6 agosto 2020 – Notiziario

Scritto da in data Agosto 6, 2020

  • Libano: in moto la macchina dei soccorsi, sale il bilancio delle vittime.
  • Rimossi post di Trump da Facebook e Twitter per le sue affermazioni sul coronavirus.
  • Giappone: 75 anni dalla bomba atomica di Hiroshima.
  • Giustiziato in Iran per aver ucciso durante le proteste un membro delle forze di sicurezza.
  • Perù: centinaia di donne scomparse durante il lockdown da coronavirus.
  • Rapporto ONU: nella Repubblica Democratica del Congo, 1300 persone uccise nella prima metà del 2020.
  • Rabbia in Togo dopo che il governo è stato accusato di spiare i critici.
  • India: otto pazienti covid muoiono in ospedale per un incendio.
  • Ministro danese dell’immigrazione: “l’integrazione, non funziona”.

Questo e molto altro nel notiziario di Radio Bullets, a cura di Barbara Schiavulli. Musiche di Walter Sguazzin

Libano

Sale il bilancio delle vittime, a 135 con 5000 feriti, 100 dispersi e, lo ribadiamo, è ancora tutto provvisorio. L’esplosione è avvenuta martedì, quando 2.750 tonnellate di nitrato di ammonio, un materiale altamente esplosivo che era stato sequestrato nel 2014, è detonato in un silos al porto. E mentre cominciano a porsi le domande su come sia potuto succedere, come sia potuta essere abbandonata una tale quantità di materiale pericoloso per sei anni, alcuni funzionari sono già agli arresti domiciliari, intanto che proseguono le indagini e mentre lavorano h24 i soccorsi, anche perché due ospedali sono fuori gioco. Sono arrivati due ospedali da campo con 1.000 posti letto dal Qatar, 20 tonnellate di aiuti sanitari e medici dall’Iraq, aiuti da Egitto, Iran, e Turchia, che ha mandato anche una squadra di ricerca e soccorso. L’Inghilterra sta mandando aiuti per ricostruire il porto, oggi arriva anche il presidente francese Macron. 300 mila gli sfollati. La croce rossa libanese è riuscita ad alloggiarne solo 1.000. Solidarietà internazionale. Secondo le autorità i danni per la devastazione di una città, in parte rasa al suolo e danneggiata in molte altre zone, ammontano a dieci miliardi di dollari, cosa che un paese in default non è in grado di gestire. La banca mondiale si è detta aperta a partecipare a una piattaforma per mobilitare il sostegno finanziario alla ricostruzione. Intanto il presidente Trump ha ammorbidito l’affermazione che fosse un attentato, data a poche ore dall’esplosione, dicendo che ancora non si sa, ma potrebbe essere, soprattutto dopo essere stato smentito dal capo del Pentagono che ha detto che “Si pensa possa estere stato un incidente”, come ha scritto Mark Esper. Il video di Mahmoud Nakib che stava filmando una sposa un attimo prima dell’esplosione e che viene sbalzata dall’onda d’urto toglie il respiro.

Intanto all’Aja il verdetto per per l’omicidio dell’ex premier Hariri è stato rinviato.

Iran

L’Iran ha giustiziato un uomo, accusato di aver ucciso un membro del corpo dei Guardiani della Rivoluzione (IRGC) durante le proteste del 2017-2018, secondo quanto riportato dal sito web della magistratura. “Mostafa Salehi, che aveva assassinato la guardia martire Sajad Shahsanayi con un proiettile durante i disordini del [dicembre 2017-gennaio 2018], è stato giustiziato questa mattina su richiesta della famiglia della vittima”, si legge. Il rapporto afferma che Salehi aveva sparato alle forze di sicurezza usando un “fucile da caccia”, uccidendo Shahsanayi e ferendone altri sei, durante una protesta a Najafabad. Le proteste erano scoppiate – principalmente contro la situazione economica – nel dicembre 2017, con centinaia di manifestanti scesi in piazza nella seconda città iraniana di Mashhad e in molte altre città. Seguirono proteste su larga scala in molte città, tra cui la capitale Teheran, con le autorità che bloccavano l’accesso ai servizi di messaggistica online, fondamentali nell’organizzazione delle manifestazioni. Ali Rabiei, attuale portavoce del governo e all’epoca ministro del lavoro, ha poi affermato che i disordini si erano estesi a 160 città in tutto l’Iran. Almeno 21 persone sono morte durante la violenza, secondo le autorità. Molte di più per gli attivisti dei diritti umani. L’Iran non pubblica statistiche ufficiali sul numero di persone che giustizia, ma Amnesty International riferisce che l’anno scorso sono state giustiziate almeno 251 persone.

