24 agosto 2021- Notiziario in genere
Scritto da Radio Bullets in data Agosto 24, 2021
Fuga di reporter da Kabul, si arrende anche Clarissa Ward di Cnn: aveva sfidato talebani. Dalla UE il monito: senza il rispetto dei diritti delle donne non arriverà neanche un centesimo di fondi. Storica decisione in Israele: via le restrizioni ai maschi gay, potranno donare il sangue. Francia: Josephine Baker entrerà al Pantheon il 30 novembre. Svizzera: referendum su matrimoni gay, i sì previsti al 70%. Usa: commenti sessisti, presentatore tv rinuncia a conduzione. India: dopo 56 anni via al divieto per le donne nella scuola per cadetti.
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Afghanistan
La resa della reporter
Si è “arresa” e ha lasciato l’Afghanistan anche Clarissa Ward, l’inviata di Cnn, diventata negli ultimi tempi il simbolo del coraggio e delle difficoltà crescenti dei giornalisti e delle giornaliste stranieri in Afghanistan con il ritorno dei talebani. Lo ha comunicato lei stessa su Twitter: si è imbarcata nei giorni scorsi su un volo con centinaia di afghani evacuati ed è approdata a Doha. «Enormi ringraziamenti a tutti voi per il vostro sostegno, all’aeronautica militare Usa per averci portato fuori e al Qatar per averci accolti. Noi siamo quelli fortunati«, dice postando la foto della ressa a bordo dell’aereo che l’ha portata via.
On our flight and getting ready for takeoff pic.twitter.com/bGaYREsbxT
— Clarissa Ward (@clarissaward) August 20, 2021
Clarissa, 41 anni, padre americano e madre inglese, prima di lavorare a Cnn ha collaborato con Fox News, Cbs e Abc come corrispondente da Mosca. Ha raccontato sul campo la guerra civile in Siria, la rivoluzione in Ucraina e gli scontri tra israeliani e palestinesi. Negli ultimi giorni era stata costretta a indossare gli abiti tradizionali imposti alle donne dai talebani per continuare a raccontare quanto accadeva per le strade di Kabul, tra gli spari e momenti di grande tensione. «Copriti il volto», le hanno urlato cercando di sequestrare le telecamere e aggredendo la sua troupe.
Here's the first half of my interview with @ClarissaWard – about what it was like to leave Afghanistan and get home to her family pic.twitter.com/p7GdlcJC3M
— Brian Stelter (@brianstelter) August 22, 2021
Il monito della UE
Nel frattempo arriva il monito dell’Unione Europea. «Il miliardo di euro di fondi UE per gli aiuti allo sviluppo, accantonato per sette anni, è legato a strette condizioni: il rispetto dei diritti umani, un buon trattamento per le minoranze e rispetto per le donne e le ragazze», dice la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen. «A un regime che nega i diritti delle donne non andrà nemmeno un euro. Ascoltiamo le parole dei talebani, ma le misureremo soprattutto sui fatti e sulle loro azioni».
Israele
Un “fatto storico”: così lo definisce il ministro della Sanità Nitzan Horowitz. Dal prossimo primo ottobre, infatti, Israele toglierà le restrizioni in vigore sulla donazione del sangue da parte delle persone omosessuali. «La discriminazione contro i maschi gay è finita», annuncia Horowitz, anche lui gay. «Quando sono diventato ministro ho ordinato la rimozione delle degradanti e irrilevanti domande previste dal questionario sulla donazione, retaggio di uno di stereotipo che appartiene alla storia. Non c’è differenza tra sangue e sangue». Il movimento Lgbtq del paese ha ringraziato il ministro per «questa importante decisione».
Francia
Josephine Baker, artista di origine creola afroamericana e amerinda degli Appalachi, figura di spicco della Resistenza e della lotta antirazzista, entrerà al Pantheon di Parigi domenica 30 novembre. A darne notizia − a confermarla, in verità, visto che era stata diffusa in prima battuta dal quotidiano Le Parisien − è stato l’entourage del presidente francese Emmanuel Macron. A gennaio del 2014 Jean-Claude Bouilon-Baker, quinto figlio adottivo di colei che è considerata la prima star nera e tra le più acclamate vedette di Parigi, aveva parlato di un posto nel tempio delle persone che hanno scritto la storia del paese per la madre, come «un immenso riconoscimento per questa figlia della Francia che si è battuta per la libertà, l’integrazione e il ruolo delle donne nella società». Anche se, aveva poi aggiunto Jean-Claude Bouilon-Baker, preferiva che il corpo dell’artista restasse nella tomba di famiglia a Monaco. Josephine Baker aveva ottenuto la nazionalità francese nel 1937. Durante la Seconda Guerra Mondiale ha avuto un ruolo chiave nel controspionaggio francese della Francia Libera. Ha usato la sua fama per combattere il razzismo e a favore dell’emancipazione dei neri, in particolare sostenendo la lotta per i diritti civili di Martin Luther King.
