6 giugno 2020 – Notiziario

Scritto da in data Giugno 6, 2020

  • Stati Uniti: Buffalo, anziano spinto a terra dalla polizia, 2 agenti sospesi.
  • Mali: ucciso il capo di Al Qaeda in Maghreb.
  • Giordania: torna la preghiera collettiva, graduale riapertura post coronavirus.
  • Libia: Il Gna conquista Tarhuna, ultima roccaforte di Haftar. Cambogia: rapito attivista tailandese in esilio.
  • Via 9500 soldati americani dalla Germania.
  • Israele infrange la promessa, abbattute le case di 65 palestinesi.
  • Emirati Arabi: un’altra principessa tenta la fuga.
  • La Francia nega che Guaidò si sia rifugiato nella sua ambasciata a Caracas.

Questo e molto altro nel notiziario di Radio Bullets, a cura di Barbara Schiavulli. Musiche di Walter Sguazzin

Emirati Arabi

Un’altra  principessa degli Emirati ha tentato di fuggire dalla famiglia reale secondo quanto riportato da 60 Minutes Australia  il 17 maggio, ispirata dal  tentativo di fuga  di sua cugina, la principessa Latifa Mohammed Al-Makhtoum, una delle figlie del sovrano di Dubai. In un appello video non datato, condiviso da 60 minutes , la giovane donna si è identificata come la principessa Maitha Al-Maktoum – non la figlia del sovrano di Dubai che ha lo stesso nome – ma membro della famiglia reale allargata. Indossando una maglietta blu di Calvin Klein e mostrando la sua carta d’identità, la giovane donna ha parlato con la musica ad alto volume, che ha definito “rumore di sottofondo”, perché non voleva rischiare che qualcuno la sentisse parlare. “Sto pensando di andarmene stasera”, dice con voce tremante. “Perché? Non riesco proprio a sopportarlo. Non riesco proprio a sopportarlo.”
“Sono stufo dei miei genitori, mi sento come …” si interruppe, prima di diventare visibilmente emotiva. 60 Minutes ha riferito che il filmato è stato inviato all’avvocato e attivista per i diritti umani David Haigh, che ha attribuito l’appello della giovane donna riguardo al “sistema arcaico di tutela maschile” degli Emirati Arabi Uniti.

Iran

Il premio Nobel per la Pace, Shirin Ebadi, ha fatto un appello per la ricercatrice franco iraniana, Fariba Adelkah, da due anni in carcere al termine di un processo ritenuto politico dalla Francia. “Fariba è in ostaggio del governo iraniano. Non ha commesso alcun crimine. Il processo che le è stato fatto è ingiusto”, afferma la magistrata e avvocatessa iraniana in un videomessaggio pubblicato sul profilo Twitter di Sciences Po, deplorando che nei primi mesi del suo arresto, durante gli interrogatori, Fariba non abbia avuto “diritto di vedere un avvocato. Ha potuto averne uno solo durante il processo e ciò che è accaduto non è chiaro”.

La Turchia revoca il coprifuoco previsto per questa settimana

Giordania

Le moschee hanno aperto per la prima volta preghiere comuni dopo oltre due mesi venerdì, con migliaia di poliziotti schierati per applicare rigide regole di allontanamento sociale nei luoghi di culto solitamente affollati. Il regno sta gradualmente allentando le restrizioni imposte per frenare l’epidemia di coronavirus, che ha ucciso nove persone in Giordania. Da oggi, i caffè e gli hotel riaprono e riprendono i voli domestici, sebbene le scuole, le università e i cinema rimangano chiusi e la maggior parte degli incontri pubblici siano ancora vietati. Oltre 30.000 poliziotti sono stati ieri schierati per sorvegliare la gente che si è recata a pregare nelle 7000 moschee del paese.

Israele e Palestina

Centinaia di persone hanno manifestato ieri sera in centro a Tel Aviv contro la legge – voluta dal governo Netanyahu-Gantz e in discussione alla Knesset – che introduce ulteriori misure restrittive nella lotta al coronavirus. La  manifestazione convocata dal gruppo ‘Black flag’, contesta il governo – e in particolare il premier Netanyahu – di usare la lotta alla pandemia per una legge che invece serve “ai suoi interessi politici personali”. 12 persone sono state arrestate per aver bloccato il traffico.

Venerdì, i palestinesi in diverse città della Cisgiordania hanno manifestato per ricordare i 53 anni da quando Israele ha conquistato la terra della Giordania nella Guerra dei Sei Giorni del 1967 e hanno protestato contro i piani del governo israeliano di annettere parti del territorio palestinese.

