7 novembre 2020 – Notiziario

Scritto da in data Novembre 7, 2020

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  • Afghanistan: noto giornalista ucciso da un ordigno piazzato sotto la sua macchina (in copertina).
  • Detenuto palestinese dopo 103 giorni sospende lo sciopero della fame dopo che Israele ha deciso di rilasciarlo.
  • Yemen: quattro giornalisti detenuti rischiano di essere giustiziati.
  • Stati Uniti: si dimette inaspettatamente la capa dell’agenzia per le armi nucleari.
  • Libano: sanzioni USA all’ex ministro degli Esteri.
  • L’ex presidente del Kosovo, Thaci, accusato di crimini di guerra.
  • Camerun: liberato l’arcivescovo rapito.
  • Indonesia: centinaia di persone evacuate per il riattivarsi di un vulcano.

Questo e molto altro nel notiziario di Radio Bullets, a cura di Barbara Schiavulli. Musiche di Walter Sguazzin

Yemen

Quattro giornalisti, detenuti arbitrariamente dalle autorità houthi nello Yemen dal 2015, rischiano la pena di morte e ricevono cure mediche inadeguate: lo afferma Human Rights Watch. L’11 aprile 2020 il tribunale penale specializzato di Sanaa, controllato dagli Houthi, ha condannato a morte i quattro giornalisti yemeniti dopo un processo iniquo con accuse, motivate politicamente, di tradimento e spionaggio per conto di stati stranieri a causa del loro lavoro di giornalisti.
I ribelli Houthi hanno arrestato i quattro giornalisti − Abdul Khaleq Amran, Akram Al-Walidi, Hareth Humaid e Tawfiq Al-Mansouri − insieme ad altri cinque giornalisti durante un raid il 9 giugno 2015 in una camera d’albergo a Sanaa, dove stavano lavorando perché uno dei pochi luoghi della città con una connessione Internet ed elettricità, hanno riferito telefonicamente i membri della famiglia a Human Rights Watch. Durante la loro detenzione, anche prima della pandemia di Covid-19, i giornalisti hanno ricevuto solo le visite dei familiari irregolari e limitate, mancanza di accesso all’assistenza legale e cure mediche inadeguate. Il 15 ottobre gli Houthi hanno rilasciato cinque dei giornalisti nell’ambito di un accordo di scambio di prigionieri con il governo riconosciuto a livello internazionale dello Yemen, ma hanno rifiutato ma hanno rifiutato di includere i quattro con condanne a morte. «Le autorità houthi stanno usando tribunali corrotti per punire i giornalisti che fanno il loro lavoro, aggiungendo questo al triste record di abusi del gruppo armato», ha detto Afrah Nasser, ricercatore yemenita di Human Rights Watch. «Questi giornalisti non avrebbero dovuto essere arrestati, tanto meno affrontare la pena di morte».

Iraq

Ieri un manifestante antigovernativo è stato ucciso e altri 40 feriti nella città meridionale di Bassora. I medici hanno detto che Omar Fadhel è stato colpito da almeno un proiettile mentre centinaia di manifestanti e la polizia anti-sommossa si scontravano. Fonti della sicurezza di Bassora e funzionari per i diritti umani hanno detto che diverse dozzine di manifestanti sono scesi in piazza nel polo petrolifero meridionale del paese chiedendo lavoro e servizi di base. Erano arrabbiati per il fatto che il primo ministro Mustafa al-Kadhimi ha fatto smantellare i campi di protesta.
È stata la prima uccisione di un manifestante da parte delle forze di sicurezza a Bassora da quando Kadhimi è entrato in carica a maggio.

