12 marzo 2021 – Notiziario

Scritto da in data Marzo 12, 2021

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  • Un palestinese salva la famiglia e muore in un incendio dopo che i militari israeliani bloccano il camion dei pompieri a un posto di blocco (copertina).
  • Egitto: giornalista in prigione rischia di perdere la vista, senza cure mediche.
  • Iraq: rabbia per l’uccisione del padre di un attivista antigovernativo scomparso.
  • Il premier israeliano annulla il viaggio negli Emirati per una disputa con la Giordania.
  • Myanmar: dal colpo di Stato, uccise dalle forze di sicurezza almeno 70 persone.
  • Siria: Unicef, il 90% dei minori ha bisogno di assistenza.

Questo e molto altro nel notiziario di Radio Bullets, a cura di Barbara Schiavulli. Musiche di Walter Sguazzin

Iraq

Secondo un articolo di Middle East Eye, un gruppo di milizie irachene ha accettato di non attaccare gli Stati Uniti se il primo ministro iracheno Mustafa al-Kadhimi richiederà formalmente il ritiro degli Stati Uniti dal paese. L’articolo descrive le milizie che hanno accettato di non attaccare le basi statunitensi come «paramilitari iracheni sostenuti dall’Iran», il che probabilmente significa indica le milizie sciite che ricadono sotto l’ombrello delle Forze di mobilitazione popolare (PMF), un gruppo formato nel 2014 per combattere l’ISIS. Fonti hanno detto a Middle East Eye che al-Kadhimi deve chiedere agli Stati Uniti di andarsene entro 12 mesi. Secondo le fonti, l’accordo prevede che al-Kadhimi debba presentare una lettera al Consiglio di Sicurezza dell’Onu chiedendo la fine della missione anti-ISIS guidata dagli Stati Uniti. L’accordo è simile a quello raggiunto lo scorso ottobre, quando le milizie hanno deciso di smettere di attaccare gli Stati Uniti. Gli attacchi missilistici alle basi statunitensi in Iraq sono aumentati nel 2020 dopo che gli Stati Uniti hanno assassinato il generale iraniano Qasem Soleimani e il leader delle PMF Abu Mahdi al-Muhandis a Baghdad. Gli omicidi hanno indotto il parlamento iracheno a votare per l’espulsione delle forze statunitensi. Washington non ha obbedito, ma l’amministrazione Trump aveva ridotto il numero delle truppe a 2.500 soldati.

L’assassinio del padre di un attivista scomparso durante le proteste antigovernative irachene del

Il padre ucciso dell’attivista scomparso

2019 ha suscitato indignazione nel paese. Jasb Hattab Aboud è stato colpito alla testa mercoledì sera nella città meridionale di Amara, nella provincia di Maysan, secondo la semi-ufficiale Commissione indipendente per i diritti umani (IHRC) irachena. Il figlio di Aboud, Ali Jasb, era un avvocato rapito l’8 ottobre 2019 ad Amara, al culmine del movimento di protesta anti-governativo iracheno che cercava di rivedere un sistema politico che secondo gli attivisti era completamente corrotto. Più di 600 persone sono state uccise durante le proteste e altre decine sono state rapite e, in molti casi, mai più viste. Gli attivisti hanno regolarmente incolpato i gruppi paramilitari per le sparizioni.

Dalla scomparsa di suo figlio, Aboud è stato molto esplicito nello spingere a scoprire dove si trovasse suo figlio. Ha tentato di avviare un procedimento penale contro il comandante di Ansar Allah al-Awfia, un paramilitare legato a gruppi sostenuti dall’Iran. «Ho paura», ha detto ad AP l’anno scorso. «Ma ho perso ciò che era più prezioso per me, quindi non ho nient’altro da perdere». La notizia della morte di Aboud ha provocato rabbia. Diverse persone hanno sottolineato l’ironia dell’omicidio avvenuto subito dopo la visita di alto profilo di Papa Francesco, con numerosi proclami di tolleranza e appelli alla pace da parte di personalità di spicco del paese. «Il Papa è andato. Si torna alla normalità?» ha twittato Martin Huth, ambasciatore dell’UE in Iraq, insieme a una foto di Aboud che piange con una foto di suo figlio. Il tweet è stato successivamente cancellato.

