Parcheggi geotermici
Scritto da Raffaella Quadri in data Dicembre 1, 2021
Nell’epoca del recupero non si butta via niente, neanche il calore. Anzi, il calore diventa proprio una risorsa da non sprecare e da riutilizzare. I modi sono molteplici e in Svizzera si sono fatti venire un’idea davvero molto interessante.
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Efficienza energetica: come sfruttare meglio l’energia
Che i cambiamenti climatici siano un enorme problema dell’era contemporanea è ormai palese. Non solo perché tra Cop26 – la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici la cui ultima edizione si è tenuta a Glasgow (Scozia) all’inizio del mese di novembre – e politiche nazionali se ne sente parlare spesso, ma soprattutto perché gli effetti di questi cambiamenti sono sotto gli occhi di tutti noi, e ce ne possiamo accorgere giorno per giorno.
Come sappiamo sul banco degli imputati c’è sempre lei, la famigerata CO2, ovvero l’anidride carbonica che contribuisce al riscaldamento del pianeta con le conseguenze che tutti conosciamo. Occorre produrne meno e uno dei mezzi per farlo è abbandonare, o comunque ridurre, le fonti energetiche di derivazione fossile. La transizione ecologica va proprio in questa direzione e impone di diminuire gradatamente il ricorso a combustibili fossili, con la prospettiva di arrivare a poterne fare a meno del tutto in un futuro che si spera il più vicino possibile.
I primi passi da compiere sono:
- optare per energie rinnovabili e poco impattanti
- fare efficienza energetica, ovvero sfruttare meglio l’energia che produciamo e abbiamo già a disposizione
Non a caso anche nelle proprie politiche energetiche l’Europa ha espresso il concetto di “energy efficiency first”, indicando come l’efficienza energetica debba avere sempre la priorità.
Geotermia da parete: il sistema di Enerdrape
Enerdrape è una giovane impresa svizzera – fondata solo nel 2019, spin-off dell’EPFL (École Polytechnique Fédérale de Lausanne) − che ha sviluppato una tecnologia innovativa per sfruttare l’energia geotermica per il riscaldamento e il raffrescamento di appartamenti residenziali.
Si tratta di un sistema che sfrutta il calore geotermico presente nel terreno. Una risorsa sempre a disposizione, naturale, rinnovabile ed ecosostenibile.
Il dato interessante è che la startup svizzera ha pensato di sfruttare uno spazio altrimenti inutilizzato: le pareti dei parcheggi sotterranei.
Il sistema Enerdrape è formato da:
- pannelli geotermici
- tubazioni a circuito chiuso con fluido termovettore
- pompe di calore geotermiche
I pannelli geotermici in metallo sottile, di colore blu e bianco da 1,3 x 0,7 metri, svolgono la funzione di scambiatori di calore. Sono collegati a una rete di tubazioni a circuito chiuso in cui circola un fluido termovettore. È questo che consente di scambiare calore con la struttura interrata.
Quindi il sistema cattura l’energia geotermica superficiale che proviene dal terreno contro cui sono costruite la parete dei parcheggi sotterranei e, contemporaneamente, cattura l’energia termica di scarto presente nell’ambiente stesso del parcheggio.
Infine, attraverso pompe di calore geotermiche, trasferisce l’energia termica assorbita alle abitazioni degli edifici sovrastanti, consentendo di riscaldarle d’inverno e raffreddarle d’estate grazie proprio allo scambio termico.
Una struttura modulare ideale per diverse superfici
Uno dei vantaggi del sistema Enerdrape è di potersi adattare facilmente a qualsiasi contesto, sia a strutture nuove sia a quelle esistenti. I suoi pannelli sono:
- modulari e scalabili
- prefabbricati
- facili da installare
I parcheggi interrati sono ideali per questo tipo di tecnologia, in quanto sono a una profondità adatta alla geotermia, ovvero a un livello in cui la temperatura del terreno è sempre costante durante tutto l’anno, sono spesso costruiti nelle vicinanze di edifici, permettendo quindi una facile realizzazione dell’impianto geotermico, e consentono di sfruttare spazi che altrimenti resterebbero inutilizzati.
Oltre ai parcheggi la startup sta valutando la possibilità di installare il sistema anche in altre strutture sotterranee, come gallerie ferroviarie, tunnel e stazioni delle metropolitane, ma anche nelle fondamenta degli edifici. Unica accortezza è che le superfici su cui vengono installati i pannelli devono essere a ridosso del terreno, altrimenti lo scambio geotermico non sarebbe possibile.
Dopo due anni di test effettuati presso il politecnico svizzero, il sistema è stato installato in un parcheggio di un quartiere residenziale di Losanna e al momento è in fase di test pilota. Il termine di questa prova sul campo è la fine del 2021, dopodiché Enerdrape potrà pensare alla produzione industriale e al lancio sul mercato.
Foto in copertina: Alain Herzog – EPFL
Musica: Che calore – Pino Daniele
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