9 settembre 2020 – Notiziario

Scritto da in data Settembre 9, 2020

  • Egitto: rara protesta dopo che un ragazzo in custodia della polizia è stato torturato a morte (in copertina).
  • Sono 37 milioni le persone sfollate a causa di due decenni di guerre americane.
  • Trump prevede di ritirare dall’Iraq più soldati di quanto previsto.
  • Bielorussia: gli ultimi aggiornamenti con Julia Kalashnyk.
  • Messico: vogliono giustizia e le femministe occupano gli uffici pubblici.
  • Afghanistan: vice presidente illeso durante un attentato, morti e feriti.
  • Cina e India: scontro a fuoco per la prima volta in 45 anni.

Questo e molto altro nel notiziario di Radio Bullets, a cura di Barbara Schiavulli. Musiche di Walter Sguazzin

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Arabia Saudita

Il processo saudita per l’omicidio del giornalista Jamal Khashoggi non è stato trasparente e non è stato all’altezza dell’assegnazione della responsabilità per il crimine, ha detto martedì l’Ufficio per i diritti umani delle Nazioni Unite. Lunedì un tribunale dell’Arabia Saudita ha incarcerato otto persone per un periodo compreso tra 7 e 20 anni per l’omicidio del giornalista saudita nel 2018, hanno riferito i media statali, quattro mesi dopo che la sua famiglia aveva perdonato i suoi assassini e consentito l’annullamento delle condanne a morte.

Iraq

L’amministrazione Trump annuncerà oggi che ritirerà ulteriori truppe dall’Iraq, mentre il presidente Donald Trump cerca di mantenere la promessa della sua campagna di districare il paese dalle “guerre senza fine”. Un alto funzionario dell’amministrazione ha discusso del ritiro con i giornalisti a bordo dell’Air Force One, martedì notte, in condizione di anonimato. Il funzionario ha detto che l’amministrazione sta anche cercando di annunciare il ritiro di ulteriori truppe dall’Afghanistan nei prossimi giorni, scrive l’Associated Press. Adesso ci sono più di 5.000 soldati americani in Iraq.

Giordania: primo caso di Covid-19 in un campo di rifugiati siriani, secondo l’UNHCR erano in contatto con due altri rifugiati infetti che erano stati testati e isolati.

Israele e Palestina

Martedì, le forze di sicurezza israeliane hanno arrestato un gran numero di sospetti membri di Hamas in incursioni all’alba nell’area di Hebron. I media palestinesi hanno riferito che più di 45 persone sono state arrestate nella città e in quelle circostanti, tra cui Bayt Umar, Dura e Yatta. Le forze di difesa israeliane hanno confermato di aver condotto i raid, ma hanno detto che solo 21 persone – tutti sospetti membri di Hamas – sono state arrestate. Non è stato immediatamente chiaro cosa spiegasse la discrepanza, ma sembrava derivare dalla politica dei militari di contare solo coloro che erano stati arrestati, esclusi quelli detenuti per un breve periodo di tempo e poi rilasciati.

Egitto

La famiglia e gli amici di un giovane egiziano accusano le forze di polizia del governatorato di Giza di averlo torturato a morte, dopo che si è rifiutato di pagare una tangente, si legge su Middle East Eye. Islam al-Ostraly, proprietario di un negozio di uccelli, 26 anni, è stato dichiarato morto lunedì all’ospedale di Um al-Masreyeen, nel quartiere Moneeb di Giza, due giorni dopo il suo arresto. Fatto salire su un furgone, è stato picchiato davanti alla gente. Il giorno dopo la polizia ha ispezionato le telecamere a circuito chiuso della zona e confiscato tutti i filmati che potessero mostrare la scena. Lunedì la famiglia ha ricevuto una chiamata della polizia che li informava che il ragazzo era morto per insufficienza circolatoria. Ma un amico di famiglia, Farid, ha detto a MEE che il corpo di al-Ostraly aveva segni di tortura, tagli, contusioni, ustioni e cicatrici sui testicoli e sul collo. “Siamo rimasti inorriditi da quello che abbiamo visto, e in seguito abbiamo saputo i nomi dei tre agenti che hanno partecipato a questo crimine”, ha aggiunto Farid. Testimoni dicono che la famiglia si è diretta alla stazione di polizia per presentare una denuncia, ma è stata bandita dall’ingresso e alcuni di loro sono stati arrestati perché firmassero il certificato di morte, ragione per la quale si muore spesso nelle prigioni in Egitto. A quel punto la gente arrabbiata, circa 300 persone del quartiere, sono scesi a manifestare contro la polizia che ha sparato per disperderli.

