CPI: una decisione storica

Scritto da in data Febbraio 11, 2021

Ascolta l’intervista

Nel 2014 gli israeliani lanciarono l’operazione Margine Protettivo contro la Striscia di Gaza. 2.100 morti, tra cui quasi 600 minori, 11.000 feriti tra i palestinesi in sette settimane. Dall’altra parte persero la vita 66 soldati israeliani, 5 civili (tra cui un bambino e un thailandese), mentre 469 soldati e 256 civili israeliani vennero feriti.
Non era la prima volta, non sarebbe stata l’ultima. Quel pezzo di terra assediato da anni dove due milioni di persone vivono compresse in una sorta di prigione a cielo aperto, è oggi il cuore di un dibattito internazionale. In realtà non riguarda solo Gaza ma anche la Cisgiordania e Gerusalemme Est o, per meglio dire, quella Palestina che qualcuno vede o riconosce in quel territorio discontinuo che ne ha fatto uno dei più insolvibili problemi geopolitici del mondo. A migliaia di km di distanza e dopo anni di tira e molla, il Tribunale Penale Internazionale la settimana scorsa ha deciso di avere l’autorità per indagare sui crimini di guerra nei territori palestinesi commessi da Israele e Hamas.

«Una decisione storica», la definisce l’avvocato Triestino Mariniello, della squadra di legali che rappresenta le vittime palestinesi a Gaza e docente di diritto internazionale alla Liverpool John Moore University. Una decisione  immediatamente criticata da Israele che non è membro del tribunale internazionale − la Palestina lo è dal 2015 − e dagli Stati Uniti. Per Israele non ha autorità sui territori occupati perché la Palestina non è uno stato indipendente, in più il premier israeliano Netanyahu non ha mancato di accusare il tribunale di «puro antisemitismo». Ma la giustizia non è politica. È il riconoscimento di cui le vittime hanno bisogno ed è uno dei fondamenti di una società democratica.

Abbiamo virtualmente incontrato Mariniello per una chiacchierata su quello che sta accadendo, ma soprattutto su quali siano le speranze e le aspettative di persone che sono state vittime di guerra, se in questo senso deciderà la Corte, e che hanno il diritto di essere riconosciute tali.

Foto di copertina: badwanart0 from Pixabay

Ti potrebbe interessare anche:

E se credete in un giornalismo indipendente, serio e che racconta recandosi sul posto, potete supportarci andando su Sostienici


[There are no radio stations in the database]