L’agenzia di stampa AFP lancia l’allarme: i suoi giornalisti sul campo, a Gaza, potrebbero presto morire di fame.
Qualcosa che è un inedito per l’agenzia, tra le principali a livello internazionale, in 80 anni di storia.
“Per la prima volta, temiamo di perdere colleghi per fame”, dicono.
“Abbiamo visto ferite di guerra, prigionia e morti sul campo, ma mai questo”.
AFP a Gaza lavora con nove giornalisti e fotografi locali.
Lì, nella Striscia, dove tra l’altro Israele non autorizza l’ingresso della stampa internazionale.
Quello che sta succedendo lo sappiamo solo grazie a chi è lì sul campo e viene ucciso ogni giorno dai bombardamenti israeliani.
E dalla fame.
Bashar lavora con l’AFP dal 2010.
“Non ho più la forza di lavorare. Il mio corpo è magro. Mio fratello è crollato per la fame”, scrive sui social
La stampa locale, insieme a tutta la popolazione, sopporta mesi di assedio, sfollamenti e carestia.
Si lavora senza cibo, acqua pulita o elettricità, spostandosi tra i campi a piedi o su carretti trainati da asini, mentre i raid aerei israeliani prendono di mira i veicoli in movimento.
“Anche se l’AFP paga i loro stipendi mensilmente, i giornalisti non possono comprare nulla”, si legge.
I negozi sono vuoti.
I prezzi esorbitanti.
Il sistema bancario è al collasso.
L’accesso al contante prevede una commissione del 40%.
“Vediamo la situazione peggiorare di ora in ora. Sono giovani, e la forza li sta abbandonando”, si legge ancora.
“La notizia della loro morte potrebbe raggiungerci in qualsiasi momento. Ed è insopportabile”.
L’AFP sollecita un’azione immediata per salvare vite umane, comprese quelle dei suoi giornalisti, che rimangono tra gli ultimi occhi sul campo a documentare il genocidio israeliano a Gaza.
Senza nessuna realistica prospettiva in campo.
La politica
Poche ore dopo il ministro degli Esteri francese, Jean-Noël Barrot, ha chiesto “accesso libero e indipendente per i giornalisti” nella Striscia di Gaza, con l’obiettivo di “mostrare cosa sta succedendo lì”.
In un’intervista alla radio francese, si è chiesto conto della situazione di diversi dipendenti dell’agenzia di stampa AFP sul campo.
“Speriamo di poter evacuare alcuni colleghi giornalisti nelle prossime settimane”, dice.
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