C’eravamo un po’ destratti

Scritto da in data Ottobre 10, 2019

27 anni, tedesco, nazista, con l’odio verso gli ebrei, gli immigrati e chi li aiuta, le femministe che non fanno figli. Dell’uomo che ieri a Halle ha ucciso due persone, si sanno ancora poche cose, tranne il nome: Stephan Balliet, da Eisleben, Sassonia Ahnalt. Una città nota alle cronache dell’estrema destra per essere sede di una discussa palestra di arti marziali, usata come base dai neonazi. Solo pochi giorni fa su questa palestra si è appuntata l’attenzione dell’amministrazione cittadina, dopo le diverse denunce arrivate in rete. E culla di neo nazi è anche Halle, città universitaria, sindaco progressista di una lista civica, che però dal 2017 ospita la più grande sede in tutta la Germania dell’Identitäre Bewegung (branca locale del Movimento identitario), un palazzo di quattro piani acquistato grazie all’intermediazione di un esponente di Alternative für Deutschland e che dista solo 850 metri dalla sinagoga di Humboldtstrasse.

All’indomani della sparatoria di Halle, in Sassonia Anhalt, dove sono morte due persone, una cosa è evidente: la polizia e l’Ufficio per la protezione della costituzione – i servizie segreti interni – hanno sottovalutato e continuano a sottovalutare il pericolo dell’estrema destra in Germania e nelle regioni dell’Est come la Sassonia Anhalt, che pure dovrebbe essere al centro dell’attenzione. Non si tratta nemmeno più di segnali, come erroneamente e impropriamente li ha definiti la leader della Cdu e ministra della difesa Annegrete Kramp-Karrenbauer: ci sono stati finora decine di episodi in cui è apparso evidente come ci sia un legame stretto tra le stesse forze di sicurezza e gli ambienti neonazi: è il caso della rete di estremisti all’interno dell’esercito tedesco, la stessa rete di cui faceva parte Franco A. , l’uomo che si era costruito una falsa identità siriana e che progettava un attentato per far ricadere la colpa sugli immigrati; o la guardia carceraria fermata dopo il raid nazista del gennaio 2016 a Lipsia, e lasciato tranquillamente al suo posto fino a poche settimane fa, a garantire una rete di favori agli estremisti di destra in prigione. E poi gli attacchi antisemiti o contro le associazioni di sostegno ai migranti. Infine l’omicidio del politico della Cdu Walter Lübcke. Secondo lo stesso Ufficio per la protezione della Costituzione, ci sono stati, nel 2018, 19.409 reati legati all’estrema destra, scena che raggruppa un potenziale di 24mila persone in Germania.

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