4 marzo 2022 – Notiziario

Scritto da in data Marzo 4, 2022

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  • Ucraina: incendio nella centrale nucleare.
  • Russia: censura, verso la chiusura dei media indipendenti.
  • Europa: intesa in stallo sulla protezione temporanea dei rifugiati ucraini. Dai gatti agli atleti russi banditi dalle competizioni internazionali.
  • Usa: #blacklivesmatter, assolto l’agente che uccise Breonna Taylor.
  • Libia: rapiti tre ministri, tra cui Esteri e Cultura.

Questo e molto altro nel notiziario di Radio Bullets, a cura di Barbara Schiavulli.

Ucraina, Russia e Bielorussia

Dopo l’episodio della centrale di Zaporizhazhia, bersagliata dai tiri russi e incendiata, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha affermato che la Russia ricorre al “terrore nucleare” colpendo per la prima volta nella storia un impianto atomico e che «vuole ripetere la catastrofe di Chernobyl».
Intanto le autorità ucraine hanno dichiarato che finalmente sono riuscite a far arrivare i pompieri alla centrale nucleare di Zaporizhazhia per spegnere l’incendio a una delle unità colpite dall’artiglieria russa, e che «la sicurezza dell’impianto è stata ora ripristinata». Le autorità ucraine hanno anche smentito presso l’Aiea che si siano verificati innalzamenti del livello di radiazioni attorno all’impianto.

L’Ucraina e la Russia hanno concordato di tenere presto un terzo round di colloqui, secondo quanto affermato da un negoziatore ucraino, scrive The Guardian. La Tass, citando il consigliere di Zelensky, scrive che Russia e Ucraina hanno raggiunto un’intesa sulla creazione di corridoi umanitari con un “cessate il fuoco” temporaneo. Tuttavia non è stato detto quando saranno stabiliti i corridoi sicuri. L’accordo provvisorio con la Bielorussia arriva mentre i russi continuano a circondare e attaccare le città ucraine.

Intesa in stallo al Consiglio Affari Interni sulla direttiva sulla protezione temporanea da attivare per la guerra in Ucraina. Il gruppo Visegrad e l’Austria hanno infatti espresso riserve sulla concessione della protezione temporanea a profughi che non siano cittadini ucraini. «A parte Polonia, Slovacchia e Ungheria, molti paesi sono preoccupati per questo, inclusa l’Austria: non ha senso includere i cittadini di paesi terzi», ha affermato il ministro dell’Interno austriaco Gerhard Karner a margine del summit.

Il leader ceceno filo-russo Ramzan Kadyrov ha offerto una taglia di 500.000 dollari «per la testa di ciascuno degli ufficiali» del battaglione ucraino Azov, formazione di estrema destra composta in gran parte da volontari e poi integrata nella Guardia Nazionale dell’Ucraina. L’annuncio è stato dato sul canale Telegram dello stesso Kadyrov, citato dal sito Rbk. Il messaggio è accompagnato da un video di Kadyrov in compagnia di membri delle forze speciali cecene che, secondo il leader, stanno combattendo in Ucraina dove avrebbero conquistato «la più grande base militare» del paese.

Le autorità russe hanno arrestato 8.100 persone durante le proteste contro la guerra scoppiate in tutto il paese, secondo la fonte locale OVD-Info, un progetto indipendente sui diritti umani incentrato sulla persecuzione politica in Russia. A Mosca poco meno di 4.000 persone sono state arrestate mentre oltre 2.700 sono state arrestate a San Pietroburgo. Gli altri arresti provengono da altre 124 città, secondo il rapporto. Gli arresti arrivano dopo che la Russia ha intensificato i suoi sforzi per soffocare qualsiasi opposizione all’invasione da parte del governo, che ha incluso il blocco dei media.