Siria

Dopo dieci anni di violenze armate in Siria, l’impatto sui bambini e, in generale, sui minori è stato devastante. Lo rivela il Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia (Unicef), secondo cui il 90% dei bambini ha bisogno di assistenza umanitaria, con un incremento del 20% rispetto allo scorso anno. Secondo i dati Unicef raccolti tra il 2011 e il 2020, più di 12.000 minori sono stati uccisi o feriti, più di 5.700 bambini, alcuni anche di 7 anni, sono stati reclutati nei combattimenti, più di 1.300 strutture sanitarie e scolastiche, con il relativo personale, sono stati attaccati dalle parti in conflitto. L’agenzia dell’Onu ricorda che «solo lo scorso anno, il numero di bambini indicati con stress psicologico è raddoppiato, indice delle conseguenze di lungo periodo che la guerra continua ad avere sulla salute mentale e sul benessere dei bambini. Metà dei bambini della Siria non va a scuola: una scuola su tre in Siria non può essere utilizzata perché danneggiata, distrutta, utilizzata come rifugio per le famiglie sfollate o usata a scopo militare». L’Unicef non dimentica gli effetti negativi della pandemia che «ha ulteriormente complicato la situazione dei bambini della Siria».

Israele e Palestina

Gli Stati Uniti e Israele hanno convocato ieri la prima riunione di un nuovo gruppo strategico per coordinarsi sull’Iran. Il forum, noto come Gruppo consultivo strategico USA-Israele, è guidato dal consigliere per la sicurezza nazionale Jake Sullivan e dalla sua controparte israeliana, Meir Ben Shabbat. Gli Stati Uniti e Israele hanno istituito un gruppo di lavoro simile durante l’amministrazione Obama, sebbene i colloqui fossero più segreti, e il gruppo è stato sciolto per disaccordi sull’accordo nucleare iraniano, noto come JCPOA. Mercoledì, in un’intervista, l’inviato del presidente Biden per l’Iran ha affermato che gli Stati Uniti sperano di evitare una ripetizione del controverso rapporto con Israele quando venne negoziato il JCPOA. Finora l’Iran rimane soggetto a sanzioni economiche paralizzanti. Oltre alle pressioni da parte di Israele, il presidente Biden è anche sottoposto a intense pressioni interne per non tornare all’accordo originale.

Lunedì le forze israeliane hanno bloccato un camion dei pompieri a Gerusalemme Est, impedendogli di raggiungere la casa in fiamme del 34enne Ahmad Dola. Di conseguenza Dola è morto nell’incendio e il suo bambino di due mesi e sua moglie hanno subito ustioni da moderate a gravi e altre ferite. Il fuoco è apparentemente iniziato dal cavo elettrico di una stufa nella casa della famiglia Dola mentre tutta la famiglia dormiva. Ahmad si è svegliato, è corso dai vicini per chiedere aiuto e quando hanno chiamato i vigili del fuoco Ahmad è tornato di corsa dentro per salvare sua moglie e il bambino. È riuscito a salvare la sua famiglia ma è crollato mentre cercava di fuggire dalla casa ed è morto per le inalazioni di fumo. Il camion dei pompieri, partito pochi istanti dopo aver ricevuto la chiamata, è rimasto bloccato a un posto di blocco israeliano nonostante fosse chiaramente in modalità di emergenza con sirene e luci. I soldati israeliani, di stanza al checkpoint di Qalandia a Gerusalemme Est, si sono rifiutati di far passare il camion dei pompieri per poter spegnere l’incendio. Il camion dei pompieri è stato trattenuto per oltre 30 minuti in attesa di una scorta militare. Quando sono riusciti ad arrivare Ahmad era morto. Il quartiere in cui vive la famiglia, Kafr Aqab, è definito uno “slum” da numerosi media israeliani, principalmente a causa della sua numerosa popolazione palestinese.

Il video di soldati israeliani armati che arrestano cinque bambini palestinesi in Cisgiordania ha innescato una condanna diffusa da parte di attivisti e gruppi per i diritti umani, che hanno valutato l’incidente come «estremamente aggressivo». Il video, filmato da un ricercatore del gruppo israeliano per i diritti umani B’Tselem, è stato registrato nell’area di Masafer Yatta, sulle colline meridionali di Hebron, che ospita dozzine di gruppi di villaggi ed enclavi palestinesi, oltre a diversi insediamenti israeliani illegali e avamposti. Nel video, girato da Nawajaa e pubblicato da B’Tselem, si vedono dozzine di soldati israeliani in tenuta da combattimento che afferrano i bambini terrorizzati e li spingono verso i veicoli militari. «I bambini urlavano e piangevano, implorando i soldati di chiamare i loro genitori e aspettare che arrivasse la loro famiglia prima di portarli via», ha detto Nawajaa che ha registrato il video. Ha aggiunto che i soldati erano «estremamente aggressivi» con i bambini, di età compresa tra gli 8 e i 13 anni, che stavano raccogliendo akoub alla periferia di Havat Maon, un insediamento israeliano.