Algeria

Il governo algerino ha adottato bozze di revisione costituzionale volte a rispondere alle richieste del movimento di protesta “Hirak” del Paese, ha detto il presidente Abdelmadjid Tebboune. “La proposta è pienamente in linea con i requisiti e risponde alle richieste del movimento popolare (Hirak)”, ha detto domenica Tebboune. Tebboune aveva promesso di premere per le riforme durante le elezioni alla fine dell’anno scorso, dopo le dimissioni del leader di lunga data, Abdelaziz Bouteflika, sotto la pressione del movimento. Ma da quando le proteste settimanali di Hirak sono state interrotte a marzo, a causa della nuova pandemia di coronavirus, anche gli oppositori politici, i media indipendenti e gli attivisti, sono stati oggetto di un giro di vite. La costituzione rivista è già stata criticata dai giuristi e respinta da un gruppo di partiti e associazioni legate a Hirak, che l’ha denunciata come una “costituzione da laboratorio” e ha definito il referendum “tradimento”. Due attivisti incarcerati del movimento di protesta antigovernativo “Hirak” sono in sciopero della fame da oltre una settimana per protestare contro la loro incarcerazione, ha detto sabato il loro avvocato. Mohamed Tadjadit, soprannominato il “poeta Hirak”, e Noureddine Khimoud sono stati arrestati il 23 agosto scorso.

Regno Unito

Prolungato il fermo di polizia per il 27enne accusato di aver accoltellato, fra sabato e domenica, nel centro di Birmingham, 8 persone, tra cui una a morte, Jacob Billington, 23 anni appena laureato.

Un importante avvocato con sede a Glasgow è stato condannato a pagare £ 500 di multa dopo aver perpetrato un falso attacco vandalico antisemita contro la sua casa per diffamare un gruppo di solidarietà palestinese scozzese, riporta il Daily Record. John Berlow, noto per le sue convinzioni a favore di Israele, è stato condannato per la truffa che mira a diffamare la campagna scozzese di solidarietà palestinese (SPSC). Secondo un’indagine della Law Society of Scotland (LSS), Berlow ha agito al fianco di un uomo di nome Ed Sutherland, che aveva creato un falso profilo Facebook con il nome di Stevie Harrison per infiltrarsi nel gruppo palestinese l’anno scorso.

Bielorussia

Mentre Mosca non riconosce che ci siano prigionieri politici in Bielorussia, lo ha detto il portavoce di Putin, Maria Kolesnikova, una dei membri del Comitato dell’opposizione bielorussa, è sparita il 7 settembre nel centro di Minsk, dopo che una testimone ha visto che Kolesnikova veniva spinta su un minibus da uomini in borghese e passamontagna. Da quel momento nessuna notizia su dove si trovasse, fino alla mattina dell’8 settembre, quando il comitato di frontiera della Bielorussia ha riferito che Kolesnikova aveva cercato di attraversare il confine bielorusso-ucraino nella notte assieme ad altri due membri del Comitato dell’opposizione: Ivan Kravtsov e Anton Rodnenkov. Poi un’agenzia stampa statale, BelTa, ha scritto che l’oppositrice è stata arrestata, perché, secondo questa versione, avrebbe cercato di lasciare il paese illegalmente. Poco dopo l’agenzia Interfax-Ucraina ha riportato che Kolesnikova avrebbe strappato il suo passaporto al tentativo di portarla fuori dal paese con la forza, informazione confermata anche da Kravtsov e Rodnenkov in una conferenza stampa a Kyiv, tenutasi nella serata dell’8 settembre. I due uomini, precedentemente, sono riusciti a varcare il confine con l’Ucraina.

