12 marzo 2024 – Notiziario in genere

Scritto da in data Marzo 12, 2024

Onu, 230 milioni di sopravvissute alle mutilazioni genitali. L’Africa è il continente più colpito con oltre 144 milioni di donne. Medio Oriente: le famiglie degli ostaggi all’Onu per una riunione sulle violenze sessuali di Hamas. Iran: ballano in piazza per l’8 marzo, arrestate due donne. Inghilterra, il fratello della principessa Diana, Earl Spencer, rivela di aver subito abusi sessuali a 11 anni.

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Mutilazioni genitali femminili

Unicef

Sono più di 230 milioni le bambine e donne sopravvissute che a oggi risultano aver subito mutilazioni genitali femminili (FGM). Lo racconta un nuovo rapporto di Unicef. Il numero totale di sopravvissute alla pratica è aumentato del 15% – quindi circa 30 milioni – rispetto ai dati di otto anni fa.

Il documento si chiama “Female Genital Mutilation: A Global Concern”. La pratica lede i diritti umani delle ragazze e donne, con possibili conseguenze fisiche, psicologiche e sociali.

I numeri

Le statistiche indicano che i casi più elevati si verificano nei paesi africani, con 144 milioni di donne e ragazze. In Asia sono circa 80 milioni e in Medio Oriente 6 milioni, prevalentemente nelle comunità più piccole e tra i paesi di migrazione.

I dati sono stati resi pubblici nella Giornata Internazionale della Donna e sottolineano un progresso lento nel porre fine alle MGF, in ritardo rispetto alla crescita demografica, soprattutto nelle aree più colpite, e lontano dall’obiettivo delle Nazioni Unite di eliminare questa pratica entro il 2030.

Il ritmo globale di declino dovrebbe essere 27 volte più rapido.

La violazione dei diritti umani

La Direttrice generale dell’Unicef, Catherine Russell, afferma che le MGF danneggiano il corpo delle bambine, compromettendo il loro futuro e mettendo in pericolo la loro vita.

Preoccupa la tendenza crescente a ricorrere a questa pratica su bambine molto piccole, spesso prima del quinto compleanno, riducendo così le possibilità di intervento. È fondamentale, emerge, rafforzare le azioni per porre fine a questa pratica dannosa.

Nonostante le MGF non stiano aumentando a livello globale, l’analisi evidenzia una crescita rapida delle nascite di bambine in Paesi che praticano le MGF, indicando la necessità di orientare gli sforzi di prevenzione su una popolazione sempre più ampia.

Il 40% delle sopravvissute alle MGF vive in contesti fragili e colpiti da conflitti, mettendo a dura prova i servizi scolastici e sanitari e interrompendo programmi che affrontano la disuguaglianza di genere.

Il rapporto riconosce progressi in alcuni paesi come il Kenya, la Sierra Leone e l’Egitto, mentre emerge un cambiamento di atteggiamento verso le MGF, con circa 400 milioni di persone nelle regioni interessate che si oppongono a questa pratica.

Per sradicare le MGF, l’Unicef invita leader e comunità a intensificare gli sforzi per porre fine alla discriminazione e disuguaglianza di genere, investire urgentemente nei servizi per le ragazze, promuovere la capacità di agire e le risorse delle ragazze, dare priorità ai diritti delle bambine nelle leggi e nelle politiche e migliorare il monitoraggio della diffusione delle MGF attraverso dati di alta qualità.

L’Unicef, in collaborazione con l’Unfpa, il Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione, sta lavorando per combattere le MGF in 17 Paesi attraverso il Programma congiunto UNFPA-UNICEF, lanciato nel 2008, con l’obiettivo di modificare le norme sociali e implementare sistemi di risposta nazionali sostenibili.

Israele

UN GenevaFollow / Human Rights Council – 25th Session / Flickr

Una delegazione di decine di familiari degli ostaggi israeliani a Gaza è in viaggio a New York per partecipare ad una riunione di emergenza del Consiglio di sicurezza dell’Onu incentrata sulle violenze sessuali di Hamas preparata dall’inviata speciale Pramila Patten. A farlo sapere è stato l’ufficio del premier Benjamin Netanyahu.

