14 ottobre 2020 – Notiziario

Scritto da in data Ottobre 14, 2020

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  • Egitto: scrittore e critico del presidente muore pochi giorni dopo essere stato rilasciato dalla prigione (in copertina).
  • Iran: sempre più gravi le condizioni dell’avvocata detenuta Nasrin Sotoudeh.
  • Esplosione in Libano, l’Fbi non raggiunge alcuna conclusione.
  • Tunisia: timori per l’aumento del tasso di crimini violenti.
  • Al via oggi tra Libano e Israele negoziati storici sulle acque contese.
  • Turchia: a Istanbul vietato uno spettacolo – tratto da un testo di Dario Fo – in lingua curda.
  • Si dimette parlamentare cipriota coinvolto nella vendita illegale di passaporti e scoperto da una giornalista sotto copertura.
  • Cina e Russia, tra quelli che abusano dei diritti umani, eletti al Consiglio dei diritti umani dell’Onu.
  • Il presidente del Kirghizistan respinge il neo premier.

Questo e molto altro nel notiziario di Radio Bullets, a cura di Barbara Schiavulli. Musiche di Walter Sguazzin
Foto di copertina: Amin Mahdy Facebook

Elezioni al Consiglio ONU dei diritti umani

Cina e Russia sono stati tra i 15 paesi eletti al Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite ieri, attirando aspre critiche da parte di gruppi per i diritti umani e dagli Stati Uniti per i loro record sulle violazioni degli stessi. I 193 membri dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite hanno anche eletto Costa d’Avorio, Gabon, Malawi, Cuba, Bolivia, Uzbekistan, Francia e Gran Bretagna al Consiglio, tra i 47 membri. Senegal, Nepal, Pakistan, Ucraina e Messico sono stati rieletti per un secondo mandato di tre anni. La scorsa settimana, una coalizione di gruppi occidentali per i diritti umani ha chiesto agli Stati membri delle Nazioni Unite di opporsi all’elezione di Cina, Russia, Arabia Saudita, Cuba, Pakistan e Uzbekistan, affermando che i loro record di violazioni dei diritti umani li rendono “non qualificati”. «Eleggere queste dittature come giudici delle Nazioni Unite sui diritti umani è come trasformare una banda di piromani in vigili del fuoco», ha detto Hillel Neuer, direttore esecutivo di UN Watch. I candidati sono stati eletti a scrutinio segreto in gruppi geografici per garantire la rappresentanza. Non entra invece l’Arabia Saudita.
Il gruppo Asia-Pacifico, che comprendeva l’Arabia Saudita, è stata l’unica gara competitiva con cinque candidati in lizza per quattro seggi. L’Arabia Saudita non è riuscita nel tentativo di ottenere un seggio. «Il fallimento dell’Arabia Saudita nel conquistare un seggio nel Consiglio dei diritti umani è un gradito promemoria della necessità di una maggiore concorrenza nelle elezioni delle Nazioni Unite. Se ci fossero stati ulteriori candidati, anche Cina, Cuba e Russia avrebbero potuto perdere», ha detto il direttore delle Nazioni Unite di Human Rights Watch, Louis Charbonneau. La Cina è stata condannata dai paesi occidentali per il trattamento riservato alle minoranze etniche nella regione dello Xinjiang e per la repressione del movimento democratico di Hong Kong. Il gruppo per i diritti ha anche criticato la Russia per il suo sostegno al governo siriano e possibili crimini di guerra, così come la repressione del dissenso in patria.

Iran

Foto: center for Human Rights

Nuove informazioni sul grave deterioramento della salute dell’avvocata per i diritti umani in carcere, Nasrin Sotoudeh, sono emerse ieri dopo che suo marito, Reza Khandan, ha riferito dei suoi «gravi problemi cardiaci e polmonari» dovuti a ritardi nelle cure mediche e la sua esposizione al Covid-19 durante il suo recente breve ricovero. Sotoudeh ha fatto uno sciopero della fame dallo scorso 11 agosto al 26 settembre per protestare contro la continua detenzione dei prigionieri politici iraniani. È stata ricoverata in ospedale il 19 settembre, solo per essere rimandata alla prigione di Evin il 23 settembre, nonostante le sue condizioni mediche fossero peggiorate. Khandan ha riferito che i medici della prigione erano scioccati dal fatto che fosse stata riportata in prigione nelle sue condizioni, e «hanno fortemente protestato», perché durante il suo ricovero sono stati rilevati gravi problemi cardiaci. Khandan ha anche riferito che durante il suo ricovero in ospedale dal 19 settembre al 23 settembre, Sotoudeh è stata esposta a più guardie che in seguito sono risultate positive al coronavirus. Ha affermato che i medici fuori dall’ospedale che hanno esaminato i suoi esami, considerano il suo trasferimento in prigione come «un tentativo deliberato di mettere la sua vita in pericolo».