Libano

Gli Stati Uniti hanno imposto sanzioni a Gebran Bassil, il leader del partito libanese del Movimento Patriottico Libero (FPM) fondato dal presidente Michel Aoun e alleato di Hezbollah: lo ha annunciato venerdì il Tesoro statunitense sul suo sito web. Bassil è stato designato in base al Magnitsky Act, che autorizza il governo degli Stati Uniti a sanzionare le persone ritenute trasgressori dei diritti umani, congelare i loro beni e vietare loro di entrare negli Stati Uniti. Gli Stati Uniti ritengono che Hezbollah appoggiato dall’Iran sia un gruppo terroristico e hanno sanzionato diversi membri del gruppo. «La corruzione sistemica nel mondo politico libanese, esemplificata da Bassil, ha contribuito a erodere le fondamenta di un governo efficace al servizio del popolo libanese», ha detto il segretario al Tesoro Steven Mnuchin. «Questa designazione dimostra ulteriormente che gli Stati Uniti sostengono il popolo libanese nelle loro continue richieste di riforma e responsabilità». Genero del presidente del Libano, Bassil è anche un ex ministro degli esteri.

Restiamo in Libano perché un giudice di Beirut ha emesso un mandato di arresto martedì notte contro il capo della dogana libanese Badri Daher, per accuse di corruzione, cattiva gestione di fondi pubblici e per aver permesso a un funzionario saudita di lasciare il Libano senza ripercussioni dopo un affare di droga. Daher era già in arresto da quasi quasi tre mesi, a causa di presunte negligenze che potrebbero aver contribuito a provocare l’esplosione del porto che ha devastato la città e ucciso oltre 200 persone. Il capo della dogana è stato accusato di aver revocato il divieto di viaggio a un principe saudita, Abdel Mohsen Bin Walid Bin Abdulaziz, dopo essere stato incarcerato per aver contrabbandato due tonnellate di un farmaco a base di anfetamine noto come “Captagon”. Daher ha violato la legge doganale libanese che afferma che una persona non può lasciare il Paese dopo essere stata dichiarata colpevole di traffico di droga, a meno che non paghi una multa fino al triplo della quantità di merci che ha tentato di contrabbandare. I documenti visionati da Al Jazeera suggeriscono che Daher abbia fatto un accordo con il principe saudita. Il Captagon è, tra l’altro, una delle droghe più comunemente usate nel conflitto siriano: i combattenti dicono che li aiuta a rimanere svegli per giorni e intorpidisce i loro sensi, dando loro resistenza per lunghe battaglie.
Il Libano ha precedentemente interrotto diverse spedizioni del farmaco nei paesi del Golfo, inclusa l’Arabia Saudita. Ad aprile la polizia libanese ha sequestrato più di 800.000 pillole del prodotto, che secondo loro valevano più di 12 milioni di dollari, in un’operazione coordinata con le autorità saudite. Nel luglio dello scorso anno, almeno 8 persone coinvolte nel traffico di droga sono state uccise e circa 40 arrestate in uno scontro a fuoco con i soldati durante un’operazione nel Libano orientale, ha dichiarato l’esercito. Il Libano ha arrestato un principe saudita e altri quattro cittadini sauditi nell’ottobre 2015 per aver tentato di portare via quasi due tonnellate di Captagon attraverso l’aeroporto di Beirut.

Israele e Palestina

Maher al-Akhras ha sospeso il suo sciopero della fame ieri dopo aver rifiutato il cibo per 103 giorni per protestare contro la sua detenzione senza accuse né processo da parte di Israele. Al-Akhras ha smesso dopo la decisione di Israele di rilasciarlo il prossimo 26 novembre, quando terminà il suo attuale ordine di detenzione amministrativa. Tali ordini possono essere rinnovati a tempo indeterminato ma Israele ha accettato di non rinnovare il suo. Trascorrerà il resto della sua detenzione ricoverato in ospedale, mentre si riprende da un digiuno che lo ha portato molto vicino a morire.

Il 49enne, padre di sei figli, arriva dalla città di Silat al-Dahr, in Cisgiordania, vicino a Jenin, dove possiede un caseificio. «Non voglio morire. Amo la vita. Non scelgo la morte», aveva detto questa settimana al quotidiano di Tel Aviv Haaretz. «Ma resto saldo al mio proposito finché tutti noi, come esseri umani, non saremo liberi». Al-Akhras ha respinto le affermazioni israeliane secondo cui egli rappresenta un pericolo. «Non sono un pericolo per nessuno. Voglio che viviamo in pace, ebrei e arabi», ha detto. Al-Akhras ha precedentemente trascorso un totale di cinque anni nelle carceri israeliane. I militari israeliani lo hanno nuovamente arrestato il 27 luglio. Ha detto al quotidiano israeliano Haaretz che poco dopo il suo arresto gli è stato consegnato un telefono e ha parlato con un comandante dell’agenzia di intelligence interna israeliana Shin Bet. L’ufficiale ha minacciato di «rovinarmi la vita» e che «anche se fossi stato rilasciato, me ne sarei pentito». In seguito a quella telefonata ha rifiutato il cibo. Le sue uniche condizioni erano libertà o morte. Israele detiene attualmente 4.400 palestinesi nelle sue prigioni, di cui 350 in detenzione amministrativa.

