L’Onu: No abuso leggi antiterrorismo in Uk
Scritto da Radio Bullets in data Luglio 1, 2025
Gli esperti e le esperte delle Nazioni Unite esortano il Regno Unito a non vietare il gruppo di “azione diretta” Palestine Action come organizzazione terroristica ai sensi del Terrorism Act del 2000.
“Siamo preoccupati per l’ingiustificata etichettatura di un movimento di protesta politica come ‘terrorista’”, affermano gli esperti e le esperte.
“Secondo gli standard internazionali, gli atti di protesta che danneggiano la proprietà, ma non sono intesi a uccidere o ferire persone, non dovrebbero essere trattati come terrorismo”.
La posizione del governo
Il governo afferma che il gruppo è “terrorista” perché alcuni componenti avrebbero causato danni criminali alla proprietà, comprese basi militari e aziende di armi, con l’obiettivo di promuovere la sua causa politica e influenzare il governo.
La messa al bando comporterebbe una serie di reati penali relativi al sostegno al gruppo.
Palestine Action si presenta come una rete nazionale di attivisti e attiviste che promuove la disobbedienza civile e intraprende azioni dirette contro aziende e istituzioni che il gruppo ritiene siano utilizzate da Israele per imporre con la violenza l’apartheid, l’occupazione, la colonizzazione e il genocidio in Palestina.
“Sebbene non esista una definizione vincolante di terrorismo nel diritto internazionale, le migliori prassi internazionali limitano il terrorismo ad atti criminali volti a causare morte, lesioni personali gravi o presa di ostaggi, al fine di intimidire una popolazione o costringere un governo o un’organizzazione internazionale a compiere o astenersi dal compiere qualsiasi atto”, spiegano le esperte e gli esperti delle Nazioni Unite.
“Il Regno Unito ha sostenuto questo approccio votando a favore della risoluzione 1566 del Consiglio di Sicurezza nel 2004”, proseguono.
“Un semplice danno alla proprietà, senza mettere in pericolo vite umane, non è sufficientemente grave da essere considerato terrorismo”.
Criminalizzazione
Gli esperti e le esperte osservano che, se il diritto nazionale criminalizza il danno alla proprietà come terrorismo, come avviene nel Regno Unito, allora sarebbe buona prassi internazionale in una democrazia escludere gli atti di advocacy, protesta, dissenso o scioperi che non provochino morte o lesioni gravi.
La Direzione Esecutiva Antiterrorismo del Consiglio di Sicurezza sostiene questo approccio.
“Le azioni di protesta che non sono autenticamente ‘terroristiche’, ma che comportano presunti danni alla proprietà, dovrebbero essere adeguatamente indagate come reati ordinari o altri reati contro la sicurezza”, dicono.
Bannare Palestine Action renderebbe reati penali le azioni relative al gruppo, tra cui l’adesione, l’invito a sostenerlo, l’organizzazione di un incontro a sostegno e l’indossare pubblicamente abiti o portare con sé articoli associati al gruppo.
Gli esperti avvertono che potrebbero essere applicate pene sproporzionate fino a 14 anni di carcere.
“Questi reati criminalizzeranno le attività legittime di membri innocenti del gruppo che non contribuiscono in alcun modo al danneggiamento della proprietà da parte di altri membri, per non parlare del ‘terrorismo’ che, se correttamente definito, il gruppo non ha commesso”, spiegano.
“Gli individui potrebbero essere perseguiti per aver esercitato pacificamente i loro diritti alla libertà di espressione e di opinione, di riunione, di associazione e di partecipazione alla vita politica. Ciò avrebbe un effetto paralizzante sulle proteste politiche e sulle attività di advocacy in generale, in relazione alla difesa dei diritti umani in Palestina”.
Gli esperti sono stati in contatto con il governo del Regno Unito in merito a questa questione.
Ti potrebbe interessare anche:
- Medicina da indossare
- 22 marzo, World Water Day: diritto e sicurezza in gocce
- L’intelligenza alata
- 2 luglio 2025 – Notiziario Mondo
- Svizzera: provvedimento per dissolvere la GHF
- Cisgiordania: 14 ministri israeliani chiedono l’annessione
- I tagli a USAID potrebbe provocare milioni di morti
- Afghanistan: Mosca riconosce i talebani
E se credi in un giornalismo indipendente, serio e che racconta il mondo recandosi sul posto, puoi darci una mano cliccando su Sostienici