4 novembre 2020 – Notiziario
Scritto da Barbara Schiavulli in data Novembre 4, 2020
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- L’Isis rivendica l’attentato all’università di Kabul (in copertina) e l’attentato a Vienna.
- Tribunale egiziano ordina il rilascio di 600 detenuti politici, tra cui giornalisti, politici e studenti.
- Camerun: 11 insegnanti rapiti. Hong Kong e Zimbabwe: arrestati due giornalisti critici.
- Decine di detenuti palestinesi in Israele positivi al coronavirus.
- Sudan del Sud: secondo operatore umanitario ucciso in una settimana.
- Iran: le sanzioni americane fermano le forniture di insulina.
- Raid della polizia europea contro l’hate speech online.
- La Russia considera una proposta iraniana per il Nagorno-Karabakh.
Questo e molto altro nel notiziario di Radio Bullets, a cura di Barbara Schiavulli. Musiche di Walter Sguazzin
Stati Uniti
Continua l’attesa per sapere chi sarà il neo presidente degli Stati Uniti. C’è ancora da finire di contare le schede postali mentre ieri le file ai seggi sono andata avanti fino all’ultimo momento utile. Intanto l’affluenza non è mai stata così alta in un secolo. 101 milioni di persone hanno votato prima di ieri. Pare che il presidente Trump parlerà stanotte nella East Room della Casa Bianca. Per il momento quello che si sa è che i democratici mantengono il controllo della Camera e potrebbero avere anche cinque seggi in più. Invece la democratica Sarah McBride ha vinto la corsa al Senato statale nel Delaware e diventerà la prima senatrice di Stato apertamente transgender in America.
Qatar
Le prime elezioni dell’Assemblea consultiva del Qatar si terranno nell’ottobre del prossimo anno. Lo ha annunciato l’emiro, Tamim bin Hamad Al-Thani, durante la sessione di apertura dell’assemblea auspicando un’ampia partecipazione dei cittadini. Il “Consiglio della Shura”, attualmente non eletto, consiglia l’emiro sui progetti di legge ma non crea una propria legislazione e può essere annullato con un semplice decreto. Il voto di ottobre rappresenta la prima elezione nazionale del Qatar, anche se lo sceicco non ha fornito dettagli su chi sarà autorizzato a votare o chi potrebbero essere i candidati. I cittadini hanno già potuto votare sulle riforme costituzionali e nelle elezioni del consiglio locale.
Iran
Quando l’amministrazione Trump ha annunciato che avrebbe sanzionato 18 banche iraniane lo scorso ottobre, essenzialmente inserendo nella lista nera l’intero settore finanziario iraniano, funzionari statunitensi hanno insistito che ci sarebbero state esenzioni per i beni umanitari. Ma gli iraniani stanno già avvertendo la stretta che le sanzioni hanno imposto alle forniture mediche del Paese. Medici e pazienti iraniani hanno parlato con Middle East Eye dell’impatto che le nuove sanzioni statunitensi stanno avendo sulla fornitura di insulina iraniana, qualcosa già limitato dalle precedenti sanzioni statunitensi. «È passato un anno da quando le penne per insulina sono scomparse da tutte le farmacie», ha detto a Middle East Eye Niloofar Zolfaghari, un giornalista il cui padre ha un disperato bisogno di insulina. «Ma nelle ultime settimane le cose sono peggiorate perché non riusciamo nemmeno a trovare nulla da comprare al mercato nero». Il diabete è un problema di salute in crescita in Iran, con l’11% della popolazione del Paese sopra i 25 anni che ne soffre. Il 26 settembre, prima delle nuove sanzioni statunitensi, un gruppo di 120 endocrinologi ha scritto una lettera al presidente iraniano Hassan Rouhani, chiedendo di affrontare la crisi dell’insulina.
Turchia
Mentre le vittime del terremoto che ha colpito l’Egeo venerdì scorso continuano a salire, superando il numero di 100, dopo 91 ore dal sisma una bambina di quattro anni, Ayda Gazgin, è stata estratta dalle macerie viva. «Dov’è papà?», sono state le sue prime parole. Per i medici è in buone condizioni. 106 le persone salvate prima di lei dalle macerie.
Israele e Palestina
Circa 73 prigionieri palestinesi sono risultati positivi al Covid-19 all’interno della prigione israeliana di Gilboa, secondo il Comitato palestinese per gli affari dei prigionieri. L’aumento dei casi di coronavirus a Gilboa, nel centro di Israele, ha portato le autorità a mettere la prigione sotto chiave, mentre il numero di prigionieri infettati da Covid-19 rischia di aumentare. Il servizio carcerario israeliano (IPS) ha completamente chiuso la prigione e cancellato tutte le visite, dicendo che avrebbe trasferito i contagiati nella prigione di Tzalmon. Attualmente ci sono 4.400 prigionieri palestinesi nelle carceri israeliane, 700 dei quali soffrono di varie malattie. Ieri il Comitato per gli affari dei prigionieri ha condannato le “cattive misure” all’interno del carcere che hanno contribuito a diffondere i contagi.