Il presidente Vladimir Putin ha ufficialmente introdotto la censura di stato e in poche ore, al massimo giorni, non ci saranno più media indipendenti in Russia. La denuncia viene da Meduza, uno degli ultimissimi media indipendenti che ancora pubblicano nella federazione. In un editoriale dal titolo “Non ci potete zittire”, il sito rivela di avere ancora pochissimo tempo prima che la censura di Stato si abbatta anche su di loro, come successo in rapida successione a tanti altri organi di informazione chiusi dalle autorità. «La distruzione dei media indipendenti è una delle cose che ha reso possibile questa guerra», sottolineano. Intanto la televisione indipendente russa Dozhd ha sospeso oggi l’attività. La Procura Generale aveva chiesto la chiusura del sito il primo marzo e negli ultimi due giorni le trasmissioni erano visibili solo su Youtube. La radio indipendente russa Ekho Moskvy, “Eco di Mosca”, emittente storica dei media russi, ha annunciato la propria chiusura dopo che le autorità avevano bloccato le trasmissioni dell’emittente per la sua copertura dell’invasione dell’Ucraina.

I mercenari stranieri che operano in Ucraina saranno perseguiti e non otterranno lo status di prigionieri di guerra. Lo ha detto il ministero della Difesa russo citato da Tass.

«Gli Usa non vogliono una no-fly zone sull’Ucraina, perché vorrebbe dire che le forze americane dovrebbero poi abbattere aerei russi e questo rischierebbe di causare una guerra immediata e diretta contro la Russia. Comporterebbe un’escalation militare che non vogliamo in questo momento». Lo ha ribadito la portavoce della Casa Bianca nel suo briefing con la stampa.

Dopo un drastico calo nelle ultime ore, i flussi di gas russo attraverso il gasdotto Yamal-Europa verso la Germania attraverso la Polonia si sono interrotti. Yamal è uno dei tre gasdotti che la società russa monopolista Gazprom utilizza per convogliare il suo gas naturale verso l’Europa. Attraverso di esso passa circa il 10% delle forniture totali di gas proveniente dalla Russia.

Airbnb, così come Ikea, sta sospendendo le sue operazioni in Russia e Bielorussia, ha dichiarato giovedì sera l’amministratore delegato Brian Chesky in un tweet. Chesky di Airbnb afferma che le sanzioni imposte alla Russia frenano le operazioni nel paese. La Russia ha più di 90.000 affitti a breve termine attivi su varie piattaforme, secondo i dati forniti dalla società di ricerche di mercato AirDNA. Minsk, la capitale della Bielorussia, ha poco più di 1.800 affitti a breve termine attivi.

La Federazione Internazionale dei Felini (FIFe) ha ordinato il divieto di importazione di gatti di razza russa, presumibilmente in qualsiasi parte del mondo. «Nessun gatto allevato in Russia può essere importato e registrato in qualsiasi libro genealogico della FIFe al di fuori della Russia, indipendentemente dall’organizzazione che ha rilasciato il suo pedigree», ha affermato il consiglio della FIFe in una nota. Finora l’International Canine Association non ha detto nulla sui cani russi. E non è possibile impedire agli uccelli di sorvolare il confine.
Il “divieto del gatto” segue ad altre azioni volontarie contro organizzazioni culturali e individui, per esempio sportivi russi, che non rientrano nell’ambito delle sanzioni statunitensi ed europee. Lunedì il direttore d’orchestra russo Valery Gergiev è stato licenziato dall’Orchestra Filarmonica di Monaco. È stato anche bandito dalle orchestre di Rotterdam, Vienna e dalla Carnegie Hall di New York.

Warner Brothers ha ritardato le uscite in Russia; Spotify ha chiuso i suoi uffici in Russia; il Glasgow Film Festival ha eliminato due film russi e la Biennale di Venezia ha rimosso il padiglione russo, tra gli altri divieti culturali.

Un’università in Italia ha persino tentato di vietare un corso su Fëdor Dostoevskij, ma si è ricreduta dopo una protesta. «Non solo essere un russo vivo oggi in Italia è sbagliato, ma anche essere un russo morto, condannato a morte nel 1849 perché leggeva una cosa proibita. Che un’università italiana vieti un corso a un autore come Dostoevskij è incredibile», ha detto Paolo Nori, lo scrittore che tiene il corso.

La Federazione internazionale di hockey su ghiaccio ha vietato a Russia e Bielorussia di partecipare al campionato mondiale di quest’anno. Il Comitato Olimpico Internazionale (CIO) ha raccomandato che gli atleti di Russia e Bielorussia siano esclusi dai suoi eventi. La Federcalcio internazionale (FIFA) ha sospeso la Russia e le ha impedito di partecipare ai Mondiali di fine anno in Qatar.

