Parla Kamela Keyarang Saadat, attivista fuggita dall’Afghanistan
Scritto da Barbara Schiavulli in data Luglio 30, 2022
Kamela Keyarang Saadat è arrivata due giorni fa in Italia grazie al corridoio umanitario che ha portato circa duecento persone della società civile afghana fuggite in Pakistan, dove lei ha trascorso otto mesi, e poi giunte qui in Italia. Per salvarsi ha dovuto lasciarsi tutto alle spalle, soprattutto la sua famiglia. Era tra coloro che erano scese in piazza per protestare, quando sono arrivati i talebani. Ora, in Italia si prepara a costruirsi una nuova vita, ma con un macigno nel cuore: tutti quelli che ama sono ancora lì.
Kamela e tutte le altre e altri, sono arrivati grazie al lavoro incessante di alcune organizzazioni. Come Nove Onlus, che in questi mesi (da novembre 2021) ha aiutato ARCI nell’identificazione degli afghani più a rischio scappati in Pakistan. Hanno identificato una quota di ventotto persone (sulle duecento arrivate), che il 27 luglio sono atterrate a Fiumicino grazie al corridoio umanitario. Tutto questo mentre hanno ripreso e continuano a lavorare in Afghanistan con dei nuovi progetti in aiuto alla popolazione.
Tra pochi giorni Radio Bullets tornerà in Afghanistan per raccontare di chi è rimasto.
Kamela Keyarang Saadat è un’attivista e imprenditrice hazara nata in Afghanistan, a Ghazni, il 6/09/1995. Si è diplomata presso la Alberoni High School di Ghazni e ha conseguito due lauree triennali in legge ed economia presso la Khatam-Ul-Nabeen University. Ha lavorato come insegnante per il Behzad Learning Center, il Farda-e-sabz e lo Zulfiqar Center a Ghazni. Conclusa l’esperienza dell’insegnamento, si è dedicata alla ricerca e all’attivismo per i diritti delle donne. Ha guidato diversi progetti di ricerca come supervisore e intervistatrice presso l’ORCA (Opinion Research Center of Afghanistan) e ha lavorato come giornalista per Aftab Tv Network. Keyarang è imprenditrice: possiede un negozio di vestiti di qualità a Kabul, Gulnegar Handicrafts, e negli ultimi anni ha lavorato con diversi modelli. Il 18 agosto, insieme ad altre otto donne, Keyarang ha protestato sotto il palazzo presidenziale a Kabul contro il ritorno dei talebani, che da quel momento hanno iniziato a minacciarla rendendole impossibile rimanere a Kabul. Keyarang è quindi dovuta fuggire in Pakistan, dove per i primi mesi ha subito forti discriminazioni per via della sua etnia. Ha trascorso otto mesi a Islamabad.
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