Ha detto che la «negligenza dell’IPS nel preservare la sicurezza dei detenuti» è ciò che ha reso i prigionieri palestinesi vulnerabili all’infezione da Covid-19. La terza sezione della prigione, dove sono rinchiusi 90 prigionieri su 360, è stata duramente colpita dal coronavirus.
Il Malawi diventa la prima nazione africana ad aprire un’ambasciata in Israele, a Gerusalemme, seguendo l’esempio degli Stati Uniti.
Egitto
Un tribunale egiziano martedì ha ordinato il rilascio di centinaia di prigionieri, tra cui giornalisti, politici e studenti che sono stati trattenuti in custodia cautelare per più di un anno. Secondo gli avvocati e le famiglie dei detenuti, il tribunale penale de Il Cairo aveva deciso di rilasciare almeno 600 prigionieri, tra cui i giornalisti Sayed Abdellah, Haitham Hassan e il blogger Mohamed Ibrahim, noto come “Mohamed Oxygen”. Non è chiaro quando saranno liberati. Magda Mubarak, la madre di Haitham Hassan, ha detto che il tribunale penale ha deciso di rilasciare suo figlio dopo mesi di detenzione preventiva con l’accusa di “pubblicazione di notizie false” e di “adesione a un’organizzazione terroristica”.
Alcuni di quelli inclusi nella decisione di martedì erano stati arrestati l’anno scorso durante le proteste scatenate dal dissidente Mohamed Ali, che ha esortato gli egiziani a manifestare contro il governo del presidente Abdel Fattah el-Sisi sulla sua presunta corruzione e sperpero di fondi pubblici.
Sayed Abdellah era stato arrestato per aver coperto giornalisticamente gli eventi in quel momento. Mohamed Ibrahim era stato arrestato nel 2019 dopo essere stato accusato di “essersi unito a un’organizzazione terroristica” e di “aver abusato dei social media”, oltre che di “pubblicazione di notizie false”. Un elenco di quelli che dovrebbero essere rilasciati è stato pubblicato online. Molti di loro erano stati inizialmente detenuti con accuse quali trasmissione di informazioni false, uso improprio dei social media e aiuto a gruppi terroristici.
Uganda
Il leader dell’opposizione ugandese − ex cantante col nome d’arte di Bobi Wine − è stato arrestato ieri subito dopo aver ottenuto dalla commissione elettorale la nomina a candidato nelle elezioni presidenziali del prossimo anno. «I poliziotti hanno usato un martello. Hanno rotto i finestrini del suo veicolo e lo hanno trascinato fuori con la forza… lo hanno messo nel loro veicolo e sono andati via», ha detto Joel Senyonyi, portavoce del partito di Wine, come si legge su Al Jazeera. Il 38enne Wine grazie alla sua musica ha un grande seguito elettorale nel Paese, specie tra i giovani. Circa il 75% della popolazione in Uganda ha meno di 30 anni.
Ieri il 76enne presidente Museveni, al potere da 34 anni, è stato autorizzato a candidarsi nelle prossime elezioni di gennaio e ha messo in guardia chiunque dal turbare la pace nel Paese, avvertendo che in caso contrario se ne sarebbe pentito. I sostenitori elogiano Museveni per aver portato investimenti e rafforzato l’economia, mentre i suoi oppositori dicono che reprime il dissenso e presiede una diffusa corruzione.
Sudan del Sud
Le Nazioni Unite hanno dichiarato martedì che un secondo operatore umanitario è stato assassinato in Sudan del Sud questa settimana in una regione vasta e isolata, segnata dalla violenza armata e dall’illegalità.
La sparatoria fatale del 30 ottobre porta a nove il numero del personale umanitario ucciso quest’anno in Sudan del Sud, ha affermato l’agenzia umanitaria delle Nazioni Unite OCHA, triplicando così il bilancio delle vittime del 2019. Lo staff lavorava per Nile Hope, un’organizzazione non governativa del Sudan del Sud, nello stato di Jonglei, una regione orientale afflitta dalla violenza delle armi e dal conflitto interetnico. Stava viaggiando tra la base dell’organizzazione e un ufficio sul campo che fornisce aiuti nutrizionali a bambini malnutriti e neo mamme, quando è stato ucciso da “giovani armati”, dice la dichiarazione. Un collega è scappato riportando lievi ferite.
L’omicidio è avvenuto il giorno dopo che una squadra di Plan International, un ente di beneficenza con sede in Gran Bretagna, è stata vittima di un’imboscata su una strada fuori dalla città di Pibor, in uno stato vicino.
