Zero dignità zero violenza

Scritto da in data Giugno 18, 2020

Danica dalla Bosnia. Louise dal Ruanda, Arefa una rohingya e Nadia una yazida irachena. Giovani, adulte, sposate, single, bambine, madri, laureate o analfabete. Realizzate o piene di sogni. Quello che erano non contava. Erano gusci di un’idea di mondo che degli uomini volevano sottomettere.

Sono solo alcuni dei nomi di migliaia di donne che non si sono mai conosciute, ma hanno condiviso il doloroso destino di essere vittime guerra. Vittime di uno stupro che le ha spezzate, ma non uccise. Che le ha schiacciate, ma non vinte. Sono sopravvissute. Sono eroine di conflitti che non hanno chiesto di combattere. Sono state travolte dalla brutalità degli uomini che tra le gambe avevano solo un’arma per distruggere dei popoli, delle etnie, delle speranze. Uomini che non hanno coraggio, onore, né umanità. Succede ogni giorno, in qualsiasi momento. In guerra e in pace.

Un delitto del corpo e dello spirito che non si riesce a risolvere. E quella di domani è una giornata che non si vorrebbe mai ricordare, eppure si deve. Bisogna fermarsi per non dimenticare, perché sono tante – ma potrebbe essere anche solo una – le persone tra noi che ogni giorno convivono con un dolore che le travolge, che le definisce anche se non dovrebbe, che le ha trasformate.

24 ore, il 19 giugno, per immergersi nella Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza sessuale dai conflitti indetta dalle Nazioni Unite. E non dimenticarlo mai.

La Campagna Italiana contro lo stupro e la violenza sessuale nei conflitti -Stop Rape Italia lancia la campagna “Zero dignità nella violenza” illuminando il Colosseo. Finanziato dal Ministero degli Affari Esteri e delle Cooperazione Italiana (MAECI) nell’ambito del III Piano di Azione Nazionale in attuazione della Risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite 1325 (2000) Donne, Pace e Sicurezza. A Stop Rape Italia aderiscono la Campagna Italiana contro le mine, che ne ha curato l’avvio nel 2014, e l’Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra (ANVCG).

Stupro e violenza sessuale vengono utilizzati come arma nei conflitti, in maniera sistematica e pianificata, rappresentano una vera e propria strategia di guerra. Ne sono vittime donne e bambine, e in misura minore anche uomini e ragazzi. Le conseguenze sono devastanti ed i loro effetti colpiscono oltre che la singola persona che subisce la violenza anche le comunità di appartenenza.

La Giornata, istituita con Risoluzione A/RES/69/293 dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, ha l’obiettivo di sensibilizzare sulla necessità di porre fine alla violenza sessuale connessa ai conflitti, onorare le vittime e le sopravvissute di tutto il mondo e rendere omaggio a chi con coraggio ha dedicato, ed in alcuni casi, ha perso la propria vita per combattere tale crimine.

“Stop Rape Italia ha deciso di celebrare il 19 giugno illuminando il Colosseo per onorare tutte le donne, di ieri e di oggi che hanno subito queste atrocità. La città eterna rende omaggio alle donne italiane che durante la seconda guerra mondiale furono vittime di queste barbarità e a tutte le donne che in tempi più recenti, in diverse parti del mondo, dalla Colombia alla Repubblica Democratica del Congo, hanno subito violenze disumane da parte di chi vedeva nel loro corpo l’estensione del campo di battaglia” dichiara Tibisay Ambrosini coordinatrice di Stop Rape Italia “illuminare il Colosseo simbolicamente significa illuminare le coscienze per evitare che in futuro ci siano ancora vittime. Significa accendere la speranza, una speranza fatta di azioni concrete in grado di sostituire all’indifferenza la consapevolezza necessaria per agire per tutelare e promuovere la dignità di ogni vita umana. Cambiare è possibile!” conclude Ambrosini.

Il Colosseo verrà illuminato oggi dalle ore 21.30.

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