Turchia

Sono almeno 42 le persone morte in 6 diverse province per aver ingerito alcol adulterato. La situazione più grave è a Smirne, dove i decessi sono stati 18. Le unità anticontraffazione hanno sequestrato 5 tonnellate di alcolici contraffatti. Dal primo novembre sarà vietata la vendita di grandi quantità di alcol etilico ai privati.

Le autorità turche hanno vietato uno spettacolo in lingua curda, che doveva essere inaugurato martedì nel Teatro Comunale di Istanbul, per la prima volta in 106 anni di storia, hanno detto gli organizzatori all’AFP. Si tratta di “Beru”, adattamento curdo di un testo di Dario Fo − “Trombe e Lamponi” − che era stato incluso nel programma di ottobre del Teatro Comunale di Istanbul, con grande clamore. Il teatro cittadino è sotto l’autorità del governo della città, guidata dal partito CHP di opposizione laica. Le autorità hanno detto che la commedia era stata vietata a causa di preoccupazioni di “ordine pubblico” e perché, secondo il governatore di Istanbul, Beru contiene propaganda del Pkk, il Partito dei Lavoratori del Kurdistan bandito e ritenuto un gruppo terroristico. La satira coinvolge un politico salvato dal rapimento il cui volto viene ricostruito in ospedale somigliate a quello dell’uomo che l’ha salvato. «Eravamo tutti sul palco per le prove e pronti per il pubblico, ma invece abbiamo consegnato una dichiarazione dell’amministrazione locale secondo cui siamo stati banditi», ha detto l’attrice Ruges Kirici all’AFP fuori dal teatro, sotto sorveglianza della polizia. «Non possiamo esibirci al momento», ha dichiarato.

Siria

Circa 300 civili siriani, la maggior parte donne e bambini, sono stati rilasciati nelle ultime ore dal famigerato campo profughi di al-Hol, nella Siria nord-orientale e gestito dalle autorità curdo-siriane, secondo fonti dell’Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria. Il campo, costruito nel 1991 per ospitare al massimo 10mila persone, è abitato dalla fine del 2018 da più di 60mila civili, in larga parte sfollati provenienti da regioni fino al marzo 2019 controllate dall’Isis. Lo scorso 4 ottobre le autorità curdo-siriane avevano annunciato di essere pronte a liberare fino a 25mila civili siriani dal campo di al-Hol, dove ci sono più di 30mila iracheni e circa 10mila di altre nazionalità. Oggi le autorità curdo-siriane hanno annunciato un’amnistia per migliaia di detenuti, membri di medio e basso rango dell’Isis, prigionieri nei penitenziari del nord e del nord-est della Siria.

Libano

L’FBI ha dichiarato ieri di non essere giunta a una conclusione definitiva su cosa abbia causato l’esplosione del 4 agosto nel porto di Beirut, che ha ucciso 200 persone e causato danni per miliardi di dollari. Altre agenzie governative statunitensi ed europee che seguono da vicino le indagini sull’esplosione credono fermamente che l’esplosione sia stata accidentale. «Nessuna conclusione è stata raggiunta», ha detto a Reuters una portavoce dell’FBI via email. I media libanesi martedì hanno riferito che un rapporto dell’FBI sull’esplosione è stato consegnato lunedì a un giudice libanese. Due fonti del governo degli Stati Uniti, che hanno familiarità con i rapporti e le analisi ufficiali sull’incidente, hanno affermato che anche le agenzie statunitensi erano ampiamente convinte che l’esplosione, coinvolgendo grandi quantità di nitrato di ammonio immagazzinato per anni in un edificio portuale, sia stata un incidente.

