5 maggio 2021 – Notiziario
Scritto da Barbara Schiavulli in data Maggio 5, 2021
Ascolta il podcast
- Marocco: parto raro, una donna maliana partorisce nove bambini (copertina).
- Iran: si esclude il suicidio per la diplomatica svizzera morta.
- Etiopia: Save the Children, 5.000 minori sfollati e separati dai genitori nel Tigray.
- Iraq: si dimette il ministro della Salute dopo l’incendio in ospedale.
- Canada: si scioglie il gruppo dei suprematisti bianchi Proud Boys.
- L’esercito birmano vieta la tv satellitare.
- Il Messico si scusa con i Maya per le storiche violenze.
- Pakistan: l’inglese Mayra Zulfiqar uccisa dopo essersi rifiutata di sposare un uomo.
Questo e molto altro nel notiziario di Radio Bullets, a cura di Barbara Schiavulli. Musiche di Walter Sguazzin
Iran
Gli investigatori iraniani avrebbero escluso l’ipotesi di suicidio nella morte della diplomatica senior svizzera, il cui corpo è stato rinvenuto ieri mattina dopo che era caduta dal 18° piano dell’edificio in cui abitava a Kamranieh, una zona residenziale di Teheran. Lo ha detto a Irna il portavoce del Dipartimento per le emergenze di Teheran, Mojtaba Khaledi, che in precedenza aveva riferito che le autorità non escludevano alcuna ipotesi, comprese quelle di omicidio, incidente e anche suicidio. «La polizia ha allertato i paramedici dopo che il corpo della 52enne svizzera è stato ritrovato in un’area verde, ma la donna era morta da un po’ di tempo», ha affermato il portavoce. Intanto, il ministero degli Esteri iraniano ha espresso le sue condoglianze alla Svizzera, assicurando che i risultati delle indagini verranno resi noti «al più presto». L’ambasciata svizzera gestisce gli interessi degli Stati Uniti in Iran da quando i legami tra Washington e Teheran sono stati interrotti all’indomani della rivoluzione islamica del 1979.
Iraq
Il ministro della Sanità iracheno si è dimesso a seguito delle proteste per la morte di ben 130 persone causata da un incendio in un ospedale di Baghdad. Secondo Al-Sumaria News, il primo ministro iracheno Mustafa al-Kadhimi ha accettato le dimissioni di Hassan al-Tamimi ieri. Numerose voci avevano chiesto ad al-Tamimi di dimettersi dopo che il 24 aprile è scoppiato un incendio all’ospedale Ibn al-Khatib di Baghdad, che ha causato decine di vittime e centinaia di feriti. In una dichiarazione, l’ufficio del primo ministro ha affermato che le dimissioni di al-Tamimi sono state accettate a seguito del rilascio di un rapporto da parte di una commissione investigativa che esamina l’incidente. Martedì il gabinetto di al-Kadhimi ha anche ordinato il licenziamento del direttore dell’ospedale Ibn Khatib e di altri alti funzionari.
Si pensa che l’incendio all’ospedale, che si occupava quasi esclusivamente di pazienti affetti da Covid-19, sia stato causato dall’esplosione di una bombola di ossigeno. Gli operatori sanitari si sono regolarmente lamentati degli scarsi standard di sicurezza negli ospedali iracheni.
Israele e Palestina
Il premier Benyamin Netanyahu non è riuscito a formare il nuovo governo. È scaduto a mezzanotte il termine di 28 giorni previsti per comporre un nuovo esecutivo: in questo lasso di tempo Netanyahu non ha messo insieme la maggioranza necessaria di 61 seggi su 120 alla Knesset. Ora spetta al presidente Rivlin o di dare una estensione di altri 14 giorni, ma sembra essere abbastanza improbabile, oppure affidare un nuovo mandato. In questo caso si parla del capo dell’opposizione Yair Lapid, ma potrebbe anche essere Naftali Bennett, leader di Yamina (Destra). Oppure potrebbe rimandare tutto alla Knesset, il parlamento.
