5 marzo 2022 – Notiziario

Scritto da in data Marzo 5, 2022

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  • Ucraina: Mariupol e Chernihiv accerchiate, necessario “corridoio verde”. Da Dnipro Julia Kalashnyk in collegamento. Russia: Putin sempre più isolato.
  • Pakistan: esplosione in moschea, 56 morti.
  • Afghanistan: la giornalista Zahra Joya tra le donne dell’anno del TIME.
  • Tanzania: dopo sette mesi di carcere, liberato il leader dell’opposizione

Questo e molto altro nel notiziario di Radio Bullets, a cura di Barbara Schiavulli

Ucraina

“Il nono giorno di guerra in Ucraina: Mariupol e Chernihiv accerchiate, è necessario il “corridoio verde”. La situazione in Mariupol sta precipitando sempre di più. Per cinque giorni la città nell’Ucraina sudorientale è stata bombardata dai russi, e ora le conseguenze sono devastanti: Mariupol è rimasta senza riscaldamento ed elettricità. Ora ci sono trecento feriti negli ospedali e le truppe russe continuano a bombardarli.
Il sindaco di Mariupol Vadym Boychenko chiede aiuto insieme ad un “corridoio verde” per poter evacuare gli abitanti della città.
Mariupol rimane sotto la bandiera ucraina. Però il sindaco implora: “Abbiamo bisogno dell’assistenza militare, di un corridoio e del silenzio in modo che i civili possano essere evacuati. Chiedo, chiedo sostegno alla città di Mariupol.
Anche a Chernihiv, al nord del paese, la situazione rimane molto drammatica. Nella città 47 persone, di cui 38 uomini e 9 donne, hanno perso la vita a causa dei bombardamenti delle truppe russe, riportano i dati ufficiali.

Le autorità locali lavorano attivamente sulla questione del “corridoio verde”, ma attualmente la città di Chernihiv è accerchiata dalle truppe russe e, come riportano media locali le parole del sindaco della città e la partenza in grandi gruppi in autobus comporta enormi rischi.
A Dnipro, da dove ci colleghiamo, la situazione rimane sotto controllo, si prepara alla resistenza e si raccolgono aiuti volontari per sostenere sia i soldati che i civili. La città è quasi deserta, il coprifuoco scatta alle 20.00, supermercati chiudono alle 17.00″, ci dice Julia Kalashnyk in collegamento da Dnipro

Il Washington Post che rivela che gli Stati Uniti hanno iniziato ad armare l’Ucraina già agli inizi di dicembre, fornendo armi e attrezzature utili per il combattimento in aree urbane. Lo riporta il Washington Post citando alcuni documenti riservati contenenti l’elenco delle consegne effettuate. Nell’ultima settimana le consegne sono aumentate, e includono per la prima volta i missili Stinger. Intanto il New York Times scrive che gli Stati Uniti hanno consegnato circa il 70% delle armi previste nel pacchetto da 350 milioni di dollari approvato da Joe Biden per aiutare l’Ucraina.

Intanto le forze russe sono a 32 chilometri dalla seconda maggiore centrale nucleare dell’Ucraina. Lo ha affermato l’ambasciatrice americana all’Onu, Linda Thomas-Greenfield, lasciando intendere che i russi avrebbero nel mirino un’altra centrale dopo quella di Zaporizhzhia.

Almeno 16.000 cittadini stranieri si sono offerti volontari per unirsi a una “legione internazionale” creata per resistere all’invasione russa dell’Ucraina, ha affermato il presidente Volodymyr Zelensky, dopo che Kiev ha revocato l’obbligo del visto per chiunque sia disposto a combattere. Circa 400 svedesi si sono iscritti alla legione, secondo l’agenzia di stampa TT del paese, che ha citato il coordinatore del gruppo Philip Brannval. Il primo volo è partito giovedì per la Polonia, considerata un hub logistico per le consegne di armi e aiuti, e da lì i volontari entreranno in Ucraina via terra, ha detto Brannval. Il primo ministro ceco Petr Fiala, nel frattempo, ha annunciato giovedì che il governo non punirà coloro che cercano di unirsi alle forze ucraine, poiché il paese in genere vieta ai cittadini di prestare servizio negli eserciti stranieri. Secondo quanto riferito, fino a 300 cechi hanno promesso di partire.

Negli ultimi otto giorni a Kyiv sono nati 390 bambini – 199 maschi e 191 femmine. Lo riferisce il sindaco della capitale ucraina, Vitali Klitschko, su Telegram. ‘Gli ospedali della città hanno il necessario, stanno lavorando’, aggiunge. Le strutture sanitarie del Paese stanno spostando i loro pazienti sottoterra, in rifugi e bunker che garantiscono la sicurezza dei malati dagli attacchi aerei russi.

Un giornalista di Sky News è stato ferito in un’ imboscata a colpi di arma da fuoco mentre copriva la brutale invasione. Il corrispondente capo Stuart Ramsay e la sua squadra sono stati presi di mira dai russi vicino a un checkpoint di Kyiv mentre cercavano di lasciare la città lunedì. “Il nostro mondo si è capovolto”, ha scritto Ramsay in un resoconto in prima persona dell’attacco. “Ricordo di essermi chiesto se la mia morte sarebbe stata dolorosa”.

