1° febbraio 2020 – Notiziario Orientale
Scritto da Serena Console in data Febbraio 1, 2020
- Cina, aumentano i casi di morti per il coronavirus, Australia e Usa bloccano i voli dalla Cina
- Thailandia, rimpatrio dei thailandesi da Wuhan
- Corea del Nord, otto funzionari del governo hanno disertato
Questo e molto altro nel Notiziario Orientale di Radio Bullets, a cura di Serena Console. Musiche di Walter Sguazzin
CINA
Con i suoi 46 nuovi decessi e i suoi 2.102 nuovi casi confermati, venerdì è stata la giornata con il bollettino più grave dell’epidemia di coronavirus di Wuhan.
I dati forniti dalla Commissione sanitaria nazionale (Nhc) cinese portano il conteggio totale delle morti a 259 e quello dei contagiati accertati a quota 11.791, mentre 215 è numero dei pazienti curati dal virus ieri.
Sia gli Stati Uniti che l’Australia hanno annunciato divieti di viaggio per chiunque provenga dalla Cina continentale, ad eccezione di cittadini e residenti. I cittadini che viaggiano dalla Cina saranno soggetti a una quarantena di due settimane.
L’amministrazione americana del presidente Donald Trump ha dichiarato un’emergenza di salute pubblica a causa dell’epidemia di coronavirus e ha alzato il livello di allerta a livello più alto per i viaggi che hanno come destinazione il Paese orientale. Pechino ha criticato la decisione del governo degli Stati Uniti. Il ministero degli Esteri cinese ha affermato che il gesto degli Stati Uniti non è “di buona volontà”, poiché è arrivato nonostante l’Organizzazione mondiale della sanità si sia opposta alle restrizioni di viaggio in Cina.
Il portavoce del ministero degli Esteri, Hua Chunying, ha dichiarato venerdì in una dichiarazione online: “Proprio come l’OMS ha raccomandato di non prendere misure contro le restrizioni ai viaggi, gli Stati Uniti si sono precipitati ad andare nella direzione opposta. Certamente non è un gesto di buona volontà “.
Molte compagnie aeree hanno sospeso i voli verso la Cina continentale fino al 29 marzo, tra cui la compagnia aerea australiana Qantas che ha cancellato i voli per Shanghai e Pechino e Air New Zealand che ha sospeso i voli per Shanghai. Anche Singapore ha messo al bando gli arrivi dalla Cina negli sforzi per bloccare la diffusione del coronavirus di Wuhan. Allo stesso tempo, il divieto di ingresso vale per coloro, anche non cinesi, che si saranno recati in Cina negli ultimi 14 giorni.
La Gran Bretagna sta ritirando parte del personale dalle sue ambasciate e dai suoi consolati in Cina a causa del coronavirus. Secondo una nota del governo britannico, rimarrà al momento solo il personale essenziale necessario per continuare il lavoro critico e per gestire la situazione sanitaria. Nel caso in cui la situazione peggiori ulteriormente, si legge nella nota, la capacità dell’ambasciata e dei consolati britannici di fornire assistenza ai cittadini britannici all’interno della Cina potrebbe essere limitata.
Nonostante l’allerta internazionale, Hong Kong ha deciso di non bloccare completamente i voli con la Cina continentale. La scelta della Chief Executive della città, Carrie Lam, è molto criticata dai cittadini. Tuttavia, il numero uno di Hong Kong ha imposto la chiusura delle scuole fino al mese di marzo.
La Cina però è gravemente colpita anche all’economia. Apple ha comunicato che da sabato 9 febbraio tutti gli store nel Paese chiuderanno fino a data da destinarsi. Ma sono i contadini cinesi quelli principalmente colpiti: a causa dei blocchi dei trasporti, i rifornimenti di mangimi per il pollame inizia a scarseggiare in regioni come l’Hubei e, secondo una recente analisi pubblicata poi da Bloomberg, le scorte di cibo per animali basterà per i prossimi 12 giorni. Il prezzo più alto della crisi sanitaria lo stanno pagando i medici: orari di lavoro massacranti, carenza di materiale sanitario, come medicinali e mascherine, e minacce dai pazienti in preda al panico. Ogni giorno i dottori di Wuhan devono fare i conti anche con questi aspetti.