Camerun
Uomini non identificati hanno rapito ieri 11 insegnanti da due scuole nel Camerun occidentale, dove i ribelli separatisti stanno combattendo le forze governative: lo ha reso noto la chiesa che gestisce le scuole. Gli attacchi nella città di Kumbo sono avvenuti 10 giorni dopo che uomini armati avevano fatto irruzione in una scuola in un’altra città occidentale, uccidendo almeno 7 bambini. Nessuno ha rivendicato la responsabilità per nessuno dei raid. Più di 3.000 persone sono morte dal 2017 nel conflitto tra il governo camerunese e i separatisti di lingua inglese che vogliono staccarsi dallo stato principalmente di lingua francese.
Zimbawe e Hong Kong – giornalisti in arresto
È stato arrestato di nuovo, dopo essere stato detenuto per più di un mese in una prigione di massima sicurezza, per essere poi rilasciato su cauzione il 2 settembre a condizione che smettesse di pubblicare sul suo account Twitter fino alla conclusione del suo caso. Ma Chin’ono ha aperto un nuovo account Twitter che ha usato per scrivere di corruzione e criticare il governo del presidente Emmerson Mnangagwa. I suoi commenti sono stati insolitamente schietti per un giornalista dello Zimbabwe, dove i critici sono spesso trattati duramente. «È accusato di oltraggio alla Corte. Si presume abbia inviato un tweet, ma al momento le accuse non sono molto chiare, quindi stiamo valutando le nostre opzioni», ha detto al telefono a Reuters il suo avvocato Gift Mtisi. La peggiore crisi economica dello Zimbabwe in oltre un decennio sta alimentando la rabbia contro Mnangagwa, subentrato a Robert Mugabe dopo il colpo di Stato di due anni fa promettendo di rilanciare l’economia e maggiori libertà per i cittadini.
Dall’altra parte del mondo un altro giornalista pluripremiato è stato arrestato per aver rivelato la risposta ritardata delle autorità a un attacco della mafia contro manifestanti antigovernativi lo scorso anno, intensificando le preoccupazioni per una repressione della libertà di stampa nella città semiautonoma cinese di Hong Kong. Il giornalista, Choy Yuk-ling, anche detto Bao Choy, è un produttore di Radio Television Hong Kong, RTHK, un’emittente pubblica. I programmi di informazione della rete hanno attirato le critiche ufficiali per le indagini sulla polizia di Hong Kong, accusata di usare una forza eccessiva contro i manifestanti e di chiudere un occhio davanti agli assalti nei loro confronti. Choy ha lavorato ad alcune delle inchieste più importanti sulla condotta della polizia, compreso un episodio premiato del programma “Hong Kong Connection” che ha esaminato la lenta risposta degli agenti a un attacco di mafia contro un gruppo di manifestanti e pendolari in una stazione ferroviaria, il 21 luglio 2019. Gli organi di stampa tradizionalmente liberi di Hong Kong hanno incontrato crescenti difficoltà negli ultimi anni, tra cui la perdita di pubblicità da parte di aziende che temono di far arrabbiare la Cina, e giornalisti arrestati e attaccati con spray al pepe mentre raccontavano le proteste dello scorso anno. Una nuova legge sulla sicurezza nazionale imposta da Pechino a fine giugno ha aggravato i rischi per i giornalisti, soffocando i reportage su argomenti potenzialmente sensibili.
Austria e Afghanistan
L’Isis ha rivendicato l’attentato a Vienna dove sono state uccise 4 persone e ferite 22. Morto l’attentatore, ventenne di origine albanese e aspirante militante. 14 i fermi temporanei. Rivendicata dall’Isis anche la strage all’università di Kabul, 35 morti e una cinquantina di feriti. Morto l’attentatore suicida che si è fatto esplodere e, dopo un’ora di battaglia, eliminati altri due aggressori che hanno sparato su ragazzi e ragazze. Gli studenti sopravvissuti hanno manifestato contro gli attacchi alle istituzioni educative. Questo è il secondo attacco in meno di due settimane a Kabul, entrambi rivendicati dall’Isis.
Francia: a Parigi arrestato un uomo che si aggirava in centro per una stazione metropolitana con un machete.
Europa e l’hate speech
La polizia europea ha lanciato martedì raid coordinati in sette paesi come parte di un giro di vite contro l’odio online e l’incitamento alla violenza, riferiscono l’agenzia di polizia dell’Unione europea Europol e i pubblici ministeri tedeschi. In Germania, dove esistono tra le più dure leggi contro la diffamazione e l’istigazione a commettere crimini, la polizia ha perquisito 83 appartamenti e altri edifici per sequestrare prove come smartphone e laptop. I pubblici ministeri hanno dichiarato che 96 sospetti sono stati interrogati sui post di odio che hanno pubblicato online. Uno dei sospettati è accusato di commenti antisemiti mentre un altro ha insultato online una donna politica, hanno reso noto in una dichiarazione i pubblici ministeri nella regione tedesca della Renania Palatinato.
