Esplosione a Kabul

Scritto da in data Ottobre 3, 2021

Nessuno l’ha ancora rivendicata, ma l’esplosione, la prima a Kabul in Afghanistan da quando c’è stata quella devastante dell’aeroporto il 26 agosto scorso, segna un colpo di scena nella gestione della sicurezza dei talebani che pensavano di averne il controllo. L’unica cosa certa è che chi ha provocato l’attentato voleva colpire loro. Non hanno scelto né un momento né un posto a caso. La detonazione è avvenuta davanti alla moschea di Eid Gah dove si stava commemorando la morte della madre del portavoce dei talebani Zabiullah Mujahid deceduta cinque giorni fa. Quella di Eid Gah è la seconda moschea per grandezza della capitale e si trova vicino al ponte Mahmud Khan e allo Stadio Nazionale, nella parte orientale della città, Shar-e-barq, che è una delle zone più ricche.
Almeno due le persone rimaste uccise ma il bilancio potrebbe essere più alto − al Jazeera parla di 12 morti e 36 feriti, mentre 4 persone sono state portate all’ospedale di Emergency e non risultano in pericolo di vita.

«Sto aspettando che un mio parente venga dimesso», racconta a Radio Bullets Abdul Jamil, un addetto alla sicurezza dei talebani mentre esce dall’ospedale italiano dopo aver fatto visita a uno dei feriti, e ci conferma che sono stati trattati dai medici.
Secondo Bilal Karimi, un altro portavoce dei talebani, non ci sono stati feriti tra i combattenti e ha precisato che un’indagine è in corso anche se nessuno ha ancora, appunto, rivendicato l’attacco.

Chi può essere stato? «I nostri nemici, ne abbiamo tanti», risponde Jamil.
Da quando i talebani hanno preso il controllo dell’Afghanistan a metà agosto scorso, gli attacchi dell’Isis-K sono aumentati soprattutto nella provincia orientale di Nangarhar, dove diversi ordigni sono stati piazzati nella città di Jalalabad sotto le macchine dei talebani rivendicando diversi omicidi nel capoluogo.
Finora a Kabul non c’erano stati attentati, a parte quello dell’aeroporto, ma nei giorni scorsi la sorveglianza era aumentata, con posti di blocco e controlli nei quartieri periferici dove vivono persone che hanno legami con l’est del paese. Venerdì scorso, dopo che un ordigno sulla strada aveva ferito quattro talebani, quest’ultimi avevano fatto irruzione in un nascondiglio dell’Isis-K appena a nord di Kabul, nella provincia di Parwan.

Ora nelle strade di Kabul, dove è già calata la sera, la situazione è moderatamente tesa. Le vie intorno alla moschea sono state chiuse, il traffico intenso deviato e le strade appaiono molto più presidiate del solito.

Foto di copertina: Wikicommons

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