1 agosto 2020 – Notiziario

Scritto da in data Agosto 1, 2020

  • Confermata la condanna a morte per cinque manifestanti iraniani (in copertina).
  • Il premier iracheno invoca elezioni anticipate per il 2021.
  • 36 ordini di demolizione israeliani per strutture palestinesi vicino a Jenin.
  • Stati Uniti: annullata la condanna a morte per l’attentatore della maratona di Boston.
  • Libia dell’Est: condannato un giornalista a 15 anni.
  • La Corte Suprema del Venezuela approva la richiesta di estradizione dall’Italia dell’ex zar del petrolio.
  • Zimbabwe: arrestata scrittrice che si è unita alle proteste antigovernative.
  • Corea del Sud: arrestato leader di una setta cristiana legata al 36% di casi di coronavirus nel paese.

Questo e molto altro nel notiziario di Radio Bullets, a cura di Barbara Schiavulli. Musiche di Walter Sguazzin

Iran

La Corte Suprema ha confermato la condanna a morte di cinque uomini, arrestati nella provincia di Isfahan, nell’Iran centrale, in relazione alle proteste avvenute a livello nazionale   nel periodo tra dicembre 2017 e gennaio 2018: lo ha rivelato una fonte all’organizzazione per i diritti umani iraniana, CHRI, nonostante si parli di false confessioni estratte sotto tortura e prove che contraddicono quello che avrebbero fatto i ragazzi. Il CHRI invita le autorità iraniane a non eseguire tali esecuzioni, in modo da poter indagare, e sollecita la comunità internazionale a chiedere immediatamente e con forza la sospensione delle esecuzioni. “Le esecuzioni vengono sempre più utilizzate, in Iran, per reprimere il dissenso e intimidire la gente“, ha dichiarato Hadi Ghaemi, direttore esecutivo del CHRI. “Senza prove di colpa o processo dovuto, queste esecuzioni sono effettivamente omicidi di Stato”. Le condanne a morte sono state emesse per Mehdi Salehi Ghaleh-Shahrokhi, Mohammad Bastami, Abbas Mohammadi, Majid Nazari e Hadi Kiani. Le loro esecuzioni potrebbero essere imminenti.

Iraq

L’Iraq terrà le sue prossime elezioni parlamentari quasi un anno prima del previsto, nel giugno 2021: lo ha annunciato il primo ministro, Mustafa al Kadhimi. “Il 6 giugno 2021 è stato fissato come data per le prossime elezioni legislative”, ha detto venerdì in un discorso televisivo. Le Nazioni Unite hanno elogiato l’annuncio di al Kadhimi, dicendo che promuoveranno “maggiore stabilità e democrazia”. Al Kadhimi è salito al potere a maggio, dopo mesi di proteste che hanno costretto alle dimissioni il suo predecessore. Le elezioni anticipate sono una richiesta fondamentale dei manifestanti antigovernativi, che hanno organizzato mesi di manifestazioni di massa l’anno scorso nelle quali sono stati uccisi a centinaia da forze di sicurezza e individui armati, sospettati di legami con gruppi militari.

Israele e Palestina

Le autorità israeliane hanno ordinato la demolizione del villaggio palestinese di Farasin, a ovest di Jenin, in Cisgiordania, ha dichiarato il capo del consiglio del villaggio. Mahmoud Amarneh ha riferito all’Agenzia di stampa palestinese WAFA, che le forze israeliane hanno invaso il villaggio e distribuito 36 ordini di demolizione per tutte le strutture permanenti e i pozzi d’acqua nel villaggio palestinese, dove vivono 200 civili. Amarneh ha detto che i militari hanno riferito ai residenti che le strutture saranno demolite in pochi giorni. “Il villaggio ha un pozzo di 200 anni e diversi edifici antichi”, ha detto, sollecitando l’intervento internazionale per fermare l’azione di Israele per lo sfollamento di 200 persone, e allo stesso tempo, espropriando più terra palestinese.

Libia

Il governo internazionalmente riconosciuto, che fa base a Tripoli, ha imposto un blocco completo nelle aree del paese che controlla, ha dichiarato giovedì, dopo un forte aumento dei casi di coronavirus. La Libia, divisa dal 2014 tra aree sotto il controllo del governo di accordo nazionale (GNA) a Tripoli, e un’amministrazione rivale a est, era riuscita a evitare un’ondata precoce della pandemia. Tuttavia, la malattia si è diffusa più rapidamente questo mese e il National Center for Disease Control (NCDC) della Libia, uno dei pochi organismi che opera in tutto il paese nonostante il conflitto, ha confermato 3.222 casi. Il sistema sanitario libico è in rovina dopo quasi un decennio di caos e guerre che hanno frammentato lo stato, distrutto le infrastrutture e lasciato molte persone in condizioni di sovraffollamento e precarietà, dopo essere fuggite dalle loro case.