Ha detto di aver sentito prima  una piccola esplosione e poi la ruota che scoppiava, costringendoli a fermarsi in una strada desolata. Improvvisamente, i proiettili hanno iniziato a colpire il parabrezza del veicolo, costringendo la squadra di cinque persone a nascondersi per mettersi al riparo.”Eravamo sotto attacco”, ha scritto Ramsay. “Proiettili sono precipitati in tutta l’auto, traccianti, bagliori di proiettili, vetri del parabrezza, sedili in plastica, volante e cruscotto si sono disintegrati.

Il terzo round dei colloqui tra Russia e Ucraina, annunciato per l’inizio della prossima settimana, potrebbe essere anticipato a oggi o domani. Lo ha detto Mikhaylo Podoliak, consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, citato dalla Tass.

In un discorso amaro ed emozionato, il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelenskyy ha criticato la NATO per essersi rifiutata di imporre una no-fly zone sull’Ucraina, dicendo che darà mano libera alla Russia mentre intensificherà i suoi attacchi dall’alto. La NATO ha rifiutato di imporre una no-fly zone, avvertendo che potrebbe provocare una guerra diffusa in Europa con la Russia armata di armi nucleari.

Vladimir Putin ha detto in un colloquio telefonico con il cancelliere tedesco Olaf Scholz che un’intesa con Kiev è possibile solo “se tutte le richieste russe” verranno soddisfatte. “Noi sappiamo che il conflitto è tutt’altro che finito e restiamo pronti a adottare ulteriori sanzioni se Putin non si fermerà e tornerà indietro dall’invasione. Siamo risoluti, determinati, uniti”, ha detto la presidente della Commissione dell’Unione Europea per i diritti umani Ursula von der Leyen in una dichiarazione congiunta con il segretario di Stato Usa Antony Blinken. “Putin è via via più isolato nella comunità internazionale ma nonostante le proteste del mondo l’esercito di Putin va avanti”, ha sottolineato von der Leyen rimarcando che “la cooperazione tra Usa e Ue è il cuore dell’efficace risposta” alla Russia.

Il Consiglio di Sicurezza dell’Onu si riunirà lunedì sulla crisi umanitaria in Ucraina.

La BBC ha deciso di ritirare i suoi giornalisti dalla Russia vista la censura per i media e il rischio carcere per chi non offre la versione di Mosca. La decisione contro i giganti dei social media seguono blocchi imposti alla BBC, alla Voice of America finanziata dal governo statunitense e a Radio Free Europe/Radio Liberty, all’emittente tedesca Deutsche Welle e al sito web lettone Meduza. L’azione radicale del governo contro le testate straniere che pubblicano notizie in russo cerca di stabilire controlli ancora più severi sulle informazioni che il pubblico nazionale vede sull’invasione dell’Ucraina.

Le forze Bielorusse non prenderanno parte alla guerra, ha detto il presidente Lukashenko.  Il Messico ha deciso di non mandare armi. Lo spazio aereo turco rimane aperto. Montenegro ha dichiarato un diplomatico russo “persona non grata” e dovrà lasciare il paese in 72 ore. L’India chiede un cessate il fuoco per evacuare i suoi studenti. La Nato trascina la Finlandia e la Svizzera a bordo nelle discussioni sul conflitto. Gli Stati Uniti chiedono a Israele di prendere posizione. La coalizione di partito che governa la capitale della Lettonia, Riga ha deciso di cambiare il nome della strada dove si trova l’ambasciata russa in Via Ucraina indipendente, questo è avvenuto il giorno dopo che la Lituania ha cambiato il nome della strada dove si trova sempre l’ambasciata russa in Via degli eroi dell’Ucraina.

Alcuni supermercati britannici hanno ritirato dai loro scaffali la vodka russa fra le prime forme di boicottaggio contro l’attacco di Mosca all’Ucraina. La catena Co-op ha adottato questa misura in pratica bandendone la vendita, mentre Morrisons ha messo fine agli ordini e si limiterà a esaurire le scorte esistenti. Uno dei marchi di vodka più presi di mira è Russian Standard, creato a San Pietroburgo nel 1998.

Afghanistan

La giornalista afgana Zahra Joya è stata nominata una delle donne dell’anno 2022 da Time per i suoi reportage sulla vita delle donne in Afghanistan attraverso la sua agenzia di stampa, Rukhshana Media. Ora che vive come rifugiata nel Regno Unito, Joya continua a dirigere dall’esilio la Rukhshana Media, tutta al femminile, pubblicando i resoconti della sua squadra di giornaliste in tutto l’Afghanistan sulla vita delle donne sotto il dominio dei talebani .
Joya ha lanciato Rukhshana Media nel dicembre 2020 con i propri soldi come prima agenzia di stampa femminista dell’Afghanistan, con l’obiettivo di diventare la prima fonte di notizie nazionale in cui una donna afgana in qualsiasi regione poteva vedere la propria vita riflessa nelle storie pubblicate ogni giorno.
Sia lei che le sue giornaliste hanno subito attacchi e minacce alla loro vita a causa dei loro reportage sui diritti delle donne e il suo team in Afghanistan continua a lavorare in segreto.
“Sebbene non sia mai stato facile essere una donna e una giornalista in Afghanistan, ora i nostri servizi sono stati quasi sradicati”, afferma Joya.
“I talebani hanno costretto le giornaliste a indossare l’hijab, vietando loro di apparire sullo schermo o in pubblico, o di trasmettere la loro voce alla radio in alcune province, ma questo rende ancora più importante che le nostre storie continuino a essere raccontate”. Joya è stata intervistata da Angelina Jolie per il numero delle donne dell’anno di Time, in cui erano presenti anche l’avvocato per i diritti umani Amal Clooney, l’olimpionica Allyson Felix e la poetessa Amanda Gorman.