Etiopia

L’aeronautica militare etiope ha bombardato obiettivi nella regione settentrionale del Tigray venerdì, mentre il governo federale intensifica la sua campagna militare contro la regione. Il primo ministro Abiy Ahmed ha detto che gli attacchi aerei sono stati effettuati contro il Tigray People’s Liberation Front (TPLF). Sempre venerdì, Ahmed ha detto che le operazioni militari hanno un obiettivo limitato, probabilmente in risposta agli appelli internazionali di fermare i combattimenti. «Le operazioni delle forze di difesa federali in corso nel nord dell’Etiopia hanno obiettivi chiari, limitati e realizzabili: ripristinare lo stato di diritto e l’ordine costituzionale e salvaguardare i diritti degli etiopi a condurre una vita pacifica ovunque si trovino nel Paese», ha scritto su Twitter. Il TPLF ha un esercito capace, con una forza di combattimento stimata di 250.000 soldati. I combattimenti rischiano di sfociare in una guerra civile in piena regola in Etiopia, che è il secondo Paese più popoloso dell’Africa. Ahmed e il TPLF sono in disaccordo da quando il primo ministro è entrato in carica nel 2018. Il TPLF controllava gran parte del governo dal rovesciamento, nel 1991, di Mengistu Haile Mariam, l’ex leader marxista del Paese sostenuto dall’Unione Sovietica. Le riforme di Ahmed hanno dato al TPLF meno controllo e hanno portato il gruppo a separarsi dal governo di coalizione. A settembre il Tigray ha tenuto le elezioni nonostante il divieto federale a causa della pandemia di coronavirus. Le elezioni hanno portato il parlamento etiope a rompere i legami con la regione.

Camerun

Un arcivescovo di 90 anni è stato rapito per breve tempo in una regione del Camerun occidentale in preda al conflitto tra separatisti anglofoni e forze di sicurezza, ha detto ieri fonti dell’arcidiocesi. Christian Tumi, arcivescovo emerito e cardinale in pensione che ha spesso cercato di mediare nella crisi, è stato rapito giovedì sera in una strada vicino a Kumbo, nella regione nord-occidentale, e poi liberato venerdì.
Altre 10 persone che sono state sequestrate con lui non sono state liberate, ha riferito all’AFP un funzionario locale. Tra coloro che viaggiavano con Tumi c’era un leader locale, Sehm Mbinglo, tradizionale capo del popolo Nso. In corso negoziati per il loro rilascio. Più di 3.000 persone sono state uccise e più di 700.000 sono fuggite dalle loro case dall’ottobre 2017, quando i militanti hanno dichiarato l’indipendenza in due regioni occidentali dove la maggioranza è di lingua inglese. La dichiarazione non è stata riconosciuta a livello internazionale. I gruppi per i diritti umani affermano che crimini e abusi sono stati commessi sia dai separatisti che dalle forze di sicurezza. I separatisti effettuano frequentemente sequestri di persona, spesso a scopo di riscatto, sebbene si siano verificati anche omicidi di personale di sicurezza rapito, insegnanti e civili accusati di collaborare con le autorità. Il 24 ottobre 7 bambini erano stati uccisi in una scuola nella regione sud-occidentale. Tumi ha già criticato in passato i separatisti per aver impedito ai bambini di andare a scuola, che i militanti ritengono essere un simbolo dello Stato.