Un tribunale militare della Libia orientale ha condannato un fotoreporter locale a 15 anni di carcere, con vaghe accuse legate al terrorismo. Il verdetto ha inviato un messaggio agghiacciante, hanno affermato gli attivisti per i diritti umani locali, sottolineando i pericoli che i giornalisti devono correre nella Libia orientale, dove il comandante militare Khalifa Haftar si è mosso per reprimere tutti i dissidenti – e più in generale, nel paese devastato dalla guerra. Ismail Bouzreeba al-Zway, 39 anni, era stato preso nel 2018 da agenti di sicurezza mentre copriva un evento di notizie locali nella sua città natale di Ajdabiya, nella Libia orientale, secondo il Committee to Protect Journalists. È stato accusato di lavorare per Al-Nabaa, un canale di notizie libiche di proprietà privata, trasmesso dalla Turchia, che le autorità della Libia orientale considerano affiliate al “terrorismo” islamista.

Zimbabwe

La premiata autrice Tsitsi Dangarembga è stata arrestata nella capitale dello Zimbabwe, mentre le forze di sicurezza pattugliavano le strade delle città per prevenire le proteste antigovernative invocate dagli attivisti contro la corruzione statale e il peggioramento della situazione economica del paese. Secondo quanto riferito, la romanziera è stata messa su un camion della polizia ieri, mentre protestava lungo una strada della capitale, Harare, e insieme a un altro manifestante portavano cartelli. La polizia ha dichiarato fuorilegge le manifestazioni, avvertendo che chiunque parteciperà “avrà solo se stesso da incolpare”.

Fadzayi Mahere, portavoce del principale partito del Movimento per il cambiamento democratico dell’opposizione, ha anche affermato sui social media di essere stata arrestata per aver protestato nel suo quartiere. Mahere ha pubblicato il video della polizia che avanzava verso di lei e le diceva di smettere di registrare. In seguito non è risultata più raggiungibile per rilasciare un commento.

Bulgaria

Continuano le proteste contro il governo, ormai giunte al loro ventiquattresimo giorno, con blocchi lungo le strade. I manifestanti chiedono le dimissioni del premier Borissov e del procuratore generale, perché servono gli interessi degli oligarchi e della mafia, e vogliono elezioni anticipate. Il presidente Radev ha detto di sostenere le proteste.

Bielorussia

Oltre 60 mila persone si sono date appuntamento nel parco dell’Amicizia dei Popoli a Minsk, per manifestare a favore di Svetlana Tikhanovskaya, la dissidente di 37 anni che sfida il discutibile presidente Lukashenko alle presidenziali che si terranno tra 8 giorni. È stata, scrive l’AFP, la più grande manifestazione antigovernativa degli ultimi dieci anni. La candidata è la moglie di un oppositore finito in carcere, motivo per il quale non si è potuto candidare.

Afghanistan

Pesanti combattimenti sono scoppiati venerdì al valico di frontiera tra Afghanistan e Chaman, in Pakistan, causando la morte di almeno 22 persone e decine di feriti. I combattimenti sono scoppiati mentre la gente era in impaziente attesa di attraversare durante le vacanze dell’Eid al-Adha, che si celebra in questi giorni.

Intanto a Kabul il presidente afgano ha ordinato il rilascio, durante il fine settimana, di altri 500 detenuti talebani, lasciando intendere che i colloqui intra-afgani tra talebani e governo avranno luogo molto presto.  I colloqui intra-afgani hanno lo scopo di chiarire la condivisione del potere nell’Afghanistan post-occupazione e dovrebbero essere condotti prima del ritiro degli Stati Uniti. Il ritiro degli Stati Uniti è in anticipo sui tempi e i colloqui sono invece in ritardo, motivo per il quale si ha tutto l’interesse che comincino presto.

Stati Uniti

Un decreto per vietare Tik Tok, la famosa App con base negli Stati Uniti ma di proprietà cinese. Per il presidente Trump l’App è fonte di preoccupazione per la sicurezza nazionale e va messa al bando.

