1 marzo 2021 – Notiziario

Scritto da in data Marzo 1, 2021

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  • Myamnar: proteste letali, uccisi 18 manifestanti (copertina).
  • Hong Kong: arrestati 47 attivisti pro-democrazia.
  • La Repubblica Dominicana alzerà un muro con Haiti.
  • Egitto: nuova udienza per Zaki, esito domani.
  • Nigeria: rilasciati 42 rapiti in una scuola dello stato del Niger.
  • Afghanistan: l’amministrazione Biden revisiona l’accordo con i talebani firmato da Trump.
  • Dimissioni: via il ministro della Giustizia della Giordania e l’addetta stampa del premier del Giappone.

Questo e molto altro nel notiziario di Radio Bullets, a cura di Barbara Schiavulli. Musiche di Walter Sguazzin

Dubai

Una nave da carico di proprietà israeliana, che ha subito una misteriosa esplosione nel Golfo dell’Oman, è arrivata nel porto di Dubai ieri per le riparazioni, dopo che la vicenda ha riacceso le preoccupazioni per la sicurezza nelle vie navigabili del Medio Oriente in mezzo alle crescenti tensioni con l’Iran. I giornalisti di Associated Press hanno visto la grossa MV Helios Ray di proprietà israeliana attraccata a Port Rashid a Dubai. Sebbene l’equipaggio sia rimasto illeso nell’esplosione, la nave presenta due buchi sul lato sinistro e due sul lato di tribordo appena sopra la linea di galleggiamento, secondo i funzionari della difesa americana. Non è chiaro cosa abbia causato l’esplosione.

Iran

The Wall Street Journal afferma che l’Iran ha rifiutato l’offerta dell’Europa di negoziare direttamente con gli Stati Uniti sull’accordo nucleare (JCPOA). I diplomatici che hanno parlato con il quotidiano hanno affermano che gli iraniani vogliono prima la revoca delle sanzioni nucleari imposte contro l’Iran, questione respinta da Washington. Secondo i diplomatici il rifiuto da parte di Teheran della richiesta di colloqui non ha cancellato le speranze di colloqui nei prossimi mesi, ma l’intenzione dell’Iran è guadagnare influenza nei colloqui.

Giordania

Ieri è stato emesso un decreto reale giordano che accetta le dimissioni del ministro della Giustizia Bassam Talhouni e del ministro dell’Interno Ibrahim Mubaideen dalle loro posizioni a partire dal 28 febbraio 2021. È stato emanato un altro regio decreto che approva l’incarico del vice primo ministro e ministro dell’amministrazione locale Tawfiq Kreishan come ministro degli Interni e del ministro di Stato per gli affari legali Ahmad Ziadat come ministro della Giustizia, a partire dal 28 febbraio 2021. Il tutto è avvenuto, secondo i media giordani, quando il primo ministro Bishr al-Khasawneh ha chiesto ai due ministri di dimettersi per aver violato gli ordini della difesa per combattere il Covid-19 e per aver partecipato a una cena in un ristorante superando il numero consentito al tavolo.

Palestina

Fatah, una delle principali fazioni della Palestina, ha accettato di allearsi con altre cinque fazioni per partecipare alle prossime elezioni generali: lo ha detto a Ramallah Azzam al-Ahmad, membro del Comitato centrale di Fatah. Al-Ahmad ha affermato che le cinque fazioni palestinesi sono l’Unione Democratica Palestinese, il Fronte di Liberazione Palestinese, il Fronte di Lotta Popolare Palestinese, il Fronte di Liberazione Arabo e il Fronte Arabo Palestinese. Ha riferito che Fatah è pronto ad allearsi con tutte le fazioni palestinesi e le personalità indipendenti nelle elezioni. Ma ha aggiunto che nessun accordo o dettaglio è stato discusso con il movimento islamico di Hamas circa una inclusione nell’alleanza in una lista elettorale.
Nel frattempo Farid Toamallah, un portavoce della Commissione elettorale centrale palestinese, ha detto che la commissione è in attesa di un decreto presidenziale per istituire il tribunale elettorale. Tohmallah ha sottolineato l’importanza di istituire il tribunale elettorale, considerandolo l’unica istituzione che riceva ricorsi per qualsiasi difetto nel processo elettorale. A gennaio il presidente palestinese Mahmoud Abbas, anche a capo di Fatah, ha annunciato che le elezioni generali del 2021 includeranno le elezioni legislative il 22 maggio, le elezioni presidenziali il 31 luglio e le elezioni del Consiglio nazionale palestinese il 31 agosto. Le ultime elezioni presidenziali palestinesi si sono svolte nel marzo 2005 e le elezioni legislative nel gennaio 2006. La divisione interna palestinese tra Hamas e Fatah è iniziata nel 2007 quando Hamas ha assunto il controllo con la forza della Striscia di Gaza da Fatah. Da allora i territori palestinesi sono stati divisi nella Striscia di Gaza, controllata da Hamas, e nella Cisgiordania, dominata da Fatah.