Libano e Israele, ancora tecnicamente in guerra, avviano oggi colloqui senza precedenti, sponsorizzati dall’ONU e da Washington, per risolvere una disputa sul confine marittimo e aprire la strada all’esplorazione di idrocarburi.
Dopo anni di diplomazia statunitense, Libano e Israele, questo mese avevano dichiarato di aver acconsentito ad avviare negoziati con l’ONU, in quello che Washington ha salutato come un accordo “storico”. I colloqui, che si terranno presso la sede della forza di mantenimento della pace delle Nazioni Unite, UNIFIL, nella città di confine libanese di Naqura, arrivano settimane dopo che il Bahrein e gli Emirati Arabi Uniti sono diventati i primi paesi arabi a stabilire relazioni con Israele dopo l’Egitto nel 1979 e la Giordania nel 1994. Ciò ha suscitato sospetti che la “raffica di diplomazia” sponsorizzata dagli Stati Uniti e relativa a Israele sia collegata alla campagna di rielezione del presidente Donald Trump. I colloqui di Naqura, che si concentreranno esclusivamente sulla contesa frontiera marittima, giungono in un momento delicato in cui il Libano, martoriato da molteplici crisi, spera di continuare a esplorare nella ricerca di petrolio e gas in una parte del Mediterraneo rivendicata anche da Israele.

Israele e Palestina

Coloni ebrei hanno attaccato agricoltori palestinesi che raccoglievano i loro raccolti di olive nel villaggio di Burqa, a est di Ramallah, ferendone due: lo riporta l’agenzia di stampa palestinese WAFA. Walid Assaf, capo della Commissione per la resistenza al muro e agli insediamenti, ha detto a WAFA che i coloni hanno brutalmente attaccato i contadini palestinesi che, sostenuti da decine di volontari, erano riusciti a raggiungere le loro terre a Burqa dopo che gli è stato negato l’accesso per anni. Assaf ha aggiunto che i coloni, dell’insediamento illegale di Megron, sono stati protetti dai soldati israeliani quando hanno attaccato i contadini, ferendone due.

Egitto

Lo scrittore Amin el-Mahdy è morto domenica, poco dopo essere stato rilasciato dopo  una breve detenzione: lo hanno riferito a Middle East Eye fonti vicine alla sua famiglia. Mahdy, 68 anni, era editore, scrittore e critico del presidente egiziano Abdel Fattah el-Sisi. Venne arrestato il 9 settembre dopo un post su Facebook in cui descriveva el-Sisi come «un assassino, un traditore, un codardo e un ladro». È stato rilasciato tre settimane dopo, il 30 settembre. El-Sisi, ex generale dell’esercito, è salito al potere dopo aver rovesciato il suo predecessore civile eletto democraticamente, Mohamed Morsi, nel 2013. Mahdy era contrario sia a el-Sisi che ai Fratelli Musulmani, da cui Morsi proveniva. Prima del suo arresto, Mahdy aveva proposto un’iniziativa per rovesciare pacificamente la «repubblica feudale militare centrale». Ha chiesto di porre fine al governo militare «ristrutturando l’esercito in un piccolo esercito moderno, professionale, la cui funzione principale è addestrare, mantenere e discutere i piani di difesa». Ahmed Attar, un difensore dei diritti umani e ricercatore con sede a Londra, ha detto a MEE che Mahdy è stato rilasciato dopo aver mostrato i sintomi di una malattia sconosciuta. «È stato trasferito in ospedale l’11 ottobre, dove tutti i suoi organi hanno mostrato segni insoliti e inspiegabili di malfunzionamento», ha detto. Secondo uno dei suoi avvocati, Mahdy stava affrontando 49 accuse relative al suo lavoro editoriale, risalenti a quasi 20 anni fa. El-Sisi, al potere dal 2014, è stato accusato di aver messo a tacere il dissenso imprigionando migliaia di prigionieri politici contrari al suo governo. Mahdy è stata una delle poche voci che hanno criticato apertamente el-Sisi dall’interno del Paese, nonostante la repressione.

