1 febbraio 2021 – Notiziario
Scritto da Barbara Schiavulli in data Febbraio 1, 2021
Ascolta il notiziario
- Myanmar: colpo di Stato, l’esercito arresta Aung San Suu Kyi (copertina).
- Egitto, Zaki: oggi nuova udienza.
- Russia: proteste pro-Navalny, 4000 arresti.
- L’Iran sostiene un governo inclusivo afghano con i talebani.
- La famiglia del giornalista ucciso in Pakistan Daniel Pearl si appella contro l’assoluzione dei suoi killer.
- Somalia: attacco in hotel, almeno 17 vittime.
- MSF sospende il lavoro a San Salvador dopo l’attacco a un’autoambulanza.
Questo e molto altro nel notiziario di Radio Bullets, a cura di Barbara Schiavulli. Musiche di Walter Sguazzin
Emirati Arabi Uniti
Gli Emirati Arabi Uniti (Uae) offriranno per la prima volta la cittadinanza a cittadini stranieri e alle loro famiglie, purché portino valore aggiunto alla federazione del Golfo Persico con il loro talento e le loro abilità. Lo ha annunciato il vicepresidente emiratino sheikh Mohammed bin Rashid Al Maktoum, emiro di Dubai, che ha portato come esempi0 investitori economici, ingegneri, scienziati, architetti, medici o artisti, che con i rispettivi familiari potrebbero ottenere la duplice nazionalità. Non ci sarà bisogno − ha spiegato il sovrano di Dubai − di fare domanda: saranno i regnanti o alti funzionari a scegliere. Un’opportunità offerta a «coloro che possono contribuire al nostro viaggio di sviluppo», ha detto l’emiro Al Maktoum al quotidiano The National.
Gli Emirati stanno attraversando un periodo di crisi dovuto al crollo dei prezzi del petrolio (anche se alcuni degli emirati, come Dubai, non ne risentono) e il Covid, che ha costretto molti stranieri che vi lavoravano o studiavano a rientrare in patria. Un duro colpo per un paese che deve molta della sua ricchezza, come centro finanziario e di turismo, agli stranieri.
Iran
L’Iran ha ospitato il leader politico dei talebani afghani durante la scorsa settimana, offrendo il proprio aiuto come mediatore nei colloqui di pace tra gli insorti e il governo afghano, ancora bloccati in Qatar.
L’Iran sciita è stato per decenni un nemico della linea dura dei talebani musulmani sunniti, ma negli ultimi anni ha incontrato apertamente i leader talebani mentre gli Stati Uniti hanno iniziato a negoziare l’uscita delle sue truppe dall’Afghanistan. Washington ha accusato l’Iran in passato di fornire segretamente aiuti ai combattenti talebani contro le forze statunitensi. Il ministro degli Esteri iraniano Mohammad Javad Zarif ha incontrato il capo politico talebano, il mullah Abdul Ghani Baradar, a Teheran e gli ha detto che Washington non è un “buon mediatore” per il conflitto. L’Iran sostiene un governo afghano inclusivo che comprenda tutti i gruppi etnici e le sette, ha detto Zarif. Il portavoce dei talebani Mohammad Naeem ha detto su Twitter che gli incontri si sono svolti «in una buona atmosfera».
Gli Stati Uniti hanno raggiunto un accordo lo scorso anno con gli insorti durante i negoziati nella capitale del Qatar per il ritiro delle truppe che sono in Afghanistan dal 2001. Più recentemente, i talebani e il governo afghano hanno negoziato in Qatar per raggiungere un accordo di pace. I colloqui sono ripresi in gennaio dopo una pausa di quasi un mese, ma negoziatori e diplomatici dicono che da allora sono stati fatti pochi progressi. La Reuters ha riferito domenica che alcune truppe della NATO probabilmente rimarranno in Afghanistan oltre la scadenza fissata a maggio 2021, poiché l’alleanza occidentale non ritiene che le condizioni di ritiro siano state soddisfatte. Il nuovo presidente degli Stati Uniti Joe Biden dovrebbe esaminare da vicino l’accordo di ritiro negoziato sotto il suo predecessore Donald Trump.
Israele e Palestina
Sabato notte la polizia ha usato un cannone ad acqua contro i manifestanti a Gerusalemme, per la prima volta da mesi, durante le proteste contro il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. I manifestanti si erano riuniti sabato per la 32° settimana di manifestazioni contro Netanyahu, accusato di corruzione e cattiva gestione della pandemia Covid-19. Una persona è rimasta ferita dopo essere stata colpita in faccia dal getto d’acqua ed è stata portata in ospedale. Le sue condizioni sono lievi. Durante gli scontri è rimasto ferito anche un poliziotto. Due persone sono state arrestate.
