Gemelli digitali
Scritto da Raffaella Quadri in data Dicembre 22, 2022
Unite la possibilità di effettuare fotografie dall’alto, la capacità di elaborare un numero indefinito di dati e la modellizzazione 3D. Cosa otterrete? Progetti architettonici come mai prima e in realtà virtuale.
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L’idea è venuta a un’azienda giovane, nata dal Politecnico federale di Losanna (EPFL) e cresciuta presso l’incubatore di imprese EPFL Innovation park. La startup si chiama Uzufly e si occupa di tecnologie che consentono la pianificazione di progetti di sviluppo urbano. Ha creato un sistema che frutta la fotogrammetria – tecnica di rilievo che permette di acquisire i dati metrici di un qualsiasi oggetto attraverso il ricorso a immagini fotografiche – e la realtà virtuale (VR) per creare mappe e progetti di strutture architettoniche e urbane di estrema precisione.
Partendo da una tecnologia ormai molto diffusa e conosciuta, ovvero quella applicata da Google Earth per fotografare e mappare ampi territori, gli ingegneri di Uzufly hanno pensato di imitarne le funzioni adattandole, più in piccolo, alle proprie esigenze.
Niente satelliti o fotografie ad alta quota, quindi, bensì più facilmente gestibili droni. Il principio è il medesimo: scattare migliaia di fotografie del territorio con una resa il più elevata possibile dei singoli particolari, così da avere un numero altrettanto elevato di dati.
I gemelli digitali per la progettazione urbanistica
L’elaborazione delle numerose informazioni raccolte permette quindi al sistema di realizzare modelli tridimensionali dei luoghi. Dei vari oggetti presenti su un dato territorio si creano così quelli che vengono definiti digital twins o gemelli digitali, repliche digitali degli oggetti stessi, precise al dettaglio.
Che si tratti di un terreno, di una strada, di un edificio o di una qualsiasi infrastruttura, poco importa. Ciò che conta è averne una rilevazione precisa in modo da costruire, alla fine, una mappa virtuale in 3D. Lo scopo è la progettazione, in quanto il sistema di Uzufly è stato ideato, innanzitutto ma non solo, per il settore della pianificazione urbana.
I gemelli digitali possono essere strutturati potenzialmente in infiniti modi, contenendo dunque non solo i dati di ciò che esiste nella realtà ma integrando persino volumi e disegni di progetti futuri.
Diventa così possibile non solo effettuare il rilievo topografico di ciò che già è presente sul territorio, ma anche di cosa vi si potrà costruire, quali saranno le possibilità progettuali e come diventerà lo spazio, creando quindi progetti architettonici o infrastrutturali con animazioni 3D.
Dall’urbanistica all’archeologia
I modelli 3D del sistema Uzufly possono essere applicati in svariati ambiti:
- urbanistica
- mobilità
- catasto
- infrastrutture
- gioco e VR
Un’altra interessante applicazione del sistema Uzufly riguarderà un progetto per il 2023 della startup con il Arts of Sciences Laboratory (LAPIS) dell’EPFL e la Swiss National Science Foundation. Il progetto prevede la creazione, entro l’autunno del prossimo anno, del modello di un tempio egizio a uso della ricerca archeologica. In questo caso, oltre al ricorso ai digital twins, alla modellizzazione in 3D e alla VR, nel modello del tempio sarà inclusa anche la realtà aumentata (AR) che sarà utilizzata, nello specifico, per lo studio dei geroglifici.
Quale che sia lo scopo cui si rivolga e a qualsiasi settore venga applicata, la realizzazione di modelli in scala 3D digitali sarà sempre più facile, immediata e precisa. Il tutto, grazie alla fotografia aerea attraverso i droni e, soprattutto, ai digital twins e alla VR.
Musica: “Tutta mia la città” – Equipe 84
Foto in copertina: Uzufly – EPFL
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