La legge militare e civile israeliana stabilisce che l’età minima per la responsabilità penale è di 12 anni, il gruppo per i diritti Defence for Children International Palestine (DCIP) afferma che le forze israeliane detengono regolarmente bambini palestinesi di età inferiore a quella. Secondo il gruppo, Israele detiene circa 700 minori palestinesi all’anno. Ci sono attualmente 168 bambini detenuti di “sicurezza” nella prigione israeliana e, nel 2020, 27 minori erano detenuti in isolamento.

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha annullato il suo viaggio di ieri ad Abu Dhabi citando un disaccordo con la Giordania sull’attraversamento del suo spazio aereo. L’ufficio del primo ministro, in una dichiarazione di giovedì, ha affermato che la disputa con Amman è derivata dalla decisione di Israele di annullare i piani del principe ereditario giordano di visitare la moschea di al-Aqsa a Gerusalemme, mercoledì. La visita del principe è stata sospesa a seguito di «una disputa sulle disposizioni in materia di sicurezza e protezione nel sito», si legge nel comunicato israeliano. Si pensa che la Giordania abbia successivamente obiettato al fatto che Netanyahu sorvolasse il suo territorio in rotta verso gli Emirati Arabi Uniti. La Giordania ha successivamente autorizzato il viaggio dell’aereo di Netanyahu, ha riferito il suo ufficio, ma il viaggio era già stato posticipato fino a nuovo avviso.

Il partito Fatah del presidente palestinese Mahmoud Abbas ha espulso uno dei suoi alti funzionari per il suo tentativo di schierare una lista separata di candidati in vista delle prossime elezioni parlamentari. In una dichiarazione di ieri, il Comitato centrale di Fatah ha affermato di aver dato a Nasser al-Qudwa, nipote di Yasser Arafat, due giorni per revocare la sua decisione e abbandonare la sua sfida separatista, ma che non l’ha fatto. La scorsa settimana al-Qudwa ha annunciato che avrebbe formato una lista per candidarsi contro Fatah nel voto legislativo di maggio. Ha invitato a unirsi a lui il membro del partito Marwan Barghouti, un popolare leader palestinese che sconta cinque ergastoli in Israele dopo che un tribunale militare lo ha condannato per accuse di “terrorismo” durante la rivolta del 2000-2005. Abbas, 85 anni, ha governato per decreto l’Autorità Palestinese (AP) nella Cisgiordania per più di un decennio e le ultime elezioni palestinesi sono state 15 anni fa.

Egitto

Ieri decine di persone sono morte e altre 24 sono rimaste ferite in un incendio in una fabbrica di abbigliamento nella periferia nord-orientale de Il Cairo. L’ufficio del governatore locale ha confermato che almeno 20 persone sono morte nell’incendio nell’edificio di quattro piani nella zona industriale di El-Obour. Dodici autopompe sono state inviate per affrontare l’incendio. La causa dell’incidente non è ancora chiara. Un sopravvissuto, che ha subito ustioni su un quarto del corpo, ha detto di essere stato quasi sopraffatto dal fumo quando è sfuggito all’incendio. «Avevo due giovani donne con me e un giovane che ho spinto per portarlo fuori», ha detto al quotidiano Al Youm al-Sabea Mahmoud Mohamed, che lavorava in fabbrica da un anno. «Li ho condotti fuori correndo, mentre il fuoco bruciava il mio corpo», ha aggiunto.