Russia

Tre volontari, collegati con il leader di opposizione Alexi Navalny, si sono sentiti male nella sede dove stavano lavorando a Novoribirsk, in Siberia. Due uomini con una maschera sono entrati nella sede di Coalition Novosirbirsk 2020 e hanno gettato all’interno una boccetta con un liquido giallo e un odore pungente. I tre volontari subito dopo si sono sentiti male. Nausee, difficoltà respiratorie e convulsioni. Nella sede c’era una cinquantina di persone. Secondo la polizia russa nella bottiglietta c’era un medicinale chiamato Dorogov, usato in veterinaria come antisettico e antiinfiammatorio.
Intanto le Nazioni Unite hanno chiesto un’indagine approfondita a Mosca sul crimine commesso contro Navalny, dopo che i medici tedeschi hanno affermato di avere prove inequivocabili che il dissidente è stato avvelenato con l’agente nervino Novichok.

Afghanistan: Kabul, 2 morti e 12 feriti dopo che un’esplosione questa mattina ha colpito il convoglio del vice presidente afgano Amrullah Saleh, che è illeso. Nessun gruppo ha ancora rivendicato l’azione.

Pakistan: sale a 22 morti e 6 feriti il bilancio del crollo in una cava di marmo, nella provincia di Khyber Pathtunkhwa, nel nord ovest non lontano dal confine afghano. Si continua a scavare perché mancano all’appello 5 persone.

Stati Uniti

Decine di milioni di persone sono state sfollate in conseguenza diretta della cosiddetta “guerra al terrore” degli Stati Uniti, rileva un rapporto della Brown University.  Un rapporto di 30 pagine pubblicato martedì dal progetto Costs of War dell’università, ha affermato che almeno 37 milioni di persone, per lo più civili, sono state sfollate da Afghanistan, Iraq, Pakistan, Yemen, Somalia, Filippine, Libia e Siria – paesi in gran parte presi di mira dalla “guerra al terrorismo” americana in corso da due decadi. Lo studio afferma che “la scala degli sfollati negli otto paesi esaminati probabilmente raggiunge livelli visti solo nella seconda guerra mondiale”. Secondo il rapporto Brown, la cifra è una stima prudente e il numero reale potrebbe variare tra 48 milioni e 59 milioni. “Il coinvolgimento degli Stati Uniti in questi paesi è stato orribilmente catastrofico, orribilmente dannoso in modi che la maggior parte delle persone negli Stati Unit non sa”, ha detto a The NeW York Times David Vine, professore di antropologia all’American University di Washington e autore principale del rapporto. Sebbene gli Stati Uniti non siano stati l’unica causa della migrazione forzata, i ricercatori hanno affermato di aver svolto un ruolo dominante o contribuente nei conflitti che hanno causato lo sfollamento. In alcuni casi, lo sfollamento causato dalle guerre degli Stati Uniti dopo l’11 settembre ha “fatto a pezzi” quartieri, comunità e intere società. “In Iraq, per esempio, i combattimenti settari e gli sfollamenti in seguito all’invasione guidata dagli Stati Uniti del 2003 hanno distrutto quello che era stato un mosaico di comunità miste, in cui vivevano fianco a fianco sciiti e sunniti e altri gruppi religiosi ed etnici, lavorando insieme e con matrimoni misti”, dice il rapporto. “Quello che lo ha sostituito è stato un Iraq diviso in tre grandi regioni etno-settarie definite da identità sciite, sunnite e curde sempre più omogenee. In città come Baghdad, le forze statunitensi hanno contribuito all’irrigidimento delle divisioni etno-settarie”.

Tragedia in Utah: un tredicenne bianco, Linden Cameron, è ora ricoverato in ospedale con ferite alla spalla, alle caviglie, all’intestino e alla vescica. La madre, Golda Barton, aveva chiamato il 911 perché suo figlio, autistico, aveva una crisi e urlava. Gli agenti giunti sul posto hanno intimato al ragazzo di 13 anni di mettersi a terra e poi, non ascoltati, hanno aperto il fuoco, colpendo il teenager diverse volte.

Non si placano gli incendi nella California del nord, divampano anche in Utah, Nevada, Arizona, Idaho, Oregon, Washington, Wyoming e Montana a causa delle temperature incredibilmente elevate. 170.000 persone sono rimaste senza casa nella zona di Fresno e gli elicotteri dei vigili del fuoco non riescono a volare a causa del fumo.