Egitto

Si è tenuta, ma bisognerà attendere martedì per conoscerne l’esito, l’udienza sulla custodia cautelare di Patrick Zaki, lo studente egiziano dell’Università di Bologna da oltre un anno in carcere in Egitto con l’accusa di propaganda sovversiva. Lo ha riferito ad ANSA la sua legale, Hoda Nasrallah, precisando che Patrick era presente in aula e che il rinvio della notifica a domani è dovuto a questione burocratiche.

Libia

Almeno tre partecipanti ai colloqui di pace in Libia guidati dalle Nazioni Unite sono stati corrotti per i voti: lo hanno dichiarato i ricercatori dell’organismo mondiale in un rapporto per il Consiglio di sicurezza visionato domenica da AFP. Il primo ministro designato, Abdul Hamid Mohammed Dbeibah, è stato selezionato questo mese durante i colloqui del Libyan Political Dialogue Forum (LPDF) avviati in Tunisia a novembre, l’ultimo sforzo delle Nazioni Unite per salvare il paese da un decennio di conflitti e frammentazione. In un rapporto che sarà presentato al Consiglio di sicurezza a marzo, i ricercatori delle Nazioni Unite hanno affermato che durante i colloqui in Tunisia, due partecipanti «hanno offerto tangenti tra $ 150.000 e $ 200.000 ad almeno tre partecipanti LPDF se si fossero impegnati a votare per Dbeibah come primo ministro». Il rapporto è stato preparato da funzionari delle Nazioni Unite incaricati di esaminare le violazioni dell’embargo internazionale sulle armi alla Libia.

Le autorità della Libia occidentale hanno rilasciato domenica due giornalisti locali che erano stati arrestati nella capitale la scorsa settimana dopo una conferenza stampa con il primo ministro. Il giornalista televisivo Ziyad al-Warfali e un giornalista video erano scomparsi dopo la conferenza con il primo ministro Abdul Hamid Mohammed Dbeibah di nuova nomina giovedì in tarda serata. L’autorità mediatica libica ha dichiarato che i due giornalisti, che lavorano per la rete televisiva al-Ghad al-Arabi sono stati arrestati perché non avevano ottenuto il regolare permesso di lavoro richiesto per i giornalisti in Libia. L’autorità non ha identificato il videogiornalista la cui detenzione non era stata menzionata prima. I due sono stati poi rilasciati domenica, dopo che le autorità hanno concluso le loro indagini, ha riferito l’autorità dei media. Non si è chiarito quale delle tante agenzie di sicurezza libiche, spesso in competizione, li trattenesse. Anche Dbeibah, il primo ministro designato, ha twittato il loro rilascio, dicendo di esserne sollevato. Ha pubblicato una foto che lo mostrava mentre stringeva la mano ad al-Warfali.

Marocco

I ribelli indipendentisti che combattono il Marocco per il Sahara Occidentale hanno dichiarato sabato che le Nazioni Unite sono responsabili dello “stallo politico” sul territorio conteso, nel 45° anniversario della loro dichiarazione unilaterale di indipendenza.