Egitto: oltre i confini la caccia ai dissidenti

Tunisia

La Tunisia potrà aver mantenuto il suo status di “icona della primavera araba” negli ultimi dieci anni, ma il recente aumento dei crimini violenti in tutto il paese ha suscitato un’ondata di indignazione e paura, riferisce l’agenzia di stampa Anadolu. La frequenza degli stupri e delle rapine a mano armata è aumentata e ha attirato l’attenzione dei media locali e internazionali lontano dalla politica tunisina. Il 25 settembre scorso, per esempio, una ragazza di nome Rahma Lahmar è stata violentata, assassinata e mutilata nella zona di Ain Zaghouan, vicino alla capitale Tunisi. Il crimine ha suscitato indignazione pubblica. Mentre il governo si impegna, o almeno così dice, a condurre indagini trasparenti per catturare e punire i criminali, lo psicologo Abdelbasset al-Fakih ritiene che puntare i riflettori su crimini ripetuti e talvolta ricorrenti di questo tipo in tutte le società possa farli aumentare di frequenza. «Le statistiche mostrano un recente aumento della violenza, ma è ancora entro i limiti normali», ha spiegato. Al-Fakih attribuisce l’aumento dei tassi di criminalità, in particolare, all’«indebolimento dei legami familiari e all’abbandono scolastico precoce. Il personaggio del delinquente, che è stato idolatrato in diverse serie drammatiche della televisione tunisina, conferisce una patina di prestigio alla delinquenza e ai criminali». Inoltre, ha aggiunto, «molti giovani, soprattutto adolescenti, sono diventati vittime di violenza informatica attraverso videogiochi e app senza supervisione». Ha sottolineato l’importanza di concentrarsi sulle attività culturali e sociali e di diffondere una cultura dei diritti e dei doveri al fine di mantenere l’equilibrio psicologico ed educativo dei giovani in Tunisia.

Nigeria

Migliaia di persone in tutta la Nigeria sono scese in piazza per il sesto giorno consecutivo per protestare contro la brutalità della polizia, mantenendo la pressione in una campagna che ha costretto il governo ad annunciare lo scioglimento di una famigerata unità di polizia. La scorsa settimana i giovani, che si mobilitano attraverso i social media, hanno iniziato a organizzare manifestazioni per chiedere l’abolizione della Squadra Speciale Anti-Rapina (SARS) federale, da tempo accusata di arresti illegali, torture e uccisioni extragiudiziali.

Cipro

Un parlamentare cipriota, coinvolto nella vendita di passaporti a criminali, si è dimesso mentre il Paese si affretta ad arginare la ricaduta a seguito di un’indagine sotto copertura di Al Jazeera. Christakis Giovanis, noto anche a Cipro come Giovanni, si è dimesso ieri, poche ore dopo che Cipro annunciava che avrebbe abolito il suo controverso schema di cittadinanza attraverso gli investimenti. La decisione segue l’inchiesta di Al Jazeera “The Cyprus Papers Undercover”, trasmessa lunedì,  che ha mostrato come Giovanis fosse disposto ad aiutare un riciclatore di denaro condannato nell’ottenere un passaporto, quando una condanna impedisce a chiunque di chiedere un passaporto. Sempre ieri, il procuratore generale George Savvidis ha annunciato un’indagine su possibili reati. «Ciò che è stato pubblicato nelle ultime ore dalla rete di notizie Al Jazeera sta provocando indignazione, rabbia e preoccupazione tra la gente», si legge nella sua dichiarazione. «Voglio assicurarvi che farò tutto ciò che è ritenuto necessario date le circostanze, sempre con l’obiettivo di salvaguardare l’interesse pubblico». I Cyprus Papers Undercover hanno anche mostrato la volontà di Syllouris di aiutare e incoraggiare i criminali condannati a ottenere un passaporto attraverso il Citizenship Investment Program (CIP). Passaporti che al prezzo di qualche migliaio di euro spalancavano le porte dell’Europa.

Nagorno-Kharabakh

Gli scontri proseguono nella regione contesa del Nagorno-Karabakh tra le forze azere e armene. Entrambe le parti hanno accusato l’altra di violare il cessate-il-fuoco, durato poco, mediato dalla Russia. Il bilancio delle vittime continua a salire, con oltre 600 persone uccise in meno di tre settimane di combattimenti. L’Azerbaijan ha detto che almeno 42 civili sono stati uccisi dalla loro parte dall’inizio degli scontri e non ha ancora rivelato le sue vittime militari. Il Nagorno-Karabakh ha detto che 532 dei suoi militari sono stati uccisi dall’inizio dei combattimenti il ​​27 settembre, un aumento di 7 morti da lunedì.