מתוך הלייב של @orlybarlev
משטרת ישראל מפעילה מכתזית, בקור הירושלמי, על מפגינים בצעדה שקטה ולא אלימה pic.twitter.com/u990QtF2Ma— مايا Maya (@The_Maya__) January 30, 2021
Un ospedale israeliano ha dimesso un palestinese che era stato colpito ad agosto dai soldati israeliani al checkpoint di Qalandia vicino a Ramallah: lo si legge su Haaretz. Abdel Nasser Halawa, un uomo sordo e con disabilità mentali, è morto per le ferite quattro mesi dopo essere stato ferito. Suo fratello ora accusa lo Shaare Zedek Medical Center, un ospedale di Gerusalemme, di averlo rilasciato nonostante le sue terribili condizioni.
Egitto
Si tiene oggi a Il Cairo una nuova udienza per il rinnovo della detenzione di Patrick Zaki, lo studente dell’Università di Bologna arrestato il 7 febbraio dell’anno scorso, accusato di propaganda sovversiva. Alla vigilia dell’udienza la rete degli attivisti che fin dal giorno dell’arresto si batte per la sua liberazione, torna a chiederne il rilascio.
Libia
La Missione di supporto delle Nazioni unite in Libia (Unsmil) ha pubblicato la lista dei candidati al Consiglio di presidenza e alla carica di primo ministro del governo a interim che dovrebbe guidare la Libia alle elezioni previste per dicembre. L’Unsmil ha pubblicato i nomi di 24 candidati per i 4 posti del nuovo consiglio presidenziale e di 21 che ambiscono al ruolo di primo ministro. Fra i candidati alla guida del consiglio presidenziale ci sono il presidente di una parte del parlamento libico riparata nell’est del paese, Aqila Saleh, e il capo del suo contraltare tripolino (l’Alto Consiglio di Stato), Khaled Al-Mishri. Tra gli altri nomi di spicco vi sono quello di Osama Juwaili, un militare a capo della Sala operativa per la difesa di Tripoli dall’attacco del generale Khaifa Haftar, e Salahuddin Al-Namroush, ministro della Difesa del governo di accordo nazionale ancora guidato dal premier dimissionario Fayez al-Sarraj. All’incarico di premier concorrono fra gli altri Ahmed Maitig, vicepresidente dell’esecutivo Sarraj, originario della bellicosa città di Misurata ma al momento dialogante con l’est haftariano, e il filoturco Fathi Bashagha, ministro dell’Interno a Tripoli. Un altro nome noto è quello dell’ambasciatore di Libia in Giordania, Mohammed al-Bargathi.
Tunisia
Centinaia di tunisini hanno marciato sabato nella capitale per protestare contro gli abusi della polizia che, secondo loro, mettono in pericolo le libertà conquistate nella rivoluzione del 2011 che ha spazzato via il governo autoritario. Centinaia di poliziotti antisommossa hanno affrontato i manifestanti, provocando risse. Alcuni manifestanti hanno lanciato bottiglie mentre la polizia ha colpito con manganelli alcuni manifestanti. Ci sono state proteste quasi quotidiane dalla metà di gennaio, l’anniversario della rivoluzione tunisina che ha scatenato rivolte in tutta la regione nel 2011 nota come Primavera araba. La Tunisia è stato l’unico stato arabo a emergere con un sistema democratico in atto.
Somalia
Almeno 17 persone sono state uccise dopo che i militanti di Al Shabab hanno fatto esplodere un’autobomba fuori da un hotel, domenica, nella capitale Mogadiscio, cui è seguita una sparatoria tra militanti e forze di sicurezza presso l’hotel Afrik. Il gruppo militante islamista Al Shabaab, che è legato ad al-Qaida e porta spesso attentati nella sua guerra contro il governo somalo, ha rivendicato la responsabilità tramite la sua stazione radio. Separatamente, otto bambini sono morti domenica in una città fuori dalla capitale Mogadiscio a causa dell’esplosione di un colpo di mortaio che avevano trovato, ha riferito un funzionario locale, aggiungendo che altri undici sono rimasti feriti. I bambini avevano un’età compresa tra i quattro e i dodici anni, ha detto Osman Nur, presidente di Shalambood, città a 90 km da Mogadiscio.