Ma Pechino cerca di tranquillizzare la popolazione e la comunità internazionale. Ieri la portavoce del ministero degli Esteri di Pechino, Hua Chunying, commentando in conferenza stampa l’Emergenza sanitaria internazionale decretata dall’Organizzazione mondiale della sanità ha detto che “La Cina possiede tutte le capacità necessarie per prevalere nella lotta contro l’epidemia di polmonite causata dal nuovo coronavirus”, aggiungendo che “sin dallo scoppio dell’epidemia causata dal coronavirus, il governo cinese ha adottato le più complete e rigorose misure di prevenzione e contenimento, guidato da un elevato senso di responsabilità e a garanzia della salute della popolazione. Abbiamo piena fiducia e possediamo tutte le capacità necessarie per vincere la sfida contro l’epidemia”, ha aggiunto la portavoce del ministero cinese. Allo stesso tempo, ha proseguito Hua, le autorità cinesi hanno informato tutte le competenti controparti internazionali e condiviso la sequenza del genoma del nuovo coronavirus in modo tempestivo e secondo un atteggiamento aperto, trasparente e responsabile. Affermazioni che cercano di silenziare le critiche mosse da più parti per un immediato intervento nella gestione della crisi sanitaria e per una scarsa trasparenza di informazioni. Ciononostante, ieri il capo del Partito comunista della città di Wuhan, l’epicentro del focolaio di coronavirus, ha detto che l’amministrazione avrebbe dovuto prendere misure prima per contenere il virus. L’impatto del virus sul resto della Cina e sul mondo “sarebbe stato inferiore” se le misure di contenimento fossero state implementate prima, ha affermato Ma Guoqiang in un’intervista televisiva a livello nazionale. Il governo di Pechino ha imposto una nuova quarantena alla città di Huanggang, vicina a Wuhan, che ha riportato il secondo numero più alto di infezioni di coronavirus. Ci saranno restrizioni ai residenti locali per uscire. Ogni famiglia può designare un membro della famiglia per l’acquisto delle necessità quotidiane ogni due giorni. Le condizioni di Huanggang, che hanno riportato 573 infezioni e 12 morti, sono particolarmente gravi, ha detto il governatore provinciale dello Hubei, sollecitando ogni sforzo per impedire alla città di diventare un secondo Wuhan.
(Reuters, Guardian)
Ieri, dopo che i media hanno diffuso la notizia di un farmaco brevettato in Cina a base di erbe potrebbe aiutare a contenere il coronavirus, il liquido orale è andato a ruba sulle piattaforme di e-commerce in solo 12 ore.
After @PDChina said last nighh that Shuanghuanglian, a chinese herbal medicine could possibly prevent #cornavirus , people started to stock it immediately. Now the medicine sold out all over China, less than 12 hours. pic.twitter.com/W1QnkqfCPY
— Keith Zhai (@QiZHAI) February 1, 2020
INDIA
Un tribunale di Delhi ha rinviato ieri a data da destinarsi l’esecuzione della pena di morte dei quattro condannati per lo stupro e le violenze che nel dicembre del 2012 portarono alla morte di Nirbhaya, la studentessa di medicina di Delhi: l’esecuzione era stata fissata dalla Corte suprema, lo scorso 17 gennaio, per oggi, 1 febbraio all’alba. La decisione di sospendere l’impiccagione è stata presa perché la richiesta di grazia di Vinay Kumar Sharma, uno dei quattro, presentata due giorni fa al Presidente della Repubblica, non è ancora stata esaminata. Le richieste di grazia presentate dagli altri tre nelle scorse settimane sono già state tutte rigettate, ma le linee guida della stessa Corte Suprema prevedono che una condanna capitale non possa essere eseguita prima che siano trascorsi 14 giorni dal rifiuto della grazia. Alla notizia del rinvio dell’esecuzione dei quattro condannati per lo stupro di gruppo e le violenze che portarono alla morte di sua figlia, la madre di Nirbhaya è crollata. “La sentenza capitale non verrà mai eseguita”, ha detto Asha Devi ai giornalisti, tra le lacrime. Ma io non mi arrendo: il governo deve far eseguire la sentenza”, ha aggiunto.
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