Niger

Circa 15.000 maliani sono stati trasferiti da due grandi campi profughi nel Niger occidentale alla fine del 2019, per vivere nelle città vicine dove saranno più sicuri dagli attacchi jihadisti, hanno annunciato per la prima volta le Nazioni Unite. I campi di Tabarey Barey e Mangaize hanno protetto i maliani in fuga dalla violenza nel loro paese dal 2012. Il Niger occidentale è teatro di frequenti attacchi da parte di gruppi jihadisti, con attacchi a Tabarey Barey e Mangaize che hanno ucciso 10 rifugiati e membri delle forze nigeriane che stavano fornendo sicurezza tra il 2014 e il 2016.

Repubblica Democratica del Congo

Gruppi armati nella Repubblica Democratica del Congo hanno ucciso più di 1.300 persone nella prima metà del 2020, tre volte di più rispetto allo stesso periodo del 2019, secondo un rapporto pubblicato mercoledì dalle Nazioni Unite. Tra gennaio e giugno 2020, i combattenti di tutti i gruppi armati sono stati ritenuti responsabili delle esecuzioni sommarie o delle uccisioni arbitrarie di almeno 1.315 persone, tra cui 267 donne e 165 bambini, ha affermato l’Ufficio congiunto per i diritti umani delle Nazioni Unite (UNJHRO). Si tratta di più di tre volte il numero registrato nella prima metà del 2019, che era 416.

Togo

Un gruppo di rappresentanti della società civile togolese ha accusato il governo di spiare l’opinione pubblica, dopo che è stato riferito che sei critici del presidente Faure Gnassingbe, compresi dei leader cattolici, sono state vittime di una campagna di hacking. Secondo un’inchiesta pubblicata lunedì dal quotidiano francese Le Monde e dal quotidiano britannico The Guardian, le persone in Togo hanno saputo da WhatsApp l’anno scorso che i loro telefoni cellulari erano stati presi di mira da un attacco spyware. “Siamo in uno stato di polizia che usa e abusa dello spionaggio contro i propri cittadini”, ha detto all’AFP, David Dosseh, portavoce della FCTD, l’organizzazione “ombrello” di gruppi della società civile. Citando una causa intentata da WhatsApp contro la società israeliana NSO Group, i giornali riferiscono che 1.400 utenti in tutto il mondo sono stati presi di mira da un sofisticato strumento di intercettazione chiamato Pegasus.

Bulgaria

Il primo ministro bulgaro Boyko Borissov ha affermato che potrebbe dimettersi dopo settimane di proteste antigovernative, ma ha detto che il suo gabinetto guidato dal GERB di centrodestra dovrebbe rimanere in carica fino alle elezioni previste per l’anno prossimo. Migliaia di bulgari hanno manifestato dall’inizio di luglio, allestendo campi tendati e bloccando incroci nella capitale Sofia, accusando il tre volte premier Borissov di indebolire le istituzioni statali a beneficio di potenti magnati. Borissov, 61 anni, che ha dominato la politica bulgara negli ultimi dieci anni, non ha rivelato alcun dettaglio, ma ha detto di voler evitare il crollo del governo e lo scioglimento del parlamento nel momento in cui l’economia è colpita dal coronavirus. E non ha risposto alle accuse dei manifestanti.

