11 febbraio 2020 – Notiziario

Scritto da in data Febbraio 11, 2020

Coronavirus, ultime notizie dall’Europa, mentre una nave da crociera è ferma a Yokohama e un’altra sta tornando verso la Florida. Elezioni in Azerbaigian, possibili frodi. Donald Trump va in India. Israele e Palestina, oggi Mahmūd Abbās al Consiglio di Sicurezza dell’Onu. Iraq, attentato contro un convoglio di mezzi che trasportavano dotazioni per il contingente americano. E infine, tensione al confine tra Brasile e Venezuela.

Oggi il podcast di esteri di Radio Bullets è a cura di Angela Gennaro, con Julia Kalashnyk in collegamento da Kiev.

Coronavirus in Europa

La sindaca di Bucarest, la socialdemocratica Gabriela Firea, ha fatto sapere di aver messo a disposizione in città un centinaio di posti per la quarantena dei malati sospettati di aver contratto il virus. I cittadini rientrati dalla Cina anche qui sono stati messi in quarantena: due persone nella capitale e quattro in queste ore a Galati, nel sud-est della Romania, dove altre 9 persone erano già state ricoverate.

Nessun cittadino serbo ha contratto il coronavirus, dice dalla Serbia il ministro degli esteri Ivica Dacic parlando in una conferenza stampa congiunta con il suo omologo italiano Luigi Di Maio. Due cittadini serbi restano a Wuhan, epicentro del virus, per loro scelta, mentre i serbi che sono stati evacuati con un aereo militare francese sono in quarantena in Francia. “Nessuno ha contratto il virus e domenica scade la quarantena”.

Navi da crociera

La Diamond Princess, nave da crociera britannica, è ferma al porto di Yokohama con circa 3700 persone a bordo provenienti da tutto il mondo e 66 casi confermati di Coronavirus. Ma c’è un’altra nave della Princess Cruises, la Caribbean Princess, che sta tornando verso la terraferma a causa dell’emergenza coronavirus. La nave ha interrotto il suo viaggio -14 giorni di crociera nei Caraibi – perché alcuni ospiti a bordo, dice una nota della compagnia, hanno segnalato sintomi coerenti con lievi casi di malore gastrointestinale. Queste persone vengono trattate dal team medico di bordo e non ci sono casi di coronavirus identificati tra gli ospiti o l’equipaggio. La nave, con 4.196 ospiti e l’equipaggio, sta ora tornando al porto delle Everglades a Fort Lauderdale, in Florida: l’arrivo è previsto giovedì 13 febbraio.

Azerbaigian, possibili frodi nelle elezioni parlamentari anticipate

Julia Kalashnyk in collegamento da Kiev, Ucraina.

Il partito governativo del Nuovo Azerbaigian ha vinto le elezioni parlamentari anticipate. Il partito in questione è quello del Ilham Aliyev che sta al potere oramai da 17 anni. Secondo gli scrutini preliminari, i candidati del partito al governo possono ottenere fino a 65 seggi su 125; l’unico candidato dell’opposizione che dovrebbe entrare nel prossimo parlamento è Erkin Gadirli del Partito Repubblicano Alternativo.

Secondo l’opposizione, i risultati delle elezioni sono stati falsificati. Anche l’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa, lunedì 10 febbraio in un report ha denunciato numerose violazioni procedurali riscontrate durante il conteggio dei voti, sollevando una serie di dubbi sulla trasparenza delle elezioni parlamentari nel paese.

Il leader del Partito Repubblicano Alternativo, Ilgar Mammadov, ha denunciato la frode elettorale nel suo Paese e ha invitato i propri seguaci a organizzare una manifestazione di protesta il 16 febbraio.

Usa e India

Il presidente americano Donald Trump sarà in visita in India il 24 e 25 febbraio prossimo. Secondo quanto riporta la Casa Bianca sarà accompagnato dalla first lady Melania e si recherà nella capitale New Delhi e ad Ahmedabad, che si trova nello stato del Gujarat di cui è originario il primo ministro indiano Narendra Modi e che, dice la Casa Bianca, ha rivestito un ruolo importante nella vita del Mahatma Gandhi e nella storia del movimento indiano per l’indipendenza.

L’invasione delle locuste

Spostiamoci nel Corno d’Africa, dove è sempre più grave l’invasione delle locuste. Secondo quanto riportato dalle Nazioni Unite la migrazione di questi insetti, partendo dallo Yemen e con diffusione nell’Africa orientale, avrebbe raggiunto la dimensione di 100-200 miliardi di esemplari nel mese scorso.