I raid fanno parte di un percorso annuale avviato dalla procura tedesca, cui si sono uniti quest’anno per la prima volta Italia, Francia, Grecia, Norvegia, Gran Bretagna e Repubblica Ceca sotto il coordinamento di Europol. I raid di martedì si concentrano su post online che promuovono il razzismo e la xenofobia, ha detto un portavoce di Europol.
Nagorno-Karabakh
La Russia sta prendendo in considerazione una proposta dell’Iran per raffreddare i combattimenti tra le forze armene e azere nel Nagorno-Karabakh, ha detto martedì un funzionario russo. Finora sono stati tentati tre cessate-il-fuoco per fermare gli scontri, ma tutti sono falliti rapidamente. Teheran sembra cercare un ruolo guida nel processo di pace. L’Iran ha interesse a porre fine ai combattimenti in Nagorno-Karabakh poiché l’enclave è vicina ai confini della Repubblica islamica. Ci sono state segnalazioni di missili sparati all’interno dei confini dell’Iran. «Tra i punti chiave dell’iniziativa del nostro Paese c’è il fatto che non si tratta solo di un cessate-il-fuoco; piuttosto, il piano mira a risolvere il conflitto all’interno di un quadro che diventi efficace quando entrambe le parti si impegnassero in una serie di principi che rimangano in vigore man mano che vengono adottate ulteriori misure, incluso il ritiro delle forze di occupazione da tutte le aree occupate», ha detto Zarif, ministro degli Esteri iraniano. Inizialmente l’Iran è stato cauto nel prendere posizione nel conflitto, ma ora sembra che la Repubblica islamica si stia orientando verso la parte azera. Il presidente dell’Azerbaijan Ilham Aliyev ha invitato l’Armenia a ritirare i suoi militari dall’interno dei confini internazionalmente riconosciuti dell’Azerbaijan. Martedì, l’ayatollah iraniano Ali Khamenei ha tenuto un discorso televisivo che ha fatto eco alle chiamate di Aliyev. Intanto il principale diplomatico russo ha dichiarato martedì che circa 2.000 combattenti dal Medio Oriente si sono uniti ai combattimenti per il Nagorno-Karabakh, la peggiore recrudescenza delle ostilità nel conflitto tra Armenia e Azerbaijan in più di un quarto di secolo.
India
Sono 30 le città indiane incluse nel WWF Risk Filter Analysis, il rapporto dell’organizzazione che indica le 100 città di tutto il mondo a rischio sete nel 2050, «se non si prenderanno misure urgenti per mitigare il cambiamento climatico e adattarvisi». «Il futuro dell’ambiente in India si giocherà nelle megalopoli: poiché il processo di urbanizzazione non si interromperà, le città si troveranno in prima linea sia sotto il profilo dello sviluppo del Paese che di quello della sostenibilità» ha detto Sejal Worah, direttore dei programmi del WWF India.
Secondo il rapporto, che include megalopoli come Pechino, Jakarta, Johannesburg, Istanbul, Hong Kong, La Mecca e Rio de Janeiro, più della metà delle aree candidate a restare senz’acqua tra 30 anni sono in India e Cina, ha sottolineato Alexis Morgan, responsabile del settore della Tutela globale dell’acqua per l’organizzazione.
Coronavirus: Brasile: a Rio torna l’accesso libero alle spiagge, secondo il sindaco è stata raggiunta l’immunità di gregge. Hong Kong: dal 13 novembre quarantena per chi arriva. Spagna: crollo del turismo, che rispetto all’anno scorso nel mese di settembre registra l’87% in meno di presenze. Panama: presidente in isolamento per contatto con positivo, anche se al momento risulta negativo test.
Nicaragua
L’uragano Eta continua a imperversare attraverso il Nicaragua settentrionale dopo aver sferzato la costa caraibica del Paese per gran parte della giornata di ieri, isolando comunità già remote e innescando frane in due paesi che hanno ucciso almeno tre persone. La tempesta si era indebolita verso la fine di ieri, ma si stava muovendo così lentamente e scaricando così tanta pioggia che gran parte dell’America centrale era in massima allerta.
Eta è sbarcato ieri pomeriggio a sud della città nicaraguense di Bilwi come un potente uragano di categoria 4 dopo essere rimasto fermo al largo della costa per ore. La città di circa 60.000 abitanti è rimasta senza elettricità da lunedì sera. Tetti di lamiera ondulata e alberi sradicati sono sparsi per le sue strade. Circa 20.000 residenti della zona si trovavano nei rifugi.
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