Danimarca

Dati altamente sfavorevoli, presentati in un nuovo rapporto sull’integrazione in Danimarca, hanno stimolato forti reazioni da parte del ministro dell’immigrazione del paese, Mattias Tesfaye, che è arrivato al punto di definire l’integrazione un fiasco. Secondo il rapporto, solo il 17% delle donne siriane lavora dopo cinque anni in Danimarca, cui si aggiunge meno della metà degli uomini. La stessa tendenza è generalmente vera per le donne del Medio Oriente. Per cambiare la situazione, il governo socialdemocratico danese intende prendere delle misure. Vogliono abolire le opportunità per i rifugiati appena arrivati ​​di ricevere prestazioni di sicurezza sociale. Dovranno invece trovare un lavoro e, qualora risultassero incapaci di farlo, dovranno partecipare a un programma di integrazione di 37 ore alla settimana. “Non si tratta più di aumentare i trasferimenti su e giù. O modificare alcuni punti della politica sull’immigrazione. Si tratta di cambiare i requisiti per i nuovi arrivati ​​che inizieranno la loro vita in Danimarca”, ha sottolineato Tesfaye. Secondo il governo danese, la regola delle 37 ore è il primo passo in una vasta campagna per l’attivazione degli immigrati passivi. Secondo Tesfaye, la politica di immigrazione deve basarsi sull’idea che alcuni gruppi si adattano alla società danese, mentre altri non sono in grado di farlo anche dopo diverse generazioni. Pertanto, ha concluso, è importante ridurre l’afflusso dai paesi in cui i problemi di integrazione sono maggiori. Gli immigrati e i loro discendenti rappresentano 800.000 unità, quasi il 14% della popolazione totale della Danimarca di 5,8 milioni, secondo le statistiche diffuse.

Ucraina

Il presidente ucraino ha chiesto al leader della Bielorussia di consegnare alcuni dei mercenari russi che sono stati arrestati con l’accusa di “terrorismo” e che sono anche accusati di aver combattuto a fianco dei separatisti sostenuti dalla Russia nell’Ucraina orientale. “Spero che tutti i sospettati di attività terroristiche sul territorio ucraino vengano consegnati a noi per essere perseguiti, in conformità con le norme internazionali esistenti”, ha dichiarato il presidente Volodymyr Zelenskyy dopo una telefonata tra lo stesso e il presidente bielorusso, Alexander Lukashenko. La scorsa settimana le autorità bielorusse hanno arrestato 33 contractor di una società di sicurezza privata russa e li hanno accusati di aver pianificato “attacchi terroristici” prima delle elezioni presidenziali in Bielorussia, questo fine settimana. I funzionari di Kiev hanno dichiarato che avrebbero chiesto alla Bielorussia di trasferire 28 degli arrestati, nove dei quali hanno anche la cittadinanza ucraina.

Pakistan

Almeno 30 persone sono rimaste ferite in un attacco con granate durante una manifestazione a Karachi mercoledì, mentre il Pakistan ha vissuto il primo anniversario della revoca della semi-autonomia del Kashmir da parte dell’India. L’attacco è stato rivendicato dall’esercito rivoluzionario Sindhudesh, un movimento separatista che è diventato attivo negli ultimi mesi. A giugno, quattro persone sono state uccise, tra cui due soldati, in tre esplosioni consecutive rivendicate dall’SRA. Il gruppo vuole che la provincia del Sindh, di cui Karachi è la capitale, rompa con la federazione pakistana. Ha anche annunciato la sua alleanza con l’Esercito di liberazione del Balochistan, un gruppo militante che lotta per una maggiore autonomia per la regione del Balochistan, nel Pakistan sud-occidentale.

Stati Uniti

Facebook ha rimosso un post della pagina del presidente americano Donald Trump in cui si affermava che i bambini sono quasi immuni dal coronavirus. “Si tratta di contenuti che contengono affermazioni false e dannose che violano le nostre regole sulla disinformazione”, spiega il social. Bloccato anche l’account della campagna di Trump su Twitter, sempre affermando che fa disinformazione sul coronavirus.

