persone erano giunte sul posto per domare le fiamme, quando all’improvviso un certo numero di container è esploso nel sito di Sitakunda. Nei conteiner erano immagazzinati prodotti chimici.

Filippine

Una violenta eruzione ha scosso oggi l’isola filippina di Luzon a sudest di Manila, nella regione di Bicol, dove il vulcano Bulusan  per diciassette minuti si è svegliato improvvisamente e ha coperto di cenere le località circostanti, sollevando una colonna di fumo alta almeno un chilometro. Le autorità hanno evacuato le città circostanti e hanno messo in guardia la popolazione contro possibili ulteriori eruzioni.

Corea del Sud

La Corea del Sud e gli Stati Uniti hanno lanciato oggi otto missili terra-superficie al largo della costa orientale della Corea del Sud, dopo che la Corea del Nord aveva lanciato una raffica di missili balistici a corto raggio domenica: lo ha affermato un funzionario del ministero della Difesa sudcoreano.
L’azione è una dimostrazione della «capacità e prontezza nell’effettuare attacchi di precisione contro la fonte dei lanci di missili della Corea del Nord o i centri di comando e supporto», riferisce l’agenzia di stampa sudcoreana Yonhap. Il presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol, entrato in carica il mese scorso, ha promesso di tenere una linea più dura contro il Nord e ha concordato con il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, in un vertice di maggio a Seoul, di potenziare le esercitazioni militari congiunte e la loro posizione di deterrenza combinata.

Australia

Un tribunale australiano ha ordinato a Google di pagare 715.000 dollari australiani (708.400 S$) a un ex legislatore di alto livello, lunedì (6 giugno), dopo aver scoperto che la «campagna implacabile, razzista, abusiva e diffamatoria» di un commentatore di YouTube lo ha spinto ad abbandonare la politica prematuramente. La Corte federale ha ritenuto che Google di Alphabet Inc, che possiede il sito web di condivisione di contenuti YouTube, ha guadagnato migliaia di dollari ospitando due video che attaccavano il vicepremier dello stato più popoloso dell’Australia, il New South Wales, visualizzati quasi ottocentomila volte da quando sono stati pubblicati nel tardo 2020. I video del commentatore politico Jordan Shanks hanno messo in dubbio l’integrità del legislatore, John Barilaro, etichettandolo anche come “corrotto” senza fornire prove, definendolo con termini razzisti che erano «nient’altro che incitamento all’odio», ha detto il giudice Steve Rares alla Corte.

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