Coloni ebrei hanno attaccato le case palestinesi nella città di Qusra, a sud di Nablus. Il funzionario palestinese che monitora le attività degli insediamenti israeliani nella Cisgiordania settentrionale, Ghassan Douglas, ha dichiarato che «un certo numero di coloni, sotto la protezione delle forze di sicurezza, ha attaccato le case nella zona meridionale del villaggio», aggiungendo che i locali sono stati in grado di «respingere il loro attacco». Ha sottolineato che proteste sono scoppiate dopo che le forze israeliane hanno attaccato la popolazione residente usando i gas lacrimogeni per disperdere la folla. Hanno anche arrestato 19 palestinesi provenienti da tutta la Cisgiordania.
Egitto
In barba ai diritti umani, la Francia ha accettato di vendere altri 30 jet da combattimento Rafale all’Egitto: lo ha detto lunedì una fonte vicina al contratto, confermando un rapporto online circa un mega accordo segreto per la difesa. Il sito investigativo Disclose, citando documenti riservati che aveva ottenuto, afferma che l’accordo è stato firmato il 26 aprile per volere del presidente egiziano Abdel Fattah el-Sissi nell’ambito di contratti per la difesa del valore di quasi quattro miliardi di euro (4,8 miliardi di dollari). Ha detto che l’accordo consisteva in tre contratti distinti, di gran lunga il più grande è l’acquisto per 3,75 miliardi di euro (5,52 miliardi di dollari) di 30 aerei da combattimento Rafale dal produttore francese Dassault.
Etiopia
Quasi 5.000 minori sfollati in Etiopia per i combattimenti nella regione del Tigray, a nord del paese del Corno d’Africa, sono stati separati dai loro genitori, secondo l’organizzazione Save the Children, e molti di loro vivono ormai nei campi profughi o nei rifugi informali. In un comunicato pubblicato sul proprio sito web, l’associazione dice che questi bambini sono vulnerabili alla fame, alla violenza fisica e sessuale, aggiungendo che le organizzazioni umanitarie non hanno avuto accesso alla maggior parte della regione e che ai bambini tocca badare a sé stessi. A sei mesi dall’inizio della guerra nel Tigray, ammonta a 1,7 milioni il numero delle persone fuggite dalle proprie case. L’Onu continua a denunciare il peggioramento della situazione umanitaria nello Stato regionale avvertendo che, sebbene i dati rimangano scarsi, vi sono indicazioni di livelli «allarmanti» di malnutrizione nel Tigray che colpisce bambini, madri incinte e che allattano.
Mali
Una giovane donna del Mali è diventata un fenomeno in un solo giorno dando alla luce in sicurezza nove bambini contemporaneamente in un ospedale in Marocco ieri. Halima Cisse, 25 anni, ha scritto il suo nome nella storia come madre di cinque femmine e quattro maschi: lei e i bambini stanno tutti “bene”, ha riferito una dichiarazione scritta del ministero della Salute del Mali.
Secondo la valutazione dei medici, sia in Mali che in Marocco, Cisse inizialmente avrebbe dovuto avere sette gemelli ma ha partorito con taglio cesareo, scioccando i medici, che non avevano notato altri due fratelli durante gli ultrasuoni.
Dopo una degenza medica di due settimane in un ospedale della capitale maliana Bamako, i medici hanno richiesto cure specialistiche per il raro caso di Cisse. Su istruzione di Bah Ndaw, presidente ad interim del governo di transizione del Mali, le autorità l’hanno portata in aereo in Marocco, dove è stata ricoverata in una clinica per cure il 30 marzo, si legge nella dichiarazione del ministero.
Nigeria
Le forze armate della Nigeria hanno smentito di voler deporre il presidente Muhammadu Buhari, sotto accusa per la crescente insicurezza nel paese. Non è la prima volta che l’esercito rilascia una dichiarazione a sostegno di Buhari, ma quest’ultima arriva dopo settimane di critiche contro il 78enne ex generale per la sua incapacità nel far fronte alla protratta crisi di sicurezza nazionale, rappresentata dalle operazioni jihadiste nel nord-est, agli scontri tra pastori e contadini al centro, passando per le attività dei banditi nel nord-ovest e le azioni dei separatisti nel sud-est.
