16 luglio 2021 – Notiziario
Scritto da Barbara Schiavulli in data Luglio 16, 2021
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- B’tselem: soldati israeliani e coloni minacciano sessualmente le donne palestinesi in due video.
- Olanda: il giornalista Peter R. de Vries è morto dopo dieci giorni dalla sua aggressione.
- Afghanistan: i talebani offrono un “cessate il fuoco” in cambio di prigionieri.
- Libano: il premier Hariri rinuncia alla formazione del governo.
- La Russia vieta l’attività dell’agenzia di stampa investigativa Proekt.
Questo e molto altro nel notiziario di Radio Bullets, a cura di Barbara Schiavulli. Musiche di Walter Sguazzin
Libano
Il premier incaricato Saad Hariri ha rimesso in mano al capo di Stato Michel Aoun l’incarico di formare il governo dopo che due giorni fa aveva presentato ad Aoun una nuova proposta di formare un esecutivo, con 24 ministri. Hariri ieri è salito al palazzo presidenziale di Baabda, e dopo un breve incontro con Aoun ha annunciato la sua decisione. “Che Dio protegga il Libano”: con queste parole Hariri ha concluso il suo laconico messaggio al termine dell’incontro lampo col presidente della Repubblica Michel Aoun. Hariri aveva ricevuto l’incarico a ottobre scorso nel pieno della crisi finanziaria e politica del Libano, esacerbata dalla devastante esplosione del porto di Beirut del 4 agosto scorso. Il premier Hassan Diab si era dimesso proprio dopo l’esplosione di agosto.
Israele e Palestina
… Colono: Andiamo, spie, puttane.
Colono: Mando a puttane l’intero villaggio. Come si chiama questa fottuta famiglia? Tutto da solo, stronzo. Ascolta, cane. Ascolta, porco. Ti sto fottendo, cane. Mi scopo tua madre e tua sorella.
Colono: Morte agli arabi.
Colono: Cane, cane. Maometto è un maiale.
Colono: Muhammad è un figlio di puttana.
A gennaio, il gruppo israeliano per i diritti umani B’Tselem ha accusato Israele di mantenere un regime di apartheid… di “supremazia ebraica”. Ora l’organizzazione ha rilasciato due video dai territori occupati che documentano questa realtà in modi agghiaccianti, mentre mostrano gli occupanti israeliani, alcuni in uniforme, abusare dei palestinesi in termini sessualmente degradanti durante la recente guerra di Gaza. Pubblicati il 12 luglio, i video catturano gli abusi razzisti, omofobici e misogini sui palestinesi da parte di soldati israeliani e coloni ebrei. Entrambi i video sono stati girati da palestinesi nella zona occupata di Hebron il 13 maggio, durante la festa musulmana di ‘Eid al-Fitr. (E B’Tselem ha rilasciato un comunicato stampa sul linguaggio disumanizzante.).
Nel primo video, i soldati israeliani fanno irruzione in una casa nel quartiere palestinese di Al-Harika a Hebron. I soldati rompono le finestre e minacciano i residenti mentre cercano un giovane lanciatore di pietre. I soldati ignorano i coloni che lanciano pietre contro i palestinesi.
Il secondo video registra gli eventi di quella notte nello stesso quartiere. I coloni israeliani della colonia illegale di Kiryat Arba, costruita sul lato orientale di Hebron, gridano insulti razzisti e minacce sessuali ai palestinesi da una recinzione, mentre i soldati israeliani fanno irruzione nel quartiere di Al-Harika.
Mercoledì sera le forze israeliane hanno arrestato decine di studenti della Birzeit University a Turmusayya, un villaggio nel centro della Cisgiordania. I soldati hanno eretto un posto di blocco all’ingresso del villaggio, fermando due autobus e arrestando circa 45 studenti palestinesi a bordo. Secondo i media locali, gli studenti sono stati ammanettati e bendati, poi costretti a sedersi per strada prima di essere portati verso una destinazione sconosciuta in un veicolo militare. Dodici donne sono state rilasciate in seguito, hanno riferito i media locali.
La Birzeit University ha condannato gli arresti israeliani dei suoi studenti, che stavano visitando la famiglia del prigioniero palestinese Muntasir Shalabi “in solidarietà”. La casa di Shalabi è stata distrutta da Israele la scorsa settimana. L’università ha affermato che l’arresto degli studenti è una “violazione di tutte le leggi e norme internazionali che garantiscono il diritto di movimento degli studenti e una violazione di tutti gli standard internazionali che preservano la loro dignità e libertà”. Palestinese-americano, Muntasir Shalabi, è stato arrestato a maggio dopo essere stato accusato di aver sparato a un israeliano morto a un checkpoint nell’area di Nablus.
L’8 luglio, le forze israeliane hanno demolito la casa della ex moglie di Shalabi, lasciando lei e i suoi tre figli senza casa. Israele demolisce regolarmente le case delle famiglie dei palestinesi che hanno organizzato attacchi contro gli israeliani, una procedura condannata da molti come punizione collettiva.
