Oltre i limiti

Scritto da in data Agosto 25, 2021

Tokyo: tempo di Paralimpiadi, tempo di tecnologia applicata… naturalmente allo sport.

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Con la cerimonia di apertura del 24 agosto 2021 ha preso il via l’edizione delle Paralimpiadi di Tokyo 2020. Dopo l’esaltazione per gli olimpionici che hanno gareggiato dal 23 luglio all’8 agosto alle Olimpiadi, ora tocca a loro, agli atleti paralimpici. In tutto 4.400 atleti per 22 discipline.
La squadra italiana è formata da ben 115 atleti – 63 donne e 52 uomini – di 15 discipline diverse.

Se la fatica, l’impegno e l’abnegazione è tutta questione loro, la tecnologia svolge un ruolo importante. Innovazioni tecnologiche, grandi e piccole che siano, contribuiscono a rendere possibile la pratica di alcune discipline e permettono agli atleti di gareggiare.

Tecnologia paralimpica: la corsa a piedi o in bici

Come spiega anche il sito ufficiale dei Giochi paralimpici, le diverse necessità, non solo legate al tipo di sport ma anche alle caratteristiche dell’atleta, determinano il ricorso a soluzioni tech più o meno complesse.
Tutti conosciamo le protesi per gambe o caviglie, le vediamo utilizzate dagli atleti da diverso tempo e sono studiate appositamente per accompagnare al meglio il movimento atletico che la sportiva o lo sportivo deve effettuare. Le protesi agli arti inferiori sono in genere estremamente flessibili e resistenti, spesso vere e proprie lame ricurve – questa tipologia non caso è definita “running blades”. Sono realizzate in materiali leggeri, come la fibra di carbonio, per consentire la corsa o addirittura il salto.
Alcune modifiche sono poi necessarie per venire incontro all’atleta stesso. Per esempio le biciclette da corsa utilizzare per le gare su pista sono identiche a quelle usate nelle Olimpiadi, ma possono essere modificate in alcune parti per permetterne l’uso da parte dei paralimpici. In genere può cambiare il manubrio oppure è possibile l’uso di protesi fissate ai pedali.
Per non parlare delle leggere e veloci handbike – le biciclette a mano – e qui il pensiero corre inevitabile ad Alex Zanardi. Questo tipo di bici è ormai diffuso anche tra ciclisti normodotati.

Rotelle e tutori super tech

Vi è poi tutta una lunga serie di sedie a rotelle pensate per lo sport. Sono modificate per consentire la massima stabilità durante i movimenti rapidi degli atleti – tutti noi abbiamo presente gli affondi della nostra Bebe Vio.
In particolare vi sono le sedie a rotelle studiate per varie discipline:

  • atletica
  • scherma
  • pallacanestro
  • rugby

Quelle per l’atletica, per esempio, sono sedie estremamente leggere, in alluminio o fibra di carbonio, e in genere hanno una campanatura delle ruote appositamente studiata per renderle più facili da manovrare e garantire una maggiore stabilità laterale.
Le sedie per alcuni sport sono dotate inoltre di una ruota aggiuntiva posteriore, che permette a giocatrici e giocatori di spostare il peso del corpo all’indietro per effettuare lanci, passaggi o recuperi di palla, risposte, senza correre il rischio di cadere. Movimenti necessari, per esempio, nella pallacanestro, nel tennis e nel parabadminton che, come il taekwondo, sarà presente per la prima volta alle Paralimpiadi proprio in questa edizione giapponese.
Le sedie a rotelle per il rugby sono dotate di ruote aggiuntive, anche due, per poter effettuare spostamenti. Ma soprattutto devono resistere ai duri colpi degli avversari e in genere sono in alluminio o titanio.
I sedili poi sono studiati su misura, sono ergonomici e si adattano sia all’atleta sia al tipo di sport praticato.
Largo spazio anche alla tecnologia della stampa 3D, impiegata per stampare parti su misura. Una di queste i guanti, utilizzati per dare la spinta alle sedie a rotelle.
Anche le protesi per gli arti superiori sono tecnologiche nella composizione e nel design. Possono essere vere e proprie protesi indossate dall’atleta in base alla propria disabilità, oppure tutori studiati per consentire determinati movimenti o l’uso dell’attrezzatura sportiva. Ne sono esempio tipico la scherma, in cui l’arma è inserita sulla protesi, e il tiro con l’arco. Quest’ultimo è reso possibile dal ricorso a un tutore speciale per il rilascio durante il tiro.

Il Centro Protesi Inail

In Italia molti degli atleti paralimpici sono seguiti dal Centro Protesi Inail di Vigorso di Budrio, in provincia di Bologna. Un centro specializzato nella riabilitazione e nella reintegrazione in società per persone con disabilità motoria o che hanno subito gravi infortuni, per le quali realizza protesi e presidi ortopedici personalizzati. Proprio lo sport è considerato un mezzo eccellente di riabilitazione, di integrazione sociale e di recupero o acquisizione dell’autonomia. Il centro studia, progetta e realizza protesi e ausili per l’attività sportiva con il ricorso a nuove tecnologie e a nuovi materiali, prendendo le mosse da quelli già utilizzati nell’industria automotive e aerospaziale come il kevlar, un materiale particolarmente resistente. Strumenti pensati non solo per gli agonisti ma anche per gli sportivi amatoriali.

Sport, Afghanistan e rifugiati

Le gare dei XVI Giochi paralimpici estivi hanno luogo dal 25 agosto al 5 settembre 2021. Durante la cerimonia di apertura c’è stata grande emozione nel momento dell’ingresso allo stadio di Tokyo della bandiera afghana, sorretta da un volontario. I due atleti che avrebbero dovuto partecipare, rappresentando il proprio paese, sono dovuti fuggire con il ritorno a Kabul dei talebani per riparare al sicuro all’estero. Un’assenza pesante che lo sport però non dimentica, perché in fondo serve anche a questo: a celebrare chi c’è e a ricordare anche chi non può esserci. Anche l’atleta italiana Monica Contrafatto gareggerà ricordando la popolazione afghana. La velocista nel 2012 perse una gamba durante una missione militare in Afghanistan.
Infine, tra le delegazioni dei diversi paesi presenti a Tokyo, non possiamo non citare il team degli atleti rifugiati. Sei sportivi in tutto che, per la prima volta, formano la squadra ufficiale dei rifugiati sotto la bandiera del Comitato paralimpico internazionale (Ipc).

Musica: “No Limit” – 2 Unlimited
Foto di copertina: Comfreak – Pixabay

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