Svizzera
Circa il 70% della popolazione svizzera si dice favorevole al “matrimonio per tutti”, e dunque al diritto a sposarsi civilmente per le coppie dello stesso sesso. Lo conferma un sondaggio reso noto nei giorni scorsi, in vista del referendum che si terrà sul tema il 26 settembre prossimo, tra poco più di un mese. La rilevazione è stata commissionata dalla Società svizzera di radiotelevisione (SSR) all’istituto gfs.bern. Secondo i dati emersi, se il referendum si fosse tenuto a inizio di questo mese, il 69% delle persone intervistate avrebbe votato a favore del matrimonio civile per tutti e tutte. A votare contro solo il 29%. Il 2% si è detto indeciso.
A oggi, nel paese, per le coppie di persone dello stesso sesso è possibile ricorrere a un’unione domestica registrata, non altro: una decisione che ogni anno viene presa da circa 700 coppie in Svizzera. Si tratta di un istituto simile a quello del matrimonio ma non parificato a quest’ultimo in ogni aspetto. Ecco perché, ora, parlamento e governo hanno preso la decisione di aprire all’ipotesi di matrimonio per le coppie omosessuali, inserendo nel dicembre scorso una modifica del codice civile. Nel testo c’è anche una norma sull’accesso alla procreazione medicalmente assistita per coppie di donne. Salvo imprevisti, secondo l’istituto gfs.bern, l’introduzione del matrimonio per tutti e tutte dovrebbe essere accettata il prossimo 26 settembre dalla popolazione svizzera. Nel frattempo un comitato interpartitico di rappresentanti della destra conservatrice ha lanciato un referendum contro la modifica. A loro dire, il matrimonio per le coppie dello stesso sesso significa «aprire una breccia che elimina la definizione storica del matrimonio come un’unione duratura di un uomo e una donna».
Stati Uniti
Mike Richards, famoso presentatore statunitense, ha deciso che non condurrà Jeopardy!, uno dei più celebri programmi di quiz americani, dopo la pubblicazione di alcuni commenti giudicati sessisti in un podcast. Ne resta produttore esecutivo. «Ha usato un linguaggio offensivo denigrando ripetutamente il corpo femminile», denuncia un articolo di The Ringer, testata che ha ritirato fuori gli audio. L’episodio risale a parecchi anni fa, al 2013 e 2014, e i commenti erano stati esternati nel corso del The Randumb Show. «Le affermazioni denigratorie su ebrei, asiatici e donne non sono cosa da ridere», affonda la Anti Defamation League.
India
La Corte Suprema indiana ha fatto cadere, dopo 56 anni, uno degli ultimi divieti imposti alle donne, aprendo per loro la possibilità di candidarsi agli esami per diventare cadette nell’esclusiva Accademia Nazionale della Difesa e nell’Accademia Navale, aperte fino a questo momento solo ai maschi. I giudici che hanno affrontato il caso, Sanjay Kishan Kaul e Hrishikesh Roy, hanno dato ragione all’avvocata che lo aveva sollevato, Kush Kalra: per lei l’esclusione delle donne non è giustificabile costituzionalmente. «La filosofia che consente solo agli uomini l’accesso a queste prestigiose istituzioni è basata sulla discriminazione di genere», spiegano i magistrati, «e va superata». Il procuratore generale aggiunto della Repubblica, Aishwarya Bhati, aveva ricordato a nome del governo che nel paese ci sono tre modi per avere accesso alle forze armate: l’Accademia Nazionale della Difesa, l’Accademia Militare Indiana e l’Accademia per gli Ufficiali. E solo la prima via, spiega, è preclusa alle donne soldato. I giudici della Corte Suprema hanno anche esortato le Forze Armate a diffondere il più possibile la novità, per dare modo a un numero sempre più alto di donne di candidarsi a partire già dai prossimi esami di ammissione, previsti il 14 novembre, per le posizioni top nelle forze armate.
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