Sudafrica
Due pazienti hanno perso la vita in un incendio scoppiato nell’ospedale FH Odendaal, nella provincia di Limpopo. Una delle vittime era un detenuto condannato all’ergastolo in cura nella struttura ospedaliera. Secondo quanto riportato, l’incendio è iniziato in un reparto Covid-19 e si è diffuso in altre parti dell’edificio. Le autorità stanno indagando sulle cause dell’incendio.
Unione Europea
L’UE «ha sospeso» i suoi sforzi per la ratifica dell’accordo sugli investimenti siglato con la Cina lo scorso dicembre. Lo ha reso noto il vice presidente della Commissione UE Valdis Dombrovskis in un’intervista a France Presse. Sospensione dovuta al recente inasprimento delle relazioni diplomatiche tra Bruxelles e Pechino.
Regno Unito
Far fronte comune «fra società aperte e democratiche e dimostrare unità in un tempo nel quale è necessario contrastare le sfide che condividiamo e le minacce che si moltiplicano». È l’obiettivo della presidenza britannica del G7 riassunto nel messaggio di benvenuto diffuso dal padrone di casa Dominic Raab, sullo sfondo dell’apertura alla Lancaster House di Londra della prima sessione della riunione dei ministri degli Esteri dei Sette e del capo della diplomazia UE, un mese prima del vertice dei leader in Cornovaglia. Sessione dedicata fra l’altro agli spinosi rapporti con Russia e Cina, e a Siria e Libia.
Ucraina
Centinaia di ucraini hanno partecipato alla marcia per celebrare i soldati delle SS naziste, il primo evento del genere a Kiev. La cosiddetta “Marcia del Ricamo” si è svolta nella capitale il 28 aprile, 78° anniversario dell’istituzione della 14° Divisione Waffen Grenadier delle SS, nota anche come 1° Galizia. Era una forza istituita sotto gli auspici dell’occupazione tedesca, composta da volontari e coscritti di etnia ucraina e tedesca. I manifestanti hanno tenuto striscioni che mostravano il simbolo dell’unità.
Afghanistan
Pesanti combattimenti infuriano in sette province dell’Afghanistan, mentre i talebani cercano di lanciare una nuova offensiva di fronte alla scadenza del primo maggio, che doveva essere il giorno del ritiro degli Stati Uniti. Il ministero della Difesa afghano ha annunciato la morte di 20 soldati e 180 talebani. Le battaglie più intense sono state segnalate a Helmand, Zabul, Ghazni e Balkh. Il governo afghano insiste sul fatto che sono «pronti a resistere da soli», e lo sarebbero di più se gli Stati Uniti non minassero gli sforzi diplomatici. La tensione tra i talebani e il governo probabilmente farà sì che i combattimenti continueranno in una certa misura fino a quando non si raggiungerà un accordo di “cessate il fuoco”. Il cessate il fuoco è da tempo perseguito e potrebbe preludere al ritorno degli Stati Uniti a una data di ritiro più anticipata, magari verso luglio, rispetto l’11 settembre annunciato da Biden.
Pakistan
Una donna britannica di origine pakistana è stata trovata morta nella città di Lahore. Si ritiene che Mayra Zulfiqar, 25 anni, sarebbe stata uccisa dopo aver rifiutato di sposare un uomo. Un amico della ragazza, Mohammad Nazeer, ha detto alla polizia che un uomo voleva sposarla e l’aveva minacciata di «conseguenze disastrose» se avesse rifiutato.
Il quotidiano pakistano in lingua inglese Dawn ha riferito che Zulfiqar aveva ferite da arma da fuoco e segni di tortura sul suo corpo. L’ufficiale di stazione Qasim ha detto che la causa della sua morte non è ancora chiara.
Si legge su The Independent Urdu: «La donna aveva una ferita da arma da fuoco alla spalla, ma la causa esatta della morte sarà nota dopo l’autopsia e il rapporto forense: se la morte sia dovuta a una ferita da arma da fuoco o se è stata strangolata». La polizia ha arrestato due uomini per interrogarli. Zulfiqar è arrivata in Pakistan due mesi fa per partecipare a un matrimonio e si trovava in una casa in affitto con un amico. Secondo Evening Standard, ha vissuto in precedenza a Feltham, a ovest di Londra. Era una studentessa di legge alla Middlesex University e aveva continuato a lavorare come assistente legale.