Messico

Attiviste femministe e familiari delle vittime hanno protestando negli uffici principali della Commissione dei diritti umani, dopo aver occupato l’edificio la settimana scorsa, per attirare l’attenzione sui rapimenti e gli attacchi contro le donne. Le attiviste, per lo più mascherate, hanno appeso striscioni, dipinto slogan sui muri, arrabbiate per l’azione insufficiente del governo per sradicare i crimini, la maggior parte dei quali non vengono indagati o risolti. Sono più di 70.000 le persone scomparse in Messico da quando l’esercito è stato dispiegato nel 2006 per affrontare la criminalità organizzata. Si ritiene che la maggior parte sia stata rapita da gruppi militari armati. Nel frattempo, gli omicidi di genere classificati come femminicidi, sono aumentati del 5% nella prima metà di quest’anno rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.

Bolivia

Un tribunale ha impedito all’ex presidente deposto, Evo Morales, di cercare un seggio alla Camera dei senatori per le elezioni di ottobre nel paese, sostenendo che l’ex leader, che vive in Argentina, non soddisfa i requisiti di residenza. Morales ha inviato un tweet dicendo che non avrebbe presentato ricorso contro la decisione di lunedì, anche se prima della sentenza aveva dichiarato che la Corte stava agendo “sotto minacce e pressioni”, e che avrebbe considerato la sentenza “politica e illegale”. La sentenza elimina la possibilità che Morales possa ottenere l’immunità parlamentare, contro l’accusa di sedizione e altre, con il suo partito, Movimento verso il socialismo, che controlla ancora l’Assemblea legislativa e i sondaggi indicano che rimane il capofila per il voto del 18 ottobre.

Brasile: Eduardo Paes, sindaco di Rio de Janeiro durante le Olimpiadi del 2016, è stato rinviato a giudizio dalla procura di Rio per corruzione, riciclaggio di denaro e falsità ideologica. Paes, nuovamente candidato alle elezioni comunali del prossimo novembre, è stato sindaco di Rio per due mandati, tra il 2009 e il 2016.

India e Cina

foto BBC

Le tensioni tra Cina e India stanno raggiungendo il picco peggiore da molti decenni, con le truppe di entrambe le parti che hanno scambiato il fuoco lungo il confine conteso nel Kashmir. Entrambe le parti incolpano l’altra per le provocazioni e hanno detto di aver sparato “colpi di avvertimento”. Ci sono stati combattimenti lungo il confine a metà giugno, con truppe da entrambe le parti che hanno usato mazze di metallo per picchiarsi a morte e funzionari che assicuravano con orgoglio che non c’erano stati colpi di arma da fuoco. Gli spari di oggi sono i primi colpi sparati, di cui sia ha conferma, dal 1975. Entrambe le nazioni hanno ammassato truppe sulla Line of Actual Control (LAC) a giugno e, apparentemente, stavano aspettando una scusa per iniziare a combattere. Entrambe le parti affermano che l’altra ha iniziato gli scontri, funzionari cinesi affermano che le truppe indiane “hanno sparato in modo palese” alla pattuglia di confine, e l’India afferma che le truppe cinesi hanno sparato per prime per intimidirle.
La terra lungo il confine, per entrambi i paesi, è relativamente poco importante, ma entrambe le parti hanno investito gran parte della loro credibilità nazionale sull’idea che non si lasceranno spazzare via dall’area, rischiando che questo si trasformi in un conflitto molto più grande.

Cina

Due giornalisti australiani, ritenuti dalla Cina persone di interesse in un’indagine in corso su un terzo conduttore, sono riusciti a rientrare in Australia. A Bill Birtles, corrispondente da Pechino dell’Australian Broadcasting Corporation (Abc), e a Michael Smith, di base a Shanghai per conto dell’Australian Financial Review (Afr), era stato vietato di lasciare la Cina fino a quando non avessero risposto alle domande su Cheng Lei, l’anchorwoman con passaporto australiano della tv statale cinese CGTN, detenuta dal 14 agosto. I due hanno cercato rifugio presso l’ambasciata a Pechino e il consolato a Shanghai, mentre i diplomatici australiani hanno negoziato con i funzionari cinesi la loro partenza.

La polizia nella regione cinese della Mongolia interna ha arrestato almeno 23 persone, a seguito delle proteste della scorsa settimana contro una nuova politica che sostituisce i libri di testo in lingua mongola con quelli cinesi nelle scuole. La spinta a utilizzare i nuovi libri di testo, iniziata in altre regioni di minoranze etniche come lo Xinjiang e il Tibet nel 2017, ha provocato manifestazioni e boicottaggi scolastici da parte di mongoli etnici in almeno cinque città e contee della Mongolia interna.

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