Olanda
Peter R. de Vries, il giornalista investigativo olandese è morto. Lo riferisce il quotidiano olandese De Telegraaf ricordando che il reporter di cronaca nera era stato gravemente ferito alla testa da colpi di arma da fuoco il 6 luglio. Aveva 64 anni. «Peter ha combattuto fino alla fine, ma non è stato in grado di vincere la battaglia», hanno detto i suoi parenti in una nota. «Peter viveva secondo la convinzione: “In ginocchio non c’è modo di essere liberi”. Siamo indicibilmente orgogliosi di lui e allo stesso tempo inconsolabili». Giornalista di cronaca nera era ben noto nei Paesi Bassi per la sua passione per i crimini irrisolti e per il suo sostegno incondizionato alle famiglie dei propri cari i cui casi di omicidio o sparizioni non sono mai stati svelati. Il primo ministro olandese Mark Rutte ha detto che la notizia lo ha toccato profondamente.
Germania e Belgio
Salgono a 60 i morti per il maltempo, centinaia le persone che non rispondono all’appello. Due le vittime in Belgio nella provincia di Liegi. Da giorni piogge torrenziali si stanno abbattendo, numerose le inondazioni che hanno allagato case, fattorie, impianti industriali.
Polonia
Il regime disciplinare dei giudici in Polonia non è conforme al diritto dell’Unione Europea. Lo stabilisce la Corte di giustizia europea nella sua sentenza di ieri. Due giorni fa i togati di Lussemburgo avevano accolto la richiesta della Commissione europea di misure ad interim, sempre sullo stesso dossier, per sospendere in via provvisoria i provvedimenti della sezione disciplinare della Corte suprema. Con la sua sentenza, la Corte ha accolto tutti gli addebiti mossi dall’Esecutivo comunitario.
Afghanistan
I talebani hanno offerto un cessate il fuoco di tre mesi in Afghanistan in cambio del rilascio di 7.000 prigionieri e la rimozione dalla lista nera dell’Onu dei loro leader, ha detto ieri il portavoce del governo afghano Nader Nadery. L’offerta arriva mentre i combattimenti infuriano in Afghanistan e i talebani stanno facendo progressi significativi. Nadery ha affermato che l’offerta dei talebani è una “grande richiesta” e non è ancora chiaro come risponderà il governo. Il governo afghano ha rilasciato 5.000 prigionieri talebani lo scorso anno come condizione per i colloqui intra-afghani, come richiesto dall’accordo di pace USA-talebani firmato a Doha nel febbraio 2020. I colloqui intra-afghani sono in fase di stallo, ma il governo afghano ha inviato già da oggi una delegazione a Doha per ulteriori negoziati con i talebani. I membri dell’Alto Consiglio per la riconciliazione nazionale del governo afghano, istituito per il processo di pace lo scorso anno, hanno dichiarato giovedì di essere ottimisti verso gli sforzi di pace.
Considerando i progressi che i talebani stanno facendo sul campo di battaglia, il gruppo ha il sopravvento nelle trattative. I talebani hanno affermato di controllare ora l’85 per cento del territorio in Afghanistan. L’affermazione è contestata, ma potrebbe non essere lontana dalla verità. A febbraio, prima dell’inizio delle ultime offensive, un sondaggio di un’agenzia di stampa afghana ha rilevato che i talebani controllavano il 52 per cento del territorio del paese.
Il presidente Biden ha detto che il ritiro dall’Afghanistan sarà completato entro il 31 agosto , anche se gli Stati Uniti hanno in programma di mantenere truppe presso la propria ambasciata e presso l’aeroporto internazionale di Kabul.
Intanto lo stato di uno dei principali valichi di frontiera tra Afghanistan e Pakistan rimane in sospeso, con il governo e i talebani che affermano di avere il controllo dopo giorni di combattimenti. Il valico di frontiera Spin Boldak-Chaman è il secondo più trafficato tra le nazioni, ed è caduto mercoledì in mano ai talebani. Non è scioccante, poiché il valico è proprio nel territorio in cui i talebani sono presenti da tempo. Il valico è economicamente importante, quindi non sorprende nemmeno che il governo abbia lanciato un contrattacco. È qui che le cose diventano molto meno certe, poiché ogni parte sostiene di aver vinto la battaglia di giovedì.
Ahmad Nader Nadery, presidente della Commissione indipendente per la riforma amministrativa e il servizio civile (IARCSC), ha dichiarato giovedì che i risultati della IARCSC mostrano che nei distretti recentemente sequestrati dai talebani i servizi essenziali del governo sono stati bloccati e un gran numero di dipendenti pubblici sono stati danneggiati o trasferiti dalle loro aree verso i capoluoghi di provincia. Secondo Nadery, i talebani hanno incendiato o distrutto 260 edifici e beni governativi in 116 distretti. Nadery ha affermato che 13 milioni di afgani sono stati privati dei servizi sociali nelle aree controllate dai talebani e 50.000 dipendenti, comprese le donne, sono stati colpiti nei territori talebani.
