22 dicembre 2020 – Notiziario in genere

Scritto da in data Dicembre 22, 2020

India: con Coronavirus e lockdown aumentano vertiginosamente i matrimoni di minorenni. America Latina: la pandemia mette a rischio i più piccoli e le più piccole. Brasile: tocca il seno a una collega deputata. Denunciato. Pakistan: approvata una legge contro lo stupro che accelera i processi e istituisce il registro degli aggressori. Stati Uniti: l’imprenditore di moda Nygard incriminato per abusi sessuali. Svizzera: via libera del parlamento alle nozze gay.

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India

Childline | India

La pandemia di Coronavirus, con la conseguente crisi economica, ha portato tra i suoi effetti collaterali in India anche l’aumento dei matrimoni infantili. A denunciarlo è l’organizzazione non governativa ChildLine India Foundation, sostenuta da Unicef e dal ministero per le Donne e l’Infanzia nella lotta. Secondo la ong nei quattro mesi di lockdown − da marzo a giugno − i matrimoni con minori sono stati 5.214: 117 nel solo stato del Madhya Pradesh da aprile a giugno, contro i 46 che erano stati registrati tra novembre del 2019 e marzo del 2020. L’ultimo matrimonio illegale è stato sventato nei giorni scorsi nel villaggio di Rujankhe: le autorità locali hanno bloccato un rito in cui due sorelle minorenni stavano per diventare mogli di due adulti. Uno dei due sposi mancati, il giorno dopo, ha rapito la ragazzina di 14 anni che voleva sposare, ma la polizia è riuscita a liberarla in poche ore.

Secondo i dati del National Family Health Survey riportati da The Times of India, il 32% delle indiane si sposa sotto l’età consentita. Una legge del 2006, “Prohibition of Child Marriage Act”, vieta infatti le nozze sotto i 21 anni per i maschi e sotto i 18 per le femmine: ma il fenomeno resta tuttora molto presente negli stati più poveri e popolosi.

Pakistan

Presidency of Islamic Republic of Pakistan| Arif Alvi

In Pakistan arriva una nuova legge, promulgata dal presidente Arif Alvi nei giorni scorsi, che rende più veloci i tempi dei processi per stupro e altri abusi sessuali su donne e minori e che crea anche il primo registro nazionale degli autori di reati sessuali. Il paese registra ogni giorno 11 casi di stupro, anche se le autorità ammettono che i numeri reali sono molto più alti. Con la nuova legge, i tribunali speciali incaricati di giudicare i casi di abusi e violenze avranno non più di quattro mesi di tempo per emettere la sentenza.

America Latina

Wikipedia/Titi Nicola | Argentina

La pandemia nel continente

In tempo di pandemia Covid-19, bambini, bambine e adolescenti in America Latina e nei Caraibi «sono esposti a un rischio maggiore di essere vittime di violenza domestica, mentre possono contare su meno fattori di protezione». A segnalarlo è un documento pubblicato dalla Commissione economica per l’America Latina e i Caraibi (Cepal), il Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia (Unicef) e l’Ufficio del Rappresentante speciale del Segretario generale Onu sulla violenza contro i bambini. Il documento, dal titolo “Violenza contro bambini, bambine e adolescenti in tempi di Covid-19”, spiega che stime aggiornate indicano una prevalenza del 55% di aggressioni fisiche e del 48% di aggressioni psicologiche nell’educazione dei figli e delle figlie in America Latina e nei Caraibi.

Con i provvedimenti presi per contrastare l’avanzata dei contagi di Covid-19 si è aggravato il rischio di violenza e si sono invece indeboliti i fattori di protezione. È infatti più difficile far emergere episodi di violenza a causa dell’isolamento fisico, cui va ad aggiungersi la copertura limitata dell’accesso a Internet e il gap generazionale nella conoscenza dell’ambiente digitale negli adulti, che limita il lavoro di monitoraggio dei minori online. Le denunce di violenza contro le donne sono poi aumentate, insieme a stress, ansia, impatto economico sui e sulle minori e l’aumento dei molestatori online, fattori di rischio per le vittime di violenza domestica. Tra le raccomandazioni del documento c’è quella di porre i più piccoli e le più piccole al centro delle politiche e dei piani di ripresa economica, garantendo loro l’accesso universale a Internet, e proteggendoli dalla violenza online.

Brasile

Facebook / Isa Penna

Scandalo nella politica brasiliana: nei giorni scorsi le telecamere dell’Assemblea legislativa di San Paolo hanno ripreso un deputato che passa la mano sul seno di una collega parlamentare durante una sessione straordinaria per votare il bilancio dello Stato. Successivamente la deputata Isa Penna, del Partito socialismo e libertà (Psol, di sinistra), ha denunciato per molestie sessuali il collega Fernando Cury, del partito Cidadania (di sinistra). «In primo luogo, mi sono sentita violata nelle mie prerogative di deputata. Come donna non è la prima volta che mi capita qualcosa del genere. L’esperienza in parlamento è molto maschilista, molto violenta. Così come è molto violenta l’esperienza in politica per le donne», spiega Penna in un’intervista al telegiornale Bom Dia Sao Paulo.

Stati Uniti

Wikipedia/Toglenn | Peter Nygard

Peter Nygard, 79 anni, imprenditore di moda finnico-canadese, è stato incriminato per traffico sessuale, crimine organizzato e altri reati ai danni di decine di donne, alcune delle quali minorenni. Nygard − scrive The New York Times citando la procura federale di Manhattan − è stato arrestato a Winnipeg, in Canada, su richiesta delle autorità Usa. L’accusa nei suoi confronti è quella di aver usato l’influenza della sua omonima azienda di abbigliamento femminile e dei suoi dipendenti per «reclutare e mantenere donne adulte e minorenni» per 25 anni per gratificazione sessuale sua e dei suoi complici. Le donne venivano spesso da situazioni economiche svantaggiate e, in alcuni casi, avevano una storia di abusi. Nygard, secondo gli inquirenti, avrebbe aggredito alcune delle sue vittime mentre altre sarebbero state aggredite o drogate dai suoi sodali «per garantire che rispettassero le sue richieste sessuali».

Svizzera

Wikipedia/Benson Kua

Il parlamento svizzero ha approvato nei giorni scorsi un disegno di legge che consente alle coppie dello stesso sesso di sposarsi, portando il Paese in linea con gran parte dell’Europa sui diritti dei gay. Non mancherà neppure in questo caso, comunque, un referendum: a dire l’ultima parola saranno gli stessi svizzeri chiamati a consultazione dal partito cristiano ultra-conservatore, Federal Democratic Union.

La Svizzera è uno dei pochi paesi nel continente europeo in cui il matrimonio tra persone dello stesso sesso non è legale. Il Paese consente alle coppie dello stesso sesso di contrarre “unioni registrate”, senza però gli stessi diritti del matrimonio, anche per l’ottenimento della cittadinanza e l’adozione congiunta. Le due camere del parlamento hanno approvato il disegno di legge dopo diverse fasi del dibattito, iniziato nel 2013. La formulazione del disegno di legge consente a gay e lesbiche di sposarsi e alle lesbiche di accedere alle donazioni di sperma. «Questa è una vittoria storica per i diritti della comunità LGBTQ», dice Amnesty Svizzera.

In copertina Tomaz Silva/Agência Brasil | Rio de Janeiro, giugno 2016

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