Repubblica Centrafricana
La situazione a Bangui, capitale della Repubblica Centrafricana (RCA), è «apocalittica» poiché i ribelli circondano la città, dice un ex primo ministro, come si legge sulla BBC. Martin Ziguélé ha detto che ci sono combattimenti quotidiani in tutto il paese e che non si può lasciare Bangui senza una scorta armata.
L’ONU afferma che più di 200.000 persone sono fuggite dalle loro case dallo scoppio del conflitto il mese scorso. Le forze ribelli ora controllano i due terzi del paese. La RCA è uno dei paesi più poveri e instabili dell’Africa, anche se ricca di risorse come diamanti e uranio. L’ONU stima che circa la metà della popolazione dipenda dagli aiuti umanitari.
Coronavirus
Il Portogallo vieta viaggi all’estero non essenziali. In Belgio proteste contro le restrizioni, 300 arresti. Austria: migliaia in piazza contro il divieto di manifestazione per le restrizioni da covid, presenti anche neonazisti. Israele: in violazione delle norme anticovid migliaia di ultraortodossi partecipano ai funerali del rabbino haredi Dovid Soloveitchik, morto di Covid: aveva 99 anni. Gli israeliani daranno cinquemila vaccini ai palestinesi per immunizzare gli operatori sanitari in prima linea. L’Autorità Palestinese sta intanto cercando di acquisire i vaccini attraverso il programma dell’OMS noto come COVAX. Corea del Sud: altre due settimane di distanziamento sociale. Cina: finita la quarantena. ll team dell’OMS visita il mercato di Wuhan per cercare indizi sul coronavirus. Brasile: manifestanti si sono radunati per il secondo fine settimana consecutivo in più città per chiedere le dimissioni del presidente Jair Bolsonaro per la gestione da parte del suo governo della pandemia Covid-19.
Regno Unito
In vigore da ieri un nuovo programma di visti che offre a milioni di cittadini di Hong Kong un percorso di concessione facilitata della nazionalità britannica a chi ne farà richiesta. Chiunque abbia un passaporto British National (Overseas) (Bmo) − documento di identità, anche se non di cittadinanza, riservato a milioni di abitanti di Hong Kong e che la Cina da oggi non riconosce più − può d’ora in poi richiedere online un visto che consente di vivere e lavorare nel Regno Unito. E lo stesso vale per le persone a loro carico. Dopo cinque anni gli stessi potranno richiedere la cittadinanza britannica.
Russia
Sono oltre 4.000 i manifestanti finora fermati durante le proteste in Russia contro la detenzione dell’oppositore numero uno di Putin, Alexei Navalny: lo riferisce l’ong Ovd-Info sul suo sito ufficiale. L’ong ha notizia di 1.167 fermi a Mosca e 862 a San Pietroburgo. Tra i fermati anche la moglie di Navalny, Yulia Navalnaya, presa mentre marciava con altri manifestanti verso il carcere dove è rinchiuso il marito. Tra gli arrestati anche 80 giornalisti.
Pakistan
La famiglia del giornalista americano Daniel Pearl sfiderà un ordine della Corte Suprema del Pakistan che ha assolto Ahmad Omar Saeed Sheikh, nato in Gran Bretagna, e i suoi tre co-accusati dell’omicidio del giornalista: lo ha detto domenica Judea Pearl, il padre del giornalista.
Pearl, 38 anni, era il capo dell’ufficio per l’Asia meridionale di The Wall Street Journal quando è stato rapito e ucciso nella città meridionale pakistana di Karachi, nel gennaio 2002. Aveva indagato sui militanti islamisti nella città sulla scia degli attacchi dell’11 settembre. «Abbiamo deciso di presentare una petizione di riesame contro l’ingiusta decisione della Corte Suprema, per garantire che i responsabili dell’omicidio di nostro figlio rimangano dietro le sbarre», ha scritto Judea Pearl su Twitter.
We decided indeed to file for a review petition against the unjust Supreme Court decision, to ensure that those responsible for our son's murder will remain behind bars.
