Uno sbarco interattivo

Scritto da in data Settembre 25, 2019

 

Inaugurata a Milano, presso l’Università Statale Bicocca, la mostra interattiva “Walking on the Moon: 1969-2019, 50 anni dal primo passo” che ripercorre e fa rivivere le tappe dello storico evento.
La professoressa Amalia Ercoli Finzi (Politecnico di Milano) e la dottoressa Patrizia Caraveo (INAF) spiegano a Radio Bullets perché è ancora importante esplorare il cosmo e cosa abbiamo riportato sulla Terra delle invenzioni studiate per la Luna.
Raffaella Quadri per Radio Bullets. Musica: “Walking on the moon” di The Police.

La tensione dei momenti irripetibili, di cui si percepisce l’onere e si assapora l’onore, un’eccitazione mista a paura e la consapevolezza di fare parte, da quel momento e per sempre, della storia. È così che mi immagino cosa debbano avere provato gli uomini e le donne che presero parte, a vario titolo, alla missione Apollo 11 che 50 anni fa portò alla conquista della Luna.

Proprio per celebrare il cinquantesimo di quella strabiliante avventura l’Università degli Studi di Milano-Bicocca ospiterà fino a dicembre, presso le propria sede in Piazza dell’Ateneo Nuovo 1 (Edificio U6), una mostra interattiva che permette di rivivere il primo allunaggio: “Walking on the Moon: 1969-2019, 50 anni dal primo passo”.

Taglio del nastro. Da sinistra Patrizia Caraveo, Cristina Messa, Amalia Ercoli Finzi.

Un percorso interattivo

La mostra, organizzata dall’ateneo milanese in collaborazione con l’Università degli Studi di Milano, il Politecnico di Milano e l’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF), fa parte delle attività legate MEETmeTONIGHT per la “Notte dei ricercatori” ed è un progetto didattico rivolto in primo luogo alle scuole, ma non solo.
La mostra, accessibile solo su prenotazione, è rivolta a tutti – secondo calendari specifici – e aprirà i battenti a giorni: si svolgerà a partire dal 1° ottobre fino al 19 dicembre 2019.
Un percorso interattivo, della durata di circa 2 ore, che permette di immergersi completamente nelle varie fasi della missione della NASA, attraverso videogame, giochi di gruppo e l’utilizzo della realtà virtuale (VR).
Il viaggio – ha raccontato a Radio Bullets Federico Granata, dell’Area Ricerca dell’Università Bicocca, organizzatrice della mostra – inizia in un tipico salottino degli anni Sessanta per poi proseguire nella centrale operativa della NASA, dove sarà possibile ricostruire la traiettoria orbitale e lanciare Apollo 11 nello spazio. I visitatori, subito dopo, entreranno nella camera buia dove rivivranno le difficoltà vissute dall’equipaggio dell’Apollo 11: dai ritardi nelle comunicazioni alla carenza di carburante. L’impresa si concluderà con l’allunaggio e la vista, a oltre 384 mila chilometri di distanza, della Terra.
La mostra si conclude poi con una parte descrittiva con un focus sulle caratteristiche fisiche della Luna e dei fenomeni lunari, sulla missione Apollo 11 e sugli strumenti e i materiali pensati per le missioni lunari che hanno poi avuto ricadute sulla vita quotidiana.

L’eredità della missione Apollo 11

L’esposizione, dunque, non è esclusivamente una visita all’interno del viaggio che ha portato il genere umano sul suolo lunare, ma vuole anche porre in luce quali siano state le ricadute che questa missione ha avuto sull’intera società.
La conquista della Luna ha fatto compiere un enorme passo in avanti non solo a livello tecnologico e scientifico, ma anche su altri aspetti, come quello organizzativo – a tale proposito lo sforzo della NASA per quella missione fu imponente – o come quello, molto importante, nelle comunicazioni.
Qual è, dunque, l’eredità di quello storico viaggio?
A spiegarlo a microfoni di Radio Bullets sono le due illustri relatrici del convegno inaugurale della mostra, studiose riconosciute a livello internazionale: la professoressa Amalia Ercoli Finzi (Politecnico di Milano) e la dottoressa Patrizia Caraveo (Istituto Nazionale di Astrofisica).

Amalia Ercoli Finzi è stata la prima donna in Italia a laurearsi in ingegneria aeronautica ed è tra i maggiori esperti internazionali in ingegneria aerospaziale, campo per il quale ha collaborato con la NASA, l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e con quella europea ESA, in particolare è stata Principal Investigator della missione Rosetta.

Patrizia Caraveo è un’astrofisica di fama mondiale ed è Dirigente di ricerca presso l’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF). Ha recentemente pubblicato il suo ultimo libro: “Conquistati dalla Luna. Storia di un’attrazione senza tempo”.

Alla conquista del nostro satellite e quel primo allunaggio, dunque, dobbiamo e dovremo anche in futuro davvero molto. Intanto a chi volesse provare l’ebbrezza di percorrere quei 384 mila chilometri che, mediamente, separano la Terra dalla Luna, non resta che prenotare una visita alla mostra milanese e buon allunaggio!

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