Israele ha infranto la promessa e demolisce le case di 65 palestinesi. Case nelle zone di Gerico e Hebron sono state abbattute, rendendo senza tetto 25 minori, nonostante le promesse israeliane di non demolire le abitazioni abitate durante l’epidemia di coronavirusL’amministrazione civile israeliana, ramo dell’esercito con autorità sulle questioni civili in Cisgiordania, all’inizio di aprile aveva detto che avrebbe smesso di confiscare o demolire strutture abitate  ritenute illegali fino alla fine della crisi. Abu Dahuk ha raccontato che lui e i suoi bambini erano addormentati quando l’esercito e l’amministrazione civile sono arrivati per abbattare le case . “Immaginate un bambino dorme e l’esercito improvvisamente entra. Il mio bambino si è subito fatto prendere dal panico e ha chiesto cosa ci facessero qui. Questa non è una vita normale per i bambini piccoli. “

Libia

L’esercito del governo nazionale sostenuto dalle Nazioni Unite ha annunciato ieri di essere entrato nella città di Tarhuna, l’ultima grande roccaforte del comandante orientale Khalifa Haftar, e hanno liberato la città poco dopo. La sala operativa del governo di National Accord (GNA) ha dichiarato che le sue forze hanno raggiunto il centro della città chiave dopo essere entrate da quattro lati,   secondo quanto riferito da Reuters . Ciò accade il giorno successivo l’annuncio del GNA di  aver riconquistato tutta la sua capitale amministrativa, Tripoli, dalle forze di Haftar. La milizia di Haftar ha confermato di essersi ritirata dalla capitale. Centinaia di libici sono scesi in strada per  celebrare  la vittoria dell’GNA.

L’esercito ha dunque ripreso il controllo su Tarhuna, a 60 km a sud est di Tripoli. I combattimenti sono durati solo un’ora.

https://twitter.com/BenDoBrown/status/1268851720291069952

Il comandante dell’Est Haftar aveva lanciato un’offensiva per catturare Tripoli, l’anno scorso.

Mali

L’ algerino Abdelmalek Droukdal, considerato il leader di Al Qaeda in Maghreb, è stato ucciso da forze francesi nel nord del Mali, vicino alla frontiera algerina: lo ha annunciato su Twitter la ministra della Difesa francese. Ricercato da più di sette anni, è stato ucciso due giorni fa, a nordovest della città di Tessalit. “Diversi suoi collaboratori sono stati” ugualmente “neutralizzati”, ha aggiunto la ministra. Le forze francesi hanno 5000 soldati che stanno aumentando gli sforzi per combattere i conflitti intracomunitari che hanno provocato nel 2019 4000 morti tra Mali, Niger e Burkina Faso.

Repubblica democratica del Congo

Sono 1300 i civili uccisi negli ultimi otto mesi. Lo hanno annunciato le Nazioni Unite, sottolineando che alcuni episodi potrebbero essere considerati crimini contro l’umanità. Nel mirino i gruppi armati e le forze armate responsabili di omicidi e violenza sessuale, ha detto Michelle Bachelet, l’alta commissaria per i diritti umani delle Nazioni Unite.

La Svizzera riaprirà i confini con l’Italia il 15 di questo mese

Francia

La Francia ha negato di avere dato rifugio nella sua ambasciata a Caracas al leader di opposizione Juan Guaido, dopo che il ministro degli Esteri venezuelano aveva detto che lui si stava nascondendo nella sede diplomatica. “Vi mentono”, è stata la replica di Guaido su Twitter dicendo che è con il popolo. Maduro ha spesso detto che Guaido  fugge dalla giustizia, ma non c’è nessun mandato di arresto nei suoi confronti.

Repubblica Ceca

La Repubblica Ceca ha espulso due diplomatici russi dopo che un impiegato dell’ambasciata russa aveva diffuso voci su un presunto attacco con veleno contro tre esponenti politici a Praga. “Un dipendente dell’ambasciata ha inviato informazioni deliberatamente inventate su un attentato pianificato contro politici cechi”, ha detto ai giornalisti il primo ministro Andrej Babis. Fra i politici che si ritenevano a rischio anche il sindaco di Praga, Hrib Zdenekhrib. La Russia adotterà “una risposta appropriata” contro l’espulsione di due diplomatici russi da parte della Repubblica Ceca, ha replicato il ministero degli Esteri di Mosca.

Germania

Le crescenti tensioni tra Stati Uniti e Germania hanno raggiunto il punto in cui l’amministrazione Trump ha annunciato che 9.500 soldati verranno via dalla Germania. Resteranno 25.000 militari statunitensi. Per anni gli Stati Uniti hanno perseguitato la Germania per le spese militari, e questo ha incluso le minacce di Trump di ritirare le truppe. Le truppe sono ancora teoricamente lì per combattere la Russia dai tempi della Guerra Fredda.
Trump desiderava che la Germania pagasse di più alla NATO, e di più agli Stati Uniti, come condizione per mantenere le truppe, e questo taglio attuale è probabilmente un preludio alla richiesta di più soldi. La Germania, tuttavia, non ha cercato disperatamente di placare Trump e potrebbe semplicemente aver deciso di scrollarselo di dosso.