Il Fronte Polisario controlla circa un quinto del vasto e arido territorio del Sahara Occidentale e chiede un referendum sull’autodeterminazione promesso dall’ONU. Il Marocco ha offerto l’autonomia ma considera il Sahara Occidentale una parte sovrana del regno anche se è l’ultimo grande territorio rimasto nell’elenco delle Nazioni Unite dei territori non decolonizzati. «Chiediamo alle Nazioni Unite di mantenere con urgenza la sua promessa: quella di liberare il Sahara Occidentale dalla colonizzazione, in conformità con la sua Carta e le sue risoluzioni», ha detto il leader del Fronte Polisario Brahim Ghali in un discorso in un campo profughi. «Il Fronte Polisario ha cercato per 29 anni di evitare la guerra facendo concessioni, ma ha dovuto affrontare una totale assenza di cooperazione sia da parte marocchina che da parte delle Nazioni Unite», ha aggiunto Khatri Addouh, alto funzionario del Polisario, citato dall’agenzia di stampa sahrawi SPS. L’ONU è responsabile dello “stallo politico” sulla questione saharawi a causa del suo “lassismo” di fronte al Marocco, ha detto Addouh da un campo profughi saharawi vicino alla città algerina di Tindouf nel deserto. Il Polisario ha combattuto una guerra di indipendenza con il Marocco dal 1975 al 1991 e il 27 febbraio 1976 i suoi leader hanno proclamato la Repubblica Araba Democratica Saharawi (SADR). L’ONU ha ripetutamente fallito nel trovare una soluzione duratura da quando ha mediato un cessate il fuoco sulla linea di controllo nel 1991 e ha istituito la Missione delle Nazioni Unite per il referendum sul Sahara Occidentale (MINURSO), una forza di mantenimento della pace incaricata di tenere un referendum sull’autonomia saharawi. Le divisioni tra i membri permanenti del consiglio di sicurezza hanno ostacolato gli sforzi saharawi di indire il referendum. Inoltre i negoziati guidati dalle Nazioni Unite che coinvolgono il Marocco e il Polisario, con l’Algeria e la Mauritania come osservatori, sono sospesi da marzo 2019.

Congo

Dieci civili sono stati uccisi la notte scorsa nell’est della Repubblica Democratica del Congo in due attacchi attribuiti al gruppo ugandese Forze democratiche alleate (Adf), formazione di matrice islamica attiva dalla fine degli anni Ottanta: lo ha reso noto il tenente Jules Ngongo, portavoce dell’esercito nella provincia di Ituri. Ngongo ha precisato che otto civili sono stati decapitati nel villaggio di Boyo e altri due sono stati uccisi a colpi di arma da fuoco a Kainama.

Nigeria

Uomini armati, in Nigeria, sabato hanno rilasciato 42 persone, tra cui 27 studenti, che erano stati rapiti da un collegio a Kagara la scorsa settimana nello stato centro-settentrionale del Niger: lo ha detto il governatore dello stato. Il loro rilascio arriva appena un giorno dopo un raid separato in una scuola nello stato di Zamfara in Nigeria, dove uomini armati hanno sequestrato più di 300 ragazze. I rapimenti a scopo di estorsione da parte di gruppi armati, molti dei quali portano pistole e guidano motociclette, sono comuni in molti stati della Nigeria settentrionale.

Mediterraneo

L’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim) in Libia ha scritto su Twitter di un naufragio nel quale hanno perso la vita almeno 15 persone nelle acque libiche e 95 sono sopravvissute, portate a riva dalla Guardia costiera libica. «Le squadre dell’Oim stanno ora assistendo i sopravvissuti, molti dei quali soffrono di ustioni e ipotermia», scrive ancora l’Oim.

Coronavirus: Regno Unito: vaccinato un terzo della popolazione pari a 20 milioni di persone. Risultato positivo l’inviato del Vaticano in Iraq. India: il premier Modi ha preso la prima dose del vaccino.

Croazia: guidava la capitale da 21 anni, muore d’infarto il sindaco di Zagabria Milan Bandic.

Khazakhistan

La polizia in Kazakistan ha arrestato decine di manifestanti che chiedevano il rilascio dei prigionieri politici in linea con una risoluzione approvata dal Parlamento europeo, si legge su Al Jazeera. Domenica gli oppositori del governo hanno tentato di inscenare la loro prima protesta da quando la risoluzione ha chiesto all’Unione Europea di dare la priorità ai diritti nelle sue relazioni con il Kazakistan, affermando che c’era stato un «preoccupante deterioramento» nel paese, ricco di petrolio. Circa 50 manifestanti sono stati arrestati nella grande città di Almaty prima che potessero radunarsi vicino a un parco cittadino, dove Internet sembrava ancora funzionare. Molti dei manifestanti gridavano «libertà ai prigionieri politici» mentre venivano trascinati su furgoni. «Nazarbayev, vattene», gridavano altri manifestanti, riferendosi all’influente ex presidente del Kazakistan Nursultan Nazarbayev che ha mantenuto ampi poteri da quando si è dimesso quasi due anni fa e ha contribuito a garantire l’elezione di un successore scelto con cura.
Il nuovo presidente della nazione dell’Asia centrale, Kassym-Jomart Tokayev, si è definito un riformatore e l’anno scorso ha firmato una legge che allevia le restrizioni all’assemblea pubblica.