Il premier ha incontrato il ministro degli esteri Israel Katz, a capo della delegazione, augurando successo alla missione nella “lotta per la posizione e la giustizia di Israele”.

“Le prove dei rapporti che descrivono ciò che è successo alle nostre donne il 7 ottobre sono la cosa più seria che sia stata presentata all’Onu riguardo a Israele”, dice il ministro Katz. “Il popolo di Israele non accetterà quello che è successo e non ci fermeremo finché l’Onu non dichiarerà Hamas un’organizzazione terroristica”.

Iran

Flickr | Tehran, Nowruz

Secondo i media locali, due giovani donne sono state arrestate in Iran per un video in cui danzavano. L’agenzia di stampa iraniana Tasnim ha riferito sabato che la procura di Teheran ha ordinato gli arresti per una presunta violazione delle “regole sociali”.

Nel video, le due donne ballano vicino a piazza Tajrish, nel nord di Teheran. Indossano il costume rosso di Haji Firouz, una figura folcloristica che annuncia la festa del Capodanno persiano Nouruz, che inizia il 20 marzo, con musica e balli per le strade.

La legge islamica in Iran vieta alle donne di ballare in pubblico. All’inizio del 2023, una giovane coppia è stata condannata a più di dieci anni di prigione per un video di danza. La coppia, poco più che ventenne, è stata accusata di violazione della sicurezza nazionale e di diffusione della depravazione.

Anche l’anno scorso diverse donne erano state arrestate per aver ballato in luoghi pubblici, sostenendo il movimento rivoluzionario “Jin Jiyan Azadî” (Donna, Vita, Libertà), scatenato dalla morte di Mahsa Amini. La donna curda di 22 anni è stata arrestata dalla polizia morale nel 2022 per presunta violazione del rigido codice di abbigliamento del paese. Dopo aver subito torture, è morta durante la custodia della polizia.

Onu: “Crimini contro l’umanità”

Secondo la missione Onu d’inchiesta internazionale indipendente sulla Repubblica islamica dell’Iran nel suo primo rapporto reso noto a Ginevra, la violenta repressione delle proteste pacifiche nel 2022-2023, innescate dalla morte di Mahsa Amini e la diffusa “discriminazione istituzionale” contro donne e ragazze in Iran hanno portato a gravi violazioni dei diritti umani da parte del governo. E molte costituiscono “crimini contro l’umanità”.

“Le ripetute accuse infondate contenute nel rapporto si basano su informazioni errate e distorte e mancano di qualsiasi credibilità giuridica”, dice l’Iran in una nota secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa Irna. “Alcuni governi occidentali hanno tentato di fomentare l’iranofobia e diffamare l’Iran” attraverso il rapporto dell’Onu, dicono.

Inghilterra

Il fratello della principessa Diana, Earl Spencer, ha rivelato di aver subito abusi sessuali all’età di 11 anni da parte di una donna del personale del suo collegio.

In un estratto del suo libro di memorie pubblicato in esclusiva su The Mail, Earl Spencer descrive con dettagli devastanti le aggressioni sessuali e le orribili percosse subite a Maidwell Hall e il danno permanente che hanno causato.

Il 59enne rivela come un’assistente – che lui descrive come una “vorace pedofila” – depredava lui e altri ragazzi, adescandoli e poi abusando di loro nei loro letti del dormitorio di notte.

Il libro descrive anche in dettaglio come John Porch, il “terrificante e sadico” preside dell’esclusiva scuola elementare, abbia inflitto brutali percosse, apparentemente traendo piacere sessuale dalla violenza.

Il tormento che Earl Spencer sopportò durante i suoi cinque anni a Maidwell Hall lo portò ad ammalarsi deliberatamente, uno scioccante precursore delle successive lotte di Diana contro la bulimia. E crede che il danno emotivo causato dal periodo trascorso alla scuola nel Northamptonshire abbia avuto un effetto sui suoi primi due matrimoni.

In copertina Imam Macalin Aden Mohamed Isman conducting an FGM awareness session to women at Walalah Biylooley camp. The Imam campaigns against FGM and teaches that it is a pagan practice that Somali muslims should not engage in. AU UN IST PHOTO / David Mutua / Wikipedia

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