2 marzo 2022 – Notiziario

Scritto da in data Marzo 2, 2022

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  • Ucraina: cronache dal sesto giorno di invasione.
  • Usa: Biden, non entreremo in conflitto con la Russia.
  • Kosovo: richiede ingresso rapido nella Nato.
  • Pakistan: report sulla violenza contro le donne.

Questo e molto altro nel notiziario di Radio Bullets,  a cura di Silvia Muletti.

Ucraina

Il sesto giorno di guerra in Ucraina: la Russia bombarda le città e i civili, ci sono morti e tanti feriti.

Ieri, primo marzo, la Russia ha attaccato Kharkiv, la seconda città più grande ucraina, a soli 40 chilometri dal confine. In mattinata occupanti russi hanno bombardato la città usando sistemi missilistici di tipo Grad e missili da crociera. I colpi hanno danneggiato in particolare Piazza della Libertà e il palazzo dell’amministrazione statale regionale di Kharkiv. Il Servizio statale dell’Ucraina per le emergenze riporta che ci sono sei vittime, tra cui un bambino. Due persone sono morte.

A Kyiv è stata bombardata la torre delle antenne televisive, ma un’ora dopo le emittenti televisive del paese hanno ripreso a funzionare. Cinque persone sono rimaste uccise e altre cinque sono ferite a causa dell’attacco. In serata si sono sentite esplosioni. La gente continua a dormire nella metropolitana, molti stanno cercando di lasciare la città.

A Dnipro la situazione è sotto controllo, non c’è l’esercito russo nelle vicinanze però continuano a suonare le sirene per un possibile raid aereo. Gli abitanti della città continuano a prepararsi alla resistenza: fortificano i passaggi sui ponti, e nei punti di arruolamento nella difesa territoriale ci sono sempre nuovi iscritti.

Continuano combattimenti accessi al sud e nella regione di Donetsk: l’esercito russo ha bombardato le aree residenziali di Mariupol. A seguito dell’attacco, diverse case e una scuola nella stessa zona sono state danneggiate. Il sindaco di Mariupol ha affermato che la città è sotto il controllo dell’esercito ucraino, ma a causa del raid aereo è rimasta praticamente senza alimentazione elettrica.

(di Julia Kalashnyk in collegamento da Dnipro, Ucraina).

Stati Uniti

Le truppe degli Stati Uniti non si impegneranno in un conflitto con le forze russe in Ucraina, ha affermato nel discorso tenuto poche ora fa il presidente Joe Biden.

Nel Discorso sullo Stato dell’Unione − il discorso annuale del presidente degli Stati Uniti sull’attuale situazione del paese rivolto al Congresso − ha dichiarato: «Le nostre forze non sono impegnate e non entreranno in conflitto contro le forze russe in Ucraina».

Gli Stati Uniti hanno mobilitato forze di terra, squadroni aerei e schieramenti navali per proteggere Polonia, Romania, Lettonia, Lituania ed Estonia, continua il Presidente «le nostre forze non andranno in Europa per combattere in Ucraina, ma per difendere i nostri alleati della NATO [Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico], nel caso in cui Putin decidesse di continuare a spostarsi verso ovest».

«Come ho chiarito in modo cristallino, gli Stati Uniti e i nostri alleati difenderanno ogni centimetro di territorio dei paesi della NATO con tutta la forza del nostro potere collettivo», ha detto Biden.

Unione Europea

La presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, alla plenaria del Parlamento Europeo sull’aggressione dell’Ucraina, ha affermato: «È un momento di verità per l’Europa. (…) Non si tratta solo dell’Ucraina. È uno scontro tra lo stato di diritto e la legge del più forte; tra democrazie e autocrazie; tra un ordine basato su regole e un mondo governato da una cruda aggressività. La nostra risposta alle azioni della Russia, oggi, determinerà il futuro dell’ordine internazionale. Il destino dell’Ucraina è in bilico, ma anche il nostro destino è in bilico. Dobbiamo mostrare la forza delle nostre democrazie; dobbiamo mostrare la forza di popoli che liberamente e democraticamente scelgono la propria strada, in completa autonomia. Questa è la nostra dimostrazione di forza».

E ancora, la presidente del Parlamento Europeo Roberta Metsola condanna l’invasione «nel modo più forte possibile» ed esprime solidarietà «a tutti coloro che stanno soffrendo».

Kosovo

Dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, il ministro della Difesa del Kosovo Armend Mehaj richiede di stabilire una base militare permanente statunitense sul territorio e di accelerare l’adesione alla NATO.

Pakistan

I tassi di violenza contro le donne collocano il paese al 167° posto sui 170 paesi del “Global Women, Peace and Security Index” della Georgetown University, riportato dall’agenzia Aninews. I difensori dei diritti umani di Human Rights Watch stimano, tra gli altri dati, che circa 1.000 donne siano uccise per delitto d’onore ogni anno. Il Primo Minsitro Imran Khan e il suo governo sono criticati dalla popolazione civile per avere in più occasioni scelto di onorare principi religiosi a sfavore dei diritti delle donne e in favore dei colpevoli.

 

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