Fusione nucleare: i piani del G7 nel primo Working Group

Scritto da in data Novembre 4, 2024

Si è tenuta, il 4 novembre 2024 vicino a Roma, la prima riunione del “G7 Working Group” sulla fusione nucleare.

Nella sede del Centro Ricerche di Enea a Frascati (Roma) gli esperti di nucleare dei Paesi che hanno preso parte al recente G7 si sono seduti, per la prima volta, al tavolo che promette di condurre un lavoro congiunto verso la fusione nucleare.

G7 e fusione nucleare: quali obiettivi

Da questa prima riunione sono emersi i punti principali che il gruppo si propone di raggiungere in futuro:

  • scambio di best practice
  • definizione di criteri per progetti di impianti
  • collaborazione pubblico/privato

Il primo punto mira a rafforzare la cooperazione tra i Paesi, mettendo a fattore comune le migliori pratiche su attività di ricerca e programmi di sviluppo in corso.
E si propone di individuare le sfide tecnologiche da affrontare insieme per lo sviluppo dei progetti di impianti a fusione.

Criteri definiti per i progetti degli impianti serviranno, invece, a creare procedure e standard utili alle imprese che decidono di investire nel settore.

Mentre l’individuazione di possibili meccanismi di collaborazione tra pubblico e privato consentirà di rendere più facile tale cooperazione e promuovere, nel contempo, gli investimenti privati.

Fusione nucleare: sfida comune

Il working group, appositamente dedicato al tema, è nato proprio in occasione della riunione del G7 su clima, energia e ambiente che si è svolta a Torino, presso la reggia di Venaria.

Al tavolo prendono parte, oltre ai rappresentanti dei Paesi del G7 e ad Enea, anche l’Unione europea, l’Agenzia internazionale per l’energia atomica (International Atomic Energy Agency – IAEA) e l’Agenzia internazionale dell’energia (International Energy Agency – IEA).
Il lavori del WG nucleare proseguiranno anche con il passaggio del G7 dalla presidenza italiana a quella canadese, portando avanti gli obiettivi condivisi a Frascati.

La riunione del G7 Fusione presso il Centro Ricerche Enea di Frascati.

La riunione del G7 Fusione presso il Centro Ricerche Enea di Frascati.

La riunione romana fa da preludio, inoltre, all’imminente incontro ministeriale del “World Fusion Energy Group”.
Previsto a Roma il 6 novembre 2024, presso il Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, l’evento inaugurale è stato organizzato dall’Italia e dalla IAEA.
Alla Farnesina saranno però presenti anche diversi Ministri e alti rappresentanti politici da tutto il mondo, oltre ai rappresentanti delle più importanti industrie impegnate nel settore energetico con l’obiettivo di produrre su larga scala energia da fusione.

«La prima riunione del G7 Working Group sulla fusione è segno concreto dell’impegno dei Paesi del G7 per rafforzare la cooperazione internazionale sull’energia da fusione» ha dichiarato il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica dell’Italia Gilberto Pichetto Fratin.
Il ministro ha sottolineato, inoltre, come la sfida dell’energia da fusione nucleare debba essere condivisa, in quanto nessuna nazione è in grado di affrontarla autonomamente.

Italia e fusione nucleare

Proprio in occasione dell’evento di Frascati, ai componenti del Working Group è stata offerta la possibilità di visitare i laboratori del Centro Ricerche Enea:

  • Divertor Tokamak Test (DTT)
  • Frascati Neutron Generator (FNG)
  • Laser ABC

Il DTT, nello specifico, è un esperimento di fusione in costruzione presso il centro ricerche, finalizzato allo studio di soluzioni alternative per l’estrazione del calore generato dal processo di fusione.

Il FNG, invece, è il generatore di neutroni progettato e realizzato da Enea.
Come il DTT è dedicato alla fusione a confinamento magnetico ed è la più potente sorgente di neutroni da 14 MeV (milioni di elettronvolt) in Europa.

L’impianto Laser ABC, infine, si occupa del confinamento inerziale ed è in grado di produrre impulsi laser con la più alta energia tra gli impianti laser italiani.

La ricerca italiana

La ricerca in Italia, anche grazie a queste strutture e al lavoro da loro condotto, si dimostra all’avanguardia a livello internazionale.

«Il contributo dell’Italia al programma europeo sulla fusione è di notevole rilievo, con attività di ricerca che negli ultimi dieci anni sono state finanziate con oltre 800 milioni di euro (escluso il DTT) e hanno visto impegnate 650 persone in media all’anno» ha dichiarato Gilberto Dialuce, presidente di Enea.

«E ora con il DTT l’Italia conferma la propria centralità anche come sede di una delle maggiori installazioni di ricerca di caratura internazionale e di importanza fondamentale assieme a ITER per i futuri impianti a fusione» ha concluso Dialuce.

ITER – International Thermonuclear Experimental Reactor – è un altro ambizioso progetto internazionale. Si tratta di un enorme reattore termonucleare sperimentale internazionale ed è stato costruito nel sud della Francia con il coinvolgimento di ben trentacinque Paesi.

Foto in copertina: Frascati Neutron Generator (FNG) – Enea

 

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