Ora la crisi si concentrerebbe in tre paesi: Kenya, Somalia ed Etiopia, zone in cui
“ci sono 13 milioni di persone in una situazione di insicurezza alimentare acuta, di cui 10 milioni nei luoghi colpiti dalle locuste”, dice il capo degli affari umanitari dell’Onu, Mark Lowcock. L’evento non è particolarmente diffuso nel Corno d’Africa – in alcune zone si tratterebbe della peggiore invasione in settant’anni. E la situazione umanitaria potrebbe peggiorare, perché le persone in condizioni di insicurezza alimentare sono 20 milioni. Dominique Burgeon, direttore per le emergenze della Fao, spiega che si tratta di un altro effetto della crisi climatica e che è stato lanciato un appello alla comunità internazionale da 76 milioni di dollari. Per il momento ne sono stati ricevuti solo 21 milioni, mentre gli sciami di insetti si stanno spostando verso l’Uganda e la Tanzania. Potrebbero arrivare sul nord dell’Africa entro l’estate e verso il Sud-est asiatico a causa delle correnti dei monsoni. Il riscaldamento dell’Oceano Indiano potrebbe provocare più cicloni che rischiano di arrivare al largo dell’Africa orientale aumentando così la probabilità di ulteriori focolai di locuste.

Iraq

Un attentato dinamitardo sarebbe stato compiuto nelle ultime ore in Iraq contro un convoglio di mezzi che trasportavano dotazioni per il contingente americano, secondo quanto riporta la tv panaraba al Mayadin, vicina all’Iran e agli Hezbollah libanesi, che cita fonti di sicurezza irachene. L’attacco sarebbe avvenuto nella località di Adwaniya, a sud di Baghdad e non ci sarebbero né vittime né rivendicazioni.

Israele e Palestina

Il controverso “accordo del secolo” annunciato da Donald Trump per portare finalmente la pace tra Israele e Palestina (rigettato dai palestinesi e appoggiato dagli israeliani)? In questi giorni sia il consigliere di Trump Jared Kushner sia l’ambasciatore Usa David Friedman avevano ammonito Israele a non compiere azioni unilaterali sulla scia del Piano di Pace presentato dal presidente americano – come l’annessione della Valle del Giordano. il premier Benyamin Netanyahu ha fatto sapere che l’estensione della sovranità israeliana agli insediamenti ebraici in Cisgiordania e alla Valle del Giordano “sarà fatta in accordo con gli Usa e non in maniera unilaterale”. “Il riconoscimento di questa sovranità da parte Usa – ha aggiunto Netanyahu, accusato da destra di non voler procedere subito alle annessioni – avverrà al termine del lavoro di mappatura delle zone che sta procedendo”. Nel Piano di Trump si stabilisce che la mappatura delle zone in questione deve essere fatta da un Comitato congiunto Usa-Israele. Di certo, per Netanyahu, le annessioni “non dipendono dall’approvazione dei palestinesi”, fortemente contrari al Piano stesso.

Intanto i palestinesi, secondo quanto riportano fonti diplomatiche del Palazzo di Vetro, hanno ritirato la richiesta di votare in Consiglio di Sicurezza dell’Onu la bozza di risoluzione di condanna del piano di pace di Donald Trump per il Medio Oriente. Il testo, preparato dai palestinesi con Indonesia e Tunisia (e che sarebbe costato il posto all’ambasciatore tunisino), doveva essere votato oggi, giorno in cui il presidente dell’Autorità nazionale palestinese Mahmūd Abbās è atteso in Consiglio di Sicurezza. Il ritiro sarebbe stato deciso per “continuare le consultazioni”, dopo che Usa e Gran Bretagna hanno proposto degli emendamenti al testo. Il discorso di oggi di Mahmoud Abbas “sarà il punto di riferimento per ogni processo di pace”, dice Majdi al-Khalidi, consigliere diplomatico del presidente palestinese. Abu Mazen chiederà il “il sostegno internazionale” contro il Piano di pace di Trump.

Brasile e Venezuela

Tensione a Pacaraima, città brasiliana sulla frontiera con il Venezuela: da qualche giorno i residenti manifestano contro la gestione dell’arrivo di migranti venezuelani in fuga dalla crisi economica e sociale del Paese, e la protesa di piazza si è acuita dopo lo stupro di una ragazza locale, attribuito a un venezuelano.

“Gli indigeni si sono uniti agli altri manifestanti che protestavano da tre giorni perché denunciano che la città sta vivendo un momento molto difficile, con un aumento della violenza, mentre il governo federale sembra indifferente”, dice Juliano Torquato, sindaco della località.

In copertina Ilgar Mammadov/Consiglio d’Europa

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