Afp: “I giornalisti di Gaza non ce la fanno più per la fame”

Scritto da in data Luglio 22, 2025

“Per la prima volta, temiamo di perdere colleghi per fame”. 

A dirlo è la Società dei Giornalisti (SDJ) dell’agenzia di stampa AFP.

“Abbiamo visto ferite di guerra, prigionia e morti sul campo, ma mai questo”.

L’appello

L’agenzia di stampa AFP lancia l’allarme: i suoi giornalisti sul campo, a Gaza, potrebbero presto morire di fame.

Qualcosa che è un inedito per l’agenzia, tra le principali a livello internazionale, in 80 anni di storia.

“Per la prima volta, temiamo di perdere colleghi per fame”, dicono.

“Abbiamo visto ferite di guerra, prigionia e morti sul campo, ma mai questo”.

AFP a Gaza lavora con nove giornalisti e fotografi locali.

Lì, nella Striscia, dove tra l’altro Israele non autorizza l’ingresso della stampa internazionale.

Quello che sta succedendo lo sappiamo solo grazie a chi è lì sul campo e viene ucciso ogni giorno dai bombardamenti israeliani.

E dalla fame.

Bashar lavora con l’AFP dal 2010.

“Non ho più la forza di lavorare. Il mio corpo è magro. Mio fratello è crollato per la fame”, scrive sui social

La stampa locale, insieme a tutta la popolazione, sopporta mesi di assedio, sfollamenti e carestia.

Si lavora senza cibo, acqua pulita o elettricità, spostandosi tra i campi a piedi o su carretti trainati da asini, mentre i raid aerei israeliani prendono di mira i veicoli in movimento.

“Anche se l’AFP paga i loro stipendi mensilmente, i giornalisti non possono comprare nulla”, si legge.

I negozi sono vuoti.

I prezzi esorbitanti.

Il sistema bancario è al collasso.

L’accesso al contante prevede una commissione del 40%.

“Vediamo la situazione peggiorare di ora in ora. Sono giovani, e la forza li sta abbandonando”, si legge ancora.

“La notizia della loro morte potrebbe raggiungerci in qualsiasi momento. Ed è insopportabile”.

L’AFP sollecita un’azione immediata per salvare vite umane, comprese quelle dei suoi giornalisti, che rimangono tra gli ultimi occhi sul campo a documentare il genocidio israeliano a Gaza.

Senza nessuna realistica prospettiva in campo.

La politica

Poche ore dopo il ministro degli Esteri francese, Jean-Noël Barrot, ha chiesto “accesso libero e indipendente per i giornalisti” nella Striscia di Gaza, con l’obiettivo di “mostrare cosa sta succedendo lì”.

In un’intervista alla radio francese, si è chiesto conto della situazione di diversi dipendenti dell’agenzia di stampa AFP sul campo.

“Speriamo di poter evacuare alcuni colleghi giornalisti nelle prossime settimane”, dice.

Ti potrebbe interessare anche:

E se credi in un giornalismo indipendente, serio e che racconta il mondo recandosi sul posto, puoi darci una mano cliccando su Sostienici


[There are no radio stations in the database]