https://twitter.com/mole_cola/status/1370045885623767045

La moglie di un giornalista egiziano in prigione, Hisham Abdel Aziz, ha espresso preoccupazione per il deterioramento delle condizioni di salute del marito mentre languisce nella famigerata prigione di Tora in Egitto. Abdel Aziz, giornalista di Al Jazeera, venne arrestato il 20 giugno 2019 all’aeroporto internazionale de Il Cairo, secondo l’Organizzazione araba per i diritti umani (AOHR) con sede a Londra. Padre di tre figli, era in vacanza in Egitto dove è stato interrogato e i suoi effetti personali sono stati perquisiti all’aeroporto. Successivamente è stato chiamato nel quartier generale della sicurezza nazionale dove è stato trattenuto con la forza, e in seguito ha trascorso 15 giorni in isolamento. Successivamente è stato trasferito all’Ufficio del Procuratore dello Stato del 5° distretto dove ha trascorso 3 giorni senza accesso a cibo o acqua e ha subito pressioni per firmare documenti che lo accusavano falsamente. Secondo l’AOHR Abdel Aziz è stato accusato di appartenere a un gruppo illegale ed è rimasto in custodia amministrativa fino a dicembre 2019. Dopo che la decisione di rilasciarlo è stata emessa su  cauzione di 20.000 sterline egiziane ($ 1275), è scomparso di nuovo ed è ricomparso nel prigione di Tora dove ha affrontato nuove accuse. Samira el-Taher, la moglie di Abdel Aziz, ha postato su Twitter che suo marito potrebbe non essere più in grado di scrivere le sue lettere a causa della sua vista deteriorata che non viene curata. Prima del suo arresto Abdel Aziz aveva già  subito due operazioni all’occhio destro poiché soffriva di glaucoma.

Traduzione: Quanto è prezioso il messaggio di un prigioniero per il suo amore? Ha scritto le sue lettere con amore e l’ha concluso con «questo potrebbe essere il mio ultimo messaggio, poiché i miei occhi non distinguono più le lettere».

Libia

Le forze di sicurezza hanno liberato 120 migranti che sono stati tenuti prigionieri e torturati da trafficanti di esseri umani nella città nord-occidentale di Bani Walid. I migranti e i rifugiati, per lo più egiziani, sono stati rilasciati dopo «un’incursione mattutina nelle tane dei trafficanti di esseri umani», ha detto in un comunicato la 444a brigata di combattimento d’élite.

Algeria

Il presidente algerino Abdelmadjid Tebboune ha emesso ieri un decreto che stabilisce il 12 giugno come data per le elezioni legislative, anticipate dopo lo scioglimento del parlamento il mese scorso. Le elezioni erano programmate per il 2022 ma Tebboune a febbraio ha sciolto il parlamento e ha chiesto che le elezioni si tenessero prima della fine dell’anno come parte delle riforme. L’Algeria, la quarta economia dell’Africa, ha visto crollare le sue entrate petrolifere nel 2020, con il Fondo Monetario Internazionale che prevede una recessione del 5,2% poiché il paese è anche alle prese con la pandemia Covid-19. Nell’ambito delle riforme, Tebboune ha anche rilasciato decine di attivisti pro-democrazia del movimento di protesta “Hirak”, che aveva costretto il suo predecessore Abdelaziz Bouteflika a dimettersi nel 2019.

Congo

Gli Usa hanno definito la milizia Adf, sospettata di aver ucciso centinaia di civili nella parte orientale della Repubblica Democratica del Congo, una «organizzazione terroristica straniera» legata all’Isis. Adf è uno dei numerosi gruppi ribelli che operano nella Repubblica Democratica del Congo orientale, area ricca di risorse minerarie in cui il governo e le forze dell’Onu combattono da tempo per portare stabilità. Secondo quanto riferito da un rapporto dell’Onu, Adf ha ucciso centinaia di civili da quando l’esercito congolese ha lanciato un’offensiva contro i ribelli alla fine del 2019.

Sudan

Un “Musa Hilal” (Signore della guerra) della milizia sudanese, accusato da gruppi per i diritti delle atrocità nel Darfur, è stato rilasciato da una prigione di Khartoum a seguito di una grazia da parte del consiglio di governo del Sudan: lo ha detto il movimento che dirige. Il conflitto nel Darfur si è intensificato nel 2003 quando i ribelli si sono sollevati contro Khartoum, e l’allora presidente Omar al-Bashir ha fatto affidamento sulle milizie fedeli a Hilal per aiutare a reprimere la rivolta. Dopo essersi rivoltato contro Bashir, Hilal è stato catturato nel novembre 2017 dalle forze appartenenti all’attuale vice leader del consiglio al governo del Sudan, Mohamed Hamdan Dagalo.

Coronavirus: una soluzione per viaggiare in sicurezza in attesa del passaporto vaccinale. È l’obiettivo di Travel Wallet, l’iniziativa lanciata da Ryanair, che consiste in un “portafoglio virtuale”, disponibile sull’app della compagnia, nel quale i passeggeri possono caricare i referti dei tamponi effettuati, i certificati delle vaccinazioni e gli altri documenti che potrebbero servire a viaggiare questa estate.

