23 gennaio 2024 – Notiziario in genere

Scritto da in data Gennaio 23, 2024

Tunisia: quasi 20mila aborti nel 2023. In Afghanistan, dice l’Onu, l’economia è quasi al collasso e lavora il 6% donne. In Grecia a febbraio si voterà per il matrimonio gay. Perù, aggredita la presidente. Stati Uniti, il viaggio di Kamala Harris per il diritto all’aborto.

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Tunisia

Dennis Jarvis/Flickr | Tunisia-2722 – Woman wearing a Sefseri

Quasi 20mila sono le interruzioni di gravidanza segnalate nelle strutture sanitarie pubbliche in Tunisia nel 2023. A dirlo nei giorni scorsi Mohsen Hassen, psicologo e direttore dell’Ufficio nazionale per la famiglia e la popolazione (Onfp), a margine di una conferenza organizzata a Tunisi sulla famiglia migrante. Numeri, dice, in aumento rispetto al 2022. Le ragioni sarebbero diverse: il matrimonio tardivo, i rapporti sessuali al di fuori del matrimonio e l’immigrazione.

La Tunisia è uno dei primi paesi arabi ad avere riconosciuto alle donne il diritto all’aborto, a prescindere dal fatto di essere sposate o no, con il decreto legge n. 73-2 del 26 settembre 1973, che ha modificato l’articolo 214 del Codice penale.

Afghanistan

“Desolante”. Così viene definita la situazione socio-economica in Afghanistan da un rapporto del Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo pubblicato in questi giorni. A preoccupare in particolare è un sistema bancario ormai quasi al collasso e l’erosione dei diritti delle donne, con l’occupazione femminile diminuita drasticamente dall’11% del 2022 al 6% di quest’anno.

Da quando quindi i talebani sono tornati al potere nell’agosto del 2021 l’economia afghana appare quindi essersi stabilizzata al livello più basso.

L’economia “si trova in una situazione molto precaria, principalmente a causa delle restrizioni al settore bancario, delle interruzioni del commercio, dell’indebolimento e dell’isolamento delle istituzioni pubbliche e della quasi assenza di investimenti esteri e di sostegno dei donatori ai settori come l’agricoltura e l’industria manifatturiera”, si legge nel report.

In tutti i settori e soprattutto quello economico le istituzioni pubbliche continuano a perdere competenze e capacità tecniche. Ci sono stati, si prosegue, alcuni progressi, per esempio nel controllo della produzione di oppio e del commercio illecito, ma nulla che abbia scalfito la traiettoria appunto “desolante” del paese.

Quasi il 70% della popolazione afghana, dice il rapporto, non riesce a soddisfare i propri bisogni primari di cibo, assistenza sanitaria, lavoro e altre necessità quotidiane. Necessario quindi affrontare le sfide del sistema bancario, compreso il settore della microfinanza, fondamentale per sostenere le micro e piccole imprese guidate da donne, che hanno subito una contrazione del 60% dal 2021.

Grecia

“Sono molto ottimista sul fatto che diventerà legge entro le prime due settimane del mese di febbraio”, dice il premier greco Kyriakos Mitsotakis, parlando della legalizzazione del matrimonio civile tra persone dello stesso sesso in Grecia.

In un’intervista all’emittente Ert il premier si è detto a favore della legalizzazione del diritto all’adozione per le coppie omosessuali con la nuova legge. Non però a permettere il ricorso alla maternità surrogata, che per le coppie eterosessuali è legale in Grecia.

Diversi deputati del partito conservatore al governo, Nea Dimokratia, sono contrari alla legge, che per passare avrà probabilmente bisogno del voto anche dei partiti all’opposizione di Syriza e Pasok.

Nel 2015, durante il governo di Alexis Tsipras, la Grecia ha legalizzato le unioni civili per le coppie omosessuali, ma non il matrimonio.

Perù

Presidencia Perú | Flickr

La presidente del Perù, Dina Boluarte, è stata aggredita nei giorni scorsi nel corso della cerimonia per l’inizio dei lavori di asfaltatura dell’autostrada ad Ayacucho. Secondo l’agenzia di stampa ufficiale Andina, un gruppo di donne si è avvicinato alla presidente e una di loro le ha tirato i capelli. La donna è stata poi separata dagli agenti di polizia che l’hanno trattenuta.

Il gruppo di donne, dice l’agenzia, fa parte di un’associazione di parenti di persone morte durante le proteste politiche nel Paese tra la fine del 2022 e l’inizio del 2023. Diverse istituzioni governative hanno condannato l’accaduto, compreso il ministero delle Donne. “Dobbiamo bandire ogni forma di violenza contro le donne nel nostro Paese”, si legge in una nota.

Stati Uniti

La vicepresidente americana Kamala Harris è al centro della rinnovata spinta democratica per il diritto all’aborto durante le elezioni di quest’anno. Con un tour cominciato ieri, nel 51° anniversario della sentenza Roe v. Wade, in Wisconsin.

È il primo di una serie di eventi di Harris, prima di unirsi al presidente Joe Biden in un altro evento della campagna incentrato sull’aborto in Virginia. Sono attesi anche la first lady Jill Biden e il second gentleman Doug Emhoff.

Nel suo discorso in Wisconsin, Harris martella l’ex presidente Donald Trump per aver affermato di essere “orgoglioso” di aver contribuito a ribaltare Roe v. Wade, cosa che ha reso possibile nominando tre giudici conservatori alla Corte Suprema degli Stati Uniti durante il suo mandato.

“Orgoglioso che le donne in tutta la nostra nazione stiano soffrendo?”. “Orgogliose che le donne siano state derubate di una libertà fondamentale? Che i medici potrebbero essere messi in prigione per essersi presi cura delle pazienti? Che le giovani donne oggi hanno meno diritti delle loro madri e nonne?”

Di ritorno a Washington, Biden convocherà una riunione della sua task force sull’accesso alle cure per la salute riproduttiva per discutere le minacce alle cure di emergenza e le nuove misure per l’attuazione degli ordini esecutivi sull’argomento.

Il presidente democratico ha affermato che “decine di milioni di donne ora vivono in stati con divieti di aborto estremi e pericolosi” e “a causa dei funzionari eletti repubblicani, la salute e la vita delle donne sono a rischio”.

L’amministrazione prevede di annunciare nuove misure per rafforzare l’accesso alla contraccezione e contribuire a presentare denunce ai sensi di una legge intesa a garantire l’accesso all’assistenza sanitaria di emergenza. La legge è oggetto di un’altra battaglia legale che sarà decisa dalla Corte Suprema degli Stati Uniti, che valuterà se sia necessario fornire aborti in situazioni in cui la salute della donna è a rischio.

Sebbene la sconfitta del caso Roe v. Wade sia stata storica, il partito democratico è riuscito a sfruttare la rabbia per la decisione durante le elezioni di medio termine del 2022 e spera di fare la stessa cosa quest’anno.

La Casa Bianca si è ripetutamente rivolta ad Harris, la prima donna a ricoprire la carica di vicepresidente, per sostenere la propria causa.

“Non è necessario abbandonare la propria fede o convinzioni profondamente radicate per concordare sul fatto che il governo non dovrebbe dire cosa fare con il suo corpo”, ha detto in una recente apparizione su “The View” della ABC. “Se lo desidera, parlerà con il suo prete, il suo pastore, il suo rabbino, il suo imam. Ma non dovrebbe essere il governo a dirle cosa fare”.

Harris ha anche suggerito che troppe persone davano per scontata la sentenza Roe v. Wade prima che fosse ribaltata.

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