Afghanistan

Gli Stati Uniti hanno dichiarato che il loro inviato per il processo di pace afghano Zalmay Khalizad si recherà nelle capitali dell’Afghanistan e del Qatar per riprendere i colloqui con leader afghani, funzionari governativi e rappresentanti dei talebani. La dichiarazione è arrivata un anno dopo che l’amministrazione dell’ex presidente Donald Trump e i talebani hanno firmato uno storico accordo nella capitale del Qatar, Doha, in cui Washington ha accettato di ritirare tutte le sue truppe dall’Afghanistan in cambio della promessa del gruppo armato di smettere di ospitare i combattenti di al-Qaida e l’avvio di negoziati di pace con il governo afghano. Quei colloqui sono iniziati nel settembre dello scorso anno, ma da allora i progressi sono rallentati e la violenza è aumentata, con l’incertezza sul fatto che le forze internazionali ritireranno le loro truppe entro maggio come previsto dall’accordo. Circa 2.500 soldati statunitensi rimangono in Afghanistan, insieme a 10.000 membri del personale NATO. I talebani hanno a loro volta rilasciato una dichiarazione in occasione dell’anniversario dell’accordo di Doha, affermando di aver rispettato gli impegni previsti dall’accordo cessando gli attacchi ai capoluoghi di provincia e non prendendo di mira i principali centri militari e di intelligence. Hanno ribadito le richieste per il ritiro di tutte le truppe statunitensi dall’Afghanistan, la rimozione dei leader dei talebani da una lista nera delle Nazioni Unite, nonché il rilascio di altri suoi prigionieri. La nuova amministrazione del presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, sta ora riesaminando l’accordo del febbraio 2020, ma il suo Segretario alla difesa, Lloyd Austin, ha affermato la scorsa settimana che il ritiro delle truppe statunitensi dipende dai progressi nei colloqui di pace intra-afghani e da una riduzione degli attacchi talebani.

In un rapporto dell’Ispettore Generale per la ricostruzione generale dell’Afghanistan, detto anche SIGAR, si legge che sono andati sprecati 2,4 miliardi di dollari spesi dal governo americano per risorse che poi non sono state utilizzate, abbandonate o sono state distrutte o deteriorate. Per saperne di più troverete il link al rapporto alla pagina del notiziario di Radio Bullets.

Stati Uniti

Non si placa la tempesta su Andrew Cuomo. Una seconda donna, anche lei ex assistente del potente governatore di New York, lo accusa di molestie sessuali. La venticinquenne Charlotte Bennett, come racconta The New York Times, sostiene che Cuomo le abbia più volte detto di essere aperto a relazioni sessuali con donne ventenni, facendo quindi chiare allusioni. Il governatore, 63 anni, ha dichiarato che non voleva sedurre, ma solo scherzare. Mentre ancora infuria la polemica sui falsi dati sulle morti per Covid-19 nelle case di cura forniti dal suo ufficio. Il presidente Biden ha deciso di appoggiare un’indagine indipendente sulle accuse contro Cuomo.

Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha deciso che il costo diplomatico della penalizzazione del principe ereditario dell’Arabia Saudita, Mohammed bin Salman, è troppo alto, nonostante l’intelligence abbia scoperto che il principe ha approvato direttamente l’uccisione del giornalista Jamal Khashoggi. Il cinquantanovenne Khashoggi, che viveva negli Stati Uniti come residente permanente legale e scriveva per The Washington Post, era critico nei confronti delle politiche del principe ed è stato ucciso da agenti legati al principe ereditario nel Consolato dell’Arabia Saudita a Istanbul il 2 ottobre 2018. Secondo The New York Times, la decisione di Biden è arrivata dopo settimane di dibattito con la sua squadra di sicurezza nazionale che lo ha informato come non ci sia modo di vietare formalmente all’erede della corona saudita di entrare negli Stati Uniti o di soppesare accuse penali contro di lui, senza violare il rapporto con uno dei principali alleati arabi degli Stati Uniti.

Repubblica Dominicana

La Repubblica Dominicana costruirà una barriera lungo tutti i 380 chilometri di confine che la separano da Haiti, con il proposito di fermare l’immigrazione illegale e i traffici di droga e di auto rubate. Lo ha annunciato il presidente dominicano, Luis Abinader, citato da Bbc, aggiungendo che i lavori avranno inizio entro l’anno e saranno ultimati entro due anni. I due paesi hanno da tempo rapporti difficili. Haiti è uno dei Paesi più poveri dell’emisfero occidentale. Si stima che circa 500.000 migranti haitiani vivano nel paese, molti dei quali illegalmente. A gennaio, il governo ha accettato di aiutare Haiti a fornire documenti d’identità ai suoi cittadini che vivono nel territorio dominicano.

