Israele: arrestato il miliardario e padre de “Il truffatore di Tinder”
Scritto da Radio Bullets in data Settembre 21, 2022
Appena atterrato ieri notte in Israele, il magnate della gioielleria israeliana, Lev Leviev, è stato fermato per essere interrogato in relazione a reati fiscali e riciclaggio di denaro, scrivono il sito di notizie israeliano Ynet e The Jerusalem Post. Leviev verrà indagato dall’organizzazione Lahav 433, all’interno della polizia israeliana, per contrabbando di diamanti in Israele — in quello che la polizia chiama l’affare “Black Diamond” — da parte di funzionari della compagnia di diamanti di Leviev “LLD Diamonds”, di cui è proprietario.
Il nome della famiglia Leviev è diventato noto all’inizio di quest’anno, oltre che per il commercio di diamanti, quando su Netflix è uscita la serie documentario “The Tinder Swindler”, e il truffatore Shimon Hayut ha affermato di essere il figlio del miliardario.
Il magnate, 66 anni, è stato preso in custodia dalla polizia dopo che il suo volo dalla Russia è atterrato in Israele, hanno riferito fonti aeroportuali a Ynet. Si trovava in Russia dal 2018, quando la polizia aveva avviato un’indagine sull’attività della “LLD Diamonds”.
Il figlio Zevulun venne arrestato nel 2018 insieme ad altri cinque sospetti, accusati di aver contrabbandato ottanta milioni di dollari in diamanti non dichiarati in Israele dal 2010. Leviev inizialmente si rifiutò di tornare in Israele, concedendo di venire interrogato dalla polizia dall’estero.
“LLD Diamonds” dichiarò in quell’occasione di non essere a conoscenza del presunto contrabbando. «Il sig. Leviev e le società sotto il suo controllo, operano in conformità con le norme e aderiscono alla legge», si legge nella dichiarazione riportata da Reuters.
«Ci auguriamo che la questione venga presto chiarita e che i sospetti si dimostrino infondati».
Tuttavia in uno scioccante sviluppo del caso, una dipendente di “LLD Diamonds”, Mazal Hadadi, morì cadendo dal decimo piano dell’edificio Diamond Exchange di Tel Aviv nel 2018, poco dopo l’inizio delle indagini. Suo marito, Kobi Hadadi, disse all’emittente pubblica Kan di sospettare che la morte non fosse accidentale. La “LLD Diamonds” disse che la polizia aveva esercitato pressioni indebite su Hadadi e che un investigatore le aveva telefonato mezz’ora prima della sua morte.
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