Egitto: altri 45 giorni di carcere per Zaky

Scritto da in data Luglio 27, 2020

La sentenza è stata  emessa, la reclusione preventiva di Patrick George Zaky, lo studente egiziano ricercatore dell’Università di Bologna, è stata prolungata di altri 45 giorni.

Ieri c’era stato un momento di speranza, quando il giovane studente è apparso in tribunale con i suoi avvocati per la prima volta dal 7 marzo, ma la sentenza attesa per oggi è stata inesorabile.

Zaky è stato incarcerato il 7 febbraio scorso per alcuni post sui social ritenuti sovversivi, è stato preso all’aeroporto, ammanettato da agenti della sicurezza nazionale, tenuto bendato per 17 ore durante l’interrogatorio. Accusato di “diffusione di notizie false, incitamento alla protesta e istigazione alla violenza e ai crimini di terrorismo”, incriminazioni spesso rivolte ai prigionieri politici.

Si trova nel famigerato carcere di Tora, a Il Cairo. E da allora è stato un continuo susseguirsi di udienze convocate e rinviate, senza contare che la pandemia, non solo ha fermato lo svolgimento dei processi nel paese, ma ha reso ancora più pericolose la carceri egiziane, dove le condizioni sanitarie sono precarie. Tra l’altro Zaky soffre di asma. Molti detenuti in Egitto sono stati rilasciati per sfoltire le carceri ed evitare focolai di coronavirus, ma in Egitto i prigionieri politici sono rimasti dentro.

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