Anche quest’anno, tra il 6 e 8 ottobre, si è svolto a Roma il festival delle birre artigianali Eurhop, uno spazio dedicato alla degustazione di più di 800 birre prodotte dai migliori birrifici italiani, acquistabili con dei gettoni da acquistare all’ingresso (dal costo di una decina di euro). Quest’anno si è poi aggiunta al consueto salone, solo per le tasche più facoltose (80 euro per una sessione oraria in un giorno a scelta), una terrazza con l’offerta proposta dai birrifici internazionali.

L’appuntamento

Lo spazio espositivo del Salone delle Fontane si è così popolato di appassionati, curiosi e persone del mestiere, pronti a scoprire nuovi gusti, abbinamenti altrimenti difficili da trovare e tutte le varietà in cui la bevanda derivata dal luppolo si possa declinare. Il tutto con un accompagnamento musicale e gastronomico a rendere più piacevole il pur affollato evento. Unica pecca, come sempre, è la lunghezza della fila per i ritardatari, lasciando molta più agibilità per i fruitori del primo pomeriggio o addirittura della mattina.

Eurhop si inserisce in una tendenza all’apprezzare sempre di più la qualità delle birre, ormai non più considerate soltanto bevande da pasto e delle quali si ricerca sempre più qualità e gusto, che peraltro può accontentare veramente tutti i palati. Dalle “semplici” pils e keller, le bionde stile tedesco, alle birre acide, scure o alta gradazione, sempre più presenti in tutti i pub italiani, al festival all’Eur ci si è potuti orientare su gusti pregressi e scoprirne di nuovi. Tante le particolarità, comprese le birre cotte proprio per l’edizione del festival (ben ventidue!).

Insomma, Eurhop rimane una ottima occasione per scoprire birre e birrifici dal locale (per esempio il Birrificio Sabino) all’internazionale, dalle produzioni storiche, come il Birrificio Lambrate (operativo dal 1996) di Milano a quelli più recenti come lo Shire (attivo da soli due anni).

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