"And the Lord said [to Cain]: Your brother's blood is crying out to me from the ground" (Genesis: 4,10). https://t.co/WjQWlUI375
— Judea Pearl (@yudapearl) January 31, 2021
Stati Uniti
Il Federal Bureau of Investigation (FBI) ha annunciato che aumenterà la ricompensa a $ 100.000 per informazioni su chi abbia posizionato le due bombe vicino alla sede dei partiti democratico e repubblicano lo scorso 6 gennaio, oltre a pubblicare nuovi dettagli e foto di un sospettato. I media statunitensi hanno riferito che le bombe erano lunghe otto pollici, collegate a timer e riempite di polvere esplosiva. Le autorità che indagavano sui resti dei dispositivi presso il laboratorio dell’FBI in Virginia hanno espresso la preoccupazione che il detonatore fosse ancora in funzione.
Donald Trump è rimasto senza legali a una settimana dall’avvio del processo per il suo secondo impeachment e ha dovuto nominare una nuova squadra legale. Ben cinque degli avvocati scelti dall’ex presidente per difenderlo lo hanno abbandonato per “divergenze” sulla strategia da seguire. I due nuovi rappresentanti di Trump saranno l’avvocato difensore David Schoen, frequente commentatore legale televisivo, e Bruce Castor, ex procuratore distrettuale in Pennsylvania che ha affrontato critiche per la sua decisione di non perseguire l’attore Bill Cosby in un caso di crimini sessuali.
El Salvador
Medici Senza Frontiere ha sospeso le sue attività nelle aree dominate dalle bande vicino a San Salvador, la capitale di El Salvador, dopo che una delle sue ambulanze è stata attaccata da un gruppo armato. Un coordinatore di MSF ha detto domenica che un medico e un assistente medico erano nell’ambulanza quando è stata attaccata verso le 3 del mattino, ora locale, mentre andava a fornire assistenza a Reparto Las Canas, un’area a circa sette chilometri (quattro miglia) a est di San Salvador. «Per il momento, tutte le nostre attività mediche sono sospese fino a quando non saremo sicuri che i nostri interventi possano svolgersi in sicurezza», ha detto Luis Romero all’agenzia di stampa AFP. Romero ha invitato le bande armate e la società civile in generale a rispettare le attività degli operatori sanitari.
Estamos indignados por el ataque a un equipo de nuestro servicio de ambulancias @MSF_Espana en Ilopango, El Salvador. Somos independientes, neutrales e imparciales. Ayudamos a las personas en la hora de mayor necesidad. Les recordamos que #NoSomosUnObjetivo pic.twitter.com/k8YTIGnxok
— Luis Romero Pineda (@lromerop) January 31, 2021
India
Il primo ministro indiano Narendra Modi ha detto, nei suoi primi commenti pubblici dopo un mese di agitazione degli agricoltori, che i manifestanti che hanno preso d’assalto il Forte Rosso di Nuova Delhi la scorsa settimana hanno causato “disonore” al paese, e che il suo governo continuerà con una radicale riforma agricola.
Decine di migliaia di agricoltori sono accampati alla periferia della capitale da più di due mesi protestando contro le nuove leggi agricole che, secondo loro, giovano agli acquirenti privati a spese dei coltivatori. Una parata di trattori durante la festa della Repubblica di martedì è diventata violenta quando alcuni manifestanti hanno deviato da percorsi predeterminati, scontrandosi con la polizia e irrompendo nello storico complesso del Forte Rosso nella capitale. I manifestanti hanno attaccato il monumento di 400 anni, dichiarato Patrimonio dell’Umanità, alzando le bandiere dei sindacati religiosi e agricoli anche se non hanno rimosso la bandiera nazionale dalla cima del monumento. Un manifestante è morto e centinaia di persone, tra cui poliziotti, sono rimaste ferite negli scontri. I leader delle aziende agricole affermano di non essere responsabili della violenza, che è stata causata da una minoranza tra i partecipanti alla parata, e che riprenderanno i colloqui con il governo. Modi ha detto sabato ai leader del partito di opposizione che un’offerta per congelare le leggi per 18 mesi è ancora valida, secondo una sintesi dell’incontro diffusa dal governo. L’agricoltura impiega circa la metà della forza lavoro indiana e i disordini, che coinvolgono 150 milioni di agricoltori proprietari di terreni, sono una delle maggiori sfide al governo di Modi da quando è salito al potere nel 2014.
Myanmar
L’esercito del Myanmar ha affermato di aver preso il controllo del paese con un colpo di stato contro il governo civile guidato da Aung San Suu Kyi, che è stata arrestata oggi insieme ad altri leader della Lega nazionale per la democrazia.
L’esercito ha detto che il potere sarebbe stato trasferito al comandante in capo Min Aung Hlaing, in una dichiarazione trasmessa dalla televisione di proprietà militare che ha anche dichiarato lo stato di emergenza di un anno, si legge su Reuters.
