6 dicembre 2022 – Notiziario in genere
Scritto da Alice Corte in data Dicembre 6, 2022
Ucraina. Le giuriste di JurFem lamentano maggiori violenze di genere in seguito al conflitto. Nigeria. 1524 donne concorreranno per le elezioni del 2023, ancora troppo poche. Calcio. I soldi che la nazionale statunitense vincerà in Qatar saranno condivisi con la squadra femminile. Venezuela. Donna trans vince gara podistica, ma subito dopo viene squalificata.
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Ucraina
JurFem è un’associazione di avvocate ucraine e la sua cofondatrice, Hrystyna Kit, ha riportato alle Nazioni Unite la drammatica situazione che vivono le donne ucraine. La violenza di genere è infatti molto aumentata dal momento dell’invasione russa, non solo con stupri e stupri di gruppo, ma anche con torture come la nudità forzata o altri tipi di abuso. Tutti fatti con cui bisognerà fare i conti anche negli anni a venire. Inoltre, l’avvocata denuncia l’impossibilità per molte donne che vivano già situazioni di violenza domestica, di denunciarle in una situazione di mobilitazione bellica. L’associazione che ha fondato, JurFem, è già attiva dal 2017 nel tentativo di assicurare chi è violento contro le donne alla giustizia, ma Kit si chiede se sia possibile sradicare questo tipo di abusi in una situazione di guerra, qualora questa debba continuare a lungo.
Nigeria
Saranno 1524 le donne candidate alle elezioni generali che si terranno nel 2023, anche per posizioni apicali come presidenza, governatorato, i posti nelle Camere dei deputati e delle deputate e di senatori e senatrici. Le elezioni presidenziali nigeriane del 2023 si terranno il 25 febbraio per eleggere il presidente e il vicepresidente della Nigeria. Il presidente in carica dell’APC Muhammadu Buhari ha un mandato limitato e non può cercare la rielezione per un terzo mandato. Altre elezioni federali, comprese le elezioni della Camera dei rappresentanti e del Senato, si terranno nella stessa data, mentre le elezioni statali si terranno due settimane dopo, l’11 marzo. I vincitori delle elezioni saranno inaugurati il 29 maggio 2023, ex data della Giornata della Democrazia. I principali partiti sono due, l’All Progressives Congress (uscente) e il People Democratic Party.
Si era provato a incoraggiare la presenza femminile in queste elezioni con l’introduzione delle cosiddette “quote rosa” al 35%, ma la legge è stata respinta con una larga maggioranza e ora le candidate sono nettamente meno in percentuale dei candidati. Su 18 partiti presentatisi, per altro, solo uno (APC) ha portato un nome femminile, quello di Ojei Princess Chichi, per la presidenza. Ulteriori analisi stato per stato mostrano che dei 36 stati della Nigeria e del Territorio della Capitale Federale, cinque stati non hanno schierato alcuna donna come candidata al Senato, mentre uno stato non ha schierato alcuna donna come candidata per la Camera dei Rappresentanti. Gli stati che mancano in questo senso sono Kano, Sokoto, Taraba, Yobe e Zamfara per il Senato; e Jigawa per la Camera dei Rappresentanti.
La disparità di generi nelle elezioni è stata oggetto di proteste sin dal respingimento della proposta di quote e alcune attiviste si sono espresse in merito alle candidature confermate. L’attivista per i diritti umani Ebere Ifendu ha dichiarato che è di “grande imbarazzo” il fatto che il governo sembri disinteressarsi delle donne e che questo potrebbe scoraggiare molte donne che vivono situazioni di violenza. Un’altra attivista per i diritti delle donne, Oluwadora Bunmi, ha commentato semplicemente che la politica nigeriana “non è gender-friendly”.
Calcio
Grazie ai nuovi accordi di lavoro raggiunti con la lega calcistica statunitense, che garantiscono una divisione dei premi in denaro vinti dalle squadre nazionali del paese, le donne riceveranno una quota uguale del premio in denaro dalle prestazioni degli uomini statunitensi in Qatar. Fino ad oggi si parla di almeno 6 milioni di dollari. La squadra femminile incasserebbe così più della somma dei premi ottenuti con la vittoria della Coppa del Mondo 2019 in Francia (4 milioni) e il titolo 2015 in Canada (2 milioni). Tutto questo, grazie agli accordi firmati dalle squadre nazionali a settembre che garantiscono pari retribuzione per competere in partite e competizioni internazionali, una delle questioni più controverse che le squadre e la federazione avevano affrontato negli ultimi anni.
Venezuela
Johana Trujillo è la donna transgender che ha partecipato a una gara podistica femminile organizzata dall’Università de los Andes a Táchira, in Venezuela, qualificandosi prima. Tuttavia, al traguardo l’amara sorpresa: l’organizzazione le ha infatti disconosciuto il premio e ha dichiarato vincitrice un’altra partecipante. Johana Trujillo, anche a fronte dell’impegno messo nella preparazione della gara, ha trovato il disconoscimento una vera e propria discriminazione, soprattutto perché avvenuta solo dopo la vittoria.
https://twitter.com/SomosMov/status/1584225072847654912
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