Canada
I Proud Boys Canada, l’organizzazione di estrema destra inserita da Ottawa nella lista dei gruppi terroristici all’inizio di quest’anno, si è sciolta. Lo ha annunciato l’organizzazione con un comunicato pubblicato sul canale Telegram di Proud Boys Usa. Il gruppo negli Stati Uniti è stato considerato uno dei protagonisti principali dell’assalto al Campidoglio dello scorso 6 gennaio e diversi suoi membri sono indagati. «La verità è che non siamo mai stati terroristi o un gruppo di suprematisti bianchi», hanno scritto i Proud Boys su Telegram. «Siamo elettricisti, falegnami, consulenti finanziari, meccanici, etc. Inoltre, siamo padri, fratelli, zii e figli», si legge ancora nel comunicato del gruppo creato nel 2016 da Gavin McInnes, un canadese che vive negli Stati Uniti. A febbraio il ministro canadese per la Pubblica sicurezza, Bill Blair, aveva dichiarato che l’organizzazione rappresentava una «minaccia attiva per la pubblica sicurezza e aveva svolto un ruolo fondamentale nell’attacco» a Capitol Hill.
Stati Uniti
I legali di Derek Chauvin, l’ex agente della polizia di Minneapolis condannato per la morte del 46enne afroamericano George Floyd, hanno presentato ricorso in appello. Nella richiesta si legge come a Chauvin sia stato negato il diritto a un giusto processo e per questo ne chiedono un altro a causa di quanto accaduto prima con le manifestazioni e le proteste guidate dal movimento Black Lives Matter. Si accusa anche la Corte che ha condannato l’ex agente di aver abusato della sua discrezione, negando in particolare la richiesta per un cambio di sede del processo. Quest’ultimo si è tenuto a Minneapolis, la città in cui Floyd è stato ucciso. La sentenza per Chauvin è attesa tra un paio di settimane e l’ex agente, condannato per tutti e tre i capi di accusa di omicidio, rischia fino a 40 anni di carcere.
Donald Trump ha lanciato la sua piattaforma social dopo essere stato bandito da Twitter e Facebook. D’ora in poi i sostenitori potranno comunicare con l’ex presidente ed essere informati in tempo reale sulle sue posizioni e attività tramite il sito chiamato “From the Desk of Donald J. Trump”, dove saranno caricati video e comunicati.
Il segretario di Stato americano Antony Blinken parteciperà venerdì a una riunione virtuale del Consiglio di Sicurezza dell’Onu, presieduta dal ministro degli esteri cinese Wang Yi, sul rafforzamento della cooperazione globale e il ruolo chiave delle Nazioni Unite nello sfruttare l’azione internazionale per affrontare i conflitti e le crisi del mondo.
Un sospetto armato, colpito da un agente dell’FBI fuori dal quartier generale della Central Intelligence Agency (la CIA) a McLean, in Virginia, è morto: lo ha confermato l’FBI ieri. L’ufficio dell’FBI di Washington ha dichiarato su Twitter che il sospetto è morto per le ferite riportate dopo essere stato trasportato in ospedale. L’agenzia ha detto che continuerà a indagare, ma non fornirà ulteriori informazioni.
Messico
Salgono a 24 le vittime del crollo del ponte della metropolitana a Città del Messico. Lo ha detto la sindaca, Claudia Sheinbaum. I feriti ricoverati in ospedale sono 65. Il Messico punirà i responsabili del crollo del cavalcavia che ha fatto precipitare un treno, che transitava sulla nuova linea della metropolitana di Città del Messico, su una strada trafficata sottostante, ha dichiarato il governo martedì.
Il governo messicano ha offerto scuse ufficiali agli indigeni Maya per i «terribili abusi» commessi contro di loro nei secoli successivi alla conquista spagnola. Il presidente Andres Manuel Lopez Obrador ha presentato le scuse come parte di una serie di eventi che quest’anno celebrano il 500° anniversario della conquista e il bicentenario dell’indipendenza del Messico dalla Spagna nel 1821. È stato raggiunto dal presidente guatemalteco Alejandro Giammattei alla cerimonia nello stato sud-orientale di Quintana Roo. Lopez Obrador si riferiva in particolare alla Guerra di Casta del 1847-1901, una ribellione indigena in cui si ritiene siano morte circa 250.000 persone.