Ore prima, il portavoce dell’NLD Myo Nyunt aveva detto a Reuters che Suu Kyi, il presidente Win Myint e altri leader civili erano stati “arrestati” in un raid mattutino. L’esercito ha dichiarato di aver arrestato i leader democraticamente eletti in risposta alla «frode elettorale» e per preservare la stabilità del paese. I soldati sono per le strade nella capitale Naypyitaw e nella più grande città del paese, Yangon, mentre le interruzioni di Internet e delle linee telefoniche colpiscono le principali città, riferisce la BBC, e la gente si riversa nei supermercati a fare provviste.
Il partito NLD di Suu Kyi ha vinto le elezioni a novembre. Il Parlamento aveva programmato di riunirsi oggi con la NLD destinata a formare un governo, ma il partito politico sostenuto dai militari ha respinto i risultati come ingiusti. La commissione elettorale ha negato le accuse di frode. Dopo le elezioni, le tensioni sono aumentate, con l’Alto Gen. Min Aung Hlaing che aveva menzionato la possibilità di un colpo di Stato la scorsa settimana, ha riferito Voice of America. Il discorso ha portato più di una dozzina di paesi, inclusi gli Stati Uniti, a «esortare i militari e tutti gli altri partiti del paese ad aderire alle norme democratiche». Domenica notte, la Casa Bianca ha detto che il presidente Biden era stato informato delle detenzioni dei leader civili del paese. «Gli Stati Uniti si oppongono a qualsiasi tentativo di alterare l’esito delle recenti elezioni o di impedire la transizione democratica del Myanmar, e prenderanno provvedimenti contro i responsabili se questi passi non verranno annullati», si legge in una dichiarazione della portavoce Jen Psaki.
Il segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres «condanna fermamente» le detenzioni, ha detto in un comunicato il portavoce Stéphane Dujarric, ed «esprime grave preoccupazione per la dichiarazione di trasferimento di tutti i poteri legislativi, esecutivi e giudiziari ai militari». «Questi sviluppi rappresentano un grave colpo alle riforme democratiche in Myanmar», ha proseguito il comunicato.
Le schiaccianti vittorie elettorali della NLD a novembre sono arrivate quando alle minoranze etniche è stato impedito di votare e nel pieno delle preoccupazioni per la sicurezza del voto sul coronavirus.
L’esercito del paese ha mantenuto il pieno controllo dal 1962 al 2011, quando ha ceduto il potere assoluto e il paese ha iniziato ad aprirsi. L’NLD ha vinto per la prima volta le elezioni nel 2015. Ma l’esercito ha ancora una notevole influenza sulla politica del Myanmar. La costituzione redatta dai militari gli garantisce il 25% dei seggi in parlamento, così come il controllo di tre ministeri della sicurezza.
Suu Kyi, premio Nobel per la pace e un tempo attivista per la democrazia, è stata tenuta prigioniera dai militari in carcere o agli arresti domiciliari per quasi due decenni. Rimane una figura amata in Myanmar, ma negli ultimi anni ha ricevuto intense critiche dall’estero per la persecuzione della minoranza musulmana rohingya. Nel 2019, Suu Kyi ha difeso il Myanmar dalle accuse di genocidio presso la Corte internazionale di giustizia, sostenendo le azioni dei militari. Circa 750.000 rohingya sono fuggiti dallo stato di Rakhine nel paese in seguito alla sanguinosa repressione dell’esercito nel 2017.
Vietnam
Il partito comunitario al governo del Vietnam ha rieletto il capo 76enne Nguyen Phu Trong per un raro terzo mandato quinquennale. Aveva ricevuto l’esenzione dalla partecipazione in quanto aveva superato il limite di età di 65 anni. L’accaduto lo rende uno dei leader più forti e più longevi degli ultimi decenni. La sua leadership dovrà guardare ai cruciali prossimi cinque anni, in mezzo alla battaglia ampiamente riuscita contro il Covid-19 e un’economia in forte espansione. Il signor Trong è noto per la sua guerra “fornace ardente” contro la corruzione lanciata nel 2016, che ha visto molti funzionari di alto rango finire in prigione. La sua rielezione a segretario generale del partito è avvenuta durante il congresso tenutosi ad Hanoi, dove i delegati di tutto il paese hanno avuto riunioni, per lo più a porte chiuse. Il Congresso si tiene ogni cinque anni.
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