Afghanistan

Il segretario di Stato americano Antony Blinken ha detto che gli Stati Uniti finora non hanno preso una decisione sulla scadenza del primo maggio circa il ritiro delle truppe americane dall’Afghanistan. Blinken ha dichiarato che gli Stati Uniti vogliono vedere progressi in termini di impegno dei talebani a dissociarsi da al-Qaida. Gli Stati Uniti sono impegnati in uno sforzo diplomatico per cercare di condurre le parti in guerra al tavolo «in modo significativo su un futuro pacifico per l’Afghanistan» e arruolare le Nazioni Unite e i vicini regionali.

Pakistan

Il Pakistan ieri ha bloccato la popolare app di social media TikTok, dopo un’ordinanza del tribunale per una denuncia secondo cui presentava contenuti indecenti: ha riferito un portavoce del regolatore delle telecomunicazioni del paese. Il Pakistan, a maggioranza musulmana, aveva vietato l’app a ottobre ma l’aveva ripristinata dopo 10 giorni in seguito alla promessa della società di bloccare tutti gli account coinvolti nella diffusione di «oscenità e immoralità». TikTok è stata una delle app più scaricate nella nazione dell’Asia meridionale dopo WhatsApp e Facebook.

Stati Uniti

Derek Chauvin, l’ex poliziotto accusato di aver ucciso l’afroamericano George Floyd premendo a lungo il ginocchio sul suo collo, dovrà rispondere non solo di omicidio involontario di secondo grado e omicidio colposo, ma anche di omicidio di terzo grado: imputazione che richiede di dimostrare sconsiderata indifferenza per la vita umana e che potrebbe facilitarne la condanna. Lo ha deciso il giudice del processo in corso a Minneapolis, Peter Cahill, che in passato aveva respinto l’accusa.

Un sobborgo di Chicago diventa la prima città negli Stati Uniti a “risarcire” alcuni residenti afro-americani per il razzismo e la discriminazione subita negli anni. Il fondo di risarcimento si impegna a distribuire dieci milioni di dollari in dieci anni. Il denaro aiuterà la comunità afro-americana vittima di discriminazioni nell’acquisto di una casa o nel pagamento di mutui.

Il governatore del Mississippi ha firmato un disegno di legge per vietare agli atleti transgender di competere con ragazze o squadre sportive femminili. Il Mississippi è il primo stato, quest’anno, a emanare un tale divieto dopo che un tribunale federale ha bloccato una legge dell’Idaho l’anno scorso. Pare che questa sia la risposta dei politici conservatori a un ordine esecutivo del presidente democratico Joe Biden firmato il giorno in cui è entrato in carica, e che vieta la discriminazione basata sull’identità di genere negli sport scolastici e altrove.

Myanmar

Ieri la giunta militare al potere ha aggiunto nuove accuse di corruzione alle precedenti rivolte contro la leader deposta Aung San Suu Kyi, mentre un gruppo di difesa ha affermato che le forze di sicurezza hanno ucciso 12 manifestanti in uno dei giorni più mortali dall’inizio del colpo di Stato. Aggiungere accuse di corruzione alle accuse contro Suu Kyi potrebbe significare che dovrà affrontare una pena più severa. Attualmente affronta quattro accuse relativamente minori, tra cui l’importazione illegale di sei radio walkie talkie e il mancato rispetto delle restrizioni sul coronavirus. Il portavoce della giunta, il generale di brigata Zaw Min Tun, ha detto che Suu Kyi aveva accettato pagamenti illegali per un valore di $ 600.000, in parte in oro, mentre era al governo, secondo una denuncia di Phyo Mien Thein, ex primo ministro di Yangon. Il relatore speciale delle Nazioni Unite per il Myanmar ha criticato l’esercito del paese per l’uccisione di almeno 70 persone da quando sono scoppiate le proteste contro la presa di potere a febbraio, citando prove crescenti di crimini contro l’umanità, tra cui omicidio, persecuzione e tortura. Parlando di «un’orribile verità», l’investigatore sui diritti umani Thomas Andrews ha detto giovedì al Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite che «il paese del Myanmar è controllato da un regime omicida e illegale».

Cina

Il Parlamento cinese ha approvato quasi all’unanimità un progetto che prevede modifiche al sistema elettorale di Hong Kong, inclusi piani per concedere a Pechino poteri di veto sulla selezione dei candidati: l’iniziativa rientra nella campagna avviata per eliminare il dissenso e garantire un governo “patriottico” nell’ex colonia, dopo le grandi manifestazioni democratiche del 2019. Solo un membro dell’Assemblea nazionale del popolo ha votato contro il progetto.

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