Afghanistan

Ieri e oggi gli Stati Uniti hanno lanciato due attacchi aerei contro obiettivi talebani in Afghanistan, i primi attacchi di questo tipo da quando i talebani hanno concluso un accordo di cessate il fuoco con il governo afgano per l’Eid al-Fitr alla fine del mese scorso. I dettagli sul perché questi attacchi non sono stati comunicati, ma il portavoce degli Stati Uniti ha affermato che sono stati di natura difensiva e successivamente è stato chiesto ai talebani di ridurre la violenza.  Di fatto la violenza in Afghanistan è sostanzialmente diminuita dal cessate il fuoco.
L’accordo con gli Stati Uniti ha lo scopo di fermare i combattimenti diretti degli Stati Uniti contro i talebani e, secondo le prime indicazioni i talebani non hanno attaccato le forze statunitensi, ma è probabile che siano stato colpiti militari afgani.

Stati Uniti

Si continua a scendere in piazza per protestare contro la morte di George Floyd. Il reverendo di NY Al Sharpton, noto per il suo impegno per i diritti civili, ha annunciato una marcia il 28 agosto su Washington in occasione dei 57 anni dalla storica manifestazione per i diritti civili. “Dobbiamo tornare a Washington – ha aggiunto – neri, bianchi, latini, arabi, all’ombra di Lincoln, è il momento di mettere fine a tutto questo”. La marcia, ha sottolineato il reverendo, sarà guidata dalle famiglie che “conoscono il dolore” e sanno cosa significa essere “trascurati”, comprese le famiglie di Floyd e di Eric Garner, un altro afroamericano morto soffocato nel 2014 per mano di un agente di polizia.
La star della pallacanestro Michael Jordan ha donoato 100 milioni di dollari alle organizzazioni che si battono per i diritti civili. A Buffalo, è grave un signore anziano spinto a terra da un gruppo di poliziotti, il video è diventato subito virale. Sospesi gli agenti coinvolti in attesa di un’indagine.

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Intanto un’intera unità della polizia di Buffalo si è dimessa dal servizio attivo oggi dopo che i due ufficiali sono stati sospesi in relazione al ferimento del signore anziano. 57 agenti di polizia, non hanno lasciato il dipartimento ma si sono dimessi dall’unità tattica.

Diffuso un altro video girato da una donna – dice il NY Times che di trovava dietro alla macchina della polizia risalente al 3 marzo dove un altro afroamericano muore dopo essere stato fermato dalla polizia.

La polizia di Minneaopolis dove è morto Floyd, ha accettato di bandire la tecnica di arresto con soffocamento e ha chiesto agli agenti di fermare qualsiasi collega che usa forza impropria. La commissaria per i diritti umani dello Stato del Minnesota Rebecca Lucero ha detto che cambiamenti sono necessari, “le persone di colore hanno vissuto dolore e traumi per generazioni a causa del razzismo sistematico e istituzionale”.

Intanto pioggia di critiche per Trump dopo che ha detto “Una grande giornata per George Floyd, ci sta guardando dal paradiso e sta lodando l’economia americana”.

Nel resto del mondo, in Sudafrica ci si vestirà di nero ogni venerdì per Floyd. Black Friday, una campagna lanciata dal presidente Cyril Ramaphosa e dal suo partito il National African Congress in solidarietà con le proteste americane. A Parigi la polizia ha cancellato la protesta pianificata all’ambasciata americana e prevista per oggi. In Indonesia a Papua, black lives matter scendono in piazza.

Cambogia

Wanchalearm Satsaksit, 37 anni, è stato rapito da un gruppo di uomini armati, caricato su un veicolo mentre camminava in una strada di fronte al suo appartamento nella capitale, Phnom Penh, ha annunciato Human Rights Watch. “Il rapimento di un importante attivista politico thailandese per le strade di Phnom Penh richiede una risposta immediata da parte delle autorità cambogiane”, ha dichiarato Brad Adams, direttore di HRW Asia. Un portavoce della polizia cambogiana ha detto che loro non hanno l’attivista e che non ci sono abbastanza informazioni per consentire alla polizia di aprire un’indagine. Wanchalearm è fuggito dalla Thailandia dopo il colpo di Stato militare del 2014. Ha continuato la sua attività politica in esilio e le autorità tailandesi hanno emesso un mandato di arresto per lui nel 2018 per aver violato un Computer Crime Act gestendo una pagina Facebook critica nei confronti del governo militare. Secondo un rapporto dei media thailandesi del 2015 che cita una fonte di sicurezza, Wanchalearm è stato tra i 29 attivisti esiliati, accusati di violare una legge di lesa maestà che rende un crimine diffamare, insultare o minacciare la monarchia. Sono almeno otto attivisti tailandesi fuggiti dopo il colpo di stato del 2014, rifugiati in Laos, Cambogia e Vietnam e poi scomparsi, alcuni sono stati trovati morti.

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