Libia

Tre ministri del nuovo governo parallelo libico sono stati sequestrati. È quanto è emerso dal discorso del neo-premier Fathi Bashagha alla cerimonia di giuramento. Bashagha ha condannato l’«atto vile» perpetrato da un gruppo armati illegale, aggredendo alcuni ministri mentre questi cercavano di raggiungere Tobruk per prestare giuramento. «Questo gruppo brutale ha sequestrato il ministro degli Esteri, Hafed Gaddur, la ministra della Cultura, Salha Al Druqi e il ministro dell’Istruzione tecnica Faraj Khaleil», ha precisato Bashagha chiedendone l’immediata liberazione. Il sequestro sarebbe stato compiuto, ha riportato Abaadnews, «un gruppo armato affiliato al premier libico Abdel Hamid Dbeibah».

Marocco

Il giornalista marocchino e attivista per i diritti umani Omar Radi è stato condannato in appello a sei anni di carcere con l’accusa di spionaggio e stupro. Radi, giornalista freelance di 35 anni noto come critico vocale delle autorità, ha insistito sulla sua innocenza durante i suoi due anni di processo. «La mia unica colpa è di aver richiesto una giustizia indipendente», ha detto Radi prima del verdetto del giudice, giovedì, tra gli applausi dei sostenitori in aula. Accusato di aver minato la sicurezza dello Stato con “finanziamenti esteri” e di stupro, Radi è stato inizialmente condannato lo scorso luglio.
Il suo processo è iniziato nel 2020, pochi giorni dopo che il gruppo per i diritti umani Amnesty International ha affermato che le autorità marocchine avrebbero piazzato lo spyware Pegasus sul suo cellulare, un’affermazione negata dal Marocco. Nello stesso caso, il collega giornalista Imad Stitou è stato condannato a un anno di carcere.
Si dice che Stitou, inizialmente presentato come unico testimone dell’accusa, fosse presente con Radi quando avrebbe violentato una donna. Stitou ha lasciato il Marocco per la Tunisia ed è stato processato in contumacia. Quella di Radi è l’ultima di una serie di dure sentenze pronunciate contro giornalisti nel regno nordafricano e nella vicina Algeria. Le autorità di entrambi i paesi hanno arrestato e processato giornalisti con accuse che vanno dalla lesione agli interessi nazionali all’aggressione sessuale.

Etiopia

L’ex procuratrice a capo della Corte Penale Internazionale, dal 2020 al 2021, la legale gambiana Fatou Bensouda, guiderà la commissione d’inchiesta dell’Onu sulle presunte violazioni commesse dalle parti in guerra in Etiopia, come ha comunicato lo stesso Consiglio per i diritti umani dell’Onu. Bensouda è stata nominata dal presidente dell’organismo, il diplomatico argentino Federico Villegas, insieme a Kaari Betty Mugugni, di nazionalità keniota, e Steven Ratner, statunitense. Nonostante le obiezioni di Addis Abeba, l’Onu ha deciso di mandare degli ispettori internazionali per fare chiarezza sugli abusi in Etiopia, dove il conflitto civile scoppiato il 4 novembre 2020 tra governo federale e Stato regionale del Tigray si è allargato anche ad altre regioni e ha provocato una grave crisi umanitaria.

Burkina Fasu

L’uomo forte del Burkina Faso, Paul-Henri Sandaogo Damiba, giovedì ha nominato l’economista Albert Ouedraogo nuovo primo ministro del paese dell’Africa occidentale. Damiba, tenente colonnello di 41 anni, ha preso il potere il 24 gennaio rovesciando il presidente eletto Roch Marc Christian Kabore. Ha prestato giuramento come presidente e capo delle forze armate dal massimo organo costituzionale il 16 febbraio.

Stati Uniti

Brett Hankison, l’unico agente indagato per la morte di Breonna Taylor uccisa nel marzo 2021, è stato assolto. L’infermiera 26enne era stata uccisa dalla polizia nel suo appartamento di Louisville, Kentucky, durante una perquisizione senza preavviso. La sua morte violenta aveva suscitato un’ondata di proteste e la giovane era diventata uno dei simboli del movimento Black Lives Matter, dopo le uccisioni di Ahmaud Arbery e George Floyd. Era il marzo del 2021 quando i poliziotti fecero irruzione in piena notte nell’abitazione della giovane donna, che stava dormendo con il suo fidanzato. Non avendo capito cosa stesse accadendo lui, Kenneth Walker, ha sparato e ferito a una gamba uno degli agenti. I tre poliziotti hanno risposto sparando 32 colpi, che hanno colpito Breonna e Taylor. Due degli agenti, Mules Cosgrove e Joshua Jaynes, sono stati semplicemente licenziati dalla polizia dopo che una giuria ha ritenuto la loro reazione “giustificata”. Hankison era stato incriminato per negligenza ma è stato poi dichiarato non colpevole.

