13 febbraio 2020 – notiziario

Scritto da in data Febbraio 13, 2020

Coronavirus: le misure di prevenzione, tra centri di quarantena, studenti bloccati e voli sospesi; Camerun,  Human Rights Wacht denuncia le violenze elettorali; Rep. Democratica del Congo, in fuga dalle milizie; Migrazioni: uno studio svedese contro le fake news (in foto); Francia, una legge sugli youtuber under 16; Germania, il riconoscimento degli “antisociali” come vittime del nazismo; Russia, l’insolito welfare per una famiglia tagica.

Questo e molto altro nel web notiziario di Radio Bullets, un podcast di notizie dal mondo oggi a cura di Paola Mirenda e Giancarlo Castelli. Musiche di Walter Sguazzin.

Coronavirus

Ieri Tewolde Grebemariam, amministratore delegato della Ethiopian Airlines, la più grande compagnia aerea del continente, ha difeso la decisione di non interrompere i voli da e per la Cina, come invece hanno fatto altre compagnie di bandiera nel continente. Secondo Grebemarian, a fronte di un contagio che può essere globale, è inutile bloccare i soli voli dalla Cina. “Dovremmo chiudere anche le rotte con Singapore, con la Corea, con il Giappone”, ha detto. “La misura migliore”, ha spiegato, “è il controllo in aeroporto. Non dovremmo isolare la Cina. Non dovremmo emarginare i passeggeri cinesi. Quello che dovremmo fare – ha aggiunto – è controllare i passeggeri secondo le linee guida dell’OMS ”. L’Ethiopian airlines collega l’Africa con cinque destinazioni in Cina, per un totale di 4mila passeggeri al giorno. Una posizione diversa viene invece dal governo del Madagascar, che vieta a qualsiasi compagnia aerea che atteri in Madagascar di trasportare passeggeri provenienti dalla Cina o che siano transitati per la Cina nei 14 giorni precedenti l’imbarco. Quest’ultima disposizione, precisa il comunicato dell’Aviazione civile del Madagascar, si applica ai passeggeri provenienti da Macao, Hong-Kong e Taiwan.

Intanto il Centro africano di prevenzione e controllo ha fatto appello ai paesi africani affinché permettano il rientro dei loro cittadini dalla Cina. Il Centro si occupa di coordinare le risposte sanitarie dei diversi Paesi e ha dichiarato di aver dotato degli strumenti necessari per il controllo 15 Paesi africani ritenuti a maggior rischio. Kenya e Uganda, nei giorni scorsi, avevano detto che non lo avrebbero fatto, di qui l’appello. Ma anche il Congo Brazzaville non ha intenzione di riportare a casa i 500 studenti congolesi che si trovano per motivi di studio a Wuhan: il governo ha comunicato di aver sbloccato 200 milioni di franchi Cfa, circa 300mila euro, di aiuti e di aver comunque aperto un centro di quarantena – non di cura, a precisato il governo – per casi sospetti di coronavirus.

Anche nelle isole Comores sono state prese misure di prevenzione, in particolare isolando in quarantena i viaggiatori provenienti dalla Cina. Ma ci osno proteste per le condizioni in cui vengtono tenute le persone, che sono ospitate in un alloggio militare a una decina di chilometri dalla capitale Moroni in condizioni di scarsa igiene.

In Burkina Faso la ministra della salute Léonie Claudine Lougué ha confermato martedì che non ci sono casi di contagio e che l’unico paziente sospetto è risultato negativo al test del coronavisrus, effettuato da esperti venuti dall’Istituto Pasteur di Dakar, in Senegal.

Camerun

A pochi giorni dalle elezioni e nell’attesa dei primi risultati, che dovrebbero arrivare oggi, il bilancio della consultazione elettorale non è affatto positivo. Al di là dei numeri – l’Unione africana ha lamentato il basso numero di votanti – Human Right Watch, con un rapporto uscito ieri, denuncia abusi, violenze, minacce e soprattutto il rapimento di cento persone da parte dei gruppi separatisti nelle regioni anglofone. “Le forze di sicurezza dello Stato non hanno sufficientemente protetto i civili dalle minacce dei separatisti, ma piuttosto hanno commesso abusi nei loro confronti”, aggiunge la Ong. Il rapporto di Hrw fa riferimento a quanto avvenuto dall’inizio della campagna elettorale e fino al momento del voto.

Migrazioni

Il miglioramento delle condizioni economiche in Africa, che si otterrà anche grazie alla cooperazione internazionale, non fermerà la migrazione ma al contrario ne sarà uno stimolo. Questa, assieme ad altre questioni, è una delle considerazioni più importanti di uno studio a cura del Nordiska Afrikainsitutet, ente pubblico svedese di ricerca, pubblicato ieri. Lo studio si preoccupa di sfatare le false affermazioni sulla migrazione: per esempio spiegando che la maggior parte dei migranti africani che entrano in Europa lo fanno legalmente, o che la maggior parte dei migranti africani rimane in Africa. O ancora, che più è difficile entrare in un Paese, più è probabile che il migrante rimanga e che il motore fondamentale della migrazione del lavoro Sud-Nord è la disuguaglianza, non la povertà.

Germania

A 75 anni dalla liberazione di Auschwitz, il Bundestag dovrebbe – salvo voti contrario dell’ultimo momento – riconoscere come vittime del nazismo anche tutti i triangoli neri o verdi, i prigionieri incarcerati perché considerati antisociali o criminali. Tra loro senza tetto, mendicanti, alcolizzati, ma anche bambini solo perché figli di alcolizzati. Portati nei campi di concentramento, hanno subìto la sorte di tutti gli internati, ma per loro non c’è mai stato un riconoscimento pubblico come vittime, quasi a voler condividere il disprezzo nazista nei loro confronti. La campagna per il loro riconoscimento era iniziata due anni fa e aveva raccolto 21mila firme.

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