Thailaindia: proteste e scontri pro-democrazia all’esterno della residenza del premier.

Myanmar

Le Nazioni Unite hanno condannato la violenta repressione in Myanmar e hanno esortato la giunta militare a smettere di usare la forza sui manifestanti pacifici. Almeno 18 manifestanti sono stati uccisi e 30 feriti ieri, nella giornata più sanguinosa dall’inizio delle proteste.

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È il più alto numero di morti in un solo giorno tra i manifestanti che chiedono il ripristino del governo eletto di Aung San Suu Kyi, estromessa da un colpo di stato il primo febbraio.

L’ambasciatore del Myanmar presso le Nazioni Unite è stato licenziato − lo ha riferito sabato la televisione di stato − il giorno dopo aver esortato le Nazioni Unite a usare «ogni mezzo necessario» per fermare il colpo di stato militare.

Intanto la seconda udienza in tribunale del Consigliere di Stato del Myanmar Aung San Suu Kyi, accusata di possesso di walkie-talkie non registrati, è iniziata oggi tramite collegamento video in un tribunale di Nay Pyi Taw. Anche il presidente del paese, U Win Myint, è tornato in tribunale con l’accusa di aver violato i regolamenti Covid-19. L’avvocato che rappresenta Suu Kyi, assegnato dal suo partito della Lega nazionale per la democrazia, ha detto di non aver ancora ottenuto la procura per partecipare al processo.

Hong Kong

Alcuni si sono seduti per un ultimo lungo pasto con i loro partner. Un altro è andato da un tatuatore per farsi disegnare un mantra buddista sull’avambraccio. Una ha acquistato nuovi occhiali cerchiati di rosa per sostituire le lenti a contatto, ha lasciato i suoi due gatti a un amico e ha sostituito le scarpe da ginnastica con delle babbuce di lana. Poi, domenica pomeriggio, gli attivisti pro-democrazia di Hong Kong si sono fatti arrestare dalla polizia in tutto il territorio, dove 47 di loro sono stati ufficialmente accusati di «cospirazione per commettere sovversione» ai sensi della legge sulla sicurezza nazionale. Affronteranno l’ergastolo se giudicati colpevoli. È la prima volta che la nuova legge sulla sicurezza imposta da Pechino viene applicata in modo così esteso contro il movimento pro-democrazia dell’ex colonia. Un migliaio di persone si sono radunate davanti al tribunale di Hong Kong dove si teneva l’udienza per i 47 attivisti democratici e hanno cantato slogan di protesta.

Giappone

Il Giappone ha stanziato 600 milioni di yen, l’equivalente di 4,6 milioni di euro, da offrire al governo delle Mauritius per essere impiegati in tecnologia per la salvaguardia dei sistemi marini. Parte della somma servirà a installare un sistema radar per monitorare la navigazione in sicurezza delle navi intorno all’arcipelago a sud dell’Oceano Indiano, che costituisce un’importante tratta marittima a livello globale. La decisione di Tokyo è stata presa dopo il disastro dello scorso luglio che ha riguardato una petroliera di un armatore giapponese rimasta incagliata nella barriera corallina riversando in mare circa 1.000 tonnellate di carburante.

Un’alta funzionaria della stampa del gabinetto del primo ministro Yoshihide Suga si è dimessa, oggi, dopo aver scatenato uno scandalo etico che coinvolge il figlio maggiore del premier. La segretaria di gabinetto per le pubbliche relazioni, Makiko Yamada, che modera le conferenze stampa di Suga, è stata ricoverata in ospedale, ha riportato una fonte governativa. Il motivo del suo ricovero in ospedale rimane sconosciuto. Lunedì avrebbe dovuto comparire in parlamento per affrontare un interrogatorio sullo scandalo. Il segretario capo del gabinetto Katsunobu Kato ha dichiarato alla commissione per il bilancio della Camera dei rappresentanti che il governo ha accettato la sua lettera di dimissioni dopo aver riferito domenica sera che non stava bene e non poteva più adempiere ai suoi doveri. Yamada è stata criticata dopo che le è stata offerta una cena del valore di 74.000 yen ($ 700) nel 2019 da Seigo Suga, il figlio del premier che lavora per Tohokushinsha Film Corp. A quel tempo era un alto burocrate presso il ministero degli Affari interni e delle Comunicazioni. La società gestisce un’attività di trasmissione satellitare a cui il ministero concede licenze. La legge sull’etica del servizio pubblico nazionale vieta ai funzionari del governo centrale di ricevere favori dalle aziende nei settori da essa regolamentati.

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