Una corte d’appello federale ha annullato la condanna a morte di Dzhokhar Tsarnaev, il ragazzo condannato per l’attentato dinamitardo alla Maratona di Boston del 2013. Una giuria di tre giudici della prima Corte d’Appello degli Stati Uniti a Boston ha emesso la decisione più di sei mesi dopo aver ascoltato gli argomenti del caso. Il 15 aprile 2013, l’attacco ha ucciso tre persone e ne ha ferite oltre 260. Gli avvocati di Tsarnaev hanno sostenuto che l’intensa copertura mediatica ha reso impossibile un processo equo a Boston. Hanno anche indicato i post sui social media di due giurati che dicono di avere avuto opinioni forti anche prima dell’inizio del processo del 2015. Tsarnaev è stato condannato per 30 capi di accusa, tra cui cospirazione e uso di un’arma di distruzione di massa. Sta scontando la pena in una prigione di massima sicurezza in Colorado. Suo fratello, Tamerlan Tsarnaev, venne ucciso in uno scontro a fuoco con la polizia alcuni giorni dopo che i due fratelli fecero esplodere due bombe vicino al traguardo della maratona.

Cuba: In arrivo nella parte orientale dell’isola l’uragano Isaias con tanto di pioggia e venti. Si segnalano anche forti mareggiate.

Venezuela

La Corte Suprema del Venezuela ha dichiarato, venerdì, di aver approvato una richiesta per l’estradizione dall’Italia di Rafael Ramirez, un tempo potente ministro del petrolio ed ex capo della compagnia petrolifera statale Pdevsa, con l’accusa di corruzione. Le autorità hanno aperto un’indagine su Ramirez alla fine del 2017 e hanno allertato l’Interpol per lui all’inizio del 2018, poco dopo aver lasciato il suo posto come ambasciatore del Venezuela alle Nazioni Unite e divenuto critico delle misure economiche del presidente Maduro. Ramirez ha negato le accuse affermando che il governo cercava di mettere a tacere una voce critica. Sta anche affrontando una causa negli Stati Uniti da Harvest Natural Resources, una compagnia petrolifera che sostiene che Ramirez e altri abbiano cercato una bustarella da $ 10.000.000 per approvare la vendita delle sue operazioni petrolifere in Venezuela.

Corea del Sud

Le autorità sudcoreane hanno arrestato oggi il fondatore di una setta cristiana segreta, al centro del più grande focolaio di infezioni da Covid-19, per aver presumibilmente nascosto informazioni cruciali dai traccianti di contatto e altri reati. Lee Man-hee è il potente capo della Chiesa di Gesù Shincheonji, che è legata a oltre 5.200 infezioni da coronavirus, il 36% dei casi totali della Corea del Sud. I pubblici ministeri affermano che l’89enne ha cospirato, con altri leader della setta, per nascondere informazioni alle autorità durante il picco dell’epidemia tra i suoi oltre 200.000 seguaci. Lee, che ha descritto il coronavirus come “l’atto del diavolo”, per fermare la crescita della setta, ha presumibilmente ha nascosto i dettagli sui membri e sui loro luoghi di incontro, mentre le autorità cercavano di tracciare le vie di infezione a febbraio, secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa Yonhap. Lee è anche sospettato di appropriazione indebita di circa 5,6 miliardi di won (£ 3,6 milioni) in fondi ecclesiali, compresi circa 5 miliardi di won che avrebbe usato per costruire un ritiro, scrive la Yonhap.

Hong Kong

La polizia ha emesso mandati di cattura, per collusione con forze straniere, contro sei persone rifugiatesi all’estero e sospettate di aver violato la legge sulla sicurezza imposta dalla Cina. Tra questi ci sono Nathan Law, cofondatore con Joshua Wong di Demosisto, Wayne Chan, leader dell’Indipendence Unione, gruppo pro-democrazia. Law è a Londra, fuggito all’inizio del mese, mentre Chan ha lasciato Hong Kong, prima che entrasse in vigore la legge, il 30 giugno scorso. Intanto sono state rinviate di un anno, lo ha annunciato la governatrice Carrie Lam, le elezioni politiche del 6 settembre, a causa del coronavirus. La minicostituzione di Hong Kong prevede che la legislatura del piccolo parlamento duri non più di quattro anni.

E dopo che lo hanno già fatto diverse nazioni occidentali, come Canada, Stati Uniti e Nuova Zelanda, anche la Germania ha sospeso l’accordo di estradizione con Hong Kong.

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