Polonia

La più grande bomba della Seconda Guerra Mondiale mai trovata in Polonia è esplosa sotto l’acqua ieri, mentre i sommozzatori della marina cercavano di disinnescarla. Più di 750 persone erano state evacuate dall’area vicino al canale Piast, fuori dalla città di Swinoujscie, dove è stata trovata la bomba Tallboy usata dalla Royal Air Force (RAF) britannica. Pesava quasi 5.400 kg, inclusi 2.400 kg di esplosivo.
«Il processo di deflagrazione si è trasformato in detonazione. L’oggetto può essere considerato come neutralizzato, non rappresenterà più una minaccia», ha detto all’agenzia di stampa statale PAP il secondo tenente Grzegorz Lewandowski, portavoce dell’8a flottiglia di difesa costiera. «Tutti i miei sommozzatori erano fuori dalla zona di pericolo». Swinoujscie contiene un terminale di gas naturale liquefatto (GNL), ma un portavoce del sindaco della città ha detto a PAP che nessuno è rimasto ferito e nessuna infrastruttura è stata danneggiata.
Il canale Piast collega il Mar Baltico con il fiume Oder, al confine tra Polonia e Germania. La bomba fu sganciata dalla RAF nel 1945 in un attacco all’incrociatore tedesco Lutzow.

Bielorussia

La polizia ha arrestato 186 partecipanti a manifestazioni non autorizzate il 12 ottobre, ha detto martedì alla TASS la portavoce del ministero dell’Interno, Olga Chemodanova. Secondo dati non ufficiali, le proteste più massicce, denominate lunedì “La marcia dei pensionati”, hanno attirato diverse migliaia di persone che chiedevano le dimissione delle autorità.

Kirghizistan

Il presidente del Kirghizistan ha respinto il nuovo primo ministro del Paese, nell’ultimo stallo politico nello stato dell’Asia centrale. Sooronbay Jeenbekov ha chiesto al parlamento di votare di nuovo dopo che i parlamentari hanno scelto il politico nazionalista Sadyr Japarov. Il presidente ha detto che c’erano dubbi sul fatto che i legislatori avessero seguito le regole di voto. Il Kirghizistan è stato colpito da una crisi politica dopo le contestate elezioni parlamentari del 4 ottobre.
I disordini sono iniziati dopo che i manifestanti sono scesi nelle strade della capitale Bishkek e hanno preso d’assalto gli edifici governativi, chiedendo un nuovo voto e le dimissioni del presidente filo-russo Jeenbekov. Hanno detto che i risultati elettorali erano stati truccati − affermazioni che i monitor internazionali hanno definito “credibili” e motivo di “seria preoccupazione” − mentre i gruppi rivali si sono scontrati per il potere con diversi politici che hanno fatto offerte per diventare primo ministro. Sabato il parlamento del Kirghizistan ha nominato Japarov nuovo primo ministro del Paese dopo che il suo predecessore si è dimesso.

Stati Uniti

Oltre dieci milioni di americani hanno già votato per le presidenziali americane, un record a 21 giorni dalle elezioni. È quanto emerge dai dati della University of Florida, che monitora l’andamento dell’early voting attraverso lo Us Election Project.    L’impennata di quest’anno si spiega soprattutto con il boom del voto per posta, con molti elettori che, in tempi di pandemia, lo hanno preferito piuttosto che recarsi alle urne il 3 novembre.

Gli Stati Uniti hanno annunciato un “accordo di principio” con la Russia per l’estensione del trattato New Start per la riduzione delle armi nucleari, l’ultimo accordo di questo tipo ancora in piedi tra Washington e Mosca. Il trattato scadrà all’inizio del 2021. Poco dopo è arrivato il commento da parte russa che dice che un congelamento degli arsenali nucleari, come proposto da Washington nell’ambito dei negoziati sull’estensione del trattato New Start, è “inaccettabile” per la Russia: lo ha dichiarato il viceministro degli Esteri Sergei Riabkov, citato dalle agenzie russe.