Pakistan

Una potente esplosione in una moschea sciita è avvenuta ieri durante la preghiera del venerdì a Peshawar, città del Pakistan settentrionale, causando, secondo fonti ospedaliere, la morte di almeno 56 persone e il ferimento di altre 194.
La condanna dell’attentato in Pakistan è arrivata anche dai talebani, ma sono curiosi i commenti sotto al comunicato del portavoce dei talebani molti dei quali lo criticano per aver definito Peshawar una città del Pakistan riconoscendo così il confine, che i talebani non riconoscono, mentre qualcun altro gli chiede se non si sente in imbarazzo a condannare un attentato molto simile a quelli che facevano in Afghanistan prima della presa del potere. Intanto l’Isis ha rivendicato l’attacco

Israele e Palestina

 Più di 130 manifestanti palestinesi sono rimasti feriti venerdì durante gli scontri con i soldati israeliani nel nord della Cisgiordania. Testimoni oculari palestinesi hanno detto che i violenti scontri sono scoppiati vicino ai villaggi di Beita e Beit Dajan, situati rispettivamente a sud e ad est della città di Nablus, e vicino al villaggio di Kafr Qaddum, a est della città di Qalqilya. La Palestine Red Crescent Society ha dichiarato che almeno 128 manifestanti palestinesi sono stati feriti, di cui 36 da proiettili di gomma sparati dai soldati israeliani. Gli altri hanno sofferto per aver inalato i gas lacrimogeni, hanno aggiunto i medici.

Un colono israeliano illegale armato ha sparato e ferito, venerdì, quattro civili palestinesi, di cui uno gravemente, nella città di Hebron,  nel sud della Cisgiordania, secondo quanto riferito dall’Agenzia palestinese di informazione e informazione (WAFA) . Secondo i testimoni, il colono ha aperto il fuoco con proiettili veri contro i palestinesi in Shuhada Street, nel centro di Hebron, ferendone quattro, di cui tre minori. Un 13enne, identificato come Mohammad Iyad Jaabari, è stato gravemente ferito dopo essere stato colpito con un proiettile all’addome, è stato trasferito in ospedale e ricoverato per un intervento chirurgico d’urgenza.

Libia

Il nuovo governo libico ha dichiarato venerdì che un gruppo armato legato alle autorità rivali aveva rilasciato due dei suoi ministri, tra cui quello degli Esteri, dei tre rapiti le tensioni tra le fazioni politiche rimangono alte. L’ufficio di Fathi Bashagha, scelto dal parlamento primo ministro, aveva detto che i due ministri erano stati presi giovedì mentre viaggiavano su strada per giurare nel nuovo gabinetto nell’est del paese dopo che i voli interni erano stati bloccati.

Tanzania

Un tribunale tanzaniano ha ordinato il rilascio del leader dell’opposizione Freeman Mbowe. In una sentenza emessa ieri, il giudice di sessione Joachim Tiganga ha ordinato la libertà di Mbowe insieme ad altri tre imputati dopo che l’accusa ha ritirato le accuse di finanziamento del terrorismo e cospirazione. Mbowe, presidente del partito Chadema, era stato arrestato a luglio insieme ad altri alti funzionari del partito poche ore prima che si tenesse un forum pubblico per chiedere riforme costituzionali in Tanzania. I suoi sostenitori hanno definito il caso una decisione politicamente motivata per reprimere il dissenso e Mbowe ha accusato la polizia di averlo torturato durante i suoi quasi sette mesi di custodia.

Stati Uniti

 La Corte suprema americana ha ripristinato la pena di morte per Dzhokhar Tsarnaev, l’attentatore della maratona di Boston che nel 2013 insieme al fratello provocò la morte di tre persone e il ferimento di altre 260. Una corte federale aveva rovesciato a luglio 2020 la sentenza contro il giovane di origini cecene accogliendo il ricorso presentato dai suoi legali. Un mese dopo l’allora presidente Donald Trump aveva chiesto di ripristinare la pena capitale.

Cina

La Cina stima per il 2022 un tasso di crescita “intorno al 5,5%”, meno del 6% del 2021. Lo ha annunciato il premier Li Keqiang, presentando il ‘rapporto di lavoro del governo’ all’apertura della sessione plenaria annuale del Congresso nazionale del popolo, il ramo legislativo del parlamento cinese.

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