Gli Stati Uniti hanno annunciato la riapertura del loro consolato a L’Avana che era chiuso dal 2017.

Giovedì i legislatori della Florida hanno votato per vietare la maggior parte degli aborti dopo 15 settimane di gravidanza. La decisione limiterà l’accesso all’aborto in Florida e lo avvicinerà all’adozione di un limite gestazionale, attualmente al vaglio della Corte Suprema degli Stati Uniti. I senatori hanno inviato il disegno di legge al governatore Ron DeSantis affinché lo firmasse per farlo diventare legge. La senatrice Janet Cruz, democratica di Tampa, ha dichiarato: «Questo disegno di legge mette i politici, i burocrati e il governo tra una donna e il suo accesso all’assistenza sanitaria. Finirà che le donne cercheranno aborti non sicuri e moriranno di conseguenza«.

Nicaragua

La figura di opposizione nicaraguense Cristiana Chamorro e uno dei suoi fratelli sono stati processati giovedì. Chamorro è detenuta dal giugno dello scorso anno, mentre pianificava la sfida elettorale al presidente Daniel Ortega. Lei, suo fratello Pedro Joaquin Chamorro e tre ex dipendenti della Fondazione Violeta Barrios de Chamorro saranno processati per riciclaggio di denaro e altri presunti reati. È stata una dei primi leader dell’opposizione detenuta in un’ondata di arresti iniziata l’anno scorso. Alcuni di questi includono candidati alla presidenza, la cui detenzione ha aperto la strada alla rielezione di Ortega lo scorso 7 novembre. Chamorro, figlia dell’ex presidente Violeta Barrios de Chamorro, ha affermato la propria innocenza. In precedenza l’ex viceministro degli Affari Esteri Jose Pallais, 68 anni, e il leader degli Affari Jose Adan Aguerri sono stati condannati a 13 anni di reclusione. Gli attivisti dell’opposizione Violeta Granera e la leader Tamara Davila hanno ricevuto condanne a 8 anni.

Cina

Si aprono le paraolimpiadi di Pechino nel pieno di una tempesta di polemiche sull’invasione dell’Ucraina. Le tensioni nei villaggi degli atleti, le minacce di boicottaggio delle competizioni e l’annullamento dell’ultima ora per bandire gli atleti russi hanno rovinato il percorso che precede l’apertura di oggi delle Paralimpiadi invernali di Pechino.
L’invasione dell’Ucraina da parte di Mosca ha provocato onde d’urto che attraversano il movimento paraolimpico, con aspre dispute sul fatto che gli atleti russi e quelli dell’alleata Bielorussia − che ospitava truppe ed equipaggiamento militare − dovessero essere autorizzati a partecipare.
Il Comitato Olimpico Internazionale (CIO) ha esortato le federazioni sportive di tutto il mondo a escludere gli atleti dei due paesi. Mercoledì gli organizzatori paralimpici hanno affermato che la «punizione più dura» che potessero infliggere sia consentire agli atleti di quei paesi di competere come neutrali. La decisione è stata revocata meno di 24 ore dopo, con gli organizzatori che hanno citato problemi di sicurezza e un umore instabile nel villaggio degli atleti.
Diverse squadre e atleti avevano minacciato di non competere se fossero presenti gli atleti russi e bielorussi, il che «metteva a repentaglio la fattibilità» dei Giochi stessi, hanno affermato gli organizzatori. Il presidente del Comitato Paralimpico Internazionale Andrew Parsons si è scusato con gli atleti di fronte al divieto, dicendo: «Siete vittime delle azioni dei vostri governi». Ma paesi come Gran Bretagna, Irlanda e Germania hanno accolto favorevolmente il divieto e hanno affermato che gli atleti ora potranno concentrarsi sulla competizione.

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