Il segretario di Stato, Mike Pompeo, ha affermato che gli Stati Uniti spingeranno per un voto al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite la prossima settimana per estendere l’embargo sulle armi, che dovrebbe scadere a novembre.
Pompeo ha chiesto che venga prorogato incondizionatamente, dicendo che il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite è obbligato ad estenderlo in nome della sicurezza, per impedire all’Iran di acquistare armi. Il voto è destinato a fallire, con la Russia e probabilmente la Cina che porranno il veto.
L’embargo è sempre stato concepito come una parte temporanea dell’accordo nucleare, che avrebbe dovuto scadere dopo poco tempo. L’Iran è interessato all’acquisto di armi difensive, in particolare dalla Russia. La Russia è propensa a venderle, in particolare con gli Stati Uniti e Israele che minacciano l’Iran così spesso.
Pompeo ha lasciato intendere che gli Stati Uniti hanno modi per forzare l’estensione dell’embargo se non otterranno ciò che vogliono.

Perù

Centinaia di donne e ragazze sono scomparse e si teme siano morte in Perù, da quando è stato imposto il blocco per frenare la diffusione del coronavirus. Dal 16 marzo al 30 giugno, un totale di 915 persone – 606 ragazze e 309 donne – sono state segnalate scomparse, secondo le autorità. La scorsa settimana, il ministero delle donne del Perù ha dichiarato che 1.200 donne e ragazze risultano scomparse durante la pandemia – una cifra più alta perché include il mese di luglio. “Le cifre sono davvero piuttosto allarmanti”, ha detto Isabel Ortiz, un alto funzionario per i diritti delle donne, all’agenzia di stampa Reuters. La nazione andina, che ospita 33 milioni di persone e che ha un serio problema con la violenza domestica, e le misure di confinamento a causa della pandemia hanno peggiorato la situazione, ha affermato Eliana Revollar, che dirige l’ufficio per i diritti delle donne dell’ufficio del difensore civico nazionale, organo indipendente che monitora i diritti umani del Perù.

India

Otto pazienti Covid-19 sono morti in un incendio, scoppiato nel reparto di terapia intensiva di un ospedale privato nella città dell’India occidentale di Ahmedabad, questa mattina, hanno detto funzionari mentre lanciavano un’indagine sull’incidente. La polizia ha impedito ai parenti arrabbiati di entrare nell’Ospedale Shrey, nella capitale dello stato del Gujarat, dopo la tragedia che, secondo i servizi di emergenza, è stata causata da un dispositivo di protezione individuale (DPI) di un membro del personale medico, che ha preso fuoco. “Cinque uomini e tre donne, che erano in trattamento per il coronavirus, non sono stati in grado di scappare e sono morti a causa del fumo e del calore causati dall’incendio, hanno dichiarato i vigili del fuoco. A Mumbai, la capitale finanziaria dell’India, il personale ospedaliero, invece, attraversa i corridoi inondati di acqua piovana per entrare nei reparti, in seguito agli acquazzoni torrenziali della stagione dei monsoni.

Corea del Sud

Sette operatori soccorritori risultano dispersi in Corea del Sud dopo che le loro barche si sono ribaltate nelle acque di un’alluvione ieri, secondo quanto riferito dall’agenzia di stampa Yonhap, e le forti piogge nella penisola coreana minacciano di portare nuovi alluvioni e frane. Zone della Corea del Sud hanno già vissuto 44 giorni consecutivi di pioggia, il monsone più lungo dal 2013. Tre imbarcazioni di soccorso si sono ribaltate e sono state trascinate a valle mentre cercavano di liberare una barca della polizia bloccata da un cavo vicino a una diga vicino alla città di Chuncheon, a nord-est di Seoul. I testimoni hanno detto a Yonhap che alcuni degli occupanti delle barche sono scomparsi nelle acque, ma non ci sono state conferme immediate. Altrove, almeno 16 persone sono morte e altre 11 disperse, con oltre 1.600 sfollati negli ultimi giorni. A Seoul, il fiume Han si è gonfiato vicino alle sponde in alcune aree dopo che le autorità sono state costrette ad aprire i cancelli sulle dighe a monte. Alcune autostrade lungo il fiume sono state chiuse, ha riferito Yonhap.

Giappone

Sono trascorsi 75 anni dall’attacco nel quale fu sganciata la bomba atomica su Hiroshima, durante la Seconda Guerra Mondiale. Sopravvissuti e parenti delle vittime hanno partecipato all’evento, insieme a una manciata di dignitari stranieri, ma la pandemia ha costretto a un ridimensionamento delle cerimonie per commemorare le vittime. Tutto trasmesso online.

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