Colombia
L’Ufficio per i diritti umani delle Nazioni Unite (OHCHR) ha espresso «profondo allarme» per la violenza nella città colombiana di Cali, dicendo che la polizia «ha aperto il fuoco» sulle persone che partecipano da giorni alle proteste contro le modifiche fiscali proposte. Nei commenti fatti ieri durante una conferenza stampa a Ginevra, la portavoce Maria Hurtado ha dichiarato che si stava lavorando per verificare il numero esatto di vittime, ma i rapporti suggerivano che un certo numero di persone fosse stato ucciso e ferito durante la notte a Cali. Insegnanti, studenti universitari, sindacati, gruppi afro-colombiani e indigeni e molti altri hanno iniziato a scendere in piazza per protestare contro le misure proposte dal governo di destra del presidente Ivan Duque. Secondo l’OHCHR, almeno 14 persone sono morte dall’inizio delle proteste il 28 aprile. Le manifestazioni sono continuate lunedì anche dopo che Duque ha ritirato la controversa proposta fiscale, che secondo i critici favoriva i ricchi ed esercitava pressioni extra sulla classe lavoratrice e media, e il ministro delle Finanze Alberto Carrasquilla ha presentato le sue dimissioni.
Brasile
Un uomo armato di machete è entrato in un asilo nido comunale a Saudades, nello Stato di Santa Catarina. Sono confermati almeno tre morti: due bambini e una maestra, mentre un’altra è gravemente ferita. L’assalitore è stato arrestato sul posto.
L’ex presidente e leader dell’opposizione brasiliana, Luiz Inacio Lula da Silva, si è recato a Brasilia per la prima volta da quando la Corte Suprema ha annullato le sentenze di condanna rendendolo eleggibile alle presidenziali del 2022, quando molto probabilmente affronterà il presidente della Repubblica uscente, Jair Bolsonaro. Lula incontrerà alcuni parlamentari alleati in concomitanza con l’avvio della Commissione parlamentare d’inchiesta (Cpi), formatasi al Congresso per indagare su eventuali omissioni commesse dal governo nella gestione della pandemia di coronavirus.
Myanmar
I media controllati dai militari del Myanmar hanno annunciato il divieto delle antenne della televisione satellitare, affermando che le trasmissioni esterne minacciano la sicurezza nazionale, dopo che i generali che hanno preso il potere con un colpo di Stato il primo febbraio hanno accusato un giornalista giapponese di diffondere notizie false. «La televisione satellitare non è più legale. Chiunque violi la legge sulla televisione e sui video, in particolare le persone che utilizzano antenne satellitari, sarà punito con un anno di reclusione e una multa di 500.000 kyat (320 dollari)», ha detto martedì la televisione di stato MRTV. «I media illegali trasmettono notizie che minano la sicurezza nazionale, lo stato di diritto e l’ordine pubblico e incoraggiano coloro che commettono tradimento».
https://twitter.com/netblocks/status/1389060300909993984
Dal primo febbraio, quando è stato destituito il potere civile, il paese è nel caos, con oltre 760 persone uccise mentre le forze di sicurezza lottano per reprimere manifestazioni quasi quotidiane contro il loro governo. Hanno tagliato l’accesso a Internet mobile, costretto i media indipendenti a chiudere e arrestato i giornalisti. Almeno 50 sono attualmente in detenzione. Il giornalista giapponese Yuki Kitazumi, arrestato per la seconda volta il mese scorso, è stato accusato lunedì. Kitazumi è il primo giornalista straniero a essere accusato dopo il colpo di Stato. Un fotografo polacco arrestato mentre copriva una protesta a marzo è stato liberato e deportato dopo quasi due settimane di detenzione. Il Giappone, da anni uno dei principali donatori di aiuti al Myanmar, preme per il rilascio di Kitazumi.
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