Kosovo

L’ex presidente del Kosovo, Hashim Thaci, improvvisamente dimessosi e arrestato giovedì da un tribunale per crimini di guerra, affronterà per la prima volta un giudice lunedì, ha detto la Corte. Thaci, eroe in tempo di guerra e poi diventato politico, è arrivato a L’Aia giovedì notte dopo che è stata confermata un’accusa per crimini di guerra contro di lui. La sua improvvisa partenza potrebbe portare instabilità politica in Kosovo, una democrazia alle prime armi in cui l’ex guerrigliero di 52 anni è diventato primo ministro nel 2008, poi eletto presidente nel 2016.
I pubblici ministeri affermano che Thaci sarebbe responsabile di quasi 100 omicidi di civili durante la guerra del 1998-99, quando era comandante dell’Esercito di liberazione del Kosovo (KLA) alla guida della lotta contro le forze del defunto presidente serbo Slobodan Milosevic.
Il suo atto d’accusa, reso pubblico giovedì, gli attribuisce il comando di un’impresa criminale che prende di mira gli oppositori, che sono stati rapiti, interrogati e maltrattati. È accusato di 10 casi di crimini contro l’umanità e crimini di guerra.
Thaci ha negato tutte le accuse.

Francia

3 nuovi sospetti, adolescenti, accusati della decapitazione dell’insegnante Samuel Paty che il mese scorso aveva mostrato vignette del profeta Maometto agli studenti durante una lezione sulla libertà di espressione. Due ragazzi, uno francese e l’altro russo ceceno, di 18 anni, e una ragazza di 17 sono stati accusati di associazione a delinquere terroristica e sono stati arrestati. Sono ora 10 le persone accusate nel caso, tra cui un quattordicenne e un quindicenne che hanno indicato Paty al suo assassino.

Austria

Licenziato il capo dei servizi segreti di Vienna, dopo l’attacco che ha visto la morte di 4 persone. L’attentatore si era radicalizzato in due moschee della capitale. Ordinata la chiusura delle moschee radicali. Oggi saranno annunciati i dettagli. Intanto in Germania la polizia ha perquisito le case di quattro uomini legati all’attentatore di Vienna.

Nagorno-Kharabakh

Tre residenti della più grande città del Nagorno-Karabakh sono stati uccisi durante bombardamenti notturni delle forze azere: lo ha detto ieri il servizio di emergenza e soccorso dell’enclave controllata dall’Armenia, mentre la battaglia per il controllo dei principali insediamenti si intensifica.

Bielorussia

L’Unione Europea (UE) ha inflitto sanzioni al presidente bielorusso Alexander Lukashenko e ad altri 14 funzionari per la repressione del movimento per la democrazia a seguito delle contestate elezioni di agosto. Il congelamento dei beni e il divieto di viaggio sono stati attuati ieri a seguito di un accordo degli ambasciatori dell’UE all’inizio di questa settimana, in risposta alla «repressione violenta e intimidazione di manifestanti pacifici, membri dell’opposizione e giornalisti».

Russia

Le autorità russe continuano a negare che l’oppositore e nemico di Putin, Navalny, sia stato avvelenato l’agosto scorso, come dimostrato da laboratori di analisi tedeschi, francesi, e svedesi, più gli esperti Opac, i quali, dopo che lo stesso è stato curato in un ospedale a Berlino, hanno riscontrato una potente neurotossina sviluppata in Russia ai tempi della Guerra Fredda. Secondo i russi, ovvero il dipartimento dei Trasporti del Distretto federale siberiano, Navalny ha avuto una pancreatite.

Afghanistan

La polizia di Kabul afferma che un ordigno messo sotto al veicolo di un  presentatore di TOLO TV, Yama Siawash, è esploso questa mattina verso le sette e mezza ora locale, uccidendo il giornalista e altri due civili. L’identità delle altre vittime non è ancora nota. Nessuno ha rivendicato la responsabilità. La violenza e il caos sono aumentati in Afghanistan negli ultimi mesi, con un attacco la scorsa settimana all’Università di Kabul che ha ucciso 22 persone, molti dei quali studenti. Gli attacchi continuano nonostante siano in corso negoziati tra il governo e i talebani in Qatar.

Stati Uniti

Capo dello staff della Casa Bianca positivo al coronavirus. Intanto restiamo in attesa dei risultati delle elezioni presidenziali tra Biden che si avvicina alla meta e Trump che fa ricorsi.