Russia
Vladimir Putin autorizzò personalmente un’operazione segreta delle sue agenzie di spionaggio per appoggiare un Donald Trump “mentalmente instabile” alle elezioni presidenziali Usa del 2016: lo scrive in esclusiva The Guardian. Alla base di queste rivelazioni il giornale cita documenti che si ritiene siano stati fatti trapelare dallo stesso Cremlino e che The Guardian ha fatto esaminare da esperti indipendenti per verificarne l’autenticità. Il disco verde di Putin arrivò in una sessione del Consiglio di sicurezza nazionale tenuta il 22 gennaio del 2016: erano presenti, oltre al presidente, tutti i capi dei servizi ed i ministri senior.
La Russia ha dichiarato giovedì l’agenzia di stampa investigativa Proekt un’organizzazione “indesiderabile” per motivi di sicurezza nazionale e ne ha vietato le attività, nell’ultimo colpo contro i media che guardano in aree che le autorità ritengono vietate. L’iniziativa fa parte di una più ampia repressione in vista delle elezioni parlamentari di settembre sui media visti dalle autorità come ostili e sostenuti dall’estero. Proekt ha pubblicato una serie di indagini approfondite e poco lusinghiere sull’élite al potere in Russia. In una dichiarazione, l’ufficio del procuratore generale ha affermato che le attività di Proekt costituiscono una “minaccia per l’ordine e sicurezza costituzionale. Roman Badanin, caporedattore di Proekt, ha descritto la quello che è successo, come la migliore prova possibile che il suo gruppo stava facendo un buon lavoro, aggiungendo che non sarebbe andato da nessuna parte.
Haiti
La ‘first lady’ di Haiti, Martine Moise, convalescente da un intervento chirurgico a cui è stata sottoposta a Miami dopo l’attacco del 7 luglio in cui è stato assassinato suo marito Jovenel Moise, ha ringraziato i medici che l’anno sostenuta “in questo momento terribile”. Ferita in varie parti del corpo, la donna era stata trasportata in Florida con un aereo sanitario in condizioni “stabili ma molto critiche”.
Il Pentagono ha dichiarato ieri che alcuni degli ex militari colombiani arrestati per l’assassinio del presidente haitiano Jovenel Moise avevano ricevuto addestramento dall’esercito americano. Lo ha detto, il tenente colonnello. Ken Hoffman ha detto in una dichiarazione a The Washington Post. Hoffman non ha specificato quanti dei colombiani hanno ricevuto un addestramento negli Stati Uniti. Finora, almeno 20 persone sono state arrestate per aver ucciso Moise, per lo più cittadini colombiani, insieme a due haitiani americani. La maggior parte dei colombiani sono ex soldati.
L’addestramento del Pentagono non è l’unico legame che alcuni sospetti hanno con il governo degli Stati Uniti. CNN ha riferito martedì che molti dei sospetti erano precedentemente informatori delle forze dell’ordine statunitensi. La Drug Enforcement Administration ha confermato che almeno uno dei sospetti arrestati dalla polizia haitiana aveva precedentemente lavorato come informatore per la DEA.
Una società di sicurezza privata con sede in Florida sta affrontando domande su quello che è successo. L’azienda, CTU Security, ha utilizzato una carta di credito aziendale per acquistare 19 biglietti aerei da Bogotà a Santo Domingo per alcuni dei sospetti colombiani. Si dice che uno degli americani haitiani arrestati abbia agito da intermediario tra i colombiani e la sicurezza del CTU.
Il capo della sicurezza del palazzo presidenziale di Haiti è stato arrestato dalla polizia durante le indagini in corso sull’assassinio del presidente haitiano Jovenel Moïse, hanno detto giovedì la polizia locale e funzionari della giustizia. Il Washington Post ha riferito che Dimitri Hérard era stato preso in custodia, citando la conferma di un procuratore haitiano, un portavoce del primo ministro di Haiti e un collega di Hérard. Marie Michelle Verrier, portavoce della polizia nazionale di Haiti, ha dichiarato a The New York Times che la guardia presidenziale e altre due alte guardie del corpo sono state interrogate questa settimana.
Perù
Un corteo di sostenitori della candidata presidenziale Keiko Fujimori è degenerato in violenze ieri a Lima, con scontri con la polizia, danneggiamenti di auto e negozi, molestie di alcuni giornalisti e fotografi, ed un lancio di sassi contro le auto di due ministri che stavano recandosi nella sede del governo per un consiglio dei ministri. La manifestazione, denominata ‘Macia finale’ era stata organizzata dal partito di destra Fuerza popular che continua a denunciare brogli che nel ballottaggio presidenziale svoltosi il 6 giugno scorso, avrebbero favorito il candidato di sinistra, Pedro Castillo. Quest’ultimo attende una ufficializzazione da parte del Tribunale nazionale elettorale (Jne), impegnato ad esaminare i ricorsi di Fujimori, della sua vittoria con un vantaggio sulla rivale di circa 44.000 voti.
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