Argentina: migliaia di persone sono scese in piazza ieri a Buenos Aires e in varie altre città argentine per denunciare il “fallimento” della politica governativa di contrasto della pandemia da coronavirus.

India – Kashmir

L’ex premier del Kashmir amministrato dall’India, Mehbooba Mufti, è stata liberata dalle autorità indiane, più di un anno dopo la sua detenzione. Era stata arrestata il 5 agosto dello scorso anno, quando il governo indiano aveva privato la regione della sua parziale autonomia. In base a una legge controversa, potevano tenerla in prigione senza accuse per un massimo di due anni. Sua figlia aveva presentato una petizione alla Corte Suprema per contestare la detenzione della madre. Si ritiene che l’anno scorso il governo indiano abbia arrestato migliaia persone, inclusi attivisti, politici locali e uomini d’affari, dopo che ad agosto hanno revocato lo status speciale del Kashmir amministrato dall’India. In un messaggio audio pubblicato su Twitter dopo il suo rilascio, la signora Mufti ha chiesto il rilascio di tutti i detenuti. Ha anche affermato che la popolazione della regione non può dimenticare l’insulto che è stato fatto il 5 agosto e che continuerà a lottare.

Thailandia

Centinaia di manifestanti si sono scontrati con la polizia lanciando vernice blu contro gli agenti e urlando contro il corteo reale del re Maha Vajiralongkorn, dopo che 21 manifestanti sono stati arrestati in vista del nuovo round di manifestazioni anti-governative previste per oggi. La folla gridava “Rilasciate i nostri amici!”, mentre l’auto del re passava accanto, in una manifestazione di dissenso nei confronti della monarchia che non ha precedenti recenti in Thailandia. Le proteste, che si protraggono da tre mesi, rappresentano la sfida più grande da anni a un’establishment politico dominato dall’esercito e dal palazzo reale.

Vietnam e Cambogia

Quasi 40 persone sono morte in Vietnam e Cambogia e altre decine di persone sono disperse, inclusi i soccorritori, a causa delle piogge intense e delle inondazioni improvvise, mentre la tempesta tropicale Nangka ha proseguito verso la costa vietnamita. Le forti piogge dall’inizio di ottobre hanno causato inondazioni mortali e smottamenti in diverse province del Vietnam centrale e hanno provocato migliaia di sfollati nella Cambogia occidentale, dicono i media statali. Si prevede che le inondazioni peggioreranno nei prossimi giorni, con la tempesta tropicale Nangka che oggi e fino a venerdì scaricherà più pioggia approdando nel Vietnam settentrionale. Le inondazioni in corso hanno ucciso almeno 28 persone in Vietnam e 11 in Cambogia, dove sono state danneggiate quasi 25.000 case e 84.000 ettari di raccolti. Le autorità vietnamite per la gestione dei disastri hanno affermato che oltre 130.000 case sono state colpite.

Corea del Nord

Il leader nordcoreano Kim Jong-un ha promesso di aiutare le aree colpite dai tifoni a riprendersi e di costruire almeno 25.000 case nei prossimi cinque anni, hanno riferito oggi i media statali. Visitando una delle zone più colpite della Corea del Nord, Kim ha espresso rammarico per la distruzione di case nelle quali le persone hanno vissuto per oltre 50 anni e ha esortato i militari a intraprendere un piano di costruzione più ambizioso, ha detto KCNA. La visita è avvenuta dopo che Kim è apparso in lacrime nel fine settimana mentre ringraziava i cittadini per i loro sacrifici, in una delle manifestazioni più eclatanti di come egli si affidi alla sua immagine di “uomo di popolo” per affrontare le crisi sempre più profonde del suo Paese. L’esercito ha raggiunto un tasso di costruzione del 60% per almeno 2.300 case nell’area di Komdok, nella provincia di South Hamgyong, a nord-est della capitale Pyongyang.

Cina

Centinaia di migliaia di coppie si sono affrettate a celebrare le nozze negli otto giorni festivi della Golden Week, iniziata a fine settembre e conclusasi il 7 ottobre, sfruttando la prima stagione utile dall’inizio della pandemia di coronavirus. La piattaforma di servizi nuziali Hunliji ha riferito di aver registrato più di 600.000 matrimoni, l’11% in più rispetto allo stesso periodo del 2019.

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