Lisa Gordon-Hagerty, capa della National Nuclear Security Administration, ha rassegnato le dimissioni a partire da subito, si legge su Defense News. Gordon-Hagerty, la prima donna a guidare la NNSA nel febbraio 2018, ha inviato la lettera di dimissioni alla Casa Bianca venerdì. Ore dopo, l’agenzia ha confermato le dimissioni, annunciando che William Bookless, attualmente amministratore delegato, sarebbe subentrato a capo dell’agenzia. E il presidente della commissione per i servizi armati del Senato, il senatore Jim Inhofe, R-Okla, ha accusato il segretario all’energia di aver costretto la Gordon-Hagerty a lasciare l’incarico.
L’NNSA è un ufficio semi-autonomo situato all’interno del Dipartimento dell’Energia. Mentre il Dipartimento della Difesa gestisce i sistemi di consegna della forza nucleare − navi, aerei e missili − la NNSA ha la supervisione dello sviluppo, della manutenzione e dello smaltimento delle testate nucleari. Sebbene l’agenzia rientri nelle competenze del DoE, gran parte del suo budget è fissato dal Consiglio per le armi nucleari, che è in gran parte controllato dai funzionari del Dipartimento della Difesa. Secondo le fonti, le dimissioni sono state guidate da quasi un anno di scontri tra l’ufficio di Gordon-Hagerty e il segretario all’Energia Dan Brouillette. Lotta diventata pubblica per la prima volta all’inizio di quest’anno, quando Brouillette ha richiesto meno finanziamenti per NNSA rispetto a quelli richiesti da Gordon-Hagerty. Funzionari della difesa, sorretti da sostenitori del Congresso, sono andati alla Casa Bianca e hanno forzato la questione a favore della NNSA.

Facebook, Twitter e YouTube bloccano Bannon, l’ex consigliere di Trump che aveva suggerito in un podcast di decapitare l’immunologo Fauci, il direttore dell’FBI Christopher Wray e di impalare le loro teste sui cancelli della Casa Bianca.

Guatemala

Circa 150 persone sono morte o risultano disperse in Guatemala a causa delle frane causate dalla potente tempesta Eta, che ha devastato un villaggio indigeno nel nord del Paese, ha detto venerdì il presidente Alejandro Giammattei. Il bilancio si aggiunge alle circa 25 persone che sono morte altrove in America centrale da quando Eta è giunto in Nicaragua martedì sotto forma di uragano.

India: mezzo milione di contadini bloccano le strade in tutto il Paese contro la riforma dell’Agricoltura.

Indonesia

Le autorità indonesiane hanno evacuato centinaia di residenti che abitano vicino al vulcano più attivo del Paese, dopo aver alzato il livello di allerta all’inizio di questa settimana. Più di 600 persone appartenenti a gruppi vulnerabili come anziani, donne incinte e bambini, nonché persone con disabilità, sono state evacuate oggi, ha affermato in una nota la National Disaster Management Agency.
Il processo di evacuazione è stato effettuato secondo protocolli sanitari con persone tenute a indossare maschere e mantenere una distanza di sicurezza. Tutti gli sfollati hanno dovuto sottoporsi a test rapidi Covid-19 e registrare le loro condizioni di salute prima di entrare nei rifugi. L’agenzia indonesiana per i disastri geologici ha elevato giovedì lo stato di allerta del Monte Merapi al secondo livello più alto a causa dell’aumento dell’attività vulcanica. L’agenzia ha avvertito di potenziali pericoli come valanghe di lava e nubi di gas caldo che potrebbero viaggiare fino a 5 chilometri (3,1 miglia) se si verificasse un’eruzione esplosiva.
Il Monte Merapi è attivo ed erutta regolarmente dal 1548. La sua ultima grande eruzione nel 2010 ha ucciso più di 300 persone. L’Indonesia, un vasto arcipelago con una popolazione di 270 milioni di abitanti, è soggetta a terremoti e attività vulcaniche poiché la nazione si trova lungo l’Anello di fuoco del Pacifico.

Giappone: terremoto di magnitudo 6.2 registrato a oltre 600 miglia